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Autore: Spregias    06/07/2016    1 recensioni
Hogwarts, quarto anno per Lily Potter, coraggiosa Grifondoro, capelli biondi (ovviamente tinti), spirito ribelle e un'insana passione per il Quidditch.
Dall'altra parte abbiamo Scorpius Malfoy, Cercatore di Serpeverde, astio verso Lily e un'insana passione nel romperle le palle e sbucare da ogni dove.
Ma non è solo Lily a vivere la sua prima storia d'amore. Attorno a lei la sua famiglia sperimenta il dolore dell'amore.
James e Dominique fanno i conti con l'attrazione che provano l'un l'altro mentre Rose sperimenta l'attrazione verso una persona che non si sarebbe mai aspettata...
*
Storia semplice, romantica e forse classica storia di amore-odio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 21-  Love, XOXO
 
La primavera era arrivata in anticipo, quell’anno. Sebbene fosse solo metà marzo, il sole riscaldava e i primi fiori cominciavano a sbocciare. Quel sabato mattina era prevista la gita ad Hogsmeade e tutti erano eccitati di passare quella bellissima giornata fuori dalle mura del castello.
Lily aveva davanti a sé una lunghissima giornata da passare con Scorpius. Era ancora imbarazzata al pensiero di che cosa era quasi successo tra loro e non sapeva come avrebbero affrontato l’argomento lei e il suo ragazzo. Si pettinò i lunghi capelli in una treccia e indossò dei semplici jeans e un golf grigio. Non aveva voglia di mettersi il giubbotto e sperava di non soffrire il freddo.
Lei e Scorpius avevano deciso che non avrebbero fatto colazione al castello ma direttamente in un piccolo bar (non Madama Piediburro, su questo Lily era stata categorica e certo al suo ragazzo non era dispiaciuto per niente!).
Lily scese velocemente verso la Sala Grande, il suo stomaco cominciava ad avere fame e subito si diresse verso Scorpius, che le diede un bacio sulle labbra.
“Che bello, per lunedì abbiamo pochissimi compiti” disse Lily, assaporando quei pochi momenti di libertà prima degli esami di giugno. Scorpius accanto a lei scoppiò a ridere.
“Aspetta il prossimo anno” mormorò, scherzoso. Lily lo fulminò. Non aveva voglia di sentirsi dire che avrebbe sgobbato: lo sapeva già.
“Anche tu, allora” esclamò “pensa, forse più di me. I M.A.G.O” rise sotto i baffi.
Scorpius perse il sorrisetto ironico.
“Hai già deciso cosa farai?” gli chiese Lily, mentre camminando per la mano cominciavano ad intravedere le prime case del paese.
“Mio padre vorrebbe che mi occupassi degli affari familiari” borbottò, scrollandosi nelle spalle.
“Sto parlando di quello che vorresti tu” insistette Lily, fissandolo intensamente.
“Non conta molto nella mia famiglia” rispose il ragazzo, pensieroso. Sì, la guerra magica era finita da più di venti anni ma la famiglia Malfoy, sebbene più aperta, rimaneva comunque la famiglia Malfoy. E suo nonno rimaneva Lucius.
“Sono sicura di sì” disse Lily “d’altronde, io mica posso diventare salvatrice del mondo magico come mio padre”
Scorpius rise.
“Al massimo una giocatrice di Quidditch come tua madre” rispose il ragazzo, dandole un bacio sui capelli.
Lily lo fissò felice. “Davvero credi che ne sarei capace? Non credo di essere forte come lei…”
“Certo che lo credo. Anche se purtroppo questo ci costa molte sconfitte a Quidditch…” la rassicurò Scorpius.
Lily gli gettò le braccia al collo. Scorpius le aveva appena fatto un complimento bellissimo, che lei non si aspettava e che l’aveva resa felice.
Lo baciò con dolcezza, assaporando quell’attimo di felicità, desiderando poter fermare il tempo a quell’istante per sempre. Dal canto suo, Scorpius rispose al bacio con tenerezza, sempre più convinto dell’amore che provava per la piccola Potter.
Non poteva credere che all’inizio non la potesse sopportare. Lei era diventata in poco tempo la cosa più preziosa della sua vita e sebbene fosse giovane, sperava che questo sentimento non cambiasse mai.
 
