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Autore: telesette    08/07/2016    1 recensioni
- Se il suo destino è scritto, morirà - concluse l'uomo, squadrando gli altri con i suoi occhi freddi e taglienti come lame di coltello. - Se però dovesse sopravvivere, in quel caso, vedo con chiarezza che la maledizione lo accompagnerà passo passo!
Detto questo, Grindelwald se ne andò...
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Rufus Scrimgeour stava osservando il giovane Alastor già da diversi minuti ormai.
Nonostante quel ragazzino e la sua amica babbana fossero stati tratti in salvo dagli Auror, in uno stato tale che sembravano più vivi che morti, quel piccolo maghetto aveva una capacità di recupero sorprendente. Stando ai rapporti dei due Auror mandati in soccorso, il giovane Alastor Moody aveva sprigionato istintivamente una luce magica del terzo livello ( in base alla scala di Flamell ), ed aveva anche solidificato non meno di tre metri cubi di melma ad una velocità impensabile, anche per un mago adulto.
Il ragazzo era già stato posto ad un controllo specifico, come previsto dal decreto ministeriale nei casi in cui avveniva il "recupero" di maghi adolescenti dal mondo dei babbani, ma non aveva fornito alcuna risposta alle domande dei medici del San Mungo. Oltretutto, avendo vissuto ben dieci anni senza conoscere la magia in condizioni di stenti e miseria, la sua mente rifiutava di accettare la realtà. Scrimgeour era stato incaricato di esaminare i dati del ragazzo, valutando se fosse il caso o meno di incaricare le autorità didattiche di Hogwarts per il suo affido, ma era già convinto che Moody gli avrebbe dato non poche grane cui pensare.
Oltre a ciò, cosa ancora più fastidiosa, quel moccioso rifiutava ostinatamente di bere da che aveva ripreso i sensi. Erano almeno sedici ore che non assimilava più alcun liquido in corpo, tuttavia qualunque bicchiere gli veniva offerto rimaneva pieno e intatto.

- Tu sei Alastor Moody - esclamò Scrimgeour atono. - Figlio di Stirling Moody e sua moglie, entrambi deceduti a Glasgow nel 1945...
- No!

Scrimgeour aggrottò le sopracciglia.

- Sei stato adottato da un babbano, tale Andrew McRoy, anch'esso deceduto per cause naturali in data 11 ottobre 1956... E' esatto?

Nessuna risposta.
Alastor persisteva nel suo atteggiamento, come se la verità su di lui e su tutto il mondo magico non fosse altro che una colossale bugia, e non vedeva l'ora che quel vecchio rachitico la smettesse di blaterare e gli dicesse invece della sua amica Eithne e delle condizioni in cui versava. Sfortunatamente però Scrimgeour era un uomo indurito dagli anni e non molto comprensivo, i bambini non gli ispiravano tenerezza alcuna, ed era abituato a trattare con lo stesso tono freddo e insensibile degli uffici ministeriali cui era solito recarsi spesso.

- Mettiamo le cose in chiaro, ragazzino - esordì gelido. - Sono state aggirate innumerevoli norme legali e burocratiche per te, senza contare il patto di "non interferenza" con i babbani modificato ed aggiornato alla fine dell'ultima guerra, e questo tuo atteggiamento di strafottenza non aiuta certo la tua posizione!
- Ma di che sciocchezze va cianciando - ribatté Alastor seccato. - Lei è solo un vecchio pallone gonfiato... Chi crede di spaventare?
- COME HAI DETTO ?!?

Le vene sul collo di Scrimgeour, ora rosse e gonfie per la rabbia, sembravano sul punto di esplodere. La sua mano si sollevò per istinto, come a voler punire il ragazzo della sua totale mancanza di rispetto, ma l'improvviso bussare alla porta dell'ufficio lo bloccò di scatto col palmo della mano teso e levato verso l'alto.

