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Autore: Imbranata09    01/07/2016    6 recensioni
Dal capitolo 1^
Ho sempre creduto al colpo di fulmine. Quello che ti fa scoprire innamorata di una persona in pochi istanti. In quel momento in cui gli occhi di due innamorati si incontrano e non esiste più nulla intorno a loro. Non ci sono i problemi di lavoro, i colleghi impiccioni, i figli che strepitano per essere ascoltati, le bollette da pagare, … non esiste niente se non la persona amata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Cap. 11°
"Promessa d'amore"


 
Pubblico oggi perchè per il fine settimana il mio maritino 
ha organizzato un week end a Gardaland!
Festeggiamo  il nostro primo anniversario di matrimonio (e compleanno di nostro figlio!)
Per cui a voi buona lettura ed a me buon divertimento!

Giugno 2014

Pov Edward

Ancora una volta mi  trovo scalpitante sul jet che mi sta riportando a Londra. Pensavo di riuscire a tornare prima da Bella, purtroppo gli impegni  me lo hanno impedito.
Quest’ultimo periodo non è stato facile. Emmet mi sta dando parecchie noie nel privato anche se, devo ammettere, sul lavoro è cambiato. Arriva puntuale, si comporta in maniera professionale, ha smesso di flirtare con le stagiste e alle riunioni è sempre impeccabile e apporta suggerimenti importanti. Ho l’impressione che abbia ripreso il controllo della sua vita e stia prendendo provvedimenti anche per il suo problema con l’alcool. Non so se stia frequentando qualche specialista o gruppo di supporto. Lo osservo ma non mi sono permesso di chiedere.

I problemi insorgono quando si tratta della famiglia. Irina non ha preso bene la richiesta di divorzio e mia madre si è schierata con lei. Dal mio punto di vista lui ha parlato con cognizione di causa, spiegando bene alla moglie i motivi per cui non possono più stare insieme. Le ha fatto presente che se si amassero come un tempo lui non l’avrebbe tradita di continuo e lei, in ogni caso, non avrebbe fatto finta di non vedere. Ha sostenuto che probabilmente pure lei non è più innamorata del marito come un tempo.
Mia madre, invece, ha invitato più volte Emmet a riflettere sulle sue azioni e le relative conseguenze, mi ha chiesto esplicitamente di convincerlo a non andare a fondo con il divorzio. Non ammette il divorzio nella nostra famiglia ed ha paura delle critiche che potrebbero esserci nel nostro ambiente. Con l’occasione mi ha anche esternato le sue perplessità per la mia frequentazione con Bella. Mi ha fatto presente che è una ragazza senza “dote” e che la sua famiglia è gente comune;  mi sono messo a ridere quando l’ho sentita parlare di dote e società!  Si è ritenuta offesa per averla presentata ad Erin, dicendo che avrei potuto creare disagio emotivo in mia figlia e che devo tenere le mie avventure lontano dalla famiglia. Quando si è resa conto che non permetto alla mia famiglia di mettere becco nella mia vita privata, mi ha ribadito di frequentare “questa ragazza” ma di tenere fuori Erin! Non ci ho visto più e per la prima volta mi sono rivoltato contro mia madre. Ed è una settimana che mi rifiuto di parlarle, malgrado i suoi tentativi di mettersi in contatto con me.

Rosalie ha cercato di mediare la frattura che si è creata fra di noi. Mi ha chiesto di concedere a nostra madre il beneficio del dubbio, sostenendo che non si è mai ripresa dalla morte di nostro padre e che è anche scossa dalla situazione di Emmet ed Irina.  In fondo, è sempre nostra madre che, nel bene e nel male, si è occupata di noi. Sinceramente, avrei voluto risponderle che sono anni che l’intera famiglia grava sulle mie spalle e sono io la persona che permette a tutti di andare avanti! Le ho chiesto cosa ne pensa lei delle parole di nostra madre. In fondo è una donna single con figlia e dovrebbe avere una mentalità aperta. Invece, ha approvato le idee della nostra genitrice affermando che io e Bella siamo due persone che provengono da due ambienti e culture diverse e che difficilmente, se vivremo insieme, riusciremo a far funzionare a lungo il nostro rapporto. Secondo Rosalie finora funziona per due ordini di motivi. Il primo è la distanza e il poco tempo che ci permette di frequentarci. Il secondo è che siamo ancora nella fase dell’innamoramento e tendiamo a vedere l’altro perfetto. Diciamo che quando Rosalie ha parlato in maniera razionale, tenendo fuori ceto sociale e dote, l’ho ascoltata veramente e riflettuto sulle sue parole. In altri casi sarei stato concorde con lei, ma solo io so cosa provo per Bella e qual è la verità.

