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Autore: lallipumbaa    05/07/2016    2 recensioni
Tom Hiddleston - Nuovo Personaggio - Benedict Cumberbatch
Cosa succede se una ragazza incontra un attore che ha fatto il suo stesso percorso e che ora è stato lanciato nella fama? Cosa succede se la ragazza in questione continua a trovarselo tra i piedi? E se lei viene trasportata inaspettatamente nello stesso mondo dorato?
Le avventure e il percorso di Laila, studentessa della RADA, e delle persone che la circondano.
Solo che, senza saperlo, si troverà in questa situazione: HIDDLESBATCHED.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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−CAPITOLO 9−
“Alla sua mercé”
 
 
Finì di girare Great Expectation poco più di una settimana dopo.
Stava facendo un po’ di pulizie in casa e stava facendo andare la lavatrice quando il cellulare squillò. L’aveva già sentito dal giorno in cui si erano visti per la prima volta (e sul set quando spariva per parlare al telefono la prendevano disperatamente in giro anche se non sapevano chi fosse esattamente). Appena le avevano dato l’ufficialità della fine delle riprese aveva preso appuntamento dal parrucchiere per tornare del suo colore naturale e per scurirlo un po’ dato che era stanca di vedersi rossa. Castana scura si vedeva molto di più. Guardò la schermata e sorrise premendo il verde “Ehilà!” lo salutò allegramente.
“Buongiorno! Allora, hai ufficialmente finito di girare il tuo primo film?” le chiese, la voce profonda.
“Oh sì! Ho già parlato con Christian e tra qualche giorno ho un’audizione per il teatro questa volta! Io ci spero, anche perché sarebbe una delle mie opere preferite di Shakespeare!!”
“Ossia?”
“La Dodicesima Notte!”
“Fantastico!! Quindi per un po’ sei libera!”
“Esatto. Fino a prova contraria al momento sono disoccupata!”
“Bene. Se domani sera uscissimo? Saremmo io, te, Tom e Susannah. Cena. Ti prego. Non lasciarmi da solo con lei!” le disse lanciandole una richiesta d’aiuto.
“Va bene! Anche se la tentazione di lasciarti in balia della ragazza di Tom è affascinante!” ridacchiò.
“Grazie per la Vostra benevolenza Milady! Che stai facendo?”
“Le pulizie di casa con la musica a manetta! È una bella giornata e approfitto che posso tenere aperte le finestre senza che ondate di pioggia mi entrino in casa!” commentò risistemando i libri sugli scaffali mentre l’uomo rideva.
“Te che fai?”
“Effettivamente sto andando a casa di Tom.”
“Ok. Io non sono in una tenuta guardabile quindi ti saluto col pensiero!”
“Dai, non posso nemmeno salutarti?”
“Ahahahah no! Scordatelo Ben!”
“Nemmeno un ciao?”
“Puoi farlo adesso!”
“Eh ma faccia a faccia è tutta un’altra cosa!”
“Nah!”
“E va bene… dovrò aspettare domani sera!” commentò desolato.
“Bingo! Almeno sarò in condizioni osservabili!”
“Dubito che tu possa mai essere in condizioni poco osservabili.”
“Fidati che è possibilissimo!” replicò passando davanti ad uno specchio.
“E quando lo saresti?”
“In questo esatto momento per esempio!”
“Una cosa dovresti sapere di me: sono molto curioso!”
“Oh, anche io. Ma tanto non mi faccio vedere!” gli disse sorridendo.
“Stai sorridendo vero?” “Sì, perché?” chiese arrossendo di botto “Hai un tono diverso quando parli e sorridi… mi piace quel tono di voce… dovresti usarlo più spesso.” Le disse sorridendo. Oh non vedeva l’ora di rivederla. Da quando si erano visti quella sera gli era rimasta in testa. Continuava a venirgli in mente lei che rideva, quando era uscita dall’ascensore, quando gli aveva sorriso per la prima volta e quando le aveva confessato che anche a lui la fidanzata del suo migliore amico non piaceva affatto. Sentiva ancora il suo profumo di quando l’aveva abbracciata per salutarla. Aveva 10 anni in più di lei, era vero, ma gli importava ben poco. “Allora ci vediamo domani sera…”
“Ok… a domani sera. Poi dimmi quando sapete gli orari così mi faccio trovare pronta in anticipo!”
“Ahahahahah, piccola acida! Ciao, buone pulizie! Verrei a darti una mano ma non vuoi farti vedere!!”
“Così ero capace anche io! Ciao Ben!”
“Ciao a domani!”. Attaccò il telefono e sorrise, sentendo il citofono dell’appartamento di sopra suonare. Andò al pc e fece ripartire la musica: Nickelback – Burn it to The Ground.
