Plot: 3 (Stiles Stilinski) vuole chiedere un appuntamento a 8 (Liam Dunbar) ma qualcuno o qualcosa gli metterà i bastoni tra le ruote.
Stiles ha
sempre saputo di essere diverso dagli altri, mentalmente aperto,
favorevole
alla sperimentazione e dannatamente curioso. Per questo, quando
comincia la
maledetta fase della pubertà – che tutto era stata
meno che una passeggiata per
lui – non si stupisce più di tanto del fatto che
guarda indifferentemente,
pieno di curiosità, sia i maschi che le femmine.
Qualche tempo
dopo, tempo scandito da circa un miliardo di video porno di varia
natura,
arriva alla conclusione che è bisessuale, senza farsene un
particolare cruccio.
Ama le forme
gentili delle ragazze e quelle spigolose dei ragazzi, non riesce a
trovarci
qualcosa di sbagliato, in fondo. Ha sempre vissuto quella sua parte in
maniera
privata, un po’ come una seconda identità, messa a
tacere dalla cotta per Lydia
e poi dalla vita frenetica cui si è trovato a prendere
parte.
Di quelle sue
inclinazioni ne è a conoscenza solo Scott, gliene ha parlato
perché è suo
fratello e la conversazione è andata avanti in fretta e in
maniera grottesca
culminando in un:
«Ti piace il
cazzo quindi?»
«Sì, Scott, in
sintesi mi piace anche il
cazzo.»
«Non è che ti
piace il mio, per caso?»
«Cristo, no! Certo che no.
Mio Dio è una
cosa abominevole, sei mio
fratello!»
«Grazie al
cielo, amico!»
Stiles sospira
mentre ripensa a quella sua primissima forma di outing, prima che
cominciasse
ad andare per locali con Danny, cosa che avveniva prima che la
licantropia
cambiasse per sempre le sue abitudini.
Addio serate a
sperimentare la propria sessualità.
Benvenute
serate a sperimentare la propria mortalità.
Da un po’ di
tempo Stiles ha ricominciato a pensare a quella parte della propria
vita, dopo
Malia, mentre prende confidenza con il nuovo beta di Scott, mentre
inizia ad
apprezzarlo e il problema è che non sa nemmeno lui per cosa
lo apprezza, Liam
non brilla in acume, però gli piace. È sceso a
patti, ormai, con la sua
capacità di farsi piacere persone che sono totalmente
diverse da lui, se si
considera la sua biblica cotta per la rossa.
Il fatto però
che sia sceso a patti con il fattaccio non gli dà comunque
il coraggio di fare
il primo passo, anche perché effettivamente dei gusti
sessuali di Liam ne sa
poco e il fatto che facciano parte dello stesso branco è un
forte deterrente,
preferisce evitare certe situazioni imbarazzanti.
Ma Stiles non è
mai stato in grado di mettere da parte un pensiero, proprio non sa come
si fa.
Più cerca di relegarlo da qualche parte della propria mente,
in un luogo
abbastanza remoto da far sì che non gli dia molto fastidio,
più questo diventa
molesto infastidendolo fino a diventare ossessione.
E, dannazione,
lui ha venticinque anni, non dodici, dovrebbe riuscire a gestire una
cotta in
maniera sana.
Evidentemente
non è così, allora decide di parlargliene una
volta per tutte, di chiedergli di
uscire con tutta la dignità che possiede, con tutto
l’amor proprio di cui è
capace e se Liam declinerà, Stiles troverà il
modo di riprendersi dal rifiuto
in maniera fiera e matura uccidendosi di videogames e piangendo, in maniera
virile, sulla spalla di Scott.
Alla riunione
del branco, quando devono affrontare i nuovi omicidi che imperversano e
Stiles
decide che è il momento di agire, prima della fine di quella
serata parlerà con
Liam, magari lontano da orecchie indiscrete.
Il suo sguardo
è determinato, la sua volontà di ferro, alla fine
della riunione troverà il
modo di allontanarsi dal branco con lui e glielo dirà.
