Alla morte non importa
chi tu abbia seguito in vita (to hell and back)
Energicamente evitiamo
esperienze edificanti
(perché l’edificio ci crollerà sulla
testa)
Motion ~
Il fuoco si arrampica in aria a partire da una scintilla che
è svolazzata via
dalle ciglia di Ace dopo un occhiolino; il fumo segue, accompagnandolo
fedele
come un cane e scivolando morbido come un gatto, come un cappuccio che
viene
calato su una testa calda.
Cool ~
«Hai le mani più fredde del solito,
Smoker,» disse Kuzan, dopo che Smoker aveva
preso il bicchiere pieno d’acqua dal tavolo e
l’aveva bevuto d’un fiato: il
commodoro cercò di mantenere un contegno (ma il freddo era
un relitto di quella guerra, e gli
sarebbe rimasto
attaccato alle dita molto a lungo), poi s’accese un sigaro
per rilassarsi ed
esclamò: «Il cuore rimane caldo.»
Young ~
Smoker si arruolò nella Marina quando era ancora un
marmocchio, praticamente, e
trascorse quella giovinezza a cavallo con l’età
adulta tra gli allenamenti in
caserma e i viaggi agli ordini di un capitano di vascello; ogni tanto
pensava
di aver sprecato così il periodo più bello di
tutta la vita (anche se sapeva
bene di non averlo sprecato, però—erano solo
pensieri di un secondo), e dunque
quando Ace sussurrò, a denti stretti,
«È come se ti regalassi una parte della
mia giovinezza», Smoker si sentì più
giovane di quanto si fosse mai sentito
prima.
Last ~
Se anche questo fosse il mio ultimo
giorno, non gli direi nulla; il problema è se fosse il suo ultimo giorno, pensa, perché
sa che non
gli rimarrebbero nemmeno le parole estreme di cordoglio: il suo Puffing
Tom di
sola andata sta arrivando, ultima chiamata—
Wrong ~
Quando i suoi uomini del G-5 gridarono che avrebbero potuto
affezionarsi alla
ciurma di Cappello di Paglia se avessero oltrepassato la Linea della
Giustizia,
Smoker sbuffò – ma conosceva bene il sentimento di
conflitto che doveva essersi
svegliato in ognuno di loro: non tutti i pirati sono i cattivi della
storia,
non tutti i marine sono i protettori della popolazione – e
per compiere il bene
è necessario conoscere il male.
Gentle ~
Smoker non conosceva il luogo ritratto nella cartolina arrivata quella
mattina,
ma era di certo stata mandata dal marmocchio: nessun altro avrebbe
scritto «prende amore in gentilezza
loco così
propїamente come calore in clarità di foco
– ringrazia Angela, che ho
conosciuto a Garisenda, mi ha raccontato tutto dei suoi
studi!» sul retro di
una fotografia che ritraeva una bella donna con gli occhiali e un
documento
antico tra le mani; nessun altro avrebbe sbuffato, ricevendo quel
regalo, per poi
metterlo con attenzione in un cassetto, sotto infiniti cumuli di
documenti.
One ~
Probabilmente nel mondo c’era un solo Rogia che fosse
complementare al suo; di
persone del genere potevano essercene molte di più, ma
quella combinazione di
aspetto, carattere e talenti era unica al mondo e accidenti a lui se
non
l’avesse esaminata almeno
un po’!
Thousand ~
Di tutte le esperienze che viviamo, casi eccezionali d’uomini
a parte,
ricordiamo solo una minima parte, spesso in maniera un po’
sfuocata o riscritta
nella testa per i motivi più vari; di tutti i momenti
vissuti Ace si rivestì
come di una corazza a piastre contro il buio, l’algamatolite,
l’odore di morte
e contro il tempo che trascorreva senza premura – ne scelse
un migliaio, di
tutti i generi (belli, brutti, con Rufy e Sabo, con Marco, il Babbo e
il resto
della loro famiglia, perfino con Smoker e Tashigi e la loro ciurma di
marine
matti) e, dopo averli mescolati perché fossero di buon
auspicio, cominciò a
legarli assieme.