 
La sera dopo (nel pomeriggio era andata dal parrucchiere tornando finalmente di un castano scuro pieno) si preparò per le 7.30. Quella volta decise per un vestito a tulipano color tortora chiaro, morbido, con una fascia in vita, dei collant scuri e delle decolleté in camoscio nere. I capelli erano sistemati dal parrucchiere con dei morbidi boccoli alla fine e col trucco andò più o meno sullo stesso stile della volta prima.
Scese in tempo, poco dopo che lui l’avvisò di essere arrivato sotto casa. Arrivò come la volta prima uscendo dall’ascensore. Lo vide, alto, dritto come un fusto, indossava un completo grigio scuro e un cappotto, era praticamente perfetto. Gli sorrise “Ciao…”.
Lui la vide e si bloccò, per poi sorriderle a sua volta “I have to say it… you’re breathtaking.”
“Thank you Benedict…” gli rispose arrossendo, scendendo i gradini per raggiungerlo. Quando gli fu davanti le prese la mano, baciandole il dorso, mentre la guardava negli occhi facendo ballare la samba a tutti i suoi organi interni mentre il cuore batteva il ritmo. Ad interrompere il momento arrivò Susannah “Oh, questa volta non dobbiamo aspettare ritardatari! Ciao Laila!”. Fece un’espressione contrariata che fece trattenere le risate all’uomo. Respirò e si girò sorridendo “Ogni tanto mi capita di essere puntuale. Ma non ti ci abituare troppo, stella.” rispose prima che arrivasse anche Tom.
“Mi piaci quando fai l’acida.” le sussurrò Ben appoggiandole una mano sulla spalla mentre l’amico arrivava circondando la vita della sua ragazza con le mani “Non ce l’ho fatta a trattenermi! Io ci provo, ma non riesco!” gli disse facendo spallucce e facendolo ridere.
“Allora ragazzi, andiamo?” disse Tom guardandoli.
“Dove si va a mangiare? Ho una fame assurda!” disse Laila mentre uscivano al freddo e Benedict le circondava le spalle con un braccio.
“Me l’hanno proposto degli amici: è un ristorante arabo!”
“Fantastico! È da una vita che non lo mangio!”.
 
Arrivarono al ristorante: fantastico. Tavoli bassi circondati da cuscini coloratissimi, camerieri vestiti totalmente in nero. Il responsabile li accolse e li portò al tavolo prenotato. Come da tradizione araba i piatti erano al centro del tavolo e ognuno attingeva dalla pietanza. Stavano parlando tranquillamente di tutto e stavano ascoltando i racconti di Laila dei fatti accaduti sul set e le sue impressioni da prima esperienza quando il responsabile arrivò al centro del pavimento vuoto con un microfono in mano, salutando tutti i commensali “Salam Aleikum.” “Aleikum Salam.” Risposero i clienti in coro.
“I am really sorry to bother you during dinner, but as usual in some days of the week we offer to our clients something special. From one of the main school in London, I am proud to introduce you to the belly dance.”
“Now I understand the reason you wanted to come here!” commentò Susannah guardando Tom.
“Did you know that?” gli chiese Laila, mentre affascinata guardava le cinque ballerine di danza del ventre vestite con lunghe gonne colorate entrare e posizionarsi nello spazio.
“Yes, they told me about it! I was curious to see them!”
“Well, they’re a pleasure for the sight!” commentò Benedict spostando un cuscino per far sì che Laila potesse spostarsi e sedersi di fianco a lui, cosa che comprese e fece “They are beautiful!”.
Lo spettacolo cominciò. Laila rimase incantata nel guardarle ballare, tra ventagli e oggetti di scena utilizzati. Tra una canzone e l’altra c’erano solo pochi secondi di pausa. Dopo la 3^ canzone la ballerina principale prese il microfono. “Well, thank you for everything. I really hope you’re enjoying the show.” In risposta arrivarono una marea di applausi. “We’re almost at the end… and there’s something we often do. Who wants to come with us to dance?”.
Ecco la fregatura!!! Laila si voltò verso Tom di scatto mentre le donne alzavano le mani per essere scelte “IO TI AMMAZZO!!!”
“Oh, suvvia! Come se non ti piacesse ballare!”
“Io ti ammazzo lo stesso, idiota! Sai che sono impedita!!”
“Mi sono perso qualcosa?” chiese Ben ridendo.
“Per un paio d’anni ho fatto danza del ventre e quello stronzo del tuo migliore amico lo sa!”
Tom vide la ballerina guardare nella loro direzione e indicò la ragazza.
“Really?!” chiese sorpreso l’uomo guardandola “Ehm, yes. But it’s not going to happen!”
“I’m not that sure!” le disse indicando con un cenno del viso la donna che, di fianco a lei, le porgeva una mano per aiutarla ad alzarsi. Laila guardò la donna e, sospirando, annuì.
