Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: dreamfanny    04/07/2016    3 recensioni
Questa storia ha come protagonista Laxus, che dopo l’ennesimo litigio tra suo padre e suo nonno, è partito senza salutare nessuno viaggiando per due anni tra una città e l’altra. Sentendone la mancanza e a corto di soldi, ritorna finalmente a Magnolia per trovarsi ad affrontare alcuni fantasmi del passato e ritrovare gli amici più cari. Forse anche innamorarsi.
Piccolo avvertimento: alcuni personaggi potrebbero metterci qualche capitolo per comparire, ma essendo Laxus il protagonista dovrete pazientare. Se siete interessati per lui, invece, buona lettura!
*Le età dei personaggi sono leggermente diverse da quelle del manga: Laxus e altri hanno solo due anni o poco più di differenza con gli altri ragazzi più giovani, invece di quattro anni come nella storia originale.*
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Raijinshuu, Lisanna, Luxus Dreher, Mirajane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il primo di tanti




 
 
Le strade erano affollate di coppiette e gruppi di amici che si accalcavano nei locali e lungo la via principale, dove i negozi erano ancora aperti nonostante la tarda ora. Guardò di nuovo l’orologio, era in ritardo. Colpa di Freed, Ever e Bickslow che si erano presentati nel pomeriggio senza preavviso per “aiutarlo” a scegliere gli abiti da indossare. Prima del loro arrivo non si era nemmeno preoccupato della cosa, probabilmente si sarebbe messo una semplice maglietta e un paio di jeans senza troppo pensarci. Ma, a dire dei suoi amici, doveva considerare ogni minimo dettaglio per fare colpo al primo sguardo.
«Casomai vi fosse sfuggito, Mira non sarebbe mai uscita con me se non le piacessi… quindi non c’è bisogno… cos’è quella roba, Freed?» si era interrotto vedendo l’amico con in mano un fazzoletto viola.
«Lo devi mettere nel taschino della giacca» gli aveva risposto, mentre glielo sistemava.
«Non indosserò mai questo completo… non andiamo mica in un ristorante!» aveva protestato.
«Sì, in effetti è un po’ esagerato Freed» lo aveva appoggiato Bickslow, subito dopo aver mangiato un’altra patatina.
«Smettila di ingozzarti e vieni ad aiutarci». Ever era uscita dal bagno con in mano un pettine e «Vieni, ti sistemo i capelli» aveva ordinato a Laxus.
«Perché? Cos’hanno che non va?» le aveva domandato offeso.
Ed erano andati avanti in questo modo fino a sera, quando Laxus si era improvvisamente accorto di che ora fosse. Avrebbe fatto in tempo a chiamare un taxi se non fosse stato trattenuto ancora da Gildarts e suo nonno che avevano continuato a dargli consigli non richiesti. Alla fine era stato costretto ad accettare il passaggio da suo nonno, visto che i suoi cari amici non avevano una macchina.
«Fantastico, questo come giocherà a mio favore Freed?» gli aveva chiesto mentre li salutava fuori dal ristorante.
«Fatti lasciare due isolati prima del locale» era stata la sua risposta convinta, seguita da un gesto deciso della testa e un sorriso. Laxus aveva riso ed era salito in auto senza dire altro.
Ora che si stava avvicinando alla via dove si trovava il pub cominciava ad essere nervoso. Con tutto il trambusto che c’era stato nelle ultime ore non aveva avuto nemmeno il tempo di pensare alla serata e preoccuparsi di come sarebbe andata. Ma ora…
«Lasciami qua» disse a suo nonno, quando si trovarono a pochi metri dalla via.
«Ecco» e accostò per farlo scendere dicendogli «Divertiti!», mentre Laxus stava chiudendo la portiera. Gli lanciò un’occhiata contrariata e attraversò la strada. Si incamminò verso il pub in fondo alla strada, accendendosi una sigaretta per placare il nervosismo che si era impadronito del suo cervello. Alla fine era riuscito ad arrivare ad un compromesso con Ever e Freed: una camicia bianca e un paio di jeans. Informale, ma elegante. A dire di Freed almeno. Quando la vide così bella nel suo vestito azzurro ad aspettarlo davanti all’entrata, buttò a terra la sigaretta e si guardò velocemente nella vetrina di uno dei negozi. Merda! Lo sapevo che mi sarei fatto influenzare… dai, le sei piaciuto quando ti vestivi da punk al liceo. Ci ha guadagnato uscendo con te adesso pensò osservandosi ancora una volta Decisamente!