King ~
«Un pirata rimane un pirata, che sia l’ultimo dei
bastardi celesti o il primo
tra i re ladri: ora sta’ zitto e lasciami in pace»
risponde Smoker, in maniera
forse non proprio delicata (questo perché Ace ha interrotto
la sua pausa sigaro
pomeridiana) – ma avrebbe risposto allo stesso modo anche se
avesse saputo di
aver davanti il figlio di un Re.
Learn ~
Siamo tutti attori fino a quando il sipario si chiude sulle nostre
bocche e ci
soffoca, eppure i nostri personaggi (noi stessi?) dovrebbero essere
capaci di
imparare dagli errori passati e superare le nuove
difficoltà: invece Smoker
vide Ace sopportare lo sguardo di Akainu senza sopportare le offese al
nome di
Barbabianca, senza capire che c’è un momento per
combattere e uno per fuggire –
ma fu Smoker a imparare una lezione, quella volta: Ace sarebbe morto da
uomo
libero e tutti (commodoro compreso) avrebbero dovuto accettarlo.
Blur ~
Nel cerchio i contorni si sono persi e si sono spezzati in alto e in
basso, per
poi diventare i margini sfuocati di una strada di erba calpestata in un
prato
vulcanico; i contorni si sono persi ed entrambi viaggiano nel grigio,
come le
mani di Ace nei capelli di Smoker.
Wait ~
«Ce ne hai messo di tempo, Smokey, e vedo che hai trascinato
con te anche
Tashigi» dirà Ace, facendole
l’occhiolino per esser sicuro che siano proprio
loro, «ho incontrato il caporale Seviri, qui, e vi abbiamo
aspettato per un bel
po’ di tempo, cercando di immaginarci come sareste stati
– visto che ora non
può più farti fuori, vecchio musone, ti va di
incontrare il mio Babbo?»
Change ~
La lealtà di entrambi, ognuno per la propria bandiera, non
cambiò mai:
piuttosto, il loro credo si assestava prima a destra, poi a sinistra;
prima
c’era un rifiuto, poi un’accettazione; un passo
avanti e uno indietro, un No e un Sì; cambiava il loro modo di
considerarsi l’un l’altro per non
cambiare nulla dell’equilibrio e della fedeltà di
ognuno dei due.
Command ~
Quando ha gridato a quel maledetto Vergo di non azzardarsi a toccare
gli uomini
del G-5 (i suoi uomini!), Smoker ha pensato un secondo soltanto a Ace,
seduto a
dondolarsi su una sedia, quando disse: «Tratti i tuoi uomini
come tuoi figli –
magari figli prodighi, ma penso che potrebbero chiamarti
Smokey-papà, quando
non li senti!»
Hold ~
«Riprenditi, imbecille!» Hina alzò un
braccio e strinse forte le nocche, poi
diede un sonoro pugno in faccia a Smoker (che non provò
né a schivarlo né a
condensarsi in fumo) e aggiunse: «Nonostante la guerra ci
sono ancora delle
persone che fanno affidamento su di te—non
abbandonarle.»
Need ~
Portgas sta giocando con i suoi sigari, maledetto marmocchio, e allora
cosa
deve fare, il commodoro – che, giusto
caso, ha bisogno di stendere i nervi con due sigari
–, se non alzarsi e
andare a prendere ciò che è suo proprio (che
finiscano a stendersi anche loro,
oltre ai nervi di Smoker, è un altro discorso)?
Vision ~
Ace chiese a Smoker se avesse mai visto gli arcipelaghi siderali: il
commodoro
non capì esattamente che diavolo intendesse quel marmocchio,
ma quando alzò lo
sguardo dai fogli per dare un’occhiata a Portgas, lo vide
appoggiato alla
finestrella della cabina intento a guardare il mare, e quella parve a
Smoker la
più appropriata contemplazione della solitudine di chi ha
visto oltre e non riesce e non
può spiegare –
di chi ha sviluppato il sudario che avvolge i mostri marini e non sa
come
raccontarlo.