“Ladies and gentlemen, I think we found her!”. Quando si alzò fulminò l’amico e lanciò uno sguardo supplichevole all’uomo che le sorrise e alzò i pollici. La donna la portò nel camerino dove c’era un vestito in più. Mentre l’aiutava a indossare la gonna lunga le chiese “Hai già ballato prima, vero?”
“Sì, ho fatto un paio di anni di danza del ventre…”
“Dai, allora non partirai da zero! Devo dirlo: il rosso ti dona!” Sentirono la musica finire e la guardò “Forza, è il tuo turno! Hai una canzone preferita?”
“L’unica che mi viene in mente adesso è El hantour di Amina. Ho l’ansia! Poi fuori c’è gente che conosco! Mi vergogno troppo.”
“Balla per l’uomo con cui sei venuta. Quello che avevi di fianco. Balla per lui. Come se ci fosse solo lui in tutta la stanza… e ora vai e divertiti! È il tuo momento!”. Inspirò profondamente ed espirò come per liberarsi dell’ansia. Forza, è come se salissi sul palco di un teatro… certo. Da sola e facendo una cosa che non fai da millenni! Smettila di farti seghe mentali!!! Ce la puoi fare. Ce. La. Puoi. Fare. Sei un’attrice, cazzo. Se ti chiedono di ballare lo fai e ti devi impegnare… poi davanti a Benedict!! Ok, ballo per lui ma è come se ci fossi solo io e nessuno mi sta guardando. La presentazione della ballerina finì e lei arrivò camminando a piedi nudi mentre sentiva gli applausi di tutti. “Vai Laila!!!” Sei nel soggiorno di casa… nessuno ti guarda. Si fermò in mezzo e si mise in posizione e quando i primi colpi ritmici cominciarono iniziò a ballare.
Benedict guardò la ragazza ballare. Era meravigliosa, interessante, aveva un caratterino difficile da gestire, ma ogni volta che la sentiva si sentiva nuovamente il ragazzo adolescente in preda alla cotta più grande che avesse mai avuto. Si muoveva fluidamente, come se le sue ossa fossero di burro. Quando la musica finì lei si inchinò e corse da dov’era venuta, rossa come un peperone. Sentì solo dopo un po’ la voce di Tom “Ehm… is somebody still on this planet?”
“I don’t think so.” Gli rispose sorridendo e voltandosi verso di lui.
“Oh God, I don’t think I’ve ever seen you with that face Ben!”
“What face?”
“That face!”
“Whose face?” chiese Laila arrivando, rivestita normalmente e con le scarpe in mano “Tom, I’m going to kill you. And my revenge will be as slow as the time when you’re getting bored!” disse risedendosi vicino all’uomo che rise “Very theatrical!” “I am. A little bit!” gli rispose sorridendogli, mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
 
Dopo che ebbero finito di mangiare, Susannah propose di andare a ballare.
“Laila, sai che fanno stasera Joanna e Dwayne?” chiese Tom quando furono fuori dal ristornate.
“Sinceramente no! Ma mi aveva detto qualcosa riguardo al Fabric l’altro giorno!”
Benedict propose “Andiamo là se ci sono i tuoi amici! È da una vita che non ci vado più!”
“Non ti ho mai fatto tipo da Fabric!” commentò ridendo l’amico.
 “Sono un uomo pieno di sorprese!” rispose facendo ridere Laila che prese in mano il cellulare.
“La chiamo!”
Mentre la ragazza parlava con l’amica al telefono Tom disse “Magari ci sarà anche Mr. Gentilezza.”
“Chi è Mr. Gentilezza?”
“Il suo ex.”
“Vuoi dire il coglione del mio ex.” Li interruppe lei attaccando la telefonata “No. He won’t be there. At least not with them! There will be all the guys of the night of the Tree!”.
Il cielo notturno era coperto di nuvole e davanti al Fabric c’era già coda per entrare alle 23.30. Quando arrivarono davanti all’entrata, Laila aguzzò la vista “Eccola là! GNOCCOLONAAAAAAA!!!!” urlò correndole incontro.
“Alla faccia quanto sei in tiro!!!” le rispose l’amica mentre le saltava al collo. Poi guardò dietro di lei “Is he THE Benedict Cumberbatch?!?” le aveva raccontato dell’incontro e del fatto che lo stesse sentendo. Sapeva tutto.
“Esatto. Trattieniti.”
“Ma io ti amo. Mi fai conoscere i miei idoli!!”.
Fece le presentazioni “Allora… Ragazzi loro sono Tom – lo conoscete già – Susannah, la sua ragazza e Benedict. Invece, lei è Joanne, quella pazza della mia migliore amica e lui è Dwayne, il suo gemello. Poi ci sono Ralph, John, Rachel, Liam – LIAM? MA CIAO LIAM!!” lo salutò lei con enfasi facendo ridere Dwayne che si mise una mano sulla fronte “LAILA PIANTALA!” “Alan e Gabriel.” Finì come se non avesse sentito.
