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Autore: Small Wolf    04/07/2016    3 recensioni
E se Hinata dovesse andare via un mese e lasciare casa e figli adolescenti alle cure di un papà come Naruto? Riuscirà il nostro eroe a fare il bravo papà e vincere così la battaglia più ardua di tutte?
DAL CAP 1
-Bene vediamo… ogni mese, come dicevo… tu… farai un ovetto! Si farai un ovetto, ecco, farai un ovetto come una gallina!
-Una gallina, papà?-chiese Himawari con un tono perplesso.
-Eh, si, solo quelle fanno le uova-le disse mentre nella sua mente si creava una sorta di collegamento fra quella situazione e il fatto che le donne fossero definite da Shikamaru “galline”.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Himawari Uzumaki, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Naruto era ben consapevole di non essere stato un padre troppo presente, soprattutto nei confronti di Boruto. Quel ragazzino così simile a lui negli atteggiamenti, specialmente quelli negativi che adottava quando era un bambino solo e alla ricerca di attenzioni, paradossalmente, non riusciva a comprenderlo ne a trovare un reale contatto con lui. Così il loro rapporto era diventato sempre più contorto, un continuo amore-odio che raramente si risolveva senza una lite all’ora di cena.
Negli ultimi giorni però, da quando Hinata era andata via,  Boruto era più silenzioso del solito. Stranamente non stava in giro per Konoha tutto il giorno e dopo gli allenamenti filava subito a casa, si chiudeva nella sua camera e nessuno lo sentiva.
Così Naruto, preoccupato che stesse male, un pomeriggio bussò alla sua porta.
-Boruto, hey… posso entrare?
-Stattene fuori, bacucco-gli rispose il quindicenne mentre si copriva la testa con le coperte, rannicchiandosi sul materasso.
-Bacucc…-Naruto si interruppe e fece un profondo respiro per calmarsi: infondo lui aveva dato del porco al suo maestro per anni-Dai, Boruto, sono preoccupato per te! Perché non parliamo?
-Non c’è niente da discutere! 
Il povero Hokage appoggiò sbuffando la spalla allo stipite della porta. Stava per rassegnarsi ed andarsene, quando la sua attenzione venne attirata da Himawari di passaggio.
-E’ a causa di Sarada, papà-esclamò ad alta voce, con uno sguardo pestifero diretto alla porta piena di “off limits” di suo fratello maggiore, il quale, prontamente uscì.
-Zitta, zanzara!-le gridò, tirandole una ciabatta che prontamente evitata prima che lei scappasse ridacchiando.
Sarada? Quella piccola saccente figlia dell’isterica Sakura e di un Sasuke sempre più brontolone era il problema che riduceva suo figlio in quegli stati? 
-Che succede, Boruto?-gli chiese ora che finalmente, sulla soglia, poteva cogliere la sua espressione.
Il ragazzino si girò e puntò gli occhioni frustrati in quelli del padre.
-Ma che vuoi saperne tu di ragazze?!-si coprì immediatamente la bocca con le mani, consapevole di aver svelato il suo segreto.
Nella mente del biondo si proiettarono i ricordi di Jiraya sensei intento a spiare donnine alle terme, delle bacinelle in acciaio che per questo motivo riceveva dritte sul naso, poi ripensò a tutti i fiaschi con Sakura e all’orribile modo in cui lei più volte lo aveva respinto, della propria insensibilità verso Hinata, di quanto fosse stato rimproverato, picchiato e psicologicamente torturato dalle ragazze degli altri team prima che si rendesse conto dei veri sentimenti della Hyuga ed effettivamente, capì che di donne non ne aveva mai saputo nulla. Tuttavia quello era suo figlio e lui si sentiva in dovere di fare il buon padre ed aiutarlo, magari per recuperare un po’ del loro rapporto, anche se qui si trattava della bambina di uno squilibrato ed una psicopatica.
-Beh-mormorò-forse se mi spieghi…
Fu visibile lo sforzo del ragazzo per cercare di credere che suo padre sarebbe potuto essergli utile in qualche modo e, dopo essersi seduto nel corridoio con la schiena contro la parete, gli spiegò che Sarada, la sua mascolina compagna di Team e disavventure infantili, gli aveva dichiarato i propri sentimenti. E lui come tutti i ragazzi alle prime armi, combattuti fra il desiderio di fare gli uomini senza cuore e le fantasie adolescenziali, non era riuscito a dirle nulla e deluderla. Di questo ne avevano risentito anche le loro prestazioni come compagni di squadra. Perciò tornava subito a casa dopo gli allenamenti e non passava più così tanto tempo con lei come quando erano bambini: sarebbe stato troppo imbarazzante.
-Ma fra poco è il suo compleanno, farà 15 anni, ed io vorrei farle un regalo come sempre…-borbottò con le guance rosse di imbarazzo, visto quanto raramente si aprisse con suo padre.
