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Autore: verystar02    04/07/2016    1 recensioni
«Tu credi in Dio?»
Alzo la testa con impeto, gli occhi spalancati e le labbra tese in quello che può sembrare un sorriso.
«Rispondimi, credi in un ente- un padre se vuoi. Credi in qualcuno che guida i fili del nostro destino? »Chiese perduto nei suoi stessi pensieri e dubbi. La guardava ma non la vedeva.
«Credi in tutto ciò? » Continua tranquillamente lui
Un mero silenzio sostituisce la sua voce inquieta.
Silenzio che lui però ignora con cura, attendendo una risposta.
«Oh sì, io sì. Io ci credo....
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayato Sakamaki, Kanato Sakamaki, Laito/Raito Sakamaki, Nuovo personaggio, Subaru Sakamaki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire.”


C’è un aspetto rincuorante, nella notte.
La calma, forse, o il silenzio in determinati luoghi.
La profondità oscura del cielo che sembra ingogliare le roccie, le persone e le colpe, conglobandoli nelle ombre. Eppure, la notte non è mai completamente solitaria o silenziosa e, quella in particolare, era ricolma di sussurri, di respiri, di sbuffi agitati e di tensione. Di brividi tenuti celati sotto ai vestiti che scorrevano lungo la schiena, sulle braccia...e che fanno accelerare i battiti.
«Suvvia, dai, vi sembra questo il modo di trattare la mia sorellina?» Disse la figura alle sue spalle portando le braccia sul bacino di Amay e tirandola a se come in un abbraccio, non permettendole però di girarsi per vederlo nel volto.
«Oh, no per favore, non terminate il racconto solo perchè sono arrivato io, mi entusiasma risentire questa storia...eravate già arrivati a raccontare di me(?)» Terminò in modo leggermente ironico fissando in modo provocatorio i ragazzi che appena l'avevano visto comparire erano scattati all'erta...
Amay d'altro canto era pietrificata. Come avrebbe dovuto reagire ad una simile rivelazione ?
Era sconvolta, fissava le figure dei ragazzi davanti sè con terrore, proprio come se dietro di lei ci fosse un mostro, pronta a divorarla al primo passo falso.
«Cosa ci fà, di grazia, sua altezza qui, in mezzo a noi?»  Chiese ironicamente il moro per poi, con un gesto sbrigativo, chiudere il libro riinserendolo nella libreria.
«Sono felice che tu l'abbia chiesto Reiji. Non preoccupatevi, non sono qui per creare problemi, o almeno non è il mio scopo principale...» Inscenò il ragazzo che aumentava la stretta sempre di più sul corpicino della povera Amay.
Un ragazzo camminava incappucciato lungo le strade dell'illuminatissima cittadina di Tokio con una meta fissa ben in mente.
Proseguiva a passo svelto, superando le persone che lo circondavano.
Un sorriso di disprezzo misto divertimento si dipinse sul suo viso, quei terrestri erano delle prede inermi, non si accorgevano nemmeno della presenza di un nemico vicino a loro, ma come poteva biasimarli, erano una razza, a parer suo, infieriore e insignificante e con la conoscenza pari a un decimo in confronto a quella della su razza.
Era felice di aver deciso di andare da solo a quell'appuntamento, suo fratello sarebbe stato d'intralcio, e soltanto avvertirlo avrebbe creato problemi.
Quando il cielo iniziò  incupirsi per lasciare spazio alla notte sentì il petto farsi pesante per i cupi pensieri che non gli davano tregua ormai da settimane, esattamente da quando scoprì che il padre aveva intenzione di riallacciare i contatti con lui e con il resto della famiglia. All’inizio aveva anche tentato di accettare la sua scelta, ma quando aveva scoperto tutto quello che gli era successo nel frattempo, le scelte sbagliate fatte mentre lui aveva deciso di scappare di casa col fratello abbandonandolo, erano cominciati gli incubi.
Ogni notte, sempre la stessa scena: Alcune donne erano ammassate una accanto all'altra, la paura che trasudava dai corpi era più che palpabile, era un odore acre che permeava l'aria. Alcune erano ferite, altre solo spaventate,talmente spaventate da non avere neppure il coraggio di piangere il loro dolore e la loro paura con tutta la voce.
Poi arrivava lui. Suo padre. Che, si avvicinva ad una in particolare per poi guardarlo negli occhi e dirgli,“Ho tentato. Ho tentato di essere tra i buoni” e  poi il buio.  
A quel punto, ogni notte, si svegliava madido di sudore, con l’impellente necessità di trovarla, con la consapevolezza di aver sbagliato a permettere di lasciarla andare.
Ogni giorno, da quando tutto era cominciato, appena la luna sorgeva, partiva alla sua ricerca. Non si sarebbe fermato finché non l’avesse trovata.
Non l’avrebbe lasciata sola, non di nuovo, non l’avrebbe lasciata a logorarsi per un fardello che non era solo suo. Insieme l’avrebbero affrontato.
E... si, finalmente sapeva dove trovarla e il merito era sfortunatamente di quel sadico del padre, che l'aveva buttata allo sbaraglio, senza informazioni o aiuti, in quella casa di viziati masochisti insieme a altre cinque ragazze...
Vedersela da solo contro di loro non era completamente impossibile, anzi, ma non avendo suo fratello con se per aiutarlo in caso di bisogno non voleva correre rischi più grandi di lui.
Avrebbe quindi provato a comunicare in modo "civile" con loro.
Nel frattempo era arrivato alla sua destinazione.
La tenuta Sakamaki.
«Tra poco ti rivedrò mia principessa. I nostri peccati sono stati perdonati. Ti vedrò. I tuoi lunghi capelli biondi e i tuoi occhi nocciola, dolci come lo zucchero. Mia adorata sorella...Amay.»  E detto questo la figura entrò nella prima finestra aperta che trovò della magione.