Di tutto quello che è accaduto in famiglia non ho fatto parola con Bella perché certe cose preferisco raccontarle di persona per evitare ogni possibilità di fraintendimento.

Ed oggi, infine, sono partito per Londra senza provare a ricucire lo strappo fra me e la mia famiglia ed ho preferito lasciare Erin da mia zia Esme. Sicuramente vivrà dei giorni in maniera più tranquilla rispetto alla situazione che avrebbe avuto a casa della nonna.  Lei ha bisogno di staccare la spina come ne ho io. Ho anche pensato di portarla con me ma, da quando l’ha conosciuta, non ha mai espresso il desiderio di passare del tempo con Bella. Anche la sera, quando sono collegato con skype e lei ancora è sveglia, non ha mai voluto passare molto tempo a chiacchierare con Bella. E quando l’ha fatto si è limitata a farle le domande di rito. Quasi, quasi sembra più interessata ai suoi nipoti che alla mia donna!

Un po’ mi dispiace questo atteggiamento di mia figlia. Assomiglia molto a sua madre, in questo. Anche lei dà sempre l’impressione di una persona fredda e sicura di se, anche se poi dentro ci sono decine di emozioni in contrasto fra loro. Comunque, ho pensato bene di partire da solo e di godermi in pace questi pochi giorni di quasi libertà. Ne ho bisogno!

Questa volta torno a Londra con un pegno molto importante per Bella. Infatti, dopo l’ultima riunione che ho avuto a New York sono andato alla gioielleria Tiffany; non so se anche Bella è una fanatica del famoso negozio. Le donne della mia famiglia non riescono ad andare via da New York, prima di averci fatto una capatina. Comunque era mia intenzione comprarle un piccolo dono. Volevo prenderle un ciondolo da portare sempre appeso al collo e da accarezzare quando mi pensava. Poi, quando ero li dentro in attesa di un assistente, ho adocchiato un anello che mi ha subito fatto pensare a lei. Non è particolarmente grande. Sono sicuro che Irina e Rosalie possiedano gioielli molto più importanti e sfarzosi. Eppure quell’anello mi ha ricordato la sua semplicità e la sua perfezione. Una sola grande e preziosa pietra. Un diamante puro come lei. Senza pietre di contorno perché lei è proprio così. Non ha bisogno di accessori per brillare. È lei stessa la fonte di luce.

Non è una proposta di matrimonio bensì  una promessa di impegno. Almeno credo! Ma, se ci penso bene, fra proposta di matrimonio e impegno non c’è nessuna differenza. Solo il tempo che scorre. Nel nostro caso l’unica differenza è rappresentata dal fatto che nel momento in cui Bella accetterà di divenire mia moglie, si trasferirà a Boston. E non vedo l’ora di averla sempre con me, fisicamente presente, anche nel quotidiano. Non mi interessa dove ci sposeremo. Londra o Boston non fa alcuna differenza. Così come non mi interessa il genere di matrimonio che avremo.  500 invitati vip o 20 parenti stretti non mi fanno la differenza. Ho solo voglia di saperla per sempre mia.

Ho riflettuto a lungo sulle parole di Alice. Alla fine siamo riusciti a chiarirci. O meglio, lei mi ha perdonato e Jasper non mi porta rancore. Forse, lui non me ne ha mai portato. In fondo, con un bambino di mezzo, avrà pensato che nel caso fosse andata male con Alice, era meglio per lui essere a Londra.
Non penso che con Alice riusciremo ad essere confidenti come lo eravamo fino a qualche mese fa. Anche in questo caso, la distanza gioca il suo ruolo.  Mi sto impegnando per farle ottenere un colloquio di lavoro in uno delle cliniche più importanti di Londra e spero che il mio impegno le faccia capire che sono sempre il suo quasi fratello di sempre. E riproporrò a Jasper un lavoro nei miei uffici londinesi, magari estenderò la proposta anche al fratello di Bella. Ho preso informazioni su di loro e il loro studio è abbastanza quotato a Londra.