Attention ~
D’accordo, spesso Smoker ascoltava Ace con un orecchio solo
quando quel
marmocchio blaterava di idiozie, ma in generale il commodoro non
perdeva una
sua parola: all’inizio gli prestava attenzione
perché, dopotutto, Portgas era
un nemico, e perdere di vista Pugno di Fuoco non era né
consigliabile né
razionalmente comprensibile; dopo qualche tempo Smoker seguiva quei
discorsi
strambi perché sì, un po’ gli stava a
cuore quel ragazzino, va bene?
Soul ~
Avresti dovuto abbracciarlo prima: ora, anche se riuscirai a ritrovarlo
da
qualche parte, ti sfuggirà dalle mani come un sogno alla
veglia, leggero,
dissolto da un suo stesso impalpabile battito d’ali, e
scivolerà nella infinita
notte da dormire in eterno.
Picture ~
«Hina, fermati subito, sei in arresto per
o—oltraggio a pubblico ufficial—» ma
era ormai troppo tardi per gridare minacce: inoltre Ace, legato a
Smoker con un
colpo secco del potere diabolico della Gabbia Nera, non sembrava dello
stesso
parere del commodoro, e così era (o non
era?) Tashigi, intenta piuttosto a mettere a fuoco per una foto Smoker
e
Portgas ingarbugliati assieme nel lazo di Hina.
Fool ~
Sei bloccato in un mare di cubetti di ghiaccio mezzi sciolti: stupido
tu che
hai cominciato e che ti sei inn—stupido
tu che ora ti senti addosso il dovere di lasciare andare.
Mad ~
«La mia è una domanda più che lecita,
visto che è la terza volta che sali sulla
mia nave di tua spontanea volontà: sicuro che il tuo
cappello non sia fatto con
del mercurio, marmocchio?», al che Ace rispose:
«Non arrabbiarti, vecchio
musone, se sono incosciente non è per il mio cappello
– tu non ne hai neanche
uno, e sei pazzo quanto me.»
Child ~
Ace, da bambino, ha preso sulle proprie piccole spalle delle enormi
responsabilità (era l’istinto del fratello
maggiore a fargli sentire il peso di
tre vite): crescendo così in fretta, ha smesso presto di
essere infantile e non
ricorda esattamente come sia, questo essere immaturi, ma sta cercando
di
recuperare ora un po’ di tempo perduto – tanto a
Smoker non sembra dare più
fastidio di quando Ace cerca di essere serio, quindi tanto vale
approfittarne,
no?
Now ~
Che cosa di preciso ci sia stato prima della sua nascita, prima della
nascita
di sua madre, e prima ancora fino all’inizio del mondo e di
quello che esiste
fuori dal mondo, a tutto questo Ace non sa rispondere; però
capisce che, in qualche maniera,
tutto ha fatto sì
che lui potesse vivere liberamente, incontrare persone straordinarie e
visitare
luoghi incredibili – tutto, in
qualche
maniera, l’ha portato a questo preciso momento di
ricordi e visioni che si
alternano e sovrappongono, e gli manca il fiato, e Io
sono qui, Io sono stato
qui ora, sente il mare e la sua voce che da verde diventa blu
fluorescente
delle nottiluche, sente il fiato grigio e accogliente di Smoker (e se
non può
abbandonarsi all’azzurrità, sarà la
grigezza a riceverlo in un abbraccio).
Shadow ~
In momenti come questo, in cui l’assenza copre
metà del mondo con uno spesso
telo di buio e Portgas dorme al suo fianco, Smoker pensa per un secondo
soltanto di essere meno di quanto potrebbe
e dovrebbe essere –
perché si sta
affezionando, e spesso l’affetto condiziona il giudizio nei
momenti critici:
non può permettersi nulla del genere per Portgas in questo
periodo storico di transizione,
anche se, anche se—eppure si permette, ancora, di essere solo
un’ombra di se
stesso quando tutte le ombre si confondono
nell’oscurità e vi si sovrappongono
senza esitare.