Malia sospira e
lo guarda esasperata, è sempre stata sensibile ai
cambiamenti nell’umore di
Stiles e l’averlo avuto accanto non ha fatto altro che acuire
quel legame.
«Sei sicuro?»
gli domanda atona, cercando di sondarlo per capire qualcosa su quella
situazione.
«Sicurissimo» e
Malia nota che sicurissimo lo è davvero, nel tono, nel
battito, forse è solo un
po’ ansioso, che è come dire che è
tutto nella norma nel suo caso.
Mentre stanno
discutendo su come affrontare le indagini, in maniera impercettibile,
senza
nemmeno rendersene conto, sposta di continuo lo sguardo su Liam.
Di questo,
però, si rende conto Derek, che si trova quasi di fronte a
Stiles, accanto a
Isaac, e impallidisce quando comprende ciò che emana
l’odore di Stiles: attrazione.
Al termine
della riunione, quando Stiles sta per andare a braccare Liam, Derek
comprende
di dover intervenire, per il bene di tutti e tre quei deficienti e
soprattutto
per il bene di Isaac, che sembra davvero preso dal ragazzo, o forse per
il bene
di Stiles che verrebbe picchiato selvaggiamente da Isaac, o forse per
il bene
del suo pavimento che di sangue ne ha visto fin troppo.
Stiles è solo
in procinto di pronunciare il nome di Liam, quando Derek lo afferra per
il
colletto della camicia e lo trascina di nuovo dentro il loft ringhiando
uno «Stilinski»
che fa perdere a Stiles
l’occasione per parlare con Liam e lo fa puzzare di tristezza
per un attimo.
«Che diavolo
vuoi, Derek?» si scosta scontroso risistemandosi la camicia.
Derek sembra
preso alla sprovvista, non ha pensato a cosa dirgli, ma solo a salvare
la
tresca di Liam e Isaac. Stiles esce dal loft sbuffando una serie di
imprecazioni colorite verso Derek che geme frustrato, se solo quei due
deficienti uscissero allo scoperto lui potrebbe risparmiarsi tutti quei
teatrini.
La situazione
con gli omicidi sembra non trovare una via d’uscita, tutti
sono tesi e
frustrati, e l’odore di Stiles puzza sempre più di
nervosismo, per i sensi di
Derek diventa una specie di puzza rancida troppo penetrante che non
riesce a
sopportare. Derek si rende conto che Liam e Isaac sono un po’
stralunati
dall’umore dell’umano, Malia lo guarda e sospira e
Scott fa finta di nulla,
ogni tanto semplicemente viene a sapere delle serate passate in
compagnia di
videogiochi e vodka, cosa che il giorno dopo rende Stiles ancora
più
detestabile.
La seconda
volta che preso dal coraggio e dall’impazienza decide di
parlare con Liam,
Derek riesce a salvare la relazione di Isaac giusto per un pelo. Stiles
aveva
già cominciato a parlare.
«Liam?» il
ragazzo si volta sorridendogli e Derek lo sente il battito del cuore
leggermente accelerato di Stiles a quella visione. La cosa lo fa
intristire un
po’, nonostante le varie minacce di morte gli dispiace ferire
indirettamente
Stiles.
«Sì, dimmi»
Stiles si avvicina un po’ e vede che le sue mani tremano
leggermente, sente la
sua gola secca e il cuore che sembra il battito d’ali di un
insetto tanto è
veloce.
«Senti, volevo
domandarti se ti anda-» ma Derek non gli fa finire nemmeno la
frase, arriva in
fretta, fuori dal bar dove stanno parlando, spintona lievemente Liam
fulminandolo con lo sguardo e gli intima di andare perché
“Isaac è
nei guai”.
Sente Stiles
combattuto tra l’essere preoccupato e l’essere
irritato, va via borbottando
qualcosa, mentre Derek vorrebbe fermarlo un attimo. Spera ardentemente
che
quella situazione del cavolo si risolva al più presto,
così da smetterla di
fare lo stalker seriale.