“Are we waiting?”
Yes… since more than half an hour now.”
Benedict sorrise “Let’s see if the let’s call it fame can help.” Lo vide allontanarsi verso il buttafuori e parlarci un attimo. Joanne le prese il braccio “Ma state insieme?”
“Ma ti pare?”
“No, perché state dannatamente bene insieme!”
“Diglielo!” le disse Tom arrivandole vicino.
“Ti ci metti pure te?”
“Ma se si vede un chilometro che sei persa!”
“Vero?? Io ero presente l’altro giorno ad una chiamata. Saltellava sulle nuvolette rosa!”
“Ecco, una volta voglio assistere anche io!” brontolò Tom.
“Ma anche no?”
“Perché lei sì e io no?”
“Ma perché no! Voi due non dovete trovarvi nella stessa stanza nello stesso momento: potreste essere pericolosi!”
“Prima l’ho fatta ballare la danza del ventre in mezzo al locale!”
“Davvero?! Nooo!!! Non è possibile!! Sei riuscito nell’impossibile?” esclamò Joanne esterrefatta.
“E ci credo che c’è riuscito!! Mi ha fregata!! BEN! HELP ME!!” esclamò vedendolo arrivare sorridendo soddisfatto.
“What’s happening?”
“We’re just teasing her!” gli rispose Joanne abbracciandola stretta al collo.
“Without me? Oh, come on!”
“Ti ci metti pure te?!” esclamò facendo ridere i due mentre si faceva abbracciare dall’uomo.
“Ladies and Gentlemen, if you want to come… we have a table!” disse lui rivolto al gruppo.
“Really!? You’re amazing man!” gli disse Dwayne battendogli il cinque.
“Come hai fatto?” gli chiese mentre, ancora abbracciati, seguivano il gruppo che felicemente saltava la fila “What’s my name?”
“Are you starting with Alzheimer?”
“Ahahahah no, I’m not! But what’s my name?”
“Benedict C- oh. You dropped the BC-bomb.”
“Bingo! Let’s go in!” le disse facendole l’occhiolino. Fu una serata indimenticabile. Ballò con lui l’intera serata e Yessir! Il ragazzo sapeva muoversi. Tom e Susannah ad un certo punto della serata se ne andarono a casa lasciando i due da soli col resto del gruppo. Il Dj ad un certo punto annunciò “E ora… per un meraviglioso anniversario, abbiamo una richiesta: sarà un po’ lenta ma vi invitiamo tutti a scendere in pista! Lady Antebellum… Dancin’ Away with My Heart!”
“Aaaaw, I love this song!” commentò Laila sorridendo.
“Do you want to dance?” le propose Benedict porgendole la mano “I’d love to.”
Lo seguì in pista e mentre la base partiva la strinse a sé, mentre lei gli metteva una mano sulla spalla e una la stringeva delicatamente nella sua.
I finally asked you to dance
On the last slow song
Beneath that moon that was really a disco ball
I can still feel my head on your shoulder
And hoping that song would never be over…
 Sentiva quasi di essere in un film. Era perfetto. Un momento perfetto.
I haven't seen you in ages
Sometimes I find myself
Wondering where you are
For me you'll always be 18
And beautiful and dancin' away with my heart…
I brushed your curls back so I could see your eyes.
L’uomo le sorrise spostandole lentamente dal viso delle ciocche di capelli, sorridendole.
And the way you moved me was like you were reading my mind.
Le fece fare una giravolta seguita da un casque facendola scoppiare a ridere.
I can still feel you lean into kiss me
I can't help but wonder if you ever miss me…”
Benedict appoggiò la fronte alla sua “I did…”.
Laila rimase basita e senza parole. Appoggiò la testa sulla sua spalla sentendo la guancia di lui appoggiarsi dolcemente a lei. Joanne guardava la scena da poca distanza, mentre ballava quella canzone con Liam “Guardali! Sono meravigliosi!” commentò prima che il ragazzo la spostasse per vedere anche lui.
“Lui è perso.”
“Eh, perché, lei no? La conosciamo da anni! Nemmeno con Arthur era così persa!”
“Davvero… senti, ma… io e te?”
“Cosa?”
“Senti, lo sai da una vita. Tu mi piaci da morire Joanne. E non voglio più andare avanti come stiamo andando adesso. Voglio che tu sia la mia ragazza e voglio chiamarti tesoro… sono stanco di questo tira e molla. Lo so che posso rovinare tutto, ma-” la ragazza gli saltò al collo, prendendogli il viso e baciandolo.
“Finalmente ti sei deciso!!” esclamò rimanendo abbracciata a lui.
 
Verso le tre di notte uscirono dal locale. Il diluvio universale con tanto di tuoni e fulmini aveva deciso di scatenarsi su Londra. Benedict la guardò “Corsa fino alla metro?”