Goodbye ~
Doveva andarsene prima dell’alba, secondo quanto avevano
stabilito all’inizio
di tutto; sembrava una buona idea, era
una buona idea, sul serio—però Ace trovava
più divertente aspettare che Smoker
si svegliasse (mentre le mani di Portgas giocavano coi suoi capelli),
in modo
che Ace potesse salutarlo decentemente
prima di scomparire con la notte.
Hide ~
Tashigi ancora non capiva proprio tutto del proprio superiore,
però immaginava
che Smoker le stesse nascondendo qualcosa – più
precisamente, una D. nel nome:
non si aspettava invece di trovarne una nella cabina di Smoker (una D.
narcolettica, per giunta)!
Fortune ~
Davanti ai propri sottoposti Smoker non ha mai abbassato lo sguardo, e
non lo
abbassa nemmeno nel momento in cui i suoi vengono a sapere di Portgas:
si
aspetta di tutto, ma non che il capo artigliere Kirit sorrida, Sami gli
strizzi
l’occhio, e gli altri alzino i bicchieri o i pugni per aria
per un brindisi –
doveva aspettarselo, e non perché è stato
fortunato ad avere degli uomini
simili sulla nave, piuttosto perché con loro, negli anni, ha
costruito un’eredità
importantissima che si è appena manifestata.
Safe ~
Durante i loro primi incontri, ecco, non è che riuscissero
esattamente a
dormire con entrambi gli occhi chiusi; piano piano, invece, un
abbraccio
divenne da prigione a sensazione di casa, da collare a collana.
Ghost ~
Ace e Smoker stanno giocando a disegnarsi baffi e ghirigori sulla
faccia;
Smoker ha davanti a sè Ace con gli occhi chiusi e il viso
disteso; il commodoro
gli ha appena disegnato un paio di baffi arricciati ed Ace ridacchia
per il
solletico, ma—gli sembra Roger, giovane, sicuro di
sé, ma—è Ace, e quella è
solo la sua immaginazione, vero?
Book ~
Marco gli aveva fatto leggere un libro molto interessante, ai tempi:
diceva che
il perfetto svolgimento di una guerra consisteva nel porre le proprie
regole
sul campo di battaglia e rompere la resistenza del nemico senza
combattere; Ace
adorava mettere in pratica i consigli di quel vecchio, utilissimo libro.
Eye ~
Sono io, quello dietro quest’occhio
chiuso (è anche per questo che Ace fa spesso
l’occhiolino a Smoker).
Never ~
La relazione con Portgas, oltre ad essere stata tutta una serie di cose
che
Smoker non ammetterà mai a nessuno eccetto a se stesso,
è stata anche
un’occasione di riflessione per sè e per tutto il
proprio equipaggio: per
questo, dopo la guerra, impiegò diversi mesi per uscire da
quella terra di
nessuno, landa desolata della sua mente in cui non riusciva
né a crescere né a
invecchiare con il lutto che mai avrebbe smesso di portare.
Sing ~
Ace si stupì molto della qualità delle canzoni che
gli uomini di Smoker cantavano
durante i lavori sul ponte della nave; quando Tashigi gli chiese
perché fosse
lì imbambolato da dieci minuti, Ace si riscosse e,
sfoderando il suo sorriso
migliore, le rispose dicendo che anche lui conosceva quelle canzoni, ma
con
parole molto, molto
diverse (poi ricevette una strigliata da Smoker, perché
aveva
osato macchiare l’immaginazione della piccola Tashigi, manco
fosse stato suo
padre).
Sudden ~
Per Smoker non è esattamente una realizzazione improvvisa:
aveva considerato la
questione da tempo ed era arrivato alla conclusione che non
sarebbe riuscito a non
affezionarsi almeno un pochino – è difficile
rimanere indifferenti nei
confronti di chi riesce a mettere in discussione un intero sistema di
valori;
al contrario, arriva imprevista l’ammissione di Portgas,
mentre non è affatto
sorprendente la scelta di parole di quel marmocchio («Sai,
Smokey, di tutte le
persone che potevo trovarmi, sono stato davvero bravo a trovare te, non
credi
di dovermi ringraziare?»), visto che per Portgas è
facile essere un po’
strafottente per evitare la timidezza.