«Ciao» lo salutò Mira, che lo aveva raggiunto.
«Ehi!» rispose colto alla sprovvista, girandosi verso di lei. Perché mi coglie sempre impreparato? «Aspetti da tanto?»
«No, cinque minuti» e un po’ goffamente lo baciò. Quando lo guardò negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso, arrossì appena e gli prese la mano incamminandosi verso l’entrata del pub. Laxus respirò a fondo lasciandosi guidare, per poi avvicinarla a sé e metterle il braccio sinistro sopra le spalle.
«Ti fa ancora male?» gli chiese allora Mira, mentre aspettavano di entrare.
«Un po’, ma non è niente di che…» le sorrise, dandole un bacio sulla fronte.
«Venite, il tavolo che avete prenotato è da questa parte» li interruppe un cameriere, accompagnandoli verso la parte interna della sala. Era stato Laxus a scegliere il locale, nonostante le proteste di Mira la sera precedente. Voleva portarla in un posto che gli piacesse e in cui si sentisse a suo agio, visto che spesso quando erano insieme non era pienamente lucido e finiva per dire la cosa sbagliata. Era andato spesso in quel pub con Freed, Bickslow ed Ever, quindi poteva dire di conoscerlo bene. Anche se, a guardarlo, erano cambiate un po’ di cose. L’ultima volta che ci erano stati i gruppi avevano suonato su un minuscolo palco improvvisato al fondo della sala, mentre ora era diventato un palcoscenico con tanto di luci e tende ai lati.
«Come mai hai scelto questo posto?» gli chiese Mira, distogliendolo dai suoi pensieri. Le scostò la sedia da sotto il tavolo per farla sedere e poi rispose «Sono già venuto un paio di volte e suonano della buona musica».
«Musica dal vivo?» gli domandò entusiasta.
«Sì» Laxus la osservò compiaciuto della sua scelta e si sedette di fianco a lei, di modo che entrambi fossero rivolti verso il palco e con le spalle verso il muro «Non so come saranno i gruppi di stasera però, non li conosco».
«Sarà ancora più divertente allora» disse Mira sorridendogli e prendendo il menù dal tavolo. La guardò ancora per qualche secondo, o meglio la ammirò mentre era concentrata a leggere i piatti da ordinare, prima di consultarlo anche lui.
«Cosa prendi?» gli chiese Mira poco dopo.
«Credo la bistecca con le patatine e una birra alla spina, tu?»
«Non lo so…» rispose sovrappensiero, continuando a guardare il menù.
«Su cosa sei indecisa?» disse Laxus, mentre si avvicinava a lei e posava il suo sul tavolo.
«Una pizza prosciutto e funghi o le costolette…» alzò gli occhi e li fissò nei suoi «La pizza, decisamente. Così non rischio di fare una brutta figura sporcandomi durante il nostro primo appuntamento» concluse convinta, chiudendo il menù e prendendogli la mano. Laxus rimase un secondo in silenzio, cullandosi in quelle ultime due parole che Mira aveva detto con così naturalezza “primo appuntamento”. Le sorrise dolcemente e le prese il viso con l’altra mano per baciarla.
«Possiamo prenderle insieme, se vuoi…» le disse dopo aver sfiorato ancora le sue labbra. Mira rise di gusto e posò la testa sulla sua spalla prima di ricambiare il bacio.
«La prossima volta» gli rispose.
«Posso prendere le vostre ordinazioni?» una voce interruppe il momento ed entrambi si voltarono verso il cameriere che li guardava, quasi imbarazzato, in piedi davanti a loro.
«Certo» disse Laxus «Una pizza prosciutto e funghi» e si voltò verso Mira per avere conferma prima di proseguire «Una bistecca al sangue con delle patatine di contorno… e da bere una birra chiara media e…»
«Anche per me, grazie» continuò Mira.
«D’accordo, le porto subito» disse il cameriere, prendendo i menù dal tavolo e allontanandosi.
«Dicevamo?» chiese Laxus mentre si voltava e la baciava di nuovo.
«Non mi ricordo…» rispose Mira, stuzzicandolo con piccoli baci sulle labbra.
«A voi». Il cameriere posò i due boccali e se ne andò con un «Non fate caso a me» sussurrato.