L’unica cosa su cui Alice ha insistito è quella di fare attenzione con Bella: è una sua amica intima e non vuole che soffra. Gliel’ho promesso. Ha capito che ho intenzioni serie con lei, ma non l’ho vista molto convinta e solo il tempo potrà dimostrare la bontà delle mie parole.

“Signor Masen tra  20 minuti arriveremo a destinazione. Posso portarle qualcosa da bere prima che inizino le manovre di atterraggio?” lo steward mi riporta alla realtà. Negli ultimi tempi i miei dipendenti mi trovano spesso con la testa tra le nuvole. Oggi sono l’unico passeggero sul volo e non hanno avuto molto daffare.
“si, grazie. Portami un succo d’ananas con poco ghiaccio”



Un paio d’ore dopo sono in hotel. Questa volta non è stato possibile per Bella alloggiare nella mia suite. I suoi familiari, che sanno della mia presenza in città, non avrebbero capito e l’avrebbero tempestata di domande e non voglio metterla nella situazione di dover mediare conflitti fra loro e me. Tra l’altro domani sera conoscerò anche i suoi genitori e, a sentire Alice, non sono entusiasti che la figlia frequenti un americano. Hanno paura che soffra a causa mia. Le ragazze, infatti, scoperta la nostra relazione, l’hanno subito sbandierata ai quattro venti. Non solo i miei familiari sono stati informati, ma anche i suoi. E, soprattutto i primi giorni dalla notizia, non sono stati facili, né per Bella né per me.

In compenso questa sera la porterò a cena in uno dei più bei ristoranti della città, con vista sullo skyline e dove sono necessari abiti eleganti. Anzi, le ho fatto recapitare un vestito da sera proprio in mattinata. So che ha apprezzato molto perché mi ha inviato un sms dove mi annunciava che questa sera mi avrebbe ringraziato a dovere. Ed io fremo al solo pensiero.

Mi spoglio lasciando i vestiti sul divano. Non ho proprio voglia di arrivare in camera. Sto quasi per entrare in doccia ed, infatti, indosso solo i boxer, quando bussano alla porta. Chissà che vorranno!

“Ciao Straniero!” rimango immobile sulla porta incapace di proferire parole, o fare un passo per permetterle di entrare. Osservo quanto è bella la mia donna. Perché di questo si tratta. Il fulcro di tutte le mie emozioni. È mia. Probabilmente quello che indossa è il mio regalo, ma non pensavo che la personal shopper che ho ingaggiato avesse scelto un vestito così sexy e minimal! Non penso sia il suo genere di abbigliamento, eppure sembra perfettamente a suo agio. Non ha il minimo rossore in viso malgrado il corpo praticamente nudo.
La osservo partendo dalla testa, dal trucco più acceso del solito; sulla di ché solo un rossetto particolarmente rosso.  E lo chiffon scompigliato ad arte che le lascia alcuni ricci adornarle il viso. Giusto qualcuno per sottolineare il suo ovale perfetto.

Solo dopo osservo la sua figura per intero; il vestito è corto e aderente. Evidenzia ogni parte di lei. Gambe, cosce, sedere, seno. C’è poco per l’immaginazione. Ed è tutto perfetto. Lei non ha un punto di forza. In particolare. Lei è … perfetta! Ha un’ampia scollatura a cuore. Nessuna bretellina o altro. Spalle e collo completamente scoperti, ad eccezione di una piccola sciarpina di cui non capisco proprio l’utilità!  E le scarpe che indossa. Non so quanti centimetri di tacco siano, ma riesce ad arrivare al mio naso. Per cui sono alte. E sono proprio loro che mi fanno riprendere l’uso della parola. Osservare quanto sembrano ancora più lunghe le sue fantastiche gambe.

