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Autore: Aleandra266    05/07/2016    2 recensioni
"Alti e bassi,abbiamo corso insieme gridando di gioia, abbiamo scalato alte montagne,montagne russe,siamo precipitati verso il basso,il buio profondo,abbiamo poi guardato con occhi fieri,e dall'alto il mondo. Abbiamo viaggiato nel bene e nel male,lontani nella stessa stanza,e vicini più che mai a chilometri di distanza. La vita passa,ma poche cose restano,pilastri fissi dell'esistenza. Tu,fratello mio,sei uno di questi. Non importa cosa ci riserverà il futuro e quali situazioni ci troveremo ad affrontare. So che comunque vada,adesso e sempre...l'uno sull'aiuto e il rispetto dell'altro,potrà contare."
Anton Vanligt
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sirius Black,con le braccia in avanti ed inginocchiato sul prato,fissava con trepidazione il minore. -Coraggio- mormorò -ce la puoi fare,forza,Reg!-
Ma Regulus,dall'alto dei suoi undici mesi,non sembrava aver intenzione di collaborare. Fissava imbronciato il volto del fratello,senza alcuna voglia di muovere anche un solo passo. Sirius sbuffò:era una bella giornata,ed aveva pensato di approfittarne per portare il piccoletto nel giardino di casa e cercare (per l'ennesima volta) di farlo camminare. Senza successo. -Prima o poi dovrai farlo,no?- Si alterò Sirius,incrociando le braccia al petto e fissandolo dritto nei grandi occhioni grigi,uguali ai suoi. Per risposta,il bimbo fece un ghignetto dispettoso e gorgogliò divertito,mettendo in mostra gli unici due denti che aveva. Il maggiore gonfiò le guance,oltraggiato:come osava quel nanerottolo prendersi gioco di lui,che aveva quattro anni!Quattro,miseriaccia!
-D'accordo- sbottò,stizzito. -Se vuoi rimanere lì,fà come vuoi!Io torno dentro.- Si rialzò in piedi e cercò di pulirsi meglio che poteva:i costosi pantaloni che sua madre gli aveva comprato erano tutti macchiati d'erba. Si sarebbe infuriata,ne era sicuro. Fece qualche passo,sentendo Regulus protestare con irritazione nel suo linguaggio infantile. -'Ilius!- Lo chiamò,piagnucolando. Non era capace di prounciare il suo nome. -Uffa,ma che vuoi ora?- Esclamò scocciato,voltandosi. Nello stesso istante,Regulus mise le manine sul terreno e fletté le piccole braccia,sollevandosi goffamente. Alzò lo sguardo su di lui,con infantile determinazione. Si mosse. Sirius sgranò gli occhi,poi si mise a saltellare per la contentezza -forza Reg,continua così!Ce la puoi fare!- Esclamò,rivolgendogli un sorriso orgoglioso.
Regulus però,dopo qualche passo,mise male un piede e cadde.
Scoppiò a piangere e le lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance paffute. Sirius si affrettò a raggiungerlo e lo prese in braccio,cercando di calmarlo. -Sta tranquillo,Reg- gli sussurrò dolcemente,con amore -ci sono io a rialzarti. Ci sarò sempre.-

***

Un bambino di cinque anni tremava,aggrovigliato nelle coperte,che lasciavano scoperta solo la parte superiore del viso. La stanza era completamente avvolta nel buio. Fuori impervarsava un violento temporale,e lampi accompagnati da tuoni minacciosi spezzavano la quiete della notte. Gli sembrava di aver perfino intravisto un'ombra tendersi in direzione dell'armadio...
Un ramo si abbatté sul vetro della finestra,e Regulus sussultò violentemente.
Sua madre gli aveva raccontato storie di babbani che mangiavano bambini disobbedienti e che si comportavano male,ma lui era stato buono e bravo...
Che avessero scoperto di quando qualche settimana prima,giocando,aveva rotto il vaso che zio Cygnus aveva regalato loro per Natale?Spalancò gli occhi di fronte a quell'eventualità:non l'aveva fatto di proposito,e poi era davvero orribile,non potevano mangiarlo!
Quanto avrebbe voluto rifugiarsi fra le braccia del padre,anche se sapeva di non poterlo fare:l'uomo l'avrebbe rispedito a letto,indignato per la sua mancanza di coraggio,e gli avrebbe detto che i Black non hanno paura.
Sentì le iridi pizzicare,e cercò di ricacciare indietro le lacrime “io sono un Black” pensò “e i Black non piangono mai.”
L'ennesimo boato fece tremare pericolosamente la finestra,e Regulus non riuscì più a trattenersi. Cercando di fare il più velocemente possibile,e quasi trattenendo il respiro,uscì. Verso la salvezza.
La porta della camera era socchiusa. Regulus entrò e guardò verso il letto. Sirius dormiva profondamente,i ricci scuri sparsi sul cuscino ed una mano che penzolava dal materasso. Si avvicinò cautamente,e bisbigliò:-Sir,svegliati.- Ma l'altro continuò a dormire senza sentirlo,così gli posò la mano sul braccio e lo scosse leggermente. Il più grande emise un mugolio infastidito,poi aprì le palpebre e lo guardò,assonnato
-Reg- borbottò -che c'è?Non vedi che é tardi?- Regulus deglutì a stento,le ginocchia molli come gelatina -non...non riesco a dormire- balbettò. Sirius parve accorgersi del terrore nella sua voce,perché si mise a sedere di scatto.
-Ti senti male?- Chiese in tono preoccupato. Il minore scosse la testa.
Poi,con una vocina sottile,disse:-ho paura. Posso rimanere con te?- Sirius aggrottò la fronte,ma immediatamente gli fece spazio sul materasso,lasciando che gli si stendesse accanto. -Grazie- borbottò Regulus,poggiando la testa nell'incavo della sua spalla. Sirius sbuffò -cosa mi ringrazi a fare,scemo. Lo sai che io ci sarò sempre per te- replicò.
Quella notte,Regulus Black si addormentò con una certezza nel cuore:suo fratello non l'avrebbe mai abbandonato.

