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Autore: tatsuei90    29/06/2016    3 recensioni
"Asahi-san, facciamo un gioco!" Posò i pocky sul banco che era davanti a lui e ne prese uno, mettendolo tra le labbra.
"Nishinoya, cosa..." Lo sguardo dell'asso si alzò, di poco, verso il libero e quando notò il bastoncino di cioccolata arrossì vistosamente. "I-io..." Si portò una mano dietro la nuca, accarezzandola lievemente. Non era uno sprovveduto: sapeva benissimo cosa fosse quel gioco e la cosa lo imbarazzava alquanto.
"Eddai Asahi-san, è solo un gioco!" Di solito il libero non era poi così lagnoso, però ci teneva particolarmente; per di più era molto probabile che uno dei due avrebbe spezzato il bastoncino, quindi il bacio non ci sarebbe nemmeno stato.
Fanfiction partecipante al contest " Giochi o non giochi? (solo yaoi/shonen-ai/slash)" indetto da rhys89 sul forum di efp.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asahi Azumane, Yuu Nishinoya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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AsaNishi - Pocky Game Quell'undici novembre era particolarmente freddo: tutti gli studenti della Karasuno giravano per l'edificio scolastico con sciarpe pesanti e la divisa invernale a fasciare i loro corpi. Le ragazze, in particolare, erano in fermento dato che era il pocky game day e volevano provare a fare quel gioco con i ragazzi di cui erano innamorate.
Il libero della squadra di pallavolo maschile della scuola, Nishinoya Yuu, arrivò a scuola come sempre in anticipo, per gli allenamenti: mentre si cambiava, controllò con accuratezza di avere tutto per ciò che aveva intenzione di fare durante la pausa dalle lezione. Le confezioni di pocky per fortuna erano al loro posto e, grazie al freddo che faceva in quei giorni, il cioccolato non si sarebbe sciolto.
Chiuse la borsa appena prima che entrasse Tanaka e potesse curiosare o addirittura fare domande... Domande scomode. Nessuno nella squadra sapeva, per ora, della sua cotta per il loro asso; non era per un fatto di vergogna, ma non ne era al corrente nemmeno il diretto interessato.  Aveva iniziato a provare una cotta per lui dal primo momento in cui lo aveva visto giocare a pallavolo: aveva considerato un onore poter giocare nella sua stessa squadra... Era alto, molto forte, giocava molto bene nel suo ruolo e non c'era dubbio che fosse lui l'asso, a parte per quanto riguardava il carattere che aveva: il resto era a dir poco perfetto.  Appena fu pronto, entrò in palestra, salutando i compagni che già c'erano: Kageyama, Hinata, Sugawara, Daichi e... Asahi per l'appunto.
"Asahi-san! Oggi posso ricevere le tue battute e schiacciate?" Si era avvicinato subito all'asso, con un sorriso a trentadue denti. Ne aveva proprio voglia e, soprattutto, di riuscire ad infondergli un po' di fiducia. Non stava sottovalutando i compagni, però il senpai era comunque molto importante.  
"Ciao Nishinoya, certo che puoi, se a Daichi sta bene." Andava bene che si volesse allenare con lui, ma il capitano doveva confermare: non potevano di certo fare di testa loro e incappare nell'ira di Daichi: non sarebbe stata una cosa bella da fare. Ricevettero ben presto il compenso del wing spiker e gli allenamenti andarono bene, senza intoppi di alcun genere o problemi... Fu presto ora di prepararsi per le lezioni e dopo una doccia veloce e l'aver indossato la divisa scolastico, tutti si divisero.
Nishinoya non fece che pensare alla pausa durante le varie ore di lezione, tanto che non si rese nemmeno conto del suono della campanella che faceva iniziare la pausa pranzo; se ne accorse infatti quando vide gli altri uscire dalla classe con i loro bento, diretti di sicuro in giardino o sul tetto della scuola. Prese al volo fuori dalla borsa una delle confezioni di pocky e si affrettò verso la classe del senpai: il cuore batteva come un pazzo quando arrivò, a causa della corsa che aveva fatto... Sapeva che Asahi non restava molto in classe prima di andare a mangiare fuori, quindi si era dovuto affrettare, dato che aveva già perso abbastanza tempo.
Si fermò solo davanti alla porta della classe tre e dopo qualche respiro profondo la aprì con foga, guardandosi attorno; appena notò che era ancora all'interno si fiondò verso il banco dell'asso, che in quel momento stava rileggendo qualcosa. Al libero non importava più di molto della presenza di altri compagni del senpai, o di ciò che stava facendo l'altro in quel momento.