“Mi spieghi come riesci a camminare su quei trampoli se, in genere, hai un senso dell’equilibrio pessimo?” sembra un rimprovero il mio. Ma è solo … eccitazione! La vedo sogghignare mentre si avvicina e mi lascia un lieve bacio all’angolo della bocca. Leggero, appena accennato. Poi, si sposta, mi spinge di lato  ed entra in stanza.
“Ciao, mi sei mancato anche tu! E, non chiedermi il perché, ma con i tacchi oppure quando ballo non inciampo o cado! In quei casi ho un equilibrio perfetto” chiudo la porta e mi volto verso di lei oramai giunta davanti al mobile bar.
“Che devo dirti! Sei bellissima e mi hai lasciato senza parole. Quando ho riconnesso il cervello sono le prime parole che mi sono venute in mente” mentre parlo lei inizia a preparare due martini. Ad entrambi piace. Me ne porge uno. E continuo a parlare a vanvera …
“Se è questo il vestito che ti ho regalato, devo prendere nota per la prossima volta. Cioè ricordarmi di dire alla personal shopper che l’abito deve essere lungo, almeno fino al ginocchio e non mettere troppo in mostra. Magari qualcosa di ampio in modo che il sedere non si noti più del dovuto. Sei mia e non voglio che altri guardino ciò che è mio! Anche se devo ammettere che questa sera, quando entrerò al ristorante con te al mio braccio, sarò un uomo molto invidiato! ” bevo e mi siedo sul divano, invitandola con la mano a fare altrettanto.
Lei sorride e, finalmente, la vedo arrossire imbarazzata. Questa è la mia Bella. Sexy ma timida. Pantera capace di prendersi il suo uomo ma anche gattina che fa le fusa.
Quando si siede il vestito va ancora più su e lo sguardo cade automaticamente sul suo sedere che viene perfettamente disegnato dalla stoffa del vestito. Ed ho voglia di vederla arrossire, di far uscire la gattina che è in lei.

“Ho un dubbio e spero che tu me lo chiarisca” mi viene da sorridere per quello che le sto per chiedere. E lei capisce al volo la mia voglia di giocare. È all’erta mentre beve il suo martini e mi fissa intensamente. C’è tensione sensuale nella stanza ed entrambi la avvertiamo.

“Porti un perizoma o non indossi nulla sotto il vestito?” ci fissiamo seriamente faccia a faccia. Non dice nulla mentre si lecca le labbra. Poi, si allunga verso il tavolino per poggiare il suo bicchiere ormai vuoto. Si sporge verso di me per prendere anche il mio bicchiere. E si alza e si siede a cavalcioni su di me.

“controlla tu stesso ” e spengo il cervello per ragionare con il mio amico dei piani bassi mentre la mia mano accarezza la sua intimità completamente scoperta e bagnata.
È erotica. È fantastica. Fortunatamente ho solo un asciugamano a coprire la mia erezione altrimenti sarebbe stata stretta nei pantaloni.
È proprio lei a scostare l’asciugamani e a far scivolare il mio pene dentro di lei. Semplicemente si alza e si impala su di me.

Diecimila emozioni passano nella mia mente mentre godiamo l’uno dell’altra. Immagino come sarebbe avere questo tipo di incontri al rientro a casa dopo una giornata di lavoro. Osservo il suo viso stravolto dal piacere. Probabilmente anche il mio sarà stravolto. Nessuna donna è riuscita a farmi sentire a casa dentro di lei. Nessuna donna è riuscita a farsi desiderare costantemente da me. Neanche la madre di mia figlia, con cui la storia è andata avanti per anni, ha provocato le sue stesse emozioni.

Ed è mentre entrambi arriviamo all’apice del piacere che rifletto su quello che è giusto da fare. Così, quando i respiri si sono regolarizzati, mi allungo sul divano e dalla tasca interna della giacca prendo la preziosa scatolina. È ancora rossa in viso e con lo chignon tutto scombinato quando le metto la scatolina sotto il naso e lei rimane perplessa. Probabilmente ha capito cosa contiene mentre la apro e comincio a parlare e non mi fermo più.

“Non era previsto che te la dessi in questo momento. Pensavo di farlo dopo cena, accompagnato da uo di quei dolci che ci piacciono tanto e da del buon champagne. Ma non ha senso aspettare. E, a dirla tutta, non ho più molta voglia di andare a cena. Anzi, l’unica cosa che vorrei fare è continuare quest’attività sotto la doccia. Mi ero anche preparato un bel discorso. Come quest’anello dovrebbe simboleggiare la promessa di fare sul serio. Oddio, ho anche dimenticato quello che volevo dirti,  l’unica cosa che adesso ho in mente è che desidero che mi sposi, che diventi mia moglie il prima possibile.  Voglio vivere insieme la nostra quotidianità, le nostre difficoltà e i momenti belli. Allora, mi vuoi sposare?” e rimane immobile mentre i suoi occhi vagano da me all’anello.
 


 
  
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