“Assolutamente!!” le prese la mano e cominciarono a correre verso la stazione vicina.
Timbrarono l’entrata e corsero per le scale vedendo il treno con le porte aperte. Fecero un ultimo scatto fiondandosi dentro poco prima che le porte si chiudessero dietro di loro. Laila guardò l’uomo che tratteneva una risata come lo stava facendo lei e, uno vicino all’altro, scoppiarono a ridere.
“Era da sit-com!”. Il problema sopraggiunse quando arrivarono alla fermata della metro vicino a casa. La pioggia, se era fisicamente possibile, era aumentata ancora di più e scendeva a scrosciate.
“I’ll give you my jacket!” sentenziò lui cominciando a togliersela.
“Don’t you even dare. You’ll take the flu!” lo bloccò lei senza pensarci due secondi.
“Are you sure?”
“Definitely!” gli prese la mano “Let’s go!”.
Corsero sotto la pioggia e dopo qualche minuto furono sotto casa di Ben, che a quanto pare era molto più vicina di casa sua. La guardò accorgendosi di quanto fosse fradicia “Laila, would you like to come in? Just to wait till the deluge will stop!” le propose l’uomo tenendola protetta sotto la piccola protezione del portone per evitare che si bagnasse ulteriormente.
“Are you sure?”
“I am! I’m offering you a warm repair from the rain, a cup of hot tea, a blow-drier and dry clothes!”
“You had me at warm!” gli rispose facendolo sorridere mentre le apriva la porta per farla entrare. Quando arrivarono in casa Benedict corse subito a prenderle i vestiti.
“Ehm… abbiamo una corporatura un po’ diversa. Ti staranno larghi!”
“Ben, quella felpa andrà benissimo. Fidati!”
“E per il sotto?”
“Dei bermuda? Un paio di boxer? Anche se sto a gambe scoperte sono in casa. Fa caldo!”
“Ahahahah d’accordo!”. Le porse quello che gli aveva chiesto e la lasciò andare in bagno a cambiarsi e ad asciugarsi i capelli. Uscì qualche minuto dopo in boxer attillati indossando sopra una felpa grigia che era talmente grande da arrivarle sotto il sedere e, finalmente, i capelli asciutti. Trovò L’uomo in cucina (si era cambiato anche lui ed era in maglietta a maniche corte e pantaloni della tuta) che stava guardando una scatola.
“Ben, sono struccata, potresti spaventarti.”
“Ma piantala! Vieni qui così mi aiuti a scegliere il the! Quale vuoi?” le disse voltandosi e bloccandosi. Poteva essere stupenda anche con una felpa che le stava tre volte e un paio di suoi boxer? Le sue gambe le aveva già notate ed erano lunghe anche senza l’effetto slanciato dei tacchi.
“Io te l’ho detto che ti spaventavi!”
“Fidati: non puoi immaginare quanto tu possa essere bella in questo momento…” commentò mentre lei si metteva vicino a lui guardando nella scatola con le buste di te.  
“Oh, piantala…” disse avvampando mentre sceglieva la bustina e si sedeva sul bancone della cucina. “Hai il Dajeerling!! Bene. Io ho deciso!” gli disse sfilando la bustina e porgendogliela.
“You are Italian but have really good taste in tea! But I’m curious to know something… have you really lived in Australia for two years?” .
“Yes!” gli disse mentre lo guardava armeggiare con la bustina di the.
“I didn’t want to stay in Italy after graduation and, maybe I banged my head, I decided to go to Australia to work! I lived there for one year and a half almost! It’s been pretty amazing! My friends there tried to teach me how to surf!” .
Benedict la guardò stupefatto “Really? Can you surf?”
“A little! This summer I went on holiday with Joanne for a week in Tenerife and there were surfers! I actually stayed well on the table! I’m pretty proud of myself!”
“I really want to learn it sometimes!”
“I can teach you, if we’ll have the chance.” Gli disse sorridendogli timidamente mentre lui versava il the caldo nelle tazze. Le porse la sua e la guardò dritta negli occhi. Mi sento nuda quando mi guarda così. Senza protezioni. Smettila di guardarmi così, Ben.
“I like that we.” Laila scese dal bancone andando verso il soggiorno.
“Benedict… ci conosciamo appena. Non che per me sia un problema… è che non voglio che tu abbia di me l’impressione di quella che è sempre in giro vestita bene, che balla danza del ventre, che può sembrare sensuale… io non sono così. O meglio. È una parte di me, ma non così prominente come l’altra che tu non hai ancora visto!” disse appoggiando la tazza sul tavolo. L’uomo l’aveva seguita e appoggiò la tazza di te vicino alla sua, raggiungendola. Le prese la mano, ancora calda dal contatto con la tazza.