«E allora parla! Dicci il motivo! Se sei qui per lei beh sappi che non puoi averla perchè ormai appartiene a noi, come d'accordo!»Urlò infuriato allora Ayato che non era di certo un tipo paziente da tenere sulle spine.
«Quello che voglio io non vi intaressa, almeno non in questo momento, e lo stupido patto che gli antenati fecero beh, come sapete non ha importanza per me. Sono qui per rivedere la mia sorellina, mi sembra una cosa da bravo fratello, o no?» Rispose trattenendo una risata.
«A si, e per restituirgli la memoria...»Continuò poi con tono provocatorio, fissando prima Ayato poi tutti gli altri, che si erano irrigiditi, come se ciò che aveva detto era arrivato come un pugno in pieno stomaco.
«Gli è stata tolta per un motivo...si ragionevole, non sarà più al sicuro dopo. Appena saprà tutto, cercherà di scappare, ed è meglio che rimanga qui con noi, al sicuro.» Rispose Reiji, cercando di farlo ragionare.
«IO VOGLIO CHE SI RICORDI DI ME!» Urlò poi in preda alla rabbia, poggiando poi la testa nell'incavo del suo collo, continuando a tenerla stretta.
Amay aveva smesso di capire cosa succedeva da ormai troppo.
Non riusciva a seguire i discorsi tra i ragazzi di fronte lei e quello che le stava alle spalle.
La testa le scoppiava, cercava di pensare a cosa potevano significare le parole che si scambiavano, a chi poteva essere l'interlocutore che la teneva stretta a se.
Il suo odore, quella voce...
Era successo tanti anni fà, non saprebbe dire con esattezza quanti, ma come minimo si sentiva che quel fatto andava dai cinquanta ai duecento anni orsono e lei c'era.
Ricorda bene che tutti guardavano con astio, almeno una volta al giorno, il castello della sua famiglia, che si ergeva imponente, lontano dalle case e dai campi ormai quasi sterili.
Tutti erano stanchi delle tasse che il palazzo gli imponeva.
Tutti erano stanchi di perdere i propri cari per via della carestia.
Tutti erano stanchi di uccidersi di lavoro per non meno di pochi spiccioli.
Ma soprattutto, tutti erano stanchi della famiglia reale.
Da quando la vecchia regina, ovvero sua madre,era sparita,scappata secondo alcuni morta secondo altri, era successo il finimondo nel reame.
Grandi e bambini inventavano storie e pettegolezzi infondati rigurdo la sua famiglia.
Alcuni paesani vociavano che il re lasciasse governare i suoi tre figli al suo posto, mentre lui andava a giocare d'azzardo nei reami vicini, perchè del regno non gli importava nulla.
Cominciò anche a spargersi una voce secondo cui ella non era la vera figlia della regina.
Un giorno, mentre girava per il castello, amay ricorda di essersi affacciata a una finestra sentendo una famiglia parlare.
«Ma allora di chi sarebbe figlia la principessa?»Chiedevano dei bambini curiosi.
I genitori abbassavano la voce,temendo di venire scoperti, e lo rivelavano«Del Male»
«Il Male? Quello vero?»Chiesero allora stupiti, alzando di poco la voce.
«Sì, sì, il Male in persona. Ma bada piccolo mio di non farti sentire, o ci farà tagliare la testa a tutti.» Conclusero infine andandosene.
All'epoca ricorda che aveva circa cinque anni.
La mamma la ricordava appena, papà le disse che era morta nel parto ma lei è sicura di averla vista almeno una volta.
Ricorda che iniziò a piangere, piangere così forte che i suoi fratelli entrarono di corsa per consolarla. Se qualcuno li avesse visti tutti e tre insieme non avrebbe mai giurato che fosero fratelli.
Ricorda che erano due uno più grande dell'altro.
«Non piangere Amay.» Queste furono parole del più grande.
«Guardami, sono qui io Amay, sono il tuo fratellone.» Disse l'altro.
«Non piangere più Amay ci siamo noi con te.» Ripeteva come un mantra il maggiore.