La terza volta
che Stiles ci prova succede dopo aver risolto il caso degli omicidi
seriali,
tutto opera di un Darach: grazie Nemeton,
è sempre un piacere avere a che fare con i tuoi psicopatici.
Stiles è
rimasto ferito, un po’ come tutti, ma lui impiega
più tempo a guarire, ha visto
tutto il branco fare la spola tra la sua camera in ospedale e
l’appartamento di
Scott. Persino Isaac è andato a trovarlo, preoccupandosi
lievemente per l’umano dalle ossa
fragili.
Liam è rimasto
lì, con Stiles, su richiesta di Scott, da Alpha non riesce
proprio a farsi
andare bene l’idea di lasciare qualcuno del branco da solo,
dopo un evento del
genere, perciò ha costretto tutti a fare a turni per fargli
la guardia, per
tenergli compagnia, per rassicurarlo sebbene Stiles gli avesse
più volte
ribadito che era tranquillo, stava bene.
A Stiles
sembrava l’occasione perfetta, sembrava una scena da film, il
ragazzo
malridotto a causa di un’azione finale andata bene per
miracolo che fa leva
sulla possibilità di cogliere ogni occasione per vivere il
resto di vita che gli
rimane.
Era
fottutamente perfetto e melodrammatico.
Stiles fa un
respiro profondo, guarda Liam concentrato sul suo cellulare intento a
fare
chissà che, si schiarisce la voce per richiamare la sua
attenzione. Tossicchia
un paio di volte, poi lo chiama lievemente. Liam gli risponde
mugugnando
qualcosa, troppo concentrato per ascoltarlo davvero.
«Ehi, Liam?»
Stiles ci riprova e il suo cuore comincia a battere furiosamente.
È sul punto
di dirglielo, “Liam, vuoi uscire
con me,
qualche volta?” ma Derek Hale Lord da Pessimo
Tempismo invade nuovamente i
suoi spazi. Entra dentro la stanza, con due caffè tra le
mani e un’espressione
imbarazzata.
«Ehi… oh… Liam,
sei qui?» domanda incerto e lievemente preoccupato.
«Ciao Derek»
sorride Liam.
«Ciao Derek»
mormora Stiles risentito, sta cominciando a detestarlo.
Derek nota la
puzza di nervosismo e rabbia e in parte si sente dispiaciuto per
Stiles, anche
Liam nota quel tanfo provenire da Stiles. «Amico,
c’è qualche problema?» gli
domanda preoccupato e Derek non ha mai amato tanto
l’ingenuità del cucciolo,
fortunatamente è arrivato in tempo, Stiles non ha detto
niente.
«No, sono solo
stanco, tranquillo» risponde strascicando le parole e
cercando di mostrarsi veramente
tranquillo.
«Liam, puoi
andare se vuoi, resto io con Stiles» dice Derek fissando con
la coda
dell’occhio Stiles, ma è il suo odore a sbattergli
in faccia tutta
l’irritazione che prova nei confronti del licantropo. Derek
spera vivamente che
Stiles resti zitto, ma le cose non vanno come si aspetta, Stiles sbotta
arrabbiato e frustrato.
«Quale diavolo
è il tuo problema?» lo addita stringendo gli occhi
in due fessure «Perché stai
sempre in mezzo ai piedi, eh?» sbuffa seccato, si passa una
mano sugli occhi e
Derek non sa proprio cosa dirgli, come farlo stare meglio.
«Stiles…» tenta
insicuro.
«Dio, sta’
zitto» sibila infuriato. «Anzi, no…
spiegami, cortesemente, che ci fai qui? Non
te ne è mai fregato niente e da qualche settimana sei sempre
in mezzo alle
scatole. Che cosa cavolo vuoi?»
«Non so proprio
di-» ma gli è impossibile continuare
perché Stiles continua a imprecare a mezza
voce non ascoltandolo minimamente.