“Laila, lo so perfettamente. Ci conosciamo da poco e ci sentiamo da due settimane, lo so che il lato che ho visto oggi è solo una parte… ma alcuni degli altri lati li ho già visti… e adoro ogni piccola cosa che ti caratterizza. Come quando sei nervosa e sistemi i capelli dietro le orecchie, quando sei persa nei tuoi pensieri e cominci a giocherellare con i tuoi capelli… il modo plateale in cui gesticoli, potresti non aprire bocca e ti capirei ugualmente anche guardandoti negli occhi, ma non sentirei il tono che sto imparando ad amare. Quando parli e sorridi. Oppure il tuo lato nerd, quello che butta fuori citazioni che a volte mi sorprendono, quello che ti porta a guardarmi e chiedermi quando uscirà la seconda stagione di Sherlock!”
“Ahahahahah!!! Non è vero!! Non te l’ho mai chiesto!!”
“Ma stai morendo dalla voglia!”
“Ahahahah! Touchè!” dovette ammettere coprendosi il viso con le mani.
“Le tue risposte da acida, il lato sarcastico, quello incazzoso che è trattenuto da una pazienza incredibile, quello da preferisco starmene sul divano ad abbuffarmi piuttosto che uscire di casa.”
“Cough cough…”
“Laila… tu mi piaci. Dannatamente. E sono pronto ad accettare tutto quello che sei. Pro e contro.”
Rimase basita. Come poteva averla capita così? Com’era possibile? Per lui era un libro aperto… un libro che poteva sfogliare tranquillamente. Un diario segreto a cui aveva già tolto il lucchetto perché aveva trovato la combinazione indovinandola al volo. E lui era davanti a lei, le mani nelle sue, continuando a guardarla in quella maniera che la faceva sentire alla sua mercé. Gli occhi, con quel taglio strano, quasi felino, le iridi chiare… glaciali. Verdi, azzurri, scaglie dorate vicino alla pupilla.
“Che c’è?” le chiese notando la sua attenzione, il tono incrinato dall’emozione e dalla preoccupazione. Si era aperto a lei. Aveva scoperto le carte e aveva buttato tutto sul tavolo. Tom lo prendeva in giro, ma aveva dannatamente ragione. L’aveva stregato e non sapeva come.
“Dove sei stato fino ad ora?” Gli rispose con un filo di voce. Le lasciò le mani prendendole il viso e baciandola. Fu istintivo, dolce, sentì l’affetto che provava per lei. Si alzò in punta di piedi per circondargli il collo con le braccia.
“Woah…” disse lei quando l’uomo si staccò un attimo dalle sue labbra.
“And this is nothing…” le disse, gli occhi chiusi, mentre si godeva l’attimo prima di baciarla nuovamente, con più passione, ma stringendola a sé come per proteggerla dal mondo esterno. Le sue labbra erano morbide, il suo profumo celestiale. Non si era mai sentita così… e non voleva andarsene dalle sue braccia. Benedict sentì le dita di lei sulla sua nuca, mentre le sue labbra morbide erano sulle sue, lo seguivano ad ogni movimento, sembravano quasi fatte per stare le une sulle altre.
“Chi l’avrebbe mai detto che ti avrei baciata per la prima volta mentre entrambi siamo in completo da post diluvio?” le chiese, a pelo delle sue labbra.
“Molto meglio… molto più vero!” gli disse sorridendogli e dandogli un bacio sulla punta del naso. “Me lo dici se il giubbotto è davvero esploso?” gli chiese facendolo ridere.
“No!” le rispose baciandola sulla fronte “Forza, il the si raffredda!” le disse andando a prendere le due tazze e sedendosi sul divano.
“Mamma mia, quanto sei British!”
“Lo prendo come un complimento!” le rispose sorridendole mentre lei si sedeva di fianco a lui accavallando le gambe sopra le sue.
“Let’s seal our deal with a cup of tea!” commentò lei bevendo dalla tazza.
“Sometimes you scare me. Are you sure you’re not British?”
“Nope! Italian till the bone!”. Rimasero sul divano per il resto della notte. Nessuno dei due aveva sonno. Si sentivano due ragazzini: era incredibile. Si conoscevano appena ma era come se si conoscessero da una vita. Riuscivano a capirsi al volo.
Verso le 5 e mezza del mattino un tuono li scosse dal film che stavano guardando (Ghostbusters) “Ma sta ancora piovendo?” chiese Laila allungando la testa verso una finestra.
“Sembrerebbe… ma che ore son-oh. It’s 5.37!”
“What?!”
“Not joking!”
“Woah… luckily I don’t have anything to do tomorrow!”
“Tomorrow?”
“I still didn’t go to sleep. It’s not today yet!” gli disse schioccandogli un bacio sulla guacia.
“Do you want to go to bed? You can sleep here. I’m not going to do anything! I’ll be a gentlemen.” Le disse sorridente.
