Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Vivy_chan    05/07/2016    2 recensioni
Due anime legate dal folle destino. Due anime destinate ad innamorarsi. Ma sarà così facile portare avanti la loro relazione? Dovranno superare tradizioni antiche e pregiudizi. Riusciranno a scavalcare tutti questi ostacoli? (spero di avervi incuriosito :3)
[Nalu] Con accenni di altre coppie.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Lu?Lu?Lu-chan?”
“si mamma altri cinque minuti” mugolò la bionda nel sonno. “No Lu-chan, non sono tua madre e ora…SVEGLIATI!” esclamò Levy buttandola giù dal letto. “Uffa ma perché l’hai fatto?” chiese Lucy imbronciata, ancora con la voce impastata dal sonno. “Perché siamo in ritardo per la colazione. Su sbrigati” le ordinò l’azzurra porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi. La ballerina la prese e si sollevò “Senti ma non dobbiamo prima darci una sistemata?” domandò la bionda “No! Non c’è tempo! Cana odia quando facciamo ritardo!” rabbrividì l’azzurrina “Cana? Chi è?” richiese Lucy “Ah, tu ieri non l’hai vista; comunque ti dico che è terribile. E ora muoviti e corri!” urlò Levy trascinandola nella sala da pranzo riservata ai “dipendenti”.
 
DRIN!
“mmm”
DRIN!
“uffa..voglio dormire”
DRIN!
“MA CHI DIAVOLO È?!” esclamò infuriato lo sceicco prendendo il telefono.
“Ehi testa calda perché ci hai messo così tanto a rispondere?” chiese infastidita la voce dal telefono
“Ghiacciolo io a questa ora di solito dormo!” rispose Natsu.
“Sempre il solito” sbuffò l’interlocutore.
“Vuoi fare a botte?”
“Dopo avremo tutto il tempo per azzuffarci”
“Dopo?” chiese perplesso il rosato
“Si dopo. Ti vengo a fare visita, fiammella. Ovviamente per motivi importanti”
“Si e da quando in qua gli ospiti si autoinvitano?” domandò sarcastico lo sceicco
“Da sempre. Ci vediamo tra tre giorni, carbonella”
“Ciao, fiocco di neve” e detto questo Dragneel riagganciò la chiamata.
“Chi era fratellone?” chiese Wendy appena entrata nella sfarzosa camera del fratello maggiore. “Un amico. Tra tre giorni vestiti meglio del solito. Abbiamo visite. Ora che ci penso sarà meglio dirlo agli altri” riflettè Natsu. “Altri o un individuo in particolare?” chiese ghignando la sorellina, alludendo a una certa persona. Lo sceicco arrossì leggermente “Con altri intendo tutti” sbottò egli “Sai che ho fatto la sua conoscenza, fratellone?” lo informò la bambina “Davvero?” domandò Natsu con gli occhi scintillanti “ovviamente non mi interessa” tossicchiò in seguito riprendendosi “Si certo come no. Guarda mi ha anche riparato la bambola!” esclamò allegra Wendy mostrandogli la bambolina di pezza “Oh. E ora con permesso” disse il rosato uscendo, non prima di aver donato una carezza alla ragazzina dai capelli blu. Varcò la soglia della sua camera incamminandosi per i luminosi corridoi della sua villa e intanto un sorriso prese posto sul suo volto ripensando alla lei che da tempo affollava i suoi pensieri.
 
