.Il giorno dopo il mio corpo torna al  negozio,”mi” ero ferita il fianco e fatta qualche strappo ai vestiti per far sembrare che ero scappata. La prima a notarmi è Nozomi che subito chiama le altre, nella mia mente risuona il malefico piano di Arachnea.
Natsu p.o.v
. Mentre sto pensando insieme a Coco un piano per salvare Angel  sento Nozomi urlare –ragazze, corrette presto, quella è Angel!-
Corro subito fuori per vedere, lei è li,ferita ma viva, a giudicare dalle suo condizioni è scappata dal eternal ed e riuscita ad arrivare qui per miracolo. Appena entra subito cominciamo a curarla ma allo stesso tempo la bombardiamo di domande, a quanto pare si è scontrata con Arachnea, è riuscita a distanziarsi abbastanza per scappare ma lei l’ ha ferita gravemente, dopo che gli altri sono andati via e dopo che lei ormai è fuori pericolo mi avvicino, lei mi guarda ma noto che i suoi occhi sono strani, non hanno quella…come dire…luce caratteristica che gli illuminava il sorriso, - cosa vuoi Natsu?- mi desto dai miei pensieri
-Come stai? Sono stato molto in ansia piccola avevo pau- non riesco a terminare la frase,lei mi ferma
– piccola? Io non sono la tua piccola chiaro?! E ora lasciami in pace!-Rimango spiazzato da quella affermazione
-Scusa ma noi…si insomma noi- mi interrompe di nuovo
-Stiamo insieme? No,non più, mi sono resa contro del mio sbaglio e ora se non ti dispiace  vai via devo riposarmi!-Non ci potevo credere, tra noi era davvero tutto finito? Feci per andare via ma un enorme scoppio mi fece capire che Aracnea era arrivata; Subito corro dalle altre che sono già al attacco quando Aracnea le sbalza tutte indietro ridendo malefiche – è il tuo momento Angel vieni pure- cosa intendeva? Vicino lei si materializza Angel, anche lei con un sorriso malefico
Angel/cure gold p.o.v
Il mio corpo si era materializzato (era uno dei poteri del cristallo) vicino ad Aracnea, tutti erano rimasti spiazzati nel vedermi ma a me non importava molto in quel momento, nella mia mentre e nel mio cuore risuonavano le parole che avevo detto prima a Natsu, se avrei potuto sarei scoppiata a piangere, il mio corpo avvio la trasformazione ma questa volta non ero cure gold, ero vestita di nero con i capelli che da biondi oro erano anche essi neri
-Il potere del oscurità di una fanciulla,cure dark!- disse il mio corpo,poi con uno sbalzo atterrai davanti alle altre per poi colpirle una a una, ero incredibilmente veloce e potente, sarà l’ effetto del cristallo, dopo nemmeno venti minuti le altre erano a terra, Coco provo ad attaccarmi ma il mio corpo gli diede un potentissimo calcio nello stomaco per poi lanciarlo contro un muro, perse i sensi. Mi avvicinai a Natsu, lui intanto indietreggiava,sapevo che non mi avrebbe fatto del male, in un nano secondo fui dietro di lui, comincia a strozzarlo poi lo lascia per lanciarlo nel angolo tra il negozio e la parete del vicolo, inutile dire che era un vicolo cieco – lame oscure – disse il mio corpo,dalle maniche della veste escono due enormi lame,simili a quelle delle spade,alzo quella destra pronta a colpire Natsu e a farlo fuori… NO! Non potevo permetterlo,ero debole ma raccolte tutte le mie forze riesco a prendere il sopravento anche se per poco tempo –Natsu! Ti prego scappa, Aracnea ha preso il controllo del mio corpo, non faccio o dico ciò che voglio,mi vuole obbligare ad uccidervi e a portargli il dream collet,ti prego Nutse, io ti amo è tu lo sai bene ma se davvero tu ami me devi scappare!- urlai tutto d’ un fiato; Lui era sconvolto ma trovo un filo di voce per rispondere – cosa in tendi fare? –
Natsu p.o.v
-cosa intendi fare?- gli domandai con un filo di voce, mi ero accorto che in lei qualcosa non andava,mi guada e mi sorride, il suo sorriso quello che aveva sempre,carico di amore ma poi si rabbuia – mi spiace Natsu ma devo fare una cosa molto brutta,scommetto che però tu troverai una ragazza migliore di me che saprà amarti come meriti, ti amo Natsu non te lo dimenticare… addio-
Mi disse con un filo di voce prima di colpirsi con la sua stessa lama,comincio a sanguinare,mi rivolse un ultimo sguardo carico di amore e di tristezza, quell’ addio è una pugnalata al cuore, si accascia al suolo chiudendo gli occhi per quella che mi sembra l’ ultima volta, corro vicino a lei scuotendola – angel!angel! parlami!-
Non c’ è più niente da fare,non respira più.