“Even because you’re tired! You should see your eyes!” gli disse accarezzandogli la guancia per poi alzarsi dal divano, liberando le gambe dell’uomo dalle sue. Benedict spense la televisione e la raggiunse prendendola in braccio a sacco di patate facendole tirare un urlo “BEN!”
“È strano vedere i miei boxer su di te! Ti stanno bene!”
“Smettila di guardarmi il sedere e guarda la strada!” rise lei arrossendo.
“Agli ordini!!”. Arrivò in camera da letto e la fece scendere “Oh! Terra!”
“Soffri di vertigini?”
“Dalla tua altezza sì!” gli rispose facendolo scoppiare a ridere. Si tolse la felpa rimanendo in maglietta a maniche corte (sempre di Ben) e boxer.
“Non avrai freddo?” le chiese spostando il piumone anche dall’altra parte del letto.
“No, io caccio caldo! Sono una stufa!” gli disse piegando la felpa e appoggiandola sul mobile.
“Allora posso usarti come fonte di calore?”
“Certo!”. Arrivò sotto le coperte e si accoccolò contro di lui “Cold! Cold! Cold!” disse entrando in contatto con le coperte fredde.
“Gosh! You’re really hot!” commentò lui seriamente sconvolto dalla temperatura corporea della ragazza che si stava acclimatando alle coperte “Thank you!” gli rispose facendogli l’occhiolino e facendolo ridere.
 
Dormirono davvero quella notte, l’uno tra le braccia dell’altro. Laila riaprì gli occhi e il buio inondava ancora la stanza, fatta eccezione per delle linee di luce che filtravano attraverso la tapparella. Benedict dormiva ancora. Mmmh mi scappa la pipì!! Pensò spalancando gli occhi. Cercò di spostarsi il più delicatamente possibile senza fare troppo rumore Ce la faccio… ce la faccio… ce la posso fare… sì!! Scese dal materasso e corse in bagno. Mentre si lavava le mani si guardò allo specchio. Oltre ad avere i capelli a caso notò il suo sorriso sul viso addormentato. Si mise una mano in faccia arrossendo come una dannata Dio, Laila, guardati… stai camminando sulle nuvolette rosa! Si lavò la faccia con l’acqua fredda e tornò in camera da letto dove Benedict si stava stiracchiando “Ehi, eccoti qui…” le disse ancora assonnato.
“Scusami, non volevo svegliarti… Buongiorno!” gli disse raggiungendolo sul materasso dandogli un leggero bacio sulle labbra mentre lui le accarezzava la guancia.
“Buongiorno anche a te! Non preoccuparti… anche perché è mezzogiorno passato e il mio stomaco comincia a farsi sentire…”
“Siamo degli adolescenti!”
“Decisamente! È da un po’ che non mi svegliavo a quest’ora! E comunque è vero: sei una stufa!” le disse tirandola delicatamente su di sé baciandola facendo poi scorrere le mani sulla sua schiena, poi sulle natiche e infine sulle cosce.
“Alza bandiera mattutino?” gli chiese facendolo ridere.
“Ebbene sì. Mi sveglierei così tutte le mattine!”
“Ahahahahah, forza Mr. Cumberbatch.”
“Mmh, come lo pronunci bene!” commentò ribaltando la situazione.
“Ahahahah piantala! Si svegli! Se vuoi ti offro il brunch!”
“Uh, no! E in caso comunque pagherei io. Ma questa volta te lo cucino io!”.
 
Si salutarono con un bacio “Ci sentiamo dopo…” “Ok, a dopo.”
Arrivò verso casa quasi saltellando e canticchiando tra sé e sé. Prese l’ascensore e arrivò davanti alla porta di casa cercando le chiavi nelle tasche del cappotto “I can still feel my head on your shoulder/And hoping that song would never be over!!/I haven't seen you in ages/Sometimes I find myself/Wondering where you are/For me you'll always be 18/And beautiful and dancin' away with my heart… na na na na…
“Qualcuno non ha passato la notte a casa!” sentì dire da dietro. Tom, sorridente, era appoggiato al muro vicino alle scale “Oh! Ehm. Ciao Tom!” lo guardò in faccia e lo bloccò immediatamente.
“Non abbiamo combinato nulla!”
“Davvero?” le chiese poco convinto.
“Giuro!” gli rispose aprendo la porta.
“Forza pettegolo, entra!”. Tom arrivò sorridendo “Allora? I miei migliori amici che hanno combinato?” le chiese seguendola mentre sistemava le decolletè nella scarpiera.
“Nullaaaaaaa!!!” esclamò trattenendo un sorriso.
“Certo, allora perché cantavi una canzone d’amore, stai camminando sulle nuvole e hai un sorriso stampato sulle labbra?”
“MA?!”