“wow!” esclamò Lucy entrando nella sala da pranzo: era illuminata a dovere anche grazie alle numerose finestre presenti adornate di candide tende , i muri erano tinteggiati di un delizioso giallo ocra, il pavimento era piastrellato, c’era un lungo tavolo in legno su cui erano poggiate diverse pietanze, le sedie erano in legno di betulla con un cuscinetto  di stoffa porpora decorato con ricami dorati e c’era anche una porta la quale ,probabilmente, conduceva alle cucine. Inoltre il vano era gremito di persone. “Come wow? Non l’hai già vista ieri?” chiese confusa Levy “Si, però ero troppo distratta e non ho fatto caso a tutto questo” si giustificò imbarazzata. “Eccovi qui finalmente! Dove diamine eravate finite?” le interruppe una voce che pareva alquanto arrabbiata. Le due si girarono. Davanti a loro si presentava una  giovane bella donna, vestita con una lunga gonna arancione e una magliettina bianca con le maniche a sbuffo, l’espressione era contratta in una smorfia stizzita, aveva un seno prosperoso,  le gote leggermente arrossate, i capelli erano castani e ondulati  e in mano teneva quella che sembrava essere una bottiglia…di birra? “E perché siete vestite così?” le rimproverò aspramente lanciando un occhiata severa alle loro vestaglie bianche “E-ecco non abbiamo avuto il tempo di cambiarci” disse Levy “Male, molto male. TU!” urlò indicando Lucy “Chi sei? Non ti ho mai vista prima” chiese scrutando la bionda “i-i-io sono l-la nuova b-ballerina: Lucy Heartphilia” balbettò intimorita dallo sguardo della castana. Le labbra di quest’ultima si distesero in un caldo sorriso “Io sono Cana Alberona, piacere. Spero che ti troverai bene qui e non ti preoccupare per l’abito, stai bene anche così. A dopo!” le salutò allontanandosi vacillando. La bionda si voltò verso l’amica “ Ma è sempre così?” domandò ella “ Beh… a volte è così quando si ubriaca, ma di solito è brava come hai visto prima” spiegò Levy riferendosi al cambiamento d’umore avuto poco prima da Cana “D’accordo lo terrò a mente, ma ora andiamo a mangiare” disse Lucy prima di prendere posto al grande tavolo.
 
Avevano portato di tutto: dai cornetti alle manaqish*, dalla labaneh** alla shifa***. Lucy guardava il banchetto con occhi sognanti e la bava alla bocca. “Ahahah sei così buffa Lu-chan” ridacchiò Levy notando l’espressione dell’amica “Non sei divertente e poi ho solo fame” sbuffò la bionda riprendendo ad osservare le prelibatezze esposte sul tavolo. Infine, dopo un’attenta riflessione, decise di prendere due fata’ir°, una tazza di tè e qualche cornetto. Levy invece optò per delle manaqish e un bicchiere di succo d’arancia. “Scusa?” chiamò una voce “Si?” rispose Lucy girandosi e mettendo a fuoco la figura davanti a se: era una ragazza dai capelli viola e un seno prosperoso. “Sei tu Lucy Heartphilia?” richiese titubante scrutando attentamente il viso della bionda “Si e tu sei?” le sorrise Lucy “Kinana. Sai qui la maggior parte delle ballerine parla di te” la informò la viola con occhi sfavillanti “Oh ne sono lusingata” rispose arrossendo “poh, Pinona (oh, Kinana)” esordì Levy da dietro la schiena della nuova arrivata “Levy almeno non parlare a bocca piena” sospirò la bionda “Ah si scusa Lu” disse l’azzurrina ingoiando il boccone di manaqish “Ciao Levy” salutò Kinana “Levy quando hai intenzione di presentarmi tutte le ballerine?” chiese Lucy leggermente infastidita “C’è tempo, c’è tempo. E poi già conosci due ballerine” rispose l’azzurrina sventolando la mano “due?” domandò la bionda confusa “Si me e Levy” replicò Kinana “oh” sussurrò Lucy dando un altro morso al suo cornetto.
 
“Un attimo di attenzione, prego” gridò Cana dal fondo della stanza “lo sceicco ha un avviso importante per voi “ continuò spostandosi di lato per far spazio al rosato, che entrò rigorosamente a petto nudo. Migliaia di gridolini di adorazione si levarono dalla stanza mettendo in leggera soggezione Dragneel. Lucy si sporse dalla sedia per osservare la figura dello sceicco e inevitabilmente arrossì. Il rosato ,intanto, cercò freneticamente la figura della bionda tra la folla trovando già i suoi occhi castani puntati su di se. Ghignò e incatenando il suo sguardo con quello di Lucy  si schiarì la voce e iniziò a parlare scandendo bene le parole “Ragazze allora vi annuncio che tra tre giorni verrà a farci visita il mio dipendente Gray Fullbuster” altri urletti rimbombarono per la sala “quindi ci saranno delle prove, condotte dal maestro Loki, nella sala da ballo al piano terra che dureranno dalle 15 alle 20. Buona fortuna” concluse guardando altrove prima che qualcuno potesse insospettirsi del suo strano atteggiamento. Purtroppo però, questo comportamento non passò inosservato ad una certa persona che, appena lo sceicco uscì lasciando dietro di se ragazze adoranti , trascinò la bionda fino al corridoio. “Cosa c’è tra voi due?” chiese Levy maliziosa “Cosa?” domandò Lucy non capendo “Non fare la finta tonta. C’è una certa alchimia fra voi due” ribadì l’azzurrina “N-n-niente siamo solo padrone e dipendente” negò  Lucy arrossendo  dopo aver recepito il messaggio dell’amica “Si si e tu prova a rinfacciarmelo tra qualche mese se non meno” disse Levy “Cambiando discorso, ti va di andare in biblioteca?” propose poi con occhi attraversati da una strana luce “Si con piacere!” esclamò raggiante la bionda.
 