Stop ~
«Smokey, non puoi fermarmi, adesso: potevi farlo prima, non
so, mettendomi in
cella la prima volta che sono arrivato qui – ma come tu non
ti sei opposto in
quel momento, così non puoi opporti ora, quindi lasciami
dare un’occhiata ai
tuoi fogli e lasciami partire.»
Time ~
Erano trascorsi alcuni mesi dallo scontro con Portgas ad Alabasta e
quel
marmocchio frequentava ancora la cabina (e Smoker non s’era
ancora premurato di
buttarlo fuori bordo, quindi la colpa era di entrambi): quando il
commodoro
gliel’aveva fatto notare, Ace aveva detto: «Il
tempo passa quando ci si diverte,
Smokey.»
Wash ~
Quando Portgas sorride in quel modo da perfetta faccia di bronzo,
Smoker gli
soffia in faccia un tiro di sigaretta, come se la cenere più
sottile si potesse
depositare sulle lentiggini e (di)lavare l’arroganza di
quello sconsiderato.
Torn ~
Nel libro della memoria di Ace ci sono molte pagine strappate, che si
trovano
in corrispondenza dei momenti in cui avrebbe voluto strapparsi i
capelli e
piangere la vita fuori dagli occhi (aveva sofferto e gioito troppo in troppo
poco tempo, con Rufy e Sabo); le pagine tolte non sono state
buttate via, ma ricalcate sul cuore con del carbone – e poi
consegnate al vecchio
musone che, pur non amando il lavoro di amanuense, le avrebbe custodite
con
cura.
History ~
Guardando il mare di primo mattino, dopo che Ace era già
scomparso oltre
l’orizzonte, Smoker ebbe una di quelle piccole rivelazioni
quotidiane che
aumentano la realtà più di ogni altra
sconvolgente epifania: aggiunge una
particolare consapevolezza di sè all’interno del
cosmo, e in quest’ordine che
non si riesce a vedere si sente il battito di una grancassa che
è il cuore
dell’oceano come il cuore degli esseri viventi, e la sua
comunione con la
natura preme con insistenza nelle orecchie, raccontando di un ciclo e
di un
tempo che è spazio che è tempo—una
domanda—quanto di nostro rimarrà in questo
mondo alla fine di tutto?
Power ~
Se Smoker aveva il potere di chiuderlo in cella, Ace aveva quello di
sfuggirgli
come la polvere che fluttua nell’aria; e tuttavia
né Portgas veniva
arrestato, né da Smokey
lui si allontanava.
Bother ~
«Perché, vecchio, ti importa qualcosa di quel che
faccio—no, ho capito,
adesso,» disse Ace, sfoderando un sorrisone di quelli
estremamente irritanti
perché troppo svegli, «sei arrivato al punto che
ti preoccupi per me, oh,
potrei quasi dire che sei tener—» un cassetto della
scrivania lo colpì con lo
spigolo appuntito proprio in mezzo agli occhi.
God ~
È il segugio cacciatore ai piedi di un santuario in una
foresta di segni
inamovibili – affilate i coltelli, perché
è un gentile di quelli ingenui, e la
sua scelta ricade sul sole e sui suoi raggi che scivolano sul mare,
perché la
forza del calore risiede nel suo sacrificio dal cielo alla terra.
Wall ~
Scherzando, Ace aveva detto che giacere con Smoker sarebbe stato un
peccato di
tracotanza; per evitare qualsiasi punizione di qualsiasi genere Smoker
acchiappò Ace in braccio e decise che, per quella volta, le
pareti della cabina
sarebbero state abbastanza robuste da reggere il loro peso per un
po’ d’amore
in piedi.
Naked ~
Non è che a Smoker non piaccia la figura di Portgas, in
piedi accanto al letto,
dopo che ha accantonato i pantaloni e le scarpe in un angolo; non
è che non gli
piaccia quando scivola con la morbidezza di un gatto sopra di lui,
né tantomeno
quando sorride prima di baciarlo; gli piace (e anche tanto, per la
cronaca), ma
gli piacerebbe molto di più se a quel valzer venisse tolta
la morsa ed Ace gli
rivelasse tutto quello che tiene nascosto – tutto quello che
sta sottopelle e
sottopensiero, tutto quello di cui le mani di Smoker non possono
spogliarlo.