Laxus scosse la testa divertito e accarezzò la mano di Mira, per poi prendere un sorso di birra e guardare verso il palco. I tavoli erano quasi tutti occupati e altre persone stavano aspettando di potersi sedere prima che i gruppi cominciassero a suonare. Loro erano seduti in un angolo sulla sinistra del palco e potevano vedere dietro le tende la prima band prepararsi per l’esibizione. Doveva essere diventato un pub molto frequentato negli ultimi anni, non ricordava ci fossero così tanti clienti quando veniva con Bickslow e gli altri. Lo aveva scelto anche per quel motivo.
«Quando ero al liceo, avevo un piccolo gruppo musicale sai?» disse Mira all’improvviso, assorta nei suoi ricordi.
«Non stento a crederlo per com’eri qualche anno fa…» commentò divertito Laxus, mettendo un braccio sullo schienale della sua sedia.
«E con questo cosa vorresti dire?» gli domandò lei fingendo di mettere il broncio.
«Niente, niente» rispose ridendo.
«Tu non eri certo da meno, sai?» sentenziò Mira guardandolo divertita.
«Sì, si può dire che abbia seguito a pieno i canoni dell’adolescente incazzato e ribelle…» disse Laxus, ripensando agli ultimi anni. «E con chi avevi formato la band?» le chiese.
«Cana ed Erza…» cominciò Mira, interrotta subito dopo da Laxus, che aveva cominciato a tossire per via della birra che gli era andata di traverso.
«Cana suonava in una band?» le domandò dopo essersi ripreso.
Mira annuì in silenzio e bevve anche lei prima di dire «Siete molto legati voi due?».
«Abbastanza» rispose Laxus sovrappensiero e, quando vide che il suo sguardo era leggermente preoccupato, aggiunse «Non in quel senso, siamo cresciuti insieme… mio padre e Gildarts si conoscono da quando andavano alle elementari e mio nonno è ancora molto legato a lui, una lunga storia…» tagliò corto, non volendone parlare.
«Capisco…» disse atona Mira.
«Non sarai mica gelosa, vero?» le chiese allora, avvicinandosi di più a lei.
«No, no… Cana è una delle mie migliori amiche, non potrei mai essere gelosa di lei. Le voglio troppo bene» rispose con un sorriso proseguendo «È solo che lei ti conosce da molto tempo e io da così poco, vorrei solo…». Si interruppe quando il cameriere si avvicinò di nuovo al loro tavolo e posò i piatti davanti a loro. «Niente, sono solo un po’ malinconica oggi… tutto qui» concluse sorridendo di nuovo e prendendo le posate. Laxus la osservò per qualche minuto cercando di comprendere le sue parole, poi le accarezzò la mano e «È successo qualcosa?» le chiese.
«Non proprio…» rispose Mira, cominciando a tagliare la pizza.
«Buonasera a tutti, signori e signore!» una voce metallica dal palco si intromise «Stasera potremo assistere ad un grande spettacolo grazie ai fantastici gruppi che abbiamo l’onore di ospitare! Diamo il benvenuto alla prima band, i “Killer whales”» e un applauso riempì la sala mentre salivano sul palco. Quando cominciarono a suonare, Laxus guardò di nuovo Mira e prese una patatina, indeciso se insistere o lasciare che fosse lei a continuare il discorso.
«Tra qualche giorno sarà l’anniversario dell’incidente di Lisanna…» disse lei dopo qualche minuto, anticipandolo. «Però non voglio rovinare la serata, scusami» aggiunse con un sorriso forzato, per poi mordere una fetta di pizza.
«Non importa, tranquilla. Possiamo parlarne se vuoi» la incoraggiò, vedendo quanto la cosa la turbasse.
«Fino a poco fa non ci pensavo nemmeno… che stupida!» sussurrò cercando di continuare a sorridere. La osservò per qualche secondo, mentre Mira tagliava con più attenzione del dovuto la pizza, e poi le mise le braccia attorno alle spalle e la avvicinò stringendola a sé. Sentì le sue mani posarsi sulla sua schiena e il suo viso nascondersi nel suo abbraccio, le diede un bacio sulla fronte e la strinse ancora di più. Dopo pochi minuti, Mira si scostò dolcemente dal suo petto asciugandosi le lacrime e «Sto bene ora, grazie» gli disse, sfiorandogli le labbra con un bacio e sorridendogli. Laxus la scrutò per qualche secondo continuando ad abbracciarla e poi ribadì «Dicevo sul serio prima, possiamo parlarne… anche un altro giorno».
«Grazie» gli rispose Mira con uno dei suoi splendidi sorrisi. Ora sì che sta bene sentenziò tra sé vedendola finalmente serena e sciogliendo l’abbraccio.