Passando davanti alla Sala da Tè di Madama Piediburro Lily e Scorpius videro con chiarezza che dentro c’erano Alice e Hugo che si stavano sbaciucchiando sotto un putto.
“No!” mormorò Lily a metà tra il deluso ed il disgustato “Non ci posso credere. Alice! Hugo!”
“Che teneri” commentò Scorpius, divertito dalla reazione della sua ragazza.
“Adesso manca da sistemare Rose” riprese lei, ridendo. Sua cugina rimaneva pur sempre una minaccia e una persona a cui teneva molto. Aveva tutti i motivi per volerla felice con qualcuno che non fosse il giovane di fianco a lei.
“Perché stai facendo quella faccia?” chiese Lily, osservando che al sentir nominare Rose il ragazzo aveva assunto un’espressione preoccupata.
“Ehm” iniziò lui “non so come dirtelo ma….”
Voleva raccontargli che Catherine e Rose uscivano insieme, ma non voleva tradire la sua migliore amica. Però poi il pettegolezzo prese il sopravvento. Lily intanto lo fissava ansiosa.
“Hai presente Catherine?” chiese erroneamente. Lily lo fissò furente prima di rispondere con un secco “sì.”
“Ehm” mormorò, a disagio “sai che lei….insomma…lei è bisex”
Lily lo fissava impressionata. Evidentemente non lo sapeva nemmeno lei, ma nella sua casa era noto a tutti.
“No!” urlò di nuovo Lily. Che scoop!
“Ed è interessata a Rose” disse velocemente Scorpius, osservando la reazione di Lily, che non sapeva se ridere o gridare. Era troppo persino per lei!
“No!” disse di nuovo. Stava diventando ripetitiva. Si guardò intorno e per poco non svenne.
“Ma che cazzo!”
*
 
James si recò all’ingresso della Sala Grande con una strana energia, quella mattina. La sera prima era stata perfetta. Non riusciva a credere che accettare l’attrazione per Dominique l’avrebbe portato a questa serenità. Era presto per parlare di amore, non provava per lei quello che aveva provato per Elena, ma andava bene così. Stava bene. Era sereno.
Dominique gli andò incontro naturalmente, i capelli bianchi sciolti, un paio di pantacollant neri e una camicia invernale aperta.
“Ciao” mormorò lei dolcemente, fissandolo con i suoi pozzi azzurri “andiamo?”
Avevano deciso di passare la giornata insieme, ufficialmente da amici, ma loro due sapevano che dalla sera prima erano molto di più. Era un appuntamento segreto, il che rendeva il tutto molto più divertente.
Camminavano fianco a fianco, attenti a non sfiorarsi. Dominique sembrava molto più felice quel giorno di quanto lo era stata negli ultimi mesi e James sapeva che era per merito suo.
“Andiamo ai Tre Manici di Scopa?” chiese Dominique, indicando il bar già affollato. James annuì, sebbene per i suoi gusti avrebbe preferito andare in un luogo più isolato, dove non avrebbe dovuto fingere.
I due entrarono nel bar, sedendosi poco lontano da dove Madama Rosmerta, un po’ invecchiata, serviva Burrobirre. James si alzò per andare ad ordinare qualcosa da bere.
Mentre aspettava, si guardò intorno. Fuori dal negozio, suo fratello Albus stava chiacchierando con alcuni Corvonero, tra i quali la sua ragazza Anne Thomas. Lily era seduta con Scorpius, Alice e Hugo e aveva l’aria di divertirsi un mondo.
Li salutò con la mano, colpendo nel mentre colpiva qualcuno alle sue spalle.
“Perché James è al tavolo con Dominique?” chiese sospettosa Lily, rivolta ai tre seduti al tavolo con lei “e perché adesso sta cercando di colpire Elena?”
Gli altri tre si voltarono a vedere James che aveva tirato una botta nel viso ad Elena. Poco più in là, Dominique fissava il muro.
“Saranno ad un appuntamento segreto” ipotizzò Alice, guardando Hugo.
“Non credo” mormorò Hugo, un po’ dubbioso. Scorpius gli diede ragione.
“E cosa diavolo ci fa Rose con Catherine Green?” chiese con voce acuta Hugo, guardando la sorella seduta con la Serpeverde.
Lily e Scorpius evitarono con decisione di guardarsi.
“Mah” fu l’esclamazione di Alice, che mise fine a quella discussione.
 
