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Autore: SaGeBaKer    19/04/2009    1 recensioni
I Soultrap erano uno degli ultimi dei gruppi emergenti del continente americano, ma avevano abbastanza successo anche nel resto del mondo, era composta da cinque ragazzi, Teddy, il cantante, Joseph, cantante e chitarrista, James, chitarrista, Tom, pianista e Charlie batterista, oltre ad essere molto bravi, erano ragazzi abbastanza carini, ed era anche questo uno dei motivi per il quale le ragazzine, ne andavano matte. Rosie era una di loro.
Genere: Romantico, Commedia, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SoulTrap




Il cartoncino colorato



Era una giornata come tante, una di quelle giornata calde, una di quelle giornate tipiche della primavera, il sole era alto nel cielo e si potevano sentire gli uccellini cantare, allegri.

E come ogni giorno, in una casa c'erano tre ragazze, tre ragazze comuni, ma legate da una profonda amicizia e da una passione.

-che palle, mi sto annoiando- Vanessa era sdraiata sul letto della sua migliore amica, mentre lei era intenta a cercare qualcosa su un cassetto

-stai zitta per una buona volta, sempre a lamentarti- mentre continuava a cercare qualcosa dentro quel cassetto, l'amica non disse nulla, fissava l'amica annoiata

-Rosie, si può sapere cosa cerchi in quel cassetto?-

-questo!- disse l'amica sventolando un cartoncino colorato, Vanessa la guardò incuriosita e allo stesso tempo scocciato, conoscendo l'amica, immaginava fosse un qualsiasi invito, o per una festa o per una serata in discoteca, ma non sapeva che si sbagliava di grosso.

-cos'è?-

-appena viene Alexia, ve lo faccio vedere!- disse Rosie, tutta sorridente, era un po' su di giri, cosa che diede conferma a Vanessa, che quello fosse il solito invito.

Rosie tutta elettrizzata, raggiunse l'amica, sdraiandosi anche lei sul letto, stringendo quel cartoncino, non appena si accorse che Vanessa, stava cercando di sbirciare, ripose il biglietto nella tasca dei suoi jeans scuri, facendole una linguaccia, Vanessa sbuffò.

-mettiamo un po' di musica?- propose Rosie a Vanessa

-come vuoi!-

Rosie si alzò dal letto, prendendo un cd dallo scaffale della sua scrivania, aprì la custodia con cura, prese il cd e lo mise dentro il lettore cd, premendo play, fece partire la prima traccia.

Vanessa non appena riconobbe la canzone, non poté che storcere il naso, Rosie se ne accorse, e per tutta risposta le tirò un cuscino in pieno viso, naturalmente Vanessa doveva aspettarsi una reazione del genere dall'amica, quando si guardò negli occhi, Rosie scoppiò in una fragorosa risata che risuonava in tutta la stanza

-che stupida che sei!-

-sei così buffa Vanessa, hai tutti i capelli arruffati- continuò a ridere Rosie, prendendosi gioco di lei, cosa che faceva da quando di conoscevano, ma lo faceva soltanto per far indispettire la sua migliore amica, cosa che la faceva divertire parecchio!

Vanessa si alzò dal letto, correndo verso lo specchio che Rosie aveva nella sua stanza, per controllare in che condizioni fosse, in effetti aveva davvero i capelli arruffati, si sistemò la frangia lisciandosela con le mani.

Continuò a fissarsi allo specchio, l'immagine rifletteva una ragazza alta circa un metro e settanta, capelli lisci, lunghi fino alle spalle, neri come la pece, stessa cosa per gli occhi, nerissimi, dal taglio orientale, la sua pelle era dorata, e amava vestirsi si bianco per risaltarla di più, si voltò verso l'amica, lei era l'esatto opposto di lei, piccola di statura, non superava il metro e sessantatré di altezza, i capelli lunghissimi e riccissimi, di un biondo dorato, grandi occhi da gatta di un azzurro oceano, con sfumature verdi, dove molti ragazzi si ci sarebbero persi volentieri, labbra piccole ma piene, che ricordavano un cuoricino, e la pelle bianchissima, era come una “bambola di porcellana” , Vanessa sorrise, ricorcandosi di tutte le volete in cui l'aveva chiamata così, naturalmente si infuriava, odiava essere paragonata ad una bambola.

-ma come fanno a non piacerti i SoulTrap?- disse con aria sognante la bionda

-io li odio!- disse spegnendomi il lettere cd

-che pizza che sei!-

I Soultrap erano uno degli ultimi dei gruppi emergenti del continente americano, ma avevano abbastanza successo anche nel resto del mondo, era composta da cinque ragazzi, Teddy, il cantante, Joseph, cantante e chitarrista, James, chitarrista, Tom, pianista e Charlie batterista, oltre ad essere molto bravi, erano ragazzi abbastanza carini, ed era anche questo uno dei motivi per il quale le ragazzine, ne andavano matte.

Rosie era una di loro.

Quando vennero in concerto nella loro città, riuscì a trascinare la povera Vanessa a quel concerto, l'amica ci andò soltanto per fare contenta la sua Rose.

