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Autore: Summer11    29/06/2016    1 recensioni
Dai vari episodi..
[..]"E' una zingara, peggio per lei che sta qua in mezzo alla strada." Stavo per rispondere di malo modo quando quell'uomo mi riconobbe. "Ma tu sei Justin Bieber" Subito lo guardai "No si sbaglia! Ci cascano tutti, gli assomiglio e basta. Non credo che il vero Justin Bieber passi per queste strade" [...] Nessuno doveva sapere delle mie uscite private. Mi voltai verso la bambina e mi inchinai alla sua altezza "Tutto bene?" Lei mi guardò un po' spaesata e impaurita [...]
[...] Parcheggiai la macchina in garage e mi avviai all'entrata di casa quando vidi la mia regina seduta sugli scalini con la schiena poggiata al muro. Subito corsi da lei "Sel, tesoro, cosa è successo?" [...]
[...] Justin: E' FORSE SBAGLIATO? E' FORSE SBAGLIATO AMARE UNA PERSONA PIU' DELLA TUA STESSA VITA SELENA?
[...] Selena: Starai meglio senza di me! Te lo assicuro. Ciao Justin[...]
[...] Guardai mia madre abbastanza perplesso "Quando arriverà e come si chiama?" "Arriva dopodomani e si chiama Chantal. Arriva dalla Francia" "Sia chiaro mamma, lo faccio solo per te!" Lei sorrise "Sarà per poco tempo, non preoccuparti, non interferirà con il tuo lavoro."
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=vcwHeE4kDxk
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Selena Gomez, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Everything’s gonna be alright.

 

Capitolo 35

 

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Due anni prima..

 

-Ellie si trovava già sul furgoncino quando quel pazzo furioso di Andrew accelerò per scappare da quel posto. Se l’era vista brutta. Stavano per rubarle la bambina più preziosa. Ellie si sedette su uno dei sedili mentre una sgridata colossale stava per soffiarla via come avrebbe potuto fare un uragano. Subito Andrew urlò.-

 

Andrew: TU! COME POTERE FARE QUESTO ME? IO DARE TUTTO TE. CIBO, ACQUA, LETTO SU DORMIRE E DARE TENDA. IO DARE TE CASA DOPO CHE TUA MADRE SCOMPARIRE

 

-Ellie lo guardò. Dopotutto aveva ragione. Per lei Andrew era sempre stato una sorta di padre, nonostante i suoi modi, probabilmente in fondo le voleva bene. Lo sentì continuare.-

 

Andrew: IO PROMETTERE ADHILA PROTEGGERE SUA PICCOLA BAMBINA. IO PROMETTERE TEMPO FA E TU SCAPPARE. TU SCAPPARE DA RICCA FAMIGLIA E NON LAVORARE. TU NON LAVORARE PER ME!

-Ellie lo guardò ancora e parlò tranquillamente. Lei non aveva paura di Andrew, non più, almeno. Era concentrata ad odiare Justin e Selana in quel momento. Entrambi, anzi, tutti quanti le avevano mentito e Justin aveva promesso tante cose che non aveva mantenuto.-

Ellie: Adhila essere madre mia?

-Andrew annuì.-

Ellie: Essere vero, tu trovare Adhila?

Andrew: Si. Lei essere venuta per vedere te

Ellie: Tu dire me che trovato me dentro cassonetto!

Andrew: Adhila dire questo a me così io dire te quando bambina era cresciuta

 

-Anche Andrew, nonostante fosse arrabbiato, non resistette al tono della bambina. Lui aveva sempre amato la madre di Ellie e probabilmente la piccola, era figlia sua, ma questo nessuno lo avrebbe mai saputo. Lui era felice di aver ritrovato Adhila e di essersi ripreso Ellie, la quale fece un’altra domanda.-

Ellie: Tu piacere Adhila?

Andrew: Si! Io volere bene Adhila

-Mentre continuava a guidare Ellie fece la sua ultima domanda.-

Ellie: Io essere punita a casa?

Andrew: SI. TU DISUBBIDIRE ME PER LUNGO TEMPO

Ellie: Tu avere ragione. Io essere stata cattiva

-Lui sospirò riportando Ellie alle tende. Scesero dal furgone e camminarono fino all’accampamento, dove Ellie notò una donna seduta su un masso ad aspettare, mentre tutti erano già a letto. Andrew parlò avvicinandosi alla donna.-

Andrew: Io dire te che trovare bambina. Lei essere qui!