“Levy guarda questo libro” la chiamò Lucy, stringendo al petto un libro dalla copertina rosa. L’amica si avvicinò e analizzò il volume che la bionda le aveva appena porto “Si è bello già l’ho letto. Te lo consiglio” disse infine. L’altra la guardò sbalordita “ma è possibile che a ogni libro che ti faccio vedere tu mi dica che l’hai già letto?!” esclamò. L’azzurrina le lanciò un’occhiata compiaciuta “ovvio, li ho letti quasi tutti”. Lucy borbottò qualcosa di incomprensibile e si avviò tra i numerosi scaffali dell’immensa biblioteca dove si trovavano da circa un’ora. Voleva trovare un libro che Levy non avesse già letto, ma sembrava un’impresa impossibile. Salì la scaletta appoggiata al ripiano e fece vagare gli occhi per gli innumerevoli libri ordinati in lunghe file, finché non lo vide. Era un tomo rivestito in pelle rossa, rilegato con del cuoio marrone e con su inciso a caratteri dorati: Forbidden Love. La cosa che sorprese di più Lucy era il fatto che quel libro sembrava nuovo; non era sgualcito come tutti gli altri volumi della libreria. Pareva essere stato messo lì affinché la bionda lo prendesse, come se aspettasse che la sua mano lo sfilasse dalla fila. “Lu che stai facendo?” la richiamò Levy dal basso . Lucy si girò in direzione dell’azzurrina che indossava un’espressione confusa “è da più di cinque minuti che stai lì impalata” la rimproverò. La bionda sgranò gli occhi: pensava che fosse passato solo qualche secondo. Ritornò a guardare il libro rosso e decisa lo afferrò e scese dalla scaletta. “Cos’hai in mano?” chiese l’amica notando il tomo tra le mani di Lucy “Un libro. L’hai già letto?” rispose la bionda mostrandolo. Levy lo esaminò per qualche istante “no…mai visto” le comunicò ritraendosi. La bionda esultò interiormente e poi scrutò per qualche istante il volume: tutta quella situazione le sembrava irreale e curiosa. Era strano che Levy non avesse mai visto quel libro. Per qualcuno che non conosceva l’azzurrina  poteva sembrare una situazione del tutto normale, ma non per Lucy che aveva già legato molto con quella bizzarra ragazza conoscente di ogni libro esistente al mondo. Comunque decise di mettere da parte i dubbi  e uscì dalla biblioteca non prima di aver salutato Levy che le aveva comunicato che sarebbe rimasta lì ancora per un po’.
 
Wendy si aggirava furtiva tra i corridoi della villa, seguita da Charle, la sua gattina. Era appena fuggita dalle noiosissime lezioni del maestro Macao e stava attenta a non farsi scoprire da nessuno. Prima di girare l’angolo scrutava meticolosamente ogni metro quadrato del corridoio successivo. Filava tutto liscio tranne che per un particolare: la sua gatta. Questa, infatti, era decisa a non collaborare con lei in quest’assurda impresa e mostrava il suo disappunto miagolando insistentemente. La bambina aveva cercato in tutti i modi di farla tacere ma Charle era ostinata. Si chinò con l’intenzione di zittire la gattina per l’ennesima volta, ma proprio in quel momento arrivò qualcuno di troppo “Ciao Wendy!” la salutò una voce. La blu, colta in flagrante, non si girò nemmeno a vedere chi era, prese la micia e scappò urlando: “Via, via Charle ci hanno scoperto. Il piano è saltato”. Solo una volta che ebbe svoltato due o tre corridoi assimilò la voce udita con la persona che l’aveva salutata e imbarazzata tornò indietro trovando ancora una Lucy sorpresa “Ciao Lucy!” sussurrò con le gote arrossate. La bionda sembrò riprendersi dal suo stato di shock e guardò la blu perplessa. La bimba le stava per spiegare il motivo del suo comportamento quando il suo udito captò una voce fin troppo familiare “Wendy! Wendy! Torna qui, la lezione non è ancora finita! Wendy!”. La blu sgranò gli occhi e mise su un’aria preoccupata “Fuggi Lucy!” gridò prendendo la mano della ragazza e lanciandosi in una folle corsa.
 