Tre anni dopo,lo stesso ragazzino sedeva a tavola,pronto per la cena,una lettera stretta con forza fra le mani. Mittente:Sirius Black,Hogwarts.
Non molte righe,impregnate di sarcasmo puro.

Cara,adoratissima famiglia-iniziava-ho grandissimo piacere nell'informarvi dell'esito dello smistamento. Io,rampollo dell'antichissima,prestigiosissima e perfetta casata dei Black,sono stato assegnato a...
Grifondoro!
Non é una cosa meravigliosa?Suppongo che sarete infinitamente orgogliosi di vostro figlio!L'unica cosa di cui mi rammarico é non poter godere dal vivo delle vostre faccie allegre...per questo,conto su di te per una descrizione dettagliata,Reg.
Tanti cari saluti!”
Sirius Black

***

Il minore dei Black sentiva su di sé lo sguardo pressante del fratello.
Sapevano entrambi come sarebbe andata a finire:non era come lui. Regulus era sempre stato ligio alle regole impostegli dai genitori. Perfino quando aveva scoperto che la storia dei babbani mangia-bambini era stata inventata da sua madre per spaventarlo. Tojours Pur,prima di tutto.
Da quando Sirius aveva iniziato Hogwarts,il loro rapporto era andato in pezzi:si scrivevano raramente,poche righe (per lo più per avvertirlo che sarebbe rimasto a scuola per le vacanze) e quando il ragazzo tornava a casa per l'estate ogni occasione era buona per litigare. I suoi occhi,che per tanto tempo gli avevano donato affetto,ora lo fissavano con sdegno.
Serpeverde!
La sentenza del cappello era inequivocabile,e qualcosa nel suo petto fece crack.
Dal tavolo dei Grifoni,Sirius sorrise senza divertimento e distolse lo sguardo dal suo.