-La donna si voltò e guardò intensamente la figlia, proprio come fece la piccola. Erano una la fotocopia dell’altra. La donna, alta dai capelli lunghi sporchi che un tempo dovevano essere biondi e con i stessi lineamenti di Ellie, sorrise vedendo la sua bambina. L’unica cosa che Ellie non aveva preso dalla madre era il colore degli occhi. Se la nostra teoria è giusta, erano dello stesso colore di quelli di Andrew, un’altra coincidenza. Adhila parlò.-

 

Adhila: Dalhia…

 

-Ellie non fece in tempo a rispondere che Andrew la trascinò per il braccio.-

 

Andrew: TU PARLARE LEI DOPO. ORA TEMPO DI PUNIZIONE!

 

-Per quanto Adhila non volesse che venisse fatto del male alla sua bambina non poteva impedirlo. Quella era la vita degli zingari, quella era la loro cultura. Era così che crescevano i loro figli. E seppur per Adhila vedere quella punizione fu un dolore immenso, cercò di non piangere. Andrew intanto aveva spogliato Ellie di ogni suo vestito, che Justin e Selena le avevano comprato. Indicò alla bambina di doversi sdraiare sopra un masso e si tolse la cintura dai pantaloni. S’incamminò verso il grande fuoco e Adhila capì cos’aveva intenzione di fare. Cose da lui e lo bloccò.-

 

Adhila: NO, NON FARE QUESTO. NON BRUCIARE CINGHIA. SOLO COLPIRE LEI SENZA FUOCO

Andrew: NO, QUESTA ESSERE SUA PUNIZIONE. LEI ESSERE STATA MOLTO CATTIVA!

Adhila: TU AVERE RAGIONE ANDREW. MA SE TU COLPIRE LEI CON CINGHIA DI FUOCO LEI NON GUARIRE VELOCE E PERDERE TEMPO. SE TU COLPIRE LEI CON CINGHIA DI FUOCO LEI NON POTERE ANDARE A LAVORARE PER GIORNI E TU PERDERE MONETE

 

-Proprio quando Andrew stava per riscaldare la cinghia, si allontanò dal fuoco sentendo quelle parole. Adhila aveva ragione. Anche lui, doveva riconoscere che quella era una donna intelligente, anche se ammettere ciò andava contro la sua cultura. Inoltre Andrew provava una sorta d’affetto nei confronti di quella bambina. Si, voleva darle una bella lezione ma non sarebbe mai arrivato ad ucciderla. In un certo senso le voleva bene.-

 

Andrew: VA BENE! ADHILA CONVINCERE ME. TU ESSERE MOLTO FORTUNATA OGGI!

 

-Adhila lo guardò.-

 

Adhila: Suo nome essere Dalhia

 

-Lui borbottò qualcosa di incomprensibile e poi si avvicinò a Ellie che se ne stava ancora sdraiata su quel masso completamente nuda in quella notte così fredda. Adhila e Ellie si armarono di coraggio, una per guardare e l’altra per subire mentre Andrew alzava in alto la sua cinta. Ed ecco che la prima frustata con tanto di cinghia arrivò. Adhila urlò, Ellie si dimenò per un secondo per poi tirare su con il naso. Non avrebbe urlato e non avrebbe pianto. Ed ecco arrivare la seconda, la terza, la quarta e la quinta frustrata. Andrew iniziava a prenderci gusto e soprattutto ad arrabbiarsi dato che Ellie non emetteva alcun suono.

D’altra parte, Ellie sapeva di essere colpevole e non doveva permettersi di piangere anche se le frustrate diventavano sempre più forti. La sua schiena, comunque, iniziava ad abituarsi. Verso l’ottava frustata si ritrovò a pensare a Justin. Lui le aveva mentito. Era la persona di cui lei si fidava di più al mondo. Il suo Roy era il tesoro più prezioso che aveva. Non voleva più vederlo, lo odiava, lo odiava con tutto il cuore ma già le mancava. Le mancava Justin, le mancavano le dolci coccole di Selena e di Pattie. Le mancavano gli scherzi di Jaxon. Le mancava tutto quanto. Justin l’aveva tradita, aveva mentito sulla propria vita nonostante sapesse quanto Ellie ci tenesse alle promesse. Ripensava ai momenti felici che non sarebbero mai più tornati. Aveva perso Justin per sempre.

In quel momento arrivò la decima frustata ed Ellie urlò. Un urlo assordante accompagnato da un pianto di liberazione, che esprimeva tutto il dolore fisico e psicologico che quella bambina aveva subito quel giorno.