Imboccò qualche altro passaggio fino a che non si trovò faccia a faccia con il suo attuale nemico: alto, muscoloso e con una pipa in bocca la osservava adirato. Wendy si bloccò sul posto con ancora una Lucy ansimante al seguito “M-maestro Macao, che piacere rivederla…ma ecco ora avrei un impegno” disse ricominciando la camminata eccessivamente rapida. Sentì i passi di Macao farsi più veloci e pesanti, segno che la stava inseguendo. Entrò in qualche stanza senza nemmeno controllare e questo fu un grande errore, perché in una di queste ci trovò: “Fratellone!” esclamò la blu preoccupata. Lo sceicco si girò rimanendo piacevolmente sorpreso “che stai facendo, Wendy e…Lucy?” chiese il rosato, arrossendo un pochino. La bionda affannata lo guardò a sua volta con le gote imporporate non solo per la stanchezza e poi allo sguardo indagatore del ragazzo alzò le spalle come per dire “io non so perché e come sono qui”. “Lucy non dovresti essere a pranzo? È mezzogiorno passato” domandò lo sceicco guardando l’orologio appeso alle mura della stanza. L’espressione stanca di Lucy si trasformò in una agitata e proprio quando stava per rispondere una figura comparve sulla soglia della porta. “Lucy! Eccoti qui, finalmente! Saresti dovuta essere a pranzo circa mezz’ora fa” tuonò Cana arrabbiata venendo subito affiancata da un’altra figura “Wendy! Su ritorna a fare lezione! Sbrigati!” disse Macao perentorio. E nel frattempo questa  curiosa scenetta veniva osservata da un Nastu sempre più confuso. Wendy e Lucy si scambiarono un’occhiata preoccupata e in un tacito accordo ripresero la frenetica corsa, venendo inseguite da Cana e Macao più lo sceicco che voleva vederci chiaro. Le gambe delle due dolevano e i polmoni bruciavano ma le ragazze non si fermavano. Inoltre durante il  loro tragitto  travolsero anche qualche povera cameriera che ignara si apprestava a svolgere il proprio mestiere. “Entra qui!” urlò Wendy indicando alla bionda una porta in ferro; questa eseguì il comando e con non poca fatica spalancò l’uscio che si richiuse immediatamente una volta entrate, lasciandole al buio. Si appostarono all'entrata chiusa e aspettarono che il rumore dei passi dei loro inseguitori scomparisse.
 
Dopo qualche minuto passato ad aspettare decisero di dividersi e andare ognuna per la propria strada. E ora veniva la parte difficile: non farsi scoprire durante il ritorno. Wendy camminava in punta di piedi con Charle in braccio, controllava ogni corridoio con attenzione. Rabbrividì al solo pensiero di come gliel’avrebbe fatta pagare Macao. Ma purtroppo quel giorno la fortuna non sembrava essere dalla sua parte! “Eccoti qui signorina e ora faremo i conti” esordì una voce dietro di se. La blu si girò tremolante mettendo a fuoco la figura del suo maestro ghignante “Ma perché capitano tutte a me?!” urlò la bambina scappando via con le lacrime agli occhi venendo prontamente inseguita dall’uomo.
 
Diversamente da Wendy il cammino di Lucy fu tranquillo: arrivò sana e salva alla porta della sua camera. “Ma dove diamine eri finita?!” urlò Levy portandola dentro “Ecco è una lunga storia” sussurrò Lucy grattandosi la nuca e guardando altrove. L’azzurrina sbuffò preoccupata e le porse un bicchiere d’acqua e un piattino ricolmo di stuzzichini vari. “è tutto quello che sono riuscita a racimolare” le spiegò “Non fa niente. Grazie!” disse Lucy dando un morso al suo arnavut ciğeri°°. “Sbrigati che fra un po’ dobbiamo andare alle prove” la ammonì “io mi vado a cambiare” disse poi, sparendo nel grosso armadio. Lucy finì di mangiare quando poi si accorse che aveva ancora il libro in mano “oh, me ne ero proprio dimenticata” disse fra sé e sé. Ripose il tomo sul comodino dalla sua parte del letto e si andò a cambiare.
 
