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Autore: Jamin_a    02/07/2016    1 recensioni
"Tranquilla zucchero" Si alzò dalla poltrona e, avvicinandosi a lei, la sovrastò con la sua altezza.
"Non sarò di certo io a infrangere i tuoi sogni di gloria da stupida capitolina"
Disse aspramente, fissandola negli occhi e facendosi serio.
[...]
"Ma tu ..." Continuò l'uomo sfiorandole le dita con cui lei teneva ancora stretto il collo della bottiglia.
".. Devi tenere giù le mani dal mio alcol" concluse secco, rubandole l'oggetto dalle mani.
Haymitch fece un passo indietro, sorridendo soddisfatto.
Effie rimase immobile a guardarlo andar via.
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piccola raccolta di momenti Hayffie
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“Ho sentito dire che dopo più di vent’anni nel ruolo di mentore finalmente Haymitch Abernathy ci degna della sua presenza” Disse sarcastica, chiedendosi anche lei cosa avesse spinto il mentore ad essere presente quella sera. Forse era riuscito a capire quanto fosse da maleducati non presentarsi mai a quella festa, ma non sembrava molto da Haymitch fare una cosa del genere, anzi, era molto più probabile che fosse talmente ubriaco da aver preso il treno ed essersi trovato a Capitol City per sbaglio.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HOLAAA 
Scusate, ma sono super impegnata con gli esami e non ho il tempo neanche per dormire
Mi scuso quindi se mancherò per un po'
Nel frattempo cerco di farmi perdonare con questo capitoletto ^.^, che mi serve un po' da passaggio per il prossimo (: Fatemi sapere se vi piace.
 