«Senti…»
«No, senti tu:
qual è il punto? Una qualche sorta di divinità ti
ha dato l’incarico di
rovinarmi l’esistenza?» batte le mani sulle coperte
e Derek comincia a farsi
prendere dall’irritazione, perché di rovinargli
l’esistenza proprio non ne ha
intenzione, vuole soltanto la serenità di Isaac.
«Senti, idiota,
nessuno vuole rovinarti l’esistenza» alza il tono
della voce per farlo stare
zitto, almeno un po’. «Semplicemente, lascia
perdere Liam, okay?» continua poi
imperativo fissandolo negli occhi, ha cercato di farlo in maniera non
traumatica ma non ce l’ha fatta.
«Cos- Oh. Mio. Dio.»
esclama incredulo «Hai
una cotta per Liam» Derek soffoca con il proprio
caffè, cominciando a tossire e
guardandolo schifato.
«Come diavolo
ti viene in mente, stupido. Cristo, certo che no!»
Gli occhi di
Stiles si spalancano e inizia a boccheggiare, dal suo odore Derek
percepisce
incredulità, imbarazzo, un pizzico di inquietudine ed
è un attimo prima che
Derek comprenda a quale verità, decisamente sbagliata,
è giunto quel ragazzo.
«Stiles non ho nemmeno una cotta per te, okay? Non mi
interessi né tu, né
tantomeno Liam. Solo… lascialo in pace, torna a pensare a
Lydia» cerca di
chiudere lì quella conversazione.
Stiles lo
guarda scettico «Allora mi spieghi perché ti sei
impegnato tanto per far sì che
io non parlassi con Liam e, domanda ancora più importante,
come facevi a
saperlo?»
«Il tuo odore è
un libro aperto e…» non sa come dirgli che Liam ha
una tresca con Isaac.
«E?» gli fa eco
Stiles invitandolo a proseguire.
Derek mormora
impaciato qualche imprecazione «Isaac e Liam si vedono, okay?
Tipo che escono
insieme, capisci adesso?»
Stiles
boccheggia confuso, quando si è perso un simile passaggio?
«Scott e Malia
non lo sanno perché quei due imbecilli fanno ben attenzione
a coprire i loro
odori quando hanno finito… di…
ecco…» le guance di Derek si velano di rosso per
l’imbarazzo, come un riflesso di quelle di Stiles.
«Tu come…» lo
sai? Vorrebbe domandare ma non
conclude, confidando nella perspicacia di Derek.
«Fidati, non vuoi
saperlo» mormora
asciutto, gracchiando un po’ alla fine.
«Perché non me
lo hai detto prima?» domanda Stiles cauto.
«Non volevo
ferirti, ma so che ad Isaac comincia a piacere davvero Liam e dovevo
fermarti
in qualche modo.»
«E piombare nel
bel mezzo di ogni mia conversazione con Liam come se fossi uno stalker
o un
maniaco omicida invece era una buona idea?» Stiles sbuffa un
sorriso a quella
domanda.
«Non sapevo
cosa fare, okay? Dammi un Kanima e so come affrontarlo, dammi dei
ragazzi che
si sentono ancora adolescenti e vado in paranoia» sbotta
esasperato.
«A dire il vero
all’inizio non sapevi affrontare nemmeno quello» lo
stuzzica Stiles ghignando
un po’ e prendendolo in giro.
Derek ringhia
lievemente. «Ti strappo la gola» sputa dopo un
po’.
«Sì, sì, con i
tuoi denti, solita storia» continua Stiles ridendo
apertamente adesso e
reggendosi di poco un fianco.
«Ti fa ancora
male?»
«Sono
sopravvissuto a case peggiori» e Derek sa che si riferisce a
un po’ tutto, alla
ferita alla lieve cotta per Liam.
«Okay, allora»
gli mormora Derek accennando un sorriso.
«Okay»
gli risponde Stiles sentendosi più disteso.
Non ho molto da dire, spero solo vi sia piaciuta.
A presto, Cinzia N.^^