-sono bravissimi, perché non lo ammetti?- disse una Rosie tutta sognante, ricordandosi di quel magnifico concerto di quella notte calda di inizio luglio dell'estate passata.

-saranno anche bravi, ma non mi piacciono- se non le piacevano, non le piacevano, era inutile insistere con Vanessa.

-Ipotizzando- fece l'amica – se Teddy ti chiedesse di uscire, non ci usciresti?-

-ma che domande sono?- chiese stupita l'amica, da certe sparate dell'amica, a volte era davvero ingenua -no, certo che no, e poi io ho il mio Andrews-

Andrews era il ragazzo di Vanessa, stavano insieme dalle elementari, si conoscevano da sempre, non aveva mai avuto nessun altro ragazzo, a parte lui.

-ah già Andrews...- mugugnò Rose

-cos'hai da mugugnare?- chiese indispettita l'amica

-nulla, è solo che secondo me stai con lui per abitudine e poi è pure antipatico, ma come lo sopporti?- era vero, Andrews non era così tanto simpatico alla fine, anzi, tutt'altro, era scorbutico, prepotente, narcisista, presuntuoso e chi più ne ha , più ne metta, soprattutto con Rosie, non si soffrivano da quando erano bambini, non facevano altro che litigare, che prendersi in giro, lanciarsi frecciatine, e una volta Rosie gli aveva pure mollato un pugno!

-primo non è antipatico, secondo non sto con lui per abitudine! Io lo amo!-

-e invece non lo ami per niente, se lo amassi così tanto ci avresti fatto...-

-sta zitta!- Vanessa tappò la bocca di Rosie con la sua mano -non ci ho fatto niente perché non mi sento ancora sicura-

-visto che ho ragione? Non sei sicura di lui!-

-no, non sono sicura di me, che è diverso!- cercava di convincersi a quelle parole, ma in effetti il discorso della bionda, alla fine un certo senso lo avevano

-si, lasciamo perdere, tanto io dirò sempre la mia, e tu la tua, quindi per me il discorso finisce qui, quando troverai l'amore vero te ne renderai conto!- sentenziò Rosie

-e tu cosa ne sai dell'amore? In vita tua non hai nemmeno detto “ti amo”- scoppiò a ridere Vanessa, non perché Rose non lo abbia mai detto, ma perché al suono di quelle due paroline magiche scoppiava a ridere e di conseguenza non riusciva a dirle, anche se non si era sottoposto il problema, dato che la bionda non si era mai innamorata in vita sua, ma non riusciva a pronunciarle neanche scherzando, rideva, era più forte di lei.

-e mai le dirò, ecco perché non mi voglio innamorare, ti immagini cosa potrebbe accadere se mai mi innamorassi e dovessi dire quelle famose cinque lettere? Scoppierei a ridere prima di pronunciarle e il mio ragazzo mi prenderebbe per pazza, quindi no, non le dirò mai e tanto meno mi innamorerò mai!-

-mai dire mai nella vita!- vanessa pronunciò il detto ad alta voce

-smettila con questi stupidi proverbi, non ci credo a queste cose- storse il naso la bionda, che nel frattempo aveva deciso d'impiegare il tempo a tingersi di nero le sue adorate unghia.

-di cosa si parla girls?- dal nulla apparve Alexia, che fece sussultare le amiche, Rosie che stava tingendosi le unghia, dallo spavento, urtò la bottiglietta contenente lo smalto e le cadde a dosso

-Alex, perché devi arrivare sempre all'improvviso? Guarda che hai combinato?- le indicò il nuovo maglioncino rosa comprato il giorno prima, adesso con una macchia nera al centro

-figo! Così è molto più bello!- le fece l'occhiolino, la bionda la fulminò con uno sguardo.

-ma da dove sei sbucata?- chiese Vanessa

-mi ha aperto Praticia- Praticia è la mamma di Rosie

-il mio povero maglioncino- piagnucolava Rose -eri così carino... la vita è ingiusta!-

-così carino? Faceva pena, per non dire che faceva schifo!- commentò Alexia

-si, invece le tue borchie sono bellissime- fece una smorfia Rosie.

Alexia amava vestirsi con borchie, cinture, pantaloni larghi, e maglie nere, lei era la “punk” se così si poteva chiamare del gruppo, aveva tinto alcune ciocche dei suoi capelli di fucsia, in contrasto con i suoi castano scuri, amava truccare i suoi occhi verdi, di nero, li contornava da sembrare quasi un panda, a volte Vanessa si divertiva a prenderla in giro, ma Alexia non se l'era mai presa, anzi, rideva insieme a lei e si prendeva gioco di se stessa.

-Ragazze, io vado a togliermi questo povero maglione, dopo devo farvi assolutamente vedere una cosa!- disse Rosie passandole subito la rabbia, era anche lunatica

-cosa devi farci vedere?- domandò Alexia

-questo!- disse tirando fuori il cartoncino, sventolandolo per poi dirigersi in bagno.

La domanda sorge spontanea, cosa diavolo c'era scritto in quel biglietto?

  
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