Drive ~
«Sei tu che mi fai diventare nervoso continuando a muoverti,
Portgas!», al che
Ace lo incalzò con un sorriso a trentadue denti e disse:
«Il nervoso buono o quello
cattivo, Smokey—perché posso aiutarti ad alleviare
quello cattivo, ma quello
buono posso soltanto aumentartelo.»
Harm ~
Il patibolo non è irraggiungibile, non per Smoker, almeno
– basterebbe un salto
per cominciare a volare lassù – però
c’è una piccola cosa di Ace, lontana nel
tempo, che gli blocca i piedi a terra: «Evita di far
ammazzare tutti e due,
d’accordo?»
Precious ~
Se ci viene data una vita, che sia lunga o meno, con lei ci viene
consegnato un
altro dono, cioè quello della morte—tra tutte le
opzioni veniamo scelti noi
come portatori di vita, ed è un’occasione per
provare a capire che cosa siano
la luce, il mondo, gli animali e le altre persone, la pace, la libertà: per questo motivo
(anche se
terrà questo pensiero per sè fino allo scrigno di
Davy Jones) si sente a metà
tra l’onorato e il soddisfatto, quando ricorda che cosa ha
imparato e da chi
l’ha imparato.
Hunger ~
Prima annusa, poi assaggia; se gli piace (e gli piace) dà un
piccolo morso, poi
un altro morso più convinto; sorride, perché ha
la possibilità di placare la
propria diabolica fame (il che non è esattamente una
sicurezza su questo mare
e, soprattutto, nella sua situazione), poi riprende a consumare,
annusare e
mordere e no, per questo giorno non può farne a meno.
Believe ~
Da non crederci, un pirata e uno
della Marina, roba da pazzi,
direte:
eppure è così, e credetemi, come in infiniti
universi paralleli non si sono
considerati, in altrettanti si sono dati più di una
occasione di
incontro-scontro – gli universi sono infiniti e
così è la fantasia che li
unisce.
Note Autrice:
Scusatemi
per il ritardo, ma sono ancora in un periodo di magra per stare al pc e
scrivere. In ogni caso, siamo giunti alla
fine! Sigh. Non è che maltratto Ace
perché mi diverto... già maltratto
Smoker dopo Marineford, in qualche modo dovrò pur fare per
Ace, no?
L’equipaggio
di
Smoker e Tashigi è sempre più strambo –
come i loro superiori. Una sorta di
ciurma “alla Punk Hazard”. Boh, li adoro, non
potevo scrivere di un gruppo di
matti in maniera diversa! Spero vi siano piaciuti anche loro. Mi sono
divertita
a trovar loro nomi e curiosità come gli strumenti musicali.
Note
varie ai
prompt (solo per oggi perfino in ordine!):
cool › chi ha le mani fredde
ha il cuore caldo. Credo che sia un
proverbio, se non sbaglio.
young › non ho niente da dire,
a parte il fatto che—mi mette molta
tristezza e molta dolcezza contemporaneamente. Quando la leggo, sento
il mio
tempo che se ne va. la gioia
gentle › vale sia
gentile/delicato che di nobile schiatta. La poesia
da cui sono tratti quei tre versi è Al
cor gentil rempaira sempre amore, di Guinizzelli –
una delle mie preferite
del periodo Duecento e Trecento. Garisenda è il nome di una
torre di Bologna,
cantata anche da Dante in una sua poesia bellissima e poi
nell’Inferno, e da
Bologna proveniva proprio Guinizzelli. qualcuno mi salvi dal
mio amore per
la letteratura italiana dei primi secoli
thousand › si ringrazi Catullo
e il suo carme 5.
king › Roger non era re per
sangue (a meno che Oda ce lo riveli in
seguito), ma avrete capito che mi piace sovrapporre significati e
immagini su
singole parole.