***

Il quattordicenne Regulus camminava per i corridoi,diretto all'aula di trasfigurazione. Accanto a lui,Severus Piton continuava a dargli istruzioni su come essere un efficiente pozionista. A dire il vero non lo ascoltava più da un pezzo,perché la sua voce strascicata gli metteva più sonnolenza di quella che gia possedeva. Aveva gli occhi segnati da profonde occhiaie per essere stato sveglio tutta la notte,ed in quel momento avrebbe voluto soltanto posare la testa su una qualsiasi superficie e dormire. Soffriva di insonnia da mesi ormai,e nonostante tutti i rimedi provati nulla sembrava funzionare. Era sul punto di crollare a terra,quando sentì qualcosa che lo fece riscuotere all'istante:una risata simile al latrato di un cane.
S'irrigidì,e allo stesso tempo il volto di Piton si contorse in una smorfia di disgusto.
James Potter e Sirius Black sbucarono dall'angolo e li videro.
Potter sogghignò con scherno,ed entrambi gli si avvicinarono.
Regulus deglutì:non vedeva da vicino il volto di suo fratello dalla notte della vigilia di Natale. L'ennesimo litigio con la madre di fronte a tutti i parenti era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso,e Sirius aveva afferrato il baule,chiudendovi dentro tutta la sua roba. Minacciando perfino di schiantare Orion se non l'avesse fatto passare.
Poi l'aveva guardato implorante,tendendogli dopo tanto tempo la mano. “Vieni con me” l'aveva supplicato. Regulus aveva scosso la testa “sai che non posso farlo,ti prego. Torna dentro” ma Sirius non l'aveva ascoltato. E a Regulus non era rimasto altro da fare che osservare la sua figura che si allontanava in sella alla scopa,fino a diventare un puntino nel cielo...
-Ma guarda un po' chi si rivede!- Esclamò Potter,in direzione di Piton.
-Ti vedo meno unticcio oggi,Mocciosus. Hai forse iniziato a mettere in pratica i nostri consigli sull'igene?-
Severus aprì la bocca per rispondergli (probabilmente con un insulto) ma Sirius fu più veloce
-meno unticcio?Dì un po',Ramoso,hai bisogno di un altro paio di occhiali?A me sembra peggio del solito!-
Le guancie di Piton diventarono color porpora,e a quel punto Regulus decise di intervenire. Fece un passo avanti,trovandosi faccia a faccia con il fratello.
Aveva i suoi stessi lineamenti regali (anche se più maturi) le stesse labbra,gli stessi capelli ed occhi,carichi di una luce ribelle che lui però non aveva mai posseduto. Era diversi centimetri più alto di lui,e lo fissava come se avesse davanti uno scarafaggio.
-Ma bene. Vedo che frequenti belle compagnie,Regulus.- Sputò,con sarcasmo. Sentirsi chiamare per intero faceva male. Più di quanto avrebbe mai ammesso a sé stesso. -Sicuramente migliori delle tue,Sirius- replicò,guardando il suo amico e piegando la bocca in una smorfia di ribrezzo. Potter arcuò un sopracciglio e fece per rispondere a tono,ma Sirius lo bloccò scoppiando a ridere.
Una risata priva di divertimento -Dio- sussurrò -ti hanno proprio fatto il lavaggio del cervello,eh?- La sua voce era tagliente come la lama di un cortello
-mi hai fatto passare perfino la voglia di divertirmi.- Gli diede le spalle,facendo un cenno al suo compare -andiamo,fratello. Se arrivo in ritardo anche a questa lezione Lumacorno potrebbe farmela pagare invitandomi ad uno dei suoi festini.-
Regulus ebbe un sussulto.
Fratello?Aveva chiamato quello sporco,inutile babbanofilo...fratello.
Lui era suo fratello. Solo lui. Ma quello stupido Grifondoro lo aveva dimenticato...sostiuito come uno straccio vecchio. La rabbia gli oscurò la vista per qualche istante. Vedeva soltanto la schiena di Sirius che si allontanava,di nuovo...poi la collera esplose.
Alzò la bacchetta e ringhiò -stupefi...-
Il maggiore fu più veloce.
Si girò di scatto e ruggì:-expelliarmus!-
L'incantesimo fu così potente da scaraventarlo diversi metri indietro,la bacchetta persa chissà dove. Puntini neri danzarono davanti ai suoi occhi,impedendogli di vedere bene il ragazzo,ma udì chiaramente la sua voce carica di disgusto mentre gli rivolgeva le sue ultime parole -sei soltanto un burattino nelle loro mani,Regulus. Mi auguro che un giorno tu riesca a capirlo e a recidere i fili,anche se ne dubito.- Poi lo lasciò lì,abbandonandolo.
Ancora una volta.

L'hai infranta,Sir” pensò “hai infranto la promessa che mi avevi fatto. Avevi detto che per me ci saresti sempre stato...”

***

Non sapeva dov'èra finito. L'ultima cosa che ricordava era Bellatrix che gli lanciava un incantesimo,con quello sguardo folle che l'aveva sempre contraddistinta. Si guardò intorno:non c'era nulla. Solo il bianco.
Era davvero...morto?
Fece qualche passo avanti,scoprendo stupito che i suoi piedi non producevano rumore quando camminava. Poi la visuale cambiò,ed in un battito di ciglia si ritrovò seduto su un prato dall'aria familiare. Chiuse la mano a pugno su un ciuffo d'erba e lo strappò,sporcandosi il palmo di terra. Era troppo...piccola per essere la sua.
-Sirius!Sirius!- Una vocina sottile,piena di gioia,lo chiamò da dietro.
Una morsa strinse prepotentemente lo stomaco del Grifondoro.
Si girò,guardando con le lacrime agli occhi una figura dagli scompigliati ricci scuri corrergli incontro e gettarglisi addosso per abbracciarlo.
Era Regulus. Lo stesso Regulus che lo adorava,lo stesso che si arrampicava sul suo letto per paura di un temporale,senza tatuaggi oscuri a deturpargli la pelle. Il Regulus che aveva abbracciato di sera sul tetto di casa,mentre osservava le costellazioni che portavano il loro nome.
Il bimbo alzò lo sguardo su di lui.
I suoi occhi brillavano,per una volta felici.
-Ti aspettavo da così tanto tempo- disse.
Gli prese la mano,iniziando a camminare,ma Sirius esitò
-dove stiamo andando?- Chiese. Anche la sua voce era quella di un bambino.
Regulus gli sorrise -non lo so. Ma sono sicuro che sia un bel posto. Chissà,magari sarà pieno di cioccorane e di zuccotti di zucca...-
Sirius aggrottò le sopracciglia -dici che ci sono anche le api frizzole?- Quella domanda uscì dalle sue labbra senza che potesse fermarla.
Regulus annuì solennemente,stringendo più forte le sue dita.
-ne sono sicuro.- A quel punto,anche il maggiore dei Black sorrise.
-Che stiamo aspettando allora?Sbrighiamoci!-
Si mise a correre,trascinandoselo dietro.

Nonostante tutto,alla fine,erano tornati insieme. Perché Regulus aveva sempre saputo,nel profondo del cuore,che Sirius non l'aveva mai lasciato davvero.

   
 
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