Passarono mesi da quella notte e Ellie riprese a lavorare in un’altra zona sempre sotto controllo. Tutto sommato la vita, però, non le andava male. Stava con la sua mamma che finalmente poteva conoscere. Nello schifo che era la sua vita, la sua mamma aveva portato un raggio di luce.

Quella notte, quando Ellie, o meglio Dalhia, tornò all’accampamento dopo una giornata di lavoro andò ad accoccolarsi sulla madre che la strinse a sé. Poi Adhila parlò.-

 

Adhila: Ieri notte io sentire te parlare in sonno Dalhia

Ellie: Cosa dire io?

Adhila: Dire nomi. Roy, Justin, Selena e tu dire: “Io chiamare Ellie no tu”

 

-Ellie sospirò. Voleva parlarne con sua madre che era di nuovo incinta. Probabilmente di nuovo di Andrew.-

 

Ellie: Tu sai madre perché io scappare da Andrew?

 

-Adhila scosse la testa.-

 

Adhila: No

Ellie: Io trovare amici. Io trovare famiglia per conto mio. Loro essere speciali e tanto bravi con me. Loro insegnare me parole nuove, loro lavare me e loro coccolare me. Loro volere vita bella per me. Loro volere mandare me scuola. Loro essere importanti anche se loro mentire me. Loro tradire promesse

 

-Adhila la guardò.-

 

Adhila: Tante volte grandi sbagliare. Grandi fare errori in loro vita. Tu amare loro?

 

-Ellie annuì.-

 

Ellie: Roy, anche se suo vero nome essere Justin, dare a me nome. Prima che tu tornare e prima conoscere Justin, io non avere nome. Io venire chiamata “tu”. Justin arrabbiare tanto perché persone trattare me male e non dare nome me. Io non sapere mio nome. E Justin dare me nome “Ellie” che io piacere. Io piacere tanto nome Ellie

Adhila: Stare bene su te nome Ellie. Tu cercare di nuovo questo Justin e sua famiglia?

 

-Ellie scosse la testa.-

 

Adhila: Tu dovere fare questo!

Ellie: Io avere te ora, madre buona. Io essere felice

Adhila: Tu ascoltare bene madre ora Dalhia

 

-La strinse sempre di più a sé guardandola negli occhi e continuò.-

 

Adhila: Se noi dovere dividerci ancora, se qualcosa accadere me, tu scappare da qui con il cucciolo in mio stomaco. Voi scappare da qui e andare a cercare questo Justin. Tu capire me?

 

-Ellie annuì un po’ spaventata.-

 

Ellie: Ma tu non abbandonare me ancora

Adhila: Io non volere, ma vita fare tante cose brutte a persone. Io volere che tu trovare Justin. Loro aiutare te ancora. Loro cercare te ora, io essere sicura

 

-Ellie l’abbracciò forte.-

 

Adhila: Io avere una cosa per mia piccola Dalhia. Io fare questo per te

Ellie: Cosa?

 

-La madre prese da sotto la sua coperta un braccialetto, fatto di fili e sassolini e lo legò al polso della bambina.-

 

Adhila: Questo essere tuo. Non importare dove io essere, dove tu essere. Se tu tenere questo in tuo braccio, io essere sempre con te in tuo cuore!

 

-Ellie rise di gioia e diede un bacio a sua madre.-

 

Ellie: Niente separare noi adesso e sempre!

 

-Anche Adhila sorrise accarezzando la figlia, ma sapeva che la vita che conducevano non avrebbe portato niente di buono a nessuno.

E infatti così fu.

Qualche tempo dopo, l’accampamento di Andrew fu invaso da un altro gruppo di zingari. Il loro capo, Octav, uccise Andrew a coltellate, proprio sotto gli occhi di Ellie.

Subito lei corse a perdifiato per andare alla tenda della madre che aveva appena avuto un bel maschietto. Purtroppo però il parto non andò come previsto senza l’aiuto di Andrew. Cosa mai avrebbe potuto fare una bambina di appena cinque anni con una madre morente di parto?

Ellie accarezzò la madre.-

 

Ellie: Madre, tu stare bene. Tu stare bene!

Adhila: Io morire Dalhia e a me restare poca vita

Ellie: NOOO!