“Scusami, Elena, davvero” stava dicendo James, mortificato, osservando l’occhio rosso di Elena.
La ragazza sorrise debolmente, dicendo che non era successo nulla.
“Non ti ho visto arrivare” mormorò lei, dolcemente, poggiandogli la mano sulla spalla “sei con i tuoi amici?”
James arrossì.
“Sì” rispose senza esitazione. Non voleva far sapere ad Elena che era con un’altra, non voleva ferirla. E rivederla gli faceva sempre sobbalzare il cuore.
“Oh” sorrise lei “io sto andando via” disse indicando il gruppo di amiche che le facevano cenno di muoversi.
“Va bene…” rispose lui “ci vediamo dopo”. Era molto imbarazzato, non avrebbe mai dovuto accettare di andare in quel bar.
“Allora ciao” disse Elena, sorridendogli. Gli diede un bacio sulla guancia e sparì.
James tornò al tavolo dove Dominique lo stava aspettando. Era molto bella quel giorno: indossava dei pantacollant che le fasciavano il corpo quasi perfetto, una camicetta rossa e un giubbotto di pelle nero.
Le porse la burro birra, sorseggiando invece la sua.
“Hai incontrato Elena, così…” mormorò Dominique, cercando di non far trasparire dalla propria voce il tormento che aveva provato vedendoli parlare. Invidiava Elena: di lei James era stato innamorato, lei poteva amarlo alla luce del sole, poteva soffrire per lui ed essere consolata. Lei era importante nel cuore del ragazzo di fronte a lei e Dominique lo sapeva benissimo.
“Sì” disse James, cercando di non sorridere dell’espressione disgustata della ragazza di fronte a lui “ma non essere gelosa”
“Non sono gelosa” buttò lì Dominique, ma poi scoppiò a ridere anche lei. Non aveva più voglia di fingere: voleva essere onesta con James. Voleva disperatamente che lui la amasse, anche se non aveva idea di dove li avrebbe condotti questo amore.
“No, certo” annuì James.
“Sono contenta di essere qui, con te” mormorò Dominique “ma c’è troppa gente, ti va se andiamo a fare due passi verso la stramberga strillante?”
 
Le labbra di James erano fatte per lei, così calde e morbide. Ogni volta che lo baciava il suo corpo si incendiava. Ogni volta era migliore della volta precedente. Eppure contrapposta alla sua gioia Dominique provava una certa ansia: sapeva che prima o poi la loro storia sarebbe finita e lei avrebbe sofferto tantissimo.
Si staccarono al rumore di passi frenetici dietro di loro. Voltandosi, Dominique incontrò lo sguardo sconvolto di sua cugina Lily e di Hugo. I due cugini la stavano fissando come se avessero visto un fantasma.
“Ma sei impazzito?” urlò Lily, ignorando Dominique e fronteggiando il fratello, gli occhi ardenti di Ginny.
James arrossì.
“Non ti devo nessuna spiegazione, Lily. Io sono felice così” mormorò lui, ma Lily non dava segno di volerlo ascoltare.
“Sì, certo!” rise sprezzante lei. Quella storia le faceva male e lei non voleva farsi da parte “ma se pochi giorni fa mi hai detto…”
Lily si morse la lingua vedendo lo sguardo lanciatole da James. Non voleva ferire il fratello.
“Fatti un po’ di cazzi tuoi, Lily” disse improvvisamente Dominique, facendo voltare Lily, che le lanciò uno sguardo infuocato.
“Mio fratello sono affari miei. Ma fai pure, vai avanti! Non sarò certo io a consolarti quando lui tornerà con Elena!” rispose infuriata, ben sapendo che stava sbagliando, che non aveva nessun diritto di parlare così a Dominique.
“Sei una grandissima puttana, Lily” urlò furibonda Dominique, avanzando a grandi passi verso la cugina che la fissava a sua volta furente “nessuno ti ha detto niente quando hai deciso di farti la tua storia d’amore con un Malfoy! Lo sai che i Malfoy hanno torturato zia Hermione?”
Scorpius lanciò uno sguardo al volto impassibile di Lily. Non immaginava che Dominique sarebbe caduto così in basso. Lui non era come i suoi nonni. Lui era una brava persona e amava Lily e il suo mondo.
Lily gli gettò uno sguardo fugace.
“Ti odio, Dominique” mormorò Lily con le lacrime agli occhi, dando le spalle a tutti e cinque i presenti e scappando via.
“Questa potevi risparmiartela” mormorò Scorpius, lo sguardo più che mai da Serpeverde  “Lily non è una ragazza facile, e può anche stare sbagliando. Ma non osare mai più parlarle così di me. Non sai niente di noi, Weasley” . Detto questo, si voltò per inseguire la sua ragazza.
Dominique cercò il volto di James con lo sguardo, ma il ragazzo stava guardando in terra con convinzione. Non poteva avere ragione Lily: si stava comportando da egoista stronza. Ma era pur sempre la sorella di James e forse era solo preoccupata dalle ripercussioni che questa storia avrebbe avuto sulla sua famiglia.
“James” mormorò, cercando di toccarlo lievemente sul braccio, ma lui si scostò. Una lacrima scese sul volto di Dominique “Ti prego, James, James!”
Ma lui stava già scappando via.
*
  
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