Naruto ci pensò su con un dito sotto al mento e gli occhi per aria.
-Hey-lo riscosse Boruto-credi che la risposta piomberà magicamente dal soffitto?
Un lampo illuminò lo sguardo dell’Hokage il quale si mise a carponi come un bambino e avvicinò il proprio viso a quello di suo figlio, facendolo ritrarre un pò.
-Forse dal soffitto no ma dalla soffitta si!-alitò con un’aria  complice che Boruto non capì.
La soffitta era in penombra e polverosa. All’interno era pieno di scatoloni di vecchie foto e giocattoli di quando i bambini erano piccoli. In mezzo a tante cianfrusaglie, però, Naruto individuò subito il bauletto sul quale puntò la luce della torcia.
-Boruto… ho nascosto qui il contenuto di questo baule viste le richieste di tua madre… qui c’è tutto quello che un uomo dovrebbe sapere sulle donne e sui comportamenti da adottare con loro!
Il ragazzo non riuscì a trattenere un verso di sorpresa ed improvvisamente la stima per il papà aumentò: forse davvero sapeva cose che avrebbero potuto servirgli.
Naruto sfoderò una chiave e girò lentamente la serratura del bauletto, quasi come fosse lo scrigno di un prezioso tesoro… poi, pian piano, sollevò il coperchio concavo. Boruto si sporse per guardare dalla fessura… sentiva il cuore martellargli nel petto, pareva che quelle cose lì dentro sarebbero state la fine dei suoi problemi… il bauletto emise un piccolo stridulo.
-Eccoli!!!-urlò l’Uzumaki maggiore, esibendo un’espressione fiera-sono quiiiii, sono ancora intatti e tutti quanti qui!!
Boruto non sembrò così stupito: dei romanzetti con donnine nude sulla copertina firmate da un certo Jiraya? Chi diavolo era questo Jiraya e cosa gli servivano quegli stupidi libricini se bastava scendere in cartoleria per acquistare una qualche rivista a luci rosse? Insomma, alla sua età qualcosa ne sapeva. 
-Insomma, Boruto, non guardare il tuo vecchio così!
-Non posso guardarti come se fossi un bacucco pervertito?-gli domandò retorico.
-Ma non capisci, ragazzo!-esclamò, afferrandolo per le braccia in modo da scuoterlo un pochino-qui c’è tutta la saggezza del maestro porcello! Lui si che ne sapeva di donne.
-Ne sapeva davvero?
-Davvero. E in caso non ne fossi al corrente, conosceva un sacco di trucchetti per uscire dai pasticci come il tuo-affermò, omettendo il fatto che li conosceva dato che si cacciava sempre in qualche guaio del genere.
Afferrò uno ad uno i libri, gettandosi alle spalle quelli dai titoli che non servivano.
-Come conquistare una donna in 7 mosse, no- Sarada era già conquistata e fra poco sarebbe stata anche espugnata- 10 ottimi metodi per chiederle di sposarti, no- certo che no, oddio avevano appena 15 anni!
-Eccolo!-gridò, alzando al cielo un volumetto-i 5 migliori consigli per reagire positivamente ad un suo “voglio te”.
IL ragazzo non gli disse quanto in quel momento gli stesse facendo paura con quei suoi occhi iniettati di rosso e si limitò a chiedere se li avesse mai letti. Naruto ridacchiò, ripensando a quante volte fosse stato attivamente testimone della messa in scena di certi stratagemmi di Jiraya-sensei ed affermò che in un certo senso, si, li aveva letti.
Scesero in soggiorno ed iniziarono a leggere. Il libretto recitava:
Consiglio numero uno “FALLE CAPIRE CHE SEI TU L’UOMO. Mostrati spavaldo: non deve credere di essere riuscita a piegarti con la sua confessione”
Consiglio numero due “NON PIEGARTI ALLE SUE RICHIESTE. Non farlo mai! Dà alla donna un dito e lei si prenderà tutto il braccio!. Sii più furbo dei suoi occhi dolci.”
Consiglio numero 3 “CERCA DI CAPIRE I SUOI MESSAGGI. Le donne sono esseri complessi, si sa. Nonostante questo pretendono che tu capisca esattamente cosa loro pensano anche se non danno segni di vita. Per loro tu devi essere un veggente. 
N.B il fatto che una ragazza stia zitta è un serio campanello d’allarme”
Consiglio numero 4 (collegato al precedente) “LE DONNE NON STANNO MAI ZITTE, MAI! FA’ FINTA DI ESSERE CONQUISTATO DAL LORO DISCORSO. Anche se ciò significa resistere alla bava che ti cadrà dalla bocca mentre starai pensando all’unica cosa in cui sei in grado di pensare mentre le: la scollatura”
Consiglio numero 5 “FALLE DEI REGALI. Portarla a far shopping, per quanto frustrante possa essere per te, regalarle un anello che pagherai con un rene e pagarle sempre la cena anche a costo di fare il lavapiatti nel locale dopo averla portata a casa, ovviamente senza chiedere nulla per la benzina, dovrebbe renderti apprezzabile”
-Ma papà a me sembra davvero troppo!-protestò.