«Ma.. ma io mi ricordo già di te...» Sussurrò poi, sorridendo, Amay, dopo aver rivissuto il flashback nella sua mente, staccandosi dall'abbraccio e girandosi verso di lui prendendogli poi il volto tra le mani e guardandolo negli occhi cercando di trattenere le lacrime.
Un grande silenzio si formò in camera, i ragazzi erano sbalorditi, non sapevano come fosse possibile che sapeva chi era.
«Sh-Shin...»Disse infine abbracciandolo forte al collo e liberando le sue lacrime.







(Ok so che non centra molto con il contesto ma è un vecchio mixart che ho fatto io e ritrovato di recente e ho pensato che metterlo serebbe stato carino)



Piccola Amay<3

Angolino di Veronique
Buonsalve allora finalmente ritorno attiva con questa fic!
L'avevo lasciata un pò allo sbaraglio per via della mancanza di idee, o meglio, per via della mancanza del senso logico delle mie idee.
Finalmente si svela l'arcano mistero su chi sia il fratello di Amay. Vi piace come idea? Io personalmente ho sempre amato i due fratelli Tsukinami, quindi mi sembrava giusto che fossero i fratellini di Amay.
Comunuque farò quadrare il reso della storia nei prossimi capitoli.
Vi lascio altre domande con cui scervellarvi fino al prossimo aggiornamento:
La madre di Amay sarà realmente morta?
Cosa ha fatto il padre in assenza dei figli?
Come mai Shin e Carla hanno deciso di fuggire da lui?
Come mai si sono dovuti dividere dalla sorellina?
Che altro dire, spero vi piaccia, e spero di riuscire a aggiornare presto.
Un bacione, Veronique.
  
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