“Siamo in ritardo!” esclamò una piccola Levy che correva schivando agilmente tutte le cameriere che incontrava “Lu ci sei?” chiese dopo cercando di guardare la sua amica senza sbattere contro qualcuno “Si ci sono” rispose una voce dietro di sé. Dopo cinque minuti giunsero finalmente alla sala da ballo dove Loki le aspettava furente. Entrarono timidamente incontrando subito gli occhi severi del loro maestro di ballo. Nessuno avrebbe tolto loro una bella ramanzina!
 
“Non sono mai stata così stanca” disse Levy stiracchiandosi “Già il maestro Loki è stato terribile, soprattutto con noi due che siamo arrivate in ritardo” concordò Lucy cercando di sopprimere uno sbadiglio “Non vedo l’ora di buttarmi sul letto” continuò. Spalancarono la porta della loro camera trovandovi, però, un ospite indesiderato che sedeva tranquillo sul letto di Levy “Cana?!” urlarono all’unisono sorprese. La donna in questione sobbalzò e si girò verso di loro accennando un saluto con il capo “che ci fai qui?” chiese Lucy cercando di nascondere la nota preoccupata nella sua voce “Noi non abbiamo fatto nulla!” esclamò Levy agitando le mani. Cana dapprima le guardò confuse e poi scoppiò in una calda e fragorosa risata “Calma, calma ragazze, non sono qui per rimproverarvi tranquille!” le tranquillizzò. Le due tirarono un sospiro di sollievo quando poi si accorsero dell’oggetto che la donna teneva in mano: una bottiglia di birra. Brutto segno! “Comunque perché sei venuta?” chiese Levy leggermente agitata. Cana si sollevò dal letto e si diresse verso di loro ondeggiando sinuosamente, poi cinse le spalle delle due e urlò come se fosse la cosa più normale di questo mondo “Ma per ubriacarci un po’”. “E io che volevo solo dormire un po’” disse affranta la bionda “A chi lo dici!” intervenne l’azzurrina abbattuta osservando una Cana schiamazzante che gridava qualcosa sull’ubriacarsi.
 
Si alzò dal letto stremata. Contrariamente alle sue aspettative non era riuscita a chiudere occhio sempre perché tormentata da quegli incubi. Lanciò un’occhiata all’ambiente circostante: Levy dormiva sul pavimento e Cana sonnecchiava beata sul letto dell’azzurrina con ancora la bottiglia di birra vuota in mano. Lucy anche quella notte si affacciò alla finestra, mentre flashback  del suo solito sogno le affollavano la mente. Aveva visto mentre dormiva il solito scenario: morte, fuoco e devastazione. Sospirò rassegnata e poi si diresse verso il grande armadio aprendolo e prendendo una  morbida vestaglia rosa antico. Poi , con delicatezza, la indossò coprendo la sua solita canotta bianca e in punta di piedi uscì dalla stanza. Richiuse la porta dietro di se e incamminò per i corridoi della villa, che la luce lunare faceva sembrare cupi e sinistri. Non sapeva dove stesse andando, vagava senza meta come un’anima in pena fino a che da una delle numerose finestre non vide un giardinetto. Strano non sapeva che ce ne fosse uno. Decisa, si diresse verso la via opposta a quella a cui stava andando pronta a raggiungere quel misterioso angolo mai visto prima.
 
Richiuse la porta dietro di se e subito la brezza fredda della notte si insinuò tra i vestiti facendola rabbrividire. Si strinse meglio nella sua vestaglia e a piedi nudi andò alla scoperta di quel piccolo giardino che si rivelo tutt’altro che piccolo. C’erano mille varietà di piante, tutte disposte lungo aiuole che accompagnavano il sentiero ricoperto di sassolini bianchi e neri. Delle palme alte si levavano dal suolo e illuminate dalla tenue luce lunare sembravano spade affilate che squarciavano il cielo stellato. In lontananza scorse anche una graziosa casetta che era stata costruita su una delle tante palme. Così, incuriosita, arrivò fino ai piedi di quel grande albero su cui era fissata una scaletta. Ci si arrampicò e aprì la piccola botola che le mostrò l’interno di quel minuscolo edificio: spade in legno poggiavano ai muri, migliaia di riviste e cartacce erano sparse per il pavimento e inoltre c’era una grande apertura sulla parete opposta all’entrata. Subito Lucy si sedette sul davanzale di quel grande varco e si mise a riflettere sugli eventi passati. Era così presa dai suoi pensieri che non udì i passi che si avvicinavano “ciao” la salutò una voce. La bionda si girò di scatto e nell’oscurità scorse due occhi verde brillante. La figura a cui appartenevano quei globi smeraldini si fece avanti rivelando la sua identità: Natsu. “oh, salve che ci fate qui sceicco?” chiese Lucy tranquillizzandosi “piuttosto questo dovrei chiederlo io dato che questa era la casetta dove giocavo quando ero piccolo. Ah e ti prego dammi del tu” rispose il rosato andandosi a sedere accanto alla ballerina. “beh non riuscivo a dormire” disse Lucy, lo sguardo malinconico rivolto verso il basso “che coincidenza anche io” ridacchiò Natsu grattandosi la nuca per poi osservare la Luna che si librava alta nel cielo screziato. La bionda girò impercettibilmente il viso nella direzione dello sceicco per osservare il suo profilo illuminato debolmente quando “ah quanti ricordi mi fa tornare in mente questo posto” sussurrò il rosato voltando la testa verso Lucy che , colta in fallo, arrossì. “uh che hai, sei rossa” disse Natsu preoccupato “il caldo, il caldo è solo il caldo” squittì la ballerina. I due si guardarono negli occhi e scoppiarono in una fragorosa risata con le stelle che facevano loro compagnia.
 