-Oh, credimi figliolo-gli rispose con aria saggia, guardandolo oltre gli occhiali che indossava la punta del suo naso-il maestro porcello ne capiva più di tutti! Segui i suoi consigli e vedrai che saprà apprezzarti col tempo.
Boruto sbuffò e tornò in camera sua. Il giorno seguente fu Naruto a seguirlo di soppiatto proprio mentre il ragazzo si recava a casa della giovane Sarada. 
Consiglio numero 5 “FALLE DEI REGALI” ed il mazzo di fiori che aveva in mano doveva essergli costato un rene e mezzo, a dire dell’Uzumaki.
Si appostò sul muretto di cinta di villa Uchiha, sperando che Né Sakura né Sasuke fossero nei paraggi e, nascosto fra le fronde degli alberi, attese che la fanciulla uscisse sulla porta alla quale un tremolante Boruto aveva bussato. Storse le labbra quando la vide: minuta, uno spesso paio di occhiali e i capelli corti. Non era certo la fotocopia di Sakura! Tuttalpiù sembrava una specie di Uchiha femminizzato ed anche il broncio era quello del padre. Si figurò l’idea di una piccola Haruno isterica e burbera e si dispiacque per suo figlio.
-Ciao, Sarada… hem, volevo darti questi. Buon compleanno!
La ragazzina rimase stupita poi assunse un’espressione perversa, tipica del demone che risiede in ogni animo femminile il quale, compreso di avere la vittima, l’uomo, sotto il proprio dominio, inizia a sbucare oltre i kili di trucco e i vestitini graziosi, rivelando un mostro in rosa pronto a divorarne l’anima.
-Dunque… mi hai regalato i fiori solo per il mio compleanno?
Naruto iniziò a consumare le unghie: consiglio numero 3 “CERCA DI CAPIRE I SUOI MESSAGGI” Quella ragazzina lo stava mettendo alla prova e Boruto, per la prima volta, assomigliò davvero tanto a suo padre.
-Beh, si, ecco, hai 15 anni ora-ridacchiò rosso in volto, grattandosi la nuca in modo davvero poco romantico.
Sarada rimase in silenzio, osservandolo con gli occhi penetranti del suo clan. Un soffio di vento scosse i rami dell’albero al momento giusto per permettere ad una mano di afferrare Naruto da dietro e farlo crollare a terra dall’altra parte del muretto.
-AAaaah!-fece prima che la stessa mano gli tappasse la bocca. Lui non potè vederlo ma Boruto, sempre più imbarazzato, si voltò di scatto appena riconobbe quella voce, sospirando rassegnato e chiedendosi come avesse fatto suo padre a diventare Hokage se neanche riusciva a stare nascosto in equilibrio su di un muretto.
Non poteva sapere che dall’altro lato del recinto c’era un Sasuke dall’espressione davvero poco gentile.
-Naruto-sibilò-ma che ci fai sul muro di casa mia nascosto così?!
-Hem… Sasuke…-lo salutò-forse diverremo parenti un giorno, sai?
-P-parenti?-balbettò il povero Uchiha-ma che dici?! 
Il biondo si riarrampicò come un ragazzino oltre il muro, seguito dall’amico che rimase sconvolto nel vedere Boruto porgere nuovamente il mazzo di fiori a sua figlia.
-Oh, no! Come hai potuto permetterglielo, brutto… uh! Quella è Sarada, Dobe!
-Lo so e quello è Boruto ma che posso farci io? Ho cercato di dargli qualche consiglio su come comportarsi bene ma non sembrano funzionare-mormorò sconsolato quando la ragazza si richiuse stizzita la porta alle spalle, lasciando il biondo fermo sulla soglia ancora col braccio teso, mummificato probabilmente, nel gesto di porle i fiori.
-Naruto, giuro che se tuo figlio la fa soffrire completerò l’opera di 20 anni fa, staccandoti pure l’altro braccio!
Naruto rabbrividì ma il loro battibecco venne interrotto da Sarada che, uscita di casa come una furia, iniziò a sbraitare tutto ciò che si era tenuta dentro in un modo che assomigliava molto allo stile di Sakura.
Parlò per minuti e minuti, parò così tanto da perforare i timpani e per un attimo i due padri non persero l’equilibrio prima di riprendersi nel vederla correre incontro al proprio compagno di squadra e stampargli un bacio sulle labbra, risvegliandolo dalla sorta di coma in cui era caduto mentre le osservava la piccola scollatura.
Consiglio numero 4 “LE DONNE NON STANNO MAI ZITTE, MAI! FA’ FINTA DI ESSERE CONQUISTATO DAL LORO DISCORSO”.

 
  
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