blur › si riferisce al taijitu,
yin e yang, e al Tao
che Lao Tzu paragona
alla strada.
wait › è ambientata
in una sorta di campo Elisio, credo. Un
non-luogo del genere.
hold › get
a hold on
yourself! significa datti una
calmata!,
ripigliati!, cose così.
soul › riferimenti vari a
Virgilio e Catullo e Adriano.
mad › i cappellai
nell’Ottocento lavoravano con il mercurio. Da
qui anche il personaggio del Cappellaio Matto di Carroll. Ace che aveva
imparato a fare i cappelli a Wano era epico!
child › mi piace
l’idea stramba che Smoker chiami Ace marmocchio,
quando in realtà Ace si comporta di rado come un bambino.
È buffo. XD
now › a me piacciono gli
anacoluti e sono una brutta persona per
questo. Si ringrazino Rimbaud e i Nightwish per questa frase (e per
altre). Per
rendere meglio l’improvvisa onda di pensieri e sensazioni
avrei voluto
utilizzare i trattini lunghi (cioè —), ma mi son
detta che sarebbe stato meglio
evitare prima che qualcuno me li tirasse addosso. lol. Neologismi
ovunque
perché sì. Se aveste qualche idea migliore di grigezza, fatemelo sapere: mi piaceva
anche grigitudine,
perché ha suoni simili a attitudine
e Smoker ha una certa attitudine, lol. Vedi le nottiluche.
hide › non che io creda che
Smoker abbia una D. nel nome – mi pare
una cosa assurda, voglio dire, sei una D. solo perché vai
contro le decisioni
della Giustizia Assoluta? Ma anche no. Però è
un’idea che va di moda e non
potevo lasciarmi scappare l’occasione di fare brutti giochi
di parole. XD
fortune › vale sia sorte sia
patrimonio.
book › è il caro,
vecchio Sun Tzu dell’Arte della
Guerra.
eye › sfrutta
l’omofonia eye/I e si basa sul detto che gli occhi
sono lo specchio dell’anima.
wall › questa viene da una
vecchia battuta... Da qualche parte si
diceva che un uomo che giaceva con un altro uomo commetteva peccato, e
allora questi
uomini lo facevano stando in piedi. A me questa cosa fa ridere, lo so,
scusate
il mio orribile humour. Non volevo offendere nessuno, è solo
che mi diverto a
giocare con le parole.
naked › si riferisce al
secondo prompt del primo set di questa
raccolta, waltz: vi ricordate il
morso alla mascella?
hunger › oddio, non credo sia
nemmeno da dire, ma magari è venuta
fuori uno schifo e non si capisce, quindi chiarisco (e nel caso
ditemelo, che
così ci penso su ancora!): l’ambiguità
tra il consumare il pranzo e l’atto
sessuale è voluta. Poi magari non si capisce, ehm.
Però sì, è voluta. XD
riprende anche il prompt taste del
secondo set.
Spero
che questo
breve viaggio tra prompt, risate e tristezza vi sia piaciuto. Io mi
sono
divertita molto a scrivere tutte queste frasi. Sono molto felice di
aver avuto questa possibilità in questo piccolo spazietto di
mondo internettiano (??). Ringrazio in particolare quelle tre persone che hanno inserito la storia tra le preferite e le seguite (i diretti interessati sanno di chi sto parlando, giusto?). Grazie. Mi avete dato la spinta per continuare a scrivere.
Se
aveste voglia
di dirmi cosa va e cosa non va in questa raccolta, non esitate a
contattarmi
per commenti o via messaggi privati. Voglio migliorarmi: mi piace
parlare di
Ace e Smoker, per cui sarei felicissima di scriver di loro con ancora
più
precisione e attenzione, sviluppando reazioni e abitudini che ancora
non ho
affrontato! C:
Ci
vedremo alla
prossima, enorme raccolta SmoAce – che arriverà,
non so in quale data, ma
quando arriverà sarà settimanale e puntuale e ci
accompagnerà per quasi un
anno.
Grazie
per aver
letto!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.