Rimasero ancora qualche ora a parlare quando poi un lieve fruscio catturò la loro attenzione. Lucy si strinse nella vestaglia e indicò allo sceicco l’ombra nera che si distingueva nell’oscurità della casetta. Subito  Natsu racchiuse la mano in un pugno alzandosi aspettando  che l’essere uscisse allo scoperto. La figura si fece avanti rivelando un grazioso gattino blu “Happy!” esclamò il rosato prendendo in braccio l’animale e sedendosi di nuovo accanto alla bionda. Lucy sospirò rasserenata e si chinò verso il gattino per accarezzarlo. Happy dal canto suo si avvicinò subito alla mano tesa della bionda strusciandovisi contro “wow, Happy di solito non accetta gli estranei. Gli devi piacere molto” si sorprese divertito Natsu “quale onore!” ridacchiò Lucy, però ben presto la sua espressione divenne triste cosa che non sfuggì al rosa “Ehi Lucy tutto apposto?” chiese preoccupato “si si “ mentì la bionda agitando le mani “non mentirmi” ordinò severo egli “è tutta la sera che sembri distante” continuò. Wow si capiva così bene? “ma no davvero non è nulla” insistette la ballerina “Lucy!” tuonò severo lo sceicco. La ragazza lo guardò qualche istante e poi abbassò il capo “ecco è già da qualche mese che i ricordi del mio passato mi tormentano” mormorò triste. Natsu si fece comprensivo e avvicinandosi di più a lei le chiese “ti va di parlarne?” Lucy non sapeva come rispondere, non aveva mai parlato a nessuno della sua infanzia ma  quel ragazzo la ispirava, aveva qualcosa che le faceva pensare che con lui non avrebbe mai avuto problemi, che sarebbe stata al sicuro tra le sue braccia. Così armata di nuovo coraggio alzò il capo, prese fiato e iniziò a parlare.
 
*manaqish= sono un piatto popolare della cucina libanese, realizzato con pasta di pane condita con timo e farcita con formaggio o carne macinata.
** labaneh= è una specie di formaggio-yogurt di colore bianco, realizzato con latte di pecora, mucca, occasionalmente con latte di capra, tipico delle cucine del Medio Oriente.
***shifa=  è un impasto a base di carne, si mangia come la pizza nella grande Siria.
°fata’ir=  sono focacce di carne che possono essere farcita o con spinaci  o con formaggio morbido o "bianco".
°° Arnavut ciğeri= piccoli pezzi di fegato fritto serviti con cipolle, prezzemolo e peperoncino.
 
Angolo di un’autrice in ritardo (yee XD)

Eccomi ritornata con il secondo capitolo di questa long! Mi scuso tantissimo per il ritardo è solo che alcune volta non avevo voglia di scrivere e altre volte non mi veniva l’ispirazione ^-^’’. Nonostante ciò spero comunque che il capitolo sia stato di vostro gradimento e che non abbia riscontrato molti errori ^-^. Vi avviso comunque che l’aggiornamento di questa fanfiction non sarà molto veloce e quindi comincio a scusarmi già da ora. Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno recensito questa storia o che l’hanno inserita fra le seguite o le preferite <3 Ora vado altrimenti rischio di far diventare l’angolo autore più lungo del testo ^-^”. Ciao a tutti e alla prossima! <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Vivy_chan