"Asahi-san, facciamo un gioco!" Posò i pocky sul banco che era davanti a lui e ne prese uno, mettendolo tra le labbra.
"Nishinoya, cosa..." Lo sguardo dell'asso si alzò, di poco, verso il libero e quando notò il bastoncino di cioccolata arrossì vistosamente. "I-io..." Si portò una mano dietro la nuca, accarezzandola lievemente. Non era uno sprovveduto: sapeva benissimo cosa fosse quel gioco e la cosa lo imbarazzava alquanto.
"Eddai Asahi-san, è solo un gioco!" Di solito il libero non era poi così lagnoso, però ci teneva particolarmente; per di più era molto probabile che uno dei due avrebbe spezzato il bastoncino, quindi il bacio non ci sarebbe nemmeno stato.
"....." Non poteva resistere al volto imbronciato del kohai, quindi alla fine decise che non aveva nulla da perderci. "Va bene Nishinoya, facciamolo."

Il volto del più piccolo si illuminò in un sorriso e si sporse verso il volto dell'altro, in modo che potesse prendere anche lui in bocca il bastoncino, ignorando gli sguardi attoniti dei compagni di classe di Asahi. "Uno... Due... Tre..." Al tre iniziarono entrambi a mordere il pocky, convinti che si sarebbe spezzato nel frattempo, ma quando le loro labbra si incontrarono, fu come se un fulmine avesse colpito entrambi. Il primo a staccarsi fu Asahi, che guardò il più piccolo con fare dispiaciuto.
"Nishinoya mi dispiace per questo bacio involontario. Pensavo che lo avremmo spezzato prima." Si accarezzò imbarazzato il retro della nuca, cercando di decifrare l'espressione dell'altro ragazzo, senza però riuscire nell'intento.
"Fa niente, Asahi-san. Ti ringrazio per aver accettato di fare questo gioco." Non sapeva bene cosa dire: le parole dell'asso lo avevano ferito in un certo senso, ma non poteva di certo dirglielo.
"Qualcosa non va?" Gli sembrava quasi deluso e non capiva perché: aveva detto o fatto qualcosa di male?
"Non è nulla. Sul serio." Tornò a fare un sorriso genuino per tranquillizzarlo, riprendendo infine la scatola di pocky. "Ti lascio andare a pranzare: io oggi ho il bento e credo che lo mangerò all'ombra di qualche albero. Ci vediamo più tardi."

Perché glielo stava dicendo? Sperava forse che l'altro volesse seguirlo? Forse in fin dei conti la cosa migliore da fare era evitare di pensarci e andarsene, come se non fosse successo. Semplice, no? Uscì dalla classe e si diresse nella propria, prendendo il proprio lunch box e, come detto poco prima, andò a sedersi sotto un albero. Nella sua mente c'erano molti pensieri: Asahi non ricambiava ciò che lui provava, aveva fatto male a proporre quel gioco, forse doveva tornare da lui e scusarsi ufficialmente per tutto. Mangiò con estrema calma, sospirando di tanto in tanto e si chiedeva cosa stesse pensando Asahi di tutto quello. Lo odiava? Era stato un giochino innocuo, che era sfociato in qualcosa di inaspettato, tutto lì.
Dal canto suo, Asahi lo aveva lasciato andare, ancora turbato da quel bacio: non gli era dispiaciuto, di questo era certo, però doveva scendere a patti con sé stesso. Considerava Nishinoya come un amico e un ottimo libero; non aveva mai pensato a lui in modi simili. Cosa significava poi la reazione del kohai? Non era del tutto convinto che non ci fosse stato davvero nulla, però aveva davvero bisogno di schiarirsi le idee, prima di decidere qualsiasi cosa.


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N.B.: adoro moltissimo questa coppia e spero di averla resa bene. Per di più è scritta in pochissime ore, quindi ci saranno sicuramente tanti errori. Spero che sarà di vostro gradimento.
   
 
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