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Autore: _Fallen_Angel_    05/07/2016    1 recensioni
Ma non ho il tempo di preoccuparmi di quello perché di colpo, senza nessun preavviso, la testa mi esplode. Il dolore è accecante. Urlo, e quasi non me ne accorgo. Mi stringo le mani alle tempie, tentando di reprimere quel dolore insopportabile. [...] Era un ricordo. Non è la prima volta che mi succede una cosa del genere. Ci sono delle notti in cui sogno ricordi vissuti nella gabbia, frammenti di memoria ancora non tornati al loro posto. Ma questa volta è stato diverso. Questo ricordo non era mio.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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-Cas si sta rifacendo una vita Sam… Anzi, se la sta facendo adesso, per la prima volta. Non ho… non ho avuto il cuore di strapparlo a quella realtà.- Dean guida, lo sguardo fisso davanti a se. Scuote lievemente la testa, come se lui stesso si stesse chiedendo se le sue scelte siano state giuste o meno. Ha trovato Castiel, un paio di giorni fa. Pensavamo di aver perso ogni sua traccia… e invece, lui è risbucato fuori. Ha chiamato Dean. Gli ha dato una dritta su un caso. Dean è partito, come sempre alla chiamata del nostro, ormai, ex angelo custode. Il caso è stato risolto. E mio fratello, ancora una volta, ne è uscito sottosopra. Sospetto che c’entri il fatto che Cas è stato invitato ad uscire da una donna. Ma questo è meglio tenerlo per me.
-Dean, ascolta… Questo me lo hai già detto. Circa settanta volte. La mia domanda è un’altra.-
-Ovvero?- chiede lui, stringendo gli occhi, la voce impregnata di sarcasmo. –Come mi sento, Sam? Come sto, sapendo che… insomma Sam, non è ovvio?- tira una botta sul volante. –Avrei preferito mille volte che mi avesse seguito! Ma ognuno fa le sue scelte Sammy. Non potevo obbligarlo.- i suoi occhi lucidi mi fanno vacillare. Vorrei parlare ancora, aggiungere un milione di osservazioni, provare a far capire, più che a capire io stesso, il perché di quel dolore, di quelle lacrime trattenute a stento. Perché Dean non vuole capire. Forse, non ci arriverà mai…
-Va bene Dean, ok.- annuisco, usando un tono conciliante. Ma c’è ancora una cosa che non capisco, la cui risposta inspiegabile mi perseguita. –Ma pensaci… non potresti invitarlo a vivere nuovamente nel bunker? Starebbe bene, non dovrebbe più dormire nello sgabuzzino di un negozio…- la sua risposta secca non si fa attendere.
-No Sam.- la sua voce è dura, determinata. Ma diventa incredibilmente soffice, rattristata, quando aggiunge. –Non posso accontentare tutti.- altri mille dubbi nascono nel mio cervello, urlando per essere espressi. Ma sto zitto. Non fiato. Sposto solo lo sguardo su di lui, gli occhi grandi di sorpresa e confusione. La voglia di parlargli della mia personale esperienza con gli angeli mi assale, soffocandomi. Mi mordo la lingua, tornando a piantare lo sguardo fuori dal finestrino. Non posso aggiungere benzina al fuoco. Nel mio caso non si potrebbe nemmeno parlare di “benzina”. Non basterebbe. Sarebbe più come far eruttare un vulcano sopra l’allegra cittadella che è stata costruita lui attorno. Una strage.
-Quanto manca?- chiedo.
-Poco. Il vecchio Sunny abita poco oltre quella collina laggiù.- indica un punto davanti a se, trattenendo un sorriso. –Finalmente una caccia normale, eh? Come ai vecchi tempi!- mi fa l’occhiolino. Sbuffo, divertito. Mio fratello sembra bipolare, a volte. Un secondo prima è depresso, quello dopo ride e scherza come se niente fosse. Mah. Deve essere una cosa di famiglia, la malattia mentale.
(-Non sei malato Samshine!-)
Mi sembra quasi di sentire. Ora sta a me sorridere sotto i baffi.
(-Sei solo particolare! Le persone particolari vengono spesso scambiate per pazze… ma ciò non significa che lo siano! A parere mio, Sammich, la gente che giudica le persone diverse da loro, ha solo tanta invidia repressa da sputare addosso a qualcuno.-)
Mi ricordo molto bene quella conversazione. Ormai, sono passati anni… Avevo chiesto a Gabriel cosa ci fosse di sbagliato in me, il come mai mi sentivo così sporco, strano… malato. E lui mi aveva risposto in quella maniera. Sorridendo. Ma con gli occhi seri. E, stranamente, quella combinazione non mi ha mai inquietato. Solitamente, quando un sorriso non arriva a coinvolgere gli occhi, si capisce subito che è falso, che la persona che si ha di fronte sta mentendo, o comunque si sta forzando. In quel gesto, invece, Gabriel era riuscito a passarmi fiducia e tranquillità. Mi ha rincuorato. Gabriel è sempre stato un mago in questo: rendere ciò che negli altri appare fastidioso incredibilmente piacevole e divertente. Non riesco più a trattenere il sorriso, ormai.
-Che hai da ridere?- Dean mi riscuote dal mio sogno ad occhi aperti. Sobbalzo, l’allegria sparisce dal mio volto.
-Eh?- balbetto, tentando di tornare coi piedi per terra. Quasi non ho sentito la domanda che mi ha appena posto. Lui alza gli occhi al cielo, scocciato.
-Alice… torna da WonderLand, per favore.- sbuffo.
-Taglia corto. Mi veniva da ridere perché pensavo a te, da piccolo, chiuso in una casa per ragazzini sfollati… Chissà il divertimento!- bella trovata, Sam Winchester. Mi darei volentieri una pacca sulla spalla, se solo non sembrassi incredibilmente idiota, se lo facessi. Ma Dean è tornato con gli occhi sulla strada, lo sguardo pensieroso, lontano. Probabilmente rivolto ai suoi sedici anni, a ricordi che nessuno, al di fuori di lui, conosce. Ricordi che ha costruito da solo. Svoltiamo, entrando in una dissestata stradina di campagna, isolata da tutto il resto. Sale su, per la collina, fino ad una casetta azzurra arroccata sulla cima del rilievo. E’ graziosa, vista da qui. Sembra una casetta per le bambole. In un angolo della mia testa, penso che sarebbe stato bello, crescere in una casa come questa. O comunque metterci su famiglia… Lancio uno sguardo verso Dean, ma lui è ancora sovrappensiero. Sbuffo dal naso, rassegnato. Io e Dean, ormai, abbiamo due WonderLand differenti.

Nota dell'autrice: Salve a tutti, eccoci tornati dopo un periodo spropositato di tempo. E rieccoci con un capitolo di passaggio. Come avrete notato, non ci sono contenuti fondamentali ai fini della storia. Era solo una cosetta così, che volevo postare per mettere qualcosa tra il vecchio capitolo e quello che dovrà uscire poi, quando vedrò le puntate salienti e potrò scrivere qualcosa di significativo ;) Comunque, vi pongo sempre la solita domanda: che ve ne pare? Piaciuto? Non piaciuto? Piaciuto un pochino? Ditemelo voi :) Alla prossima!
   
 
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