«Un applauso per i Killer Whales!» il presentatore annunciò la fine della prima esibizione e l’arrivo della band successiva, che salì sul palco tra le grida entusiaste degli spettatori. Laxus prese le posate e cominciò a mangiare la bistecca, continuando a guardare con la coda dell’occhio Mira.
 
°°°°°°°°°°°°
 
«Dove andiamo adesso?» gli chiese mentre le teneva la porta del locale aperta.
«Dove vuoi andare?» le rigirò la domanda con un sorriso, prendendole la mano e cominciando a camminare.
«Ho voglia di gelato» rispose Mira, avvicinandosi a lui e dandogli un veloce bacio prima di attraversare la strada e andare verso il lungomare. La ammirò da lontano, mentre una macchina attraversava la via impedendogli di raggiungerla subito. Non si era mai sentito in quel modo con nessuno, era incapace di decifrare quello che stava provando. Ma ora capiva le parole che Mira aveva detto al locale: avrebbe voluto essere stato nella sua vita da sempre, conoscere ogni suo ricordo e farne parte. Sapere di essersi perso qualcosa di lei lo rendeva triste e arrabbiato. Se solo si fosse fermato quel giorno…
«Toc toc» sentì un leggero picchiettio sulla testa e la vide davanti a lui a guardarlo con dolcezza «Tutto bene?».
«Sì, sì…» la prese dalla vita, la sollevò leggermente perché fosse alla sua altezza e la baciò con passione. «Hai sempre vissuto a Magnolia?» le chiese poi, lasciandola andare.
«Io…» Mira lo guardò per qualche secondo, come confusa da quel gesto così improvviso e travolgente, poi gli diede un altro bacio e continuò «No, siamo venuti qua quando avevo dieci anni». Lo abbracciò, mettendo un braccio dietro la sua schiena e appoggiando la testa sulla sua spalla «Abbiamo vissuto in una casa famiglia fino a tre anni fa, quando ho compiuto diciotto anni ho ereditato quello che ci avevano lasciato i miei genitori e ho adottato Elfman e Lisanna».
Laxus la ascoltava attento, mentre camminavano verso un bar sulla spiaggia. «I tuoi genitori…» le chiese, ripensando a sua mamma e incupendosi all’improvviso. Mira alzò lo sguardo verso di lui e lo strinse rispondendo «Sì, quando avevo otto anni… per fortuna, io e i miei fratelli non siamo stati separati…».
«Anche mia madre… credo fosse nello stesso periodo, sai? Ero in quinta elementare quando…» si interruppe quando la sua vista cominciò ad offuscarsi e le lacrime sembravano avere la meglio. Nonostante fossero passati così tanti anni, il dolore che provava ogni volta che ripensava a lei era esattamente lo stesso che aveva sentito quando suo padre gli aveva detto che non avrebbe più potuto vederla. Si asciugò gli occhi con il dorso della mano. «Allegro come primo appuntamento, eh?» commentò cercando di dissolvere l’atmosfera di tristezza che aveva avvolto entrambi.
«Già…» disse Mira «Per questo ci vuole un gelato!» e lo baciò, mettendosi in fila davanti al bar che avevano raggiunto.
 
Camminarono in silenzio per qualche metro, mangiando il gelato e tenendosi per mano. Laxus la guardava e si sentiva il cuore riempirsi sempre più ad ogni passo. Man mano che si allontanavano dalle vie principali, il lungomare divenne meno affollato e, una volta raggiunta una scogliera che ne delimitava la fine, Laxus andò verso la scala che dava sulla spiaggia.
«Vieni» disse a Mira, senza lasciarle la mano e mangiando l’ultimo pezzo di cono.
«Aspetta…» lo fermò subito lei «Le scarpe» e se le tolse prima di raggiungerlo.
La guidò verso il mare per poi sedersi vicino agli scogli, invitandola con un sorriso a fare lo stesso. Mira si mise tra le sue gambe con la schiena appoggiata al suo petto e rimasero ad osservare le onde infrangersi contro la scogliera, abbracciati e in silenzio. Dopo qualche minuto, Laxus appoggiò il mento sulla sua spalla e poi le baciò il collo, stringendola più vicino a sé. E Mira si voltò prendendo il suo volto tra le mani e baciandolo lentamente. All’improvviso sentirono delle voci dietro di loro, si allontanarono l’uno dall’altro contrariati e si voltarono verso la fonte del suono.