 

-Senza pensarci due volte, Ellie corse fuori da quella tenda e andò ad avvisare il primo adulto che vide, lo stesso che aveva ammazzato Andrew. Andò a prendergli la mano disperata.-

 

Ellie: IO PREGARE TE, PREGARE TE. TU AIUTARE MIA MADRE! AIUTARE MIA MADRE

 

-Octav si fece guidare verso la tenda della madre di Ellie e subito capì la situazione. Si avvicinò alla donna che era terrorizzata e morente e sapeva che la sua morte era davvero vicina. La donna guardò il viso e gli occhi della figlia per l’ultima volta e parlò mentre quell’uomo si avvicinava.-

 

Adhila: Io volere bene te Dalhia. Tu essere cosa più importante di mia vita e io amare te per sempre. Tu curare questo cucciolo. Dalhia tu guardare cucciolo. Tu nutrire cucciolo, tu proteggere cucciolo. Questo essere tuo compito per intera tua vita. Io sperare che tu scegliere nome Teo per lui. Madre volere bene voi cuccioli ma madre morire e tu diventare donna per cucciolo! Tu venire vicino me

 

-Subito Ellie scattò e diede un bacio alla madre che continuò.-

 

Adhila: Madre amare tanto te e essere sempre con te. Promettere me di andare a cercare felicità

 

-Ellie che aveva il volto completamente bagnato di lacrime e gli occhi rossissimi accarezzò il viso della madre e poi prese in braccio suo fratello. Guardò la madre e con decisione disse..-

Ellie: Io promettere te!

 

-Madre e figlia si guardarono per l’ultima volta quando Octav prese il coltello e tagliò la gola alla donna.-

 

Ellie: NOOOOOOOOOOOO! COSA FARE TU? COSA FARE MIA MADRE?

 

-Octav la guardò. Vide quanto era bella quella bambina. Non voleva ucciderla. L’avrebbe resa sua in poco tempo. Guardò la bambina che teneva il fratellino appena nato stretto in braccio e parlò in una lingua incomprensibile per Ellie.-

 

Octav: Ea va muri oricum!

Ellie: Cosa dire tu? Io non capire!

Octav: Lei morire per parto lo stesso. Tu e essere piccolo ora essere miei e lavorare per me o io uccidere quell’essere

 

-Ellie strinse il piccolo a sé e continuò ad ascoltare Octav. Era terrorizzata ma doveva essere forte.-

 

Octav: Da oggi voi imparare lingua rumena. Vostra lingua. Vera vostra lingua. Se tu parlare in altro modo venire punita. Ora prendere tue cose e venire con noi insieme a altri piccoli esseri!

 

-Ellie, rassegnata e devastata dal dolore, fece come lui disse. Il suo unico obbiettivo ormai, era quello di di proteggere suo fratello. Lo guardò e sussurrò.-

 

Ellie: Io chiamare te Teo e proteggere te per tutta mia vita!

 

-Lo abbracciò per poi seguire Octav.

In quell’anno passato con il nuovo capo, Ellie provò a scappare tante volte e andò a cercare Justin tante altre. Avrebbe ricordato per sempre le parole della madre. Purtroppo, la ricerca di Justin si fece sempre più difficile. Il clan di Octav si era spostato e lei non sapeva più come raggiungere il locale di Harvey. Dopo essere stata punita tante volte, con il fuoco, con le botte, con l’affogamento in un fiume ghiacciato, Ellie smise di provarci quando Octav minacciò di tagliare la gola al suo fratellino al quale fino a quel momento aveva comunque fornito il latte per sopravvivere. Dopo un anno Ellie capì perché nonostante tutte le sue trasgressioni lei e suo fratello fossero ancora vivi. Lei sarebbe diventata la compagna di Octav e suo fratello il suo braccio destro quando sarebbe cresciuto. Questa era la ragione del perché erano ancora vivi.

Lei, però, decise di smettere di scappare perché se Octav avesse davvero perso la pazienza li avrebbe uccisi senza pietà.

In un anno la bambina imparò il rumeno e dopo tante punizioni smise definitivamente di parlare la sua prima lingua.

La loro vita era questione di sopravvivenza e proprio quella notte, in cui Ellie perse le speranze per una vita migliore con suo fratello, lei ritrovò Justin vicino a quel cassonetto, sotto la luce quasi fulminata di quel vecchio lampione.

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Ehi bellezze :)
Ecco il nuovo capitolo. Non c'è nessun pov.
Ho voluto fare questo capitolo in modo che voi tutti conosciate la storia di Ellie fino a quel momento e il perché lei non scappi via da Justin.
A poco piangevo scrivendo questo capitolo.
Siete curiosi di sapere cosa succederà tra Justin ed Ellie?
Spero di si :) 
Se ci siete mi lasciate qualche recensione?
Cosa ve ne pare di questi nuovi capitoli dopo la mia lunga pausa?
Beh, a presto.
Baci Summ <3 <3 <3

 

  
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