“Lo sai che non la pianterò fino a quando non mi dirai le cose.”
“Sei peggio di una donna!” lo rimbeccò ridendo mentre andava in camera a prendere dei jeans e un maglioncino.
“Lo so! Ti sto preparando a un terzo grado di Joanne!”
“Fidati che anche lei si beccherà il terzo grado appena la vedo!” gli rispose dalla camera mentre si sfilava il vestito e il collant.
“Perché?”
“Eh, mentre tu e Miss Puntualità eravate impegnati in altre faccende a casa o tua o sua io ero ancora con Ben e gli altri al Fabric. Dopo un certo punto della serata erano tutti picci picci. Qualcosa sarà successo no?” Uscì dalla camera in jeans e reggiseno portando i vestiti sporchi in bagno lanciandoli nel cesto della biancheria sporca.
“Giustamente. Allora, ma che è successo tra te e Ben?”
“Ancora? Nulla!!” esclamò infilandosi un maglione con lo scollo a V. Prese un elastico per capelli e se li legò in una coda per andare poi in cucina a versarsi dell’acqua.
“Ma non ci credo nemmeno morto! Avete…”
“No.” Lo bloccò immediatamente.
“Ecco. A questo ci credo. Vi siete baciati?”. La vide arrossire di botto “Sì!!!! Lo sapevo!!”
“Tom, ti registrerei!!”
“Dai!! Forza! Allora? Poi?”
“Allora… ci siamo baciati, mi ha detto che gli piaccio e che è pronto ad accettarmi con tutti i pro e i contro. E mio Dio ha degli occhi che sono qualcosa di fantastico! Quando mi guarda con un certo sguardo mi sento come se fossi alla sua mercé, mi sento senza alcuna protezione, sono un libro aperto. È qualcosa di incredibile! Per controsenso quando mi abbraccia mi sento protetta. È una sensazione fantastica… e soprattutto mi sento un’imbecille.”
Tom la guardò sorridendo “Sono davvero felice per te. Ne stavo parlando ieri con Sue e voi due state davvero bene insieme e che se non combinavate nulla eravate due casi senza speranza. Devo dire che è stata una genialata… e per questa cosa dovrai ringraziare Susannah!”
“Ma non ci penso proprio!” esclamò finendo il bicchiere d’acqua andando ad alzare le tapparelle della casa facendo entrare luce. Il cellulare nella sua tasca suonò. Lo prese e lesse il messaggio, sorridendo.
“Salutami Benedict!” le disse Tom ridacchiando.
“Ssssmettila di prendermi in giro!”
L’uomo l’abbracciò con uno dei suoi abbracci da orso “Dai, lo sai che mi piace prenderti in giro!”
“Ouch! T-Tom, mi stai soffocando.” Gli disse picchiandogli la mano sulla schiena facendo sì che la liberasse. “Oh, quanto ti voglio bene… se non fosse per te non l’avrei mai conosciuto! Da quando ti ho incontrato la mia vita ha avuto una svolta assurda in un modo totalmente positivo e giuro che non saprei come ringraziarti!! Sei sicuro di non essere la mia fata madrina?”
“Ahahahahah! No! Sei mia amica. E ciò mi basta! Ti voglio bene anche io…”.
Il citofono suonò “Chi diavolo è?” si chiese Laila andando a rispondere “Sì?”
“Laila aprimi sono Joanne!!” le disse l’amica con voce squillante. Le aprì e guardò Tom “Adesso mi diverto io con il terzo grado!!”. L’uomo aspettò che la ragazza arrivasse in casa prima di uscire e dirle “BEN HA BACIATO LAILA!!!”
“COOOOOSA?!?!?” esclamò l’amica mentre rimaneva piantata sulla porta.
“TI ODIO TOM!!!” decretò Laila mentre l’amico usciva ridendo. Joanne la guardò “Non credere che te la puoi cavare così!!” “Va che anche te hai da raccontare eh?!” “Lo so!!!!!!”.
 
 
::::::::::::::::::ANGOLINO DEL DISAGIO:::::::::::::::::
Eccomi di nuovo puntuale ad inizio settimana con un nuovo aggiornamento! (A questo giro non ci sono contrattempi, ospiti o problemi con Office che mi impediscono di pubblicare! :D)
E quindi… alla fine… Benedict ha sfoderato il suo charme british tutto d’un fiato e Laila è stata investita in pieno cedendo al nostro caro e bell’attore.
E chiamala scema XD
Però c’è stata la nascita di un’altra coppia! Una delle mie preferite se proprio devo dirvelo!!
Joanne e Liam *w* li amo tantissimo.
 
Un grazie enorme a chi segue la storia, a chi l’ha preferita, a chi legge silenziosamente e alle recensioni di Klonoa75!!
Vi voglio un sacco bene <3
Un bacione, Lalli :3
 
 
   
 
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