«Che cazzo…?» Laxus si bloccò a metà della domanda vedendo che Freed, Ever, Bickslow, Lisanna ed Elfman si stavano spingendo a vicenda, mentre cercavano di nascondersi dietro ad una roccia a qualche metro da loro. «Non ci posso credere…» disse sconcertato scuotendo la testa.
Mira li osservò per qualche secondo e scoppiò a ridere, appoggiando il volto sulla sua spalla. Sentendo la sua risata, Laxus ne fu contagiato e cominciò a ridere a sua volta. «Guarda adesso…» gli sussurrò poi, cercando di contenere la risata. Si scostò da lui e iniziò a sollevare il vestito che indossava, mentre Laxus la osservava basito e senza parole.
«Ehi!» sentirono Elfman gridare da dietro di loro «Ehi! Un vero uomo non lo farebbe dove tutti potrebbero vedere la sua donna!».
Mira fece l’occhiolino a Laxus, che fissava le sue gambe ora scoperte e le mani strette sul vestito e sul punto di sollevarlo ancora di più.
«Elfman! Cosa ci fai qui?» si alzò fingendo sorpresa nel vederlo.
«Sorellona non è stata una mia idea!» cambiò subito tono Elfman, una volta notata la faccia arrabbiata di Mira. «Eravamo fuori e vi abbiamo visto e…»
«Come siete carini!» si intromise Lisanna andando ad abbracciarla «Scusa, non volevamo interrompervi. Ora ce ne andiamo» e le fece l’occhiolino con un sorriso complice.
«Potete venire fuori anche voi» disse Laxus, dopo essersi ripreso visto che Mira si era alzata e non era più vicino a lui. «Vi abbiamo visti…» continuò, mentre si alzava anche lui e incrociava le braccia.
«A nostra discolpa, stavamo andando nella stessa direzione» si giustificò serio Freed raggiungendoli.
«Ever avresti dovuto intrattenere Elfman, così non ci facevamo scoprire…» Bickslow si bloccò a causa del pugno di Ever che lo colpì sulla spalla.
«E poi cos’avreste fatto?» gli chiese allora Mira guardandolo arrabbiata.
«Saremmo andati a mangiare qualcosa e voi non avreste saputo che vi stavamo seguendo dal pub» rispose Bickslow con naturalezza.
«Cosa?» gridarono insieme Mira e Laxus.
«Su, non stavate mica facendo nulla… per ora» e guardò Laxus muovendo le sopracciglia con complicità.
«Tu non sei normale…» rise di gusto Laxus, dicendo «Come minimo ora ci offrite una birra».
«Solo una birra?». Mira guardò i suoi fratelli e poi Freed, Ever e Bickslow, intenta a pensare ad un’altra punizione.
«Per iniziare… ovviamente» aggiunse allora, mettendole un braccio sulle spalle e cominciando a camminare verso la scala.
«Mi è venuta una fame!» commentò Mira divertita, per poi baciarlo e prendere le scarpe che aveva lasciato sulla sabbia.
«Io sono povero però…» li informò Bickslow mentre li seguiva insieme agli altri. Lisanna scoppiò a ridere e si mise di fianco a lui, che, vedendola massaggiarsi le braccia come a volersi scaldare, le chiese «Hai freddo?».
«Un pochino, ma tanto… oh, grazie». Bickslow le mise sulle spalle la giacca che indossava e rivolse di nuovo lo sguardo davanti a sé, dicendole solo «Ho caldo».
Laxus osservò lo scambio tra loro due sorridendo nel vedere l’amico così impacciato.
«Se le fa male, non mi interessa che sia tuo amico… lo ammazzo» sentenziò Mira poi, dandogli un altro bacio e stringendosi a lui.
«Non ho dubbi» disse Laxus, conducendoli in un bar poco distante.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autrice
Sì, lo so che dopo gli ultimi capitoli questo è molto più “soft” e tranquillo. Ma volevo godermi l’appuntamento di Laxus e Mira aggiungendo un po’ di dolcezza gratuita. Gli amori miei meritano un attimo di pace, soprattutto Laxus. Quindi spero vi sia piaciuto lo stesso leggere questo capitolo :)
Vi ringrazio moltissimo per essere in così tanti a seguire questa storia e un grazie particolare va a voi, miei fedeli commentatori, che mi fate sempre sorridere con le vostre parole.
Alla prossima,
dreamfanny
 
P.S. Vero che avete letto il nuovo capitolo del manga? Ditemi poi che Mira non è la più bella! :D
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: dreamfanny