 
I pensieri di Effie erano molto contrastanti quella mattina e il viaggio da Capitol City al distretto 12 non le era mai sembrato così lungo. Non aveva mangiato nulla a colazione, lo stomaco era chiuso, e non capiva il perché. Da una parte il pensiero della mietitura le faceva venire la nausea, la consapevolezza di mandare al macello altri due ragazzini le attanagliava le viscere. Dall’altro sentiva come un vuoto nello stomaco al pensiero di rivedere il mentore del distretto dodici dopo tanto tempo.
Non c’era stato giorno dalla festa del tour della vittoria in cui non aveva pensato a quel bacio. Mille domande aleggiavano nella sua testa, si chiedeva se Haymitch si fosse pentito, se avesse mai pensato a lei.
Decise di non pensarci più, erano mesi che si torturava e ora mancavano solo pochi minuti, avrebbe avuto le sue risposte.  
Appena intravista la stazione corse si avviò velocemente verso l’uscita del treno.
“Scaricate tutto al municipio come al solito” Disse sorridente ai pacificatori che l’attendevano all’uscita “Arriverò tra un paio d’ore” Disse poi avviandosi verso il villaggio dei vincitori.
Non era preoccupata che la gente la vedesse, ogni anno andava prima da Haymitch per assicurarsi che stesse bene, quindi nessuno avrebbe trovato nulla di strano. Se non fosse per il fatto che quell’anno stava letteralmente per mettersi a correre dalla voglia di raggiungere la casa del mentore, ma avrebbero scambiato il suo entusiasmo per la gioia che fingeva di avere sempre per l’inizio dei giochi.
Raggiunto l’isolato villaggio dei vincitori smise di trattenersi e corse fino alla porta della villetta. Bussò in maniera concitata.
Sentì un rumore di bottiglie, qualche borbottio “Chi diavolo è?” Urlò stizzito il mentore prima di aprire la porta.
Effie fu sorpresa di trovarsi davanti Haymitch visibilmente ubriaco, con indosso una maglietta che probabilmente non cambiava da un paio di giorni, e con l’aria di chi non stesse aspettando nessuno. Si sentì delusa, lui non la stava aspettando.
Ma il mentore sembrava molto più sorpreso di lei “Zucchero ma cosa?” sbiascicò prima di allungare un braccio per abbracciarla.
Effie si scostò schifata ed entrò in casa scuotendo la testa, si diede della stupida per aver pensato di trovarlo ad aspettarla.  
“Oh ma cosa c’è che non va?” Chiese lui, notando l’atteggiamento distaccato della ragazza. “Niente Haymitch.” Rispose lei arrabbiata
Haymitch sbuffò passandosi una mano sugli occhi “Che ci fai qui?” Chiese nuovamente lui, appoggiandosi al muro.
“Quello che ci faccio tutti gli anni!” Sbottò lei. “Controllo se sei vivo, e dato che lo sei, tutto ok e me ne vado.” Girò i tacchi e si avviò verso l’uscio.
“Aspetta aspetta…” La fermò mentore. “Oggi non è il 22, è tra quattordici giorni il 22”
Effie sbuffò girandosi a guardarlo “Che c’entra ora il 22?”
Haymitch la guardò in maniera confusa “La mietitura, tu vieni qui prima della mietitura, ma la mietitura è il 22” Cercò di spiegarle
La ragazza ricambiò con sguardo scioccato “No Haymitch. I giochi iniziano il 22, la mietitura è oggi” Disse scandendo le parole, alla fine di ogni Hunger games lei lo informava sull’edizione dell’anno seguente, ed era certa di averlo fatto anche l'anno precedente
“Ah” Esclamò il mentre come se avesse appena realizzato la situazione. Alzò gli occhi chiari verso la ragazza e allargò le braccia “Mi avrai detto male l’anno scorso”
La ragazza gli puntò il dito contro “Non è che ti ho detto male” disse imitando la sua voce “è che sarai stato ubriaco come al solito…” concluse in tono esasperato.
Il mentore alzò le mani in segno di resa “Di chiunque sia stata la colpa…” Disse in tono calmo “Tua” si preoccupò di sottolineare lei. Il mentore alzò la mano come a segno di non voler essere interrotto, sapeva di essere in torto, ma adorava farle saltare i nervi. “Di chiunque sia stata la colpa…” Ridisse in tono solenne, mentre Effie incrociava le braccia infastidita. “… ti chiedo comunque scusa” Disse poi sorridendo sornione “Se lo avessi saputo non ti avrei accolto così”
Effie lo guardò, cercando di rimanere impassibile, soddisfatta nel sapere che lui la stava aspettando, anche se per il giorno sbagliato, e chiedendosi come fosse possibile che lo trovasse affascinante pure conciato in quella maniera.
Si rimangiò la storia dell’affascinante quando lui fece un passo verso di lei e inciampò andando a sbattere contro la parete. Haymitch fece un verso come a lamentarsi e appoggiato al muro si lasciò scivolare a terra.
“Seriamente?” Disse la ragazza, il mentore tirò su col naso e alzò lo sguardo verso di lei. “Seriamente stai messo così?”
Haymitch fece un sospiro “Mi sono scolato una bottiglia intera praticamente prima che entrassi” L’alcol stava facendo il suo lavoro. Poi chiuse gli occhi e rise “Se tu mi avessi detto …” si fermò un secondo per formulare la frase agitando una mano in aria “… se mi avessi detto la data giusta non avrei bevuto così tanto oggi”
Effie era scioccata “Vedi di darti una sistemata che la mietitura è tra due ore”.
Haymitch rise “Mi piace farti arrabbiare” sbiascicò. “Ma va non si era capito” Sbuffò lei, uscendo dalla casa.
Si voltò prima di chiudere la porta per dirgli di sistemarsi quando il mentore la precedette e parlò per primo
“Me lo dai un bacio” Disse ammiccando in maniera esagerata.
Effie scosse la testa “Conciato così? Non ci penso nemmeno” Disse sbattendo la porta dietro di sé.
“Si che ci pensi!” Urlò lui appoggiando la testa al muro “Io ci penso a baciarti” Disse tra sé e sé, cercando poi di trascinarsi in piedi. 


*Note finali
Come vi ho detto per la 74 vado a misto tra libri e film. 

Si, per la storia della mietitura mi sono ispirata (come avrei potuto fare altrimenti?) alla scena del libro. Per chi avesse visto solo i film, sappiate che il nostro caro mentore partecipa alla cerimonia, ma arriva in ritardo,  totalmente marcio, vomita sul palco e poi sviene e viene portato via in ambulanza. Si merita un applauso direi haha
 
  
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