- Avanti - brontolò, passandosi una mano all'indietro sui capelli e cercando il più possibile di ricomporsi.
- Signore - fece un Auror, fermo e immobile sulla soglia. - Il professor Albus Silente vuole sapere se ci sono complicazioni per ottenere l'affido del ragazzo e la sua immediata iscrizione a Hogwarts?
- A quanto pare, Silente è piuttosto duro di comprendonio - osservò Scrimgeour, squadrando il povero malcapitato con un'occhiata tale da raggelargli il sangue nelle vene. - Avevo ben detto a lui, e alla segretaria del Ministro, che la normale procedura...
- Confido che sedici ore siano più che sufficienti, per trattenere un ragazzino di appena undici anni nel vostro ufficio!

La voce bonaria di Silente, con quel pizzico di velata ironìa che lo contraddistingueva, suonò come uno schiaffo personale all'orgoglio del capo degli Auror. Tuttavia Scrimgeour incassò bene la sfrontatezza di quel dannato matusalemme e fece cenno all'Auror lì presente di uscire e chiudere la porta. L'attendente obbedì, mormorando qualche preghiera tra sé, conscio che di lì a poco sarebbe scoppiato un putiferio più che prevedibile.

- Prego, si accomodi - disse Scrimgeour, benché non vi fossero sedie libere presenti nella stanza.

Sotto lo sguardo allibito di Alastor, Silente fece apparire una poltrona dal nulla e vi si sistemò sopra comodamente.

- Sono sicuro che sia al corrente di quante e quali irregolarità il vostro operato...
- Mi rendo conto, mi rendo conto benissimo - rispose Silente tranquillo. - Ma l'anno scolastico è già cominciato e, come lei può ben capire, anch'io non posso venir meno agli obblighi verso tutti gli altri studenti, solo per apporre un timbro di ceralacca su un foglio di pergamena!
- In tal caso, poteva anche risparmiarsi la fatica di venire - obiettò Scrimgeour. - Da quanto ho avuto modo di esaminare, il ragazzo è impregnato di cultura babbana fino al midollo, semplicemente irrecuperabile, pertanto mi vedo costretto a respingere la richiesta e...
- Mi perdoni ma, temo che sia in errore - lo interruppe Silente, traendo fuori dalla veste una lettera sigillata ed indirizzata espressamente al Capo degli Auror. - La richiesta è già stata valutata ed approvata dal Ministero al completo: in calce troverà tutte le firme corrispondenti, come può constatare, il timbro è una pura e semplice formalità che però, nel caso non sia d'accordo, rigetterà la domanda all'attenzione personale dell'Onorevole Wilhelmina Tuft... E ho come l'impressione che sarà tuttaltro che felice di apprendere che l'amministrazione degli Auror si perde in sciocchezze burocratiche!

Il volto di Scrimgeour, dal rossore acceso per via dello screzio avuto con il piccolo Alastor, diventò completamente paonazzo. Il Capo degli Auror stava schiumando rabbia da tutti i pori, costretto suo malgrado ad accettare l'insopportabile sicurezza di quel dannato barbagianni, cosicché non poté far altro che apporre la ceralacca sul documento e siglàre il tutto col suo timbro personale. Ora Albus Silente era ufficialmente il tutore legale di Alastor Moody, fino alla maggiore età di quest'ultimo, con tutto ciò che ne conseguiva.

- La ringrazio molto - sorrise garbatamente il preside di Hogwarts.
- Si porti via quel ragazzino - disse Scrimgeour a denti stretti. - E preghi che non me lo trovi ancora davanti agli occhi, altrimenti...
- Non è da escludere, in effetti - osservò dunque Silente, carezzando appena la fronte di Moody e indugiando sullo sguardo fiero di questi. - Dopotutto è pur sempre figlio di due Auror, buon sangue non mente, qualcosa mi dice che potrebbe addirittura succederle in carica!
- FUORI DI QUI !!!

La voce iraconda di Scrimgeour, nell'attimo in cui Silente e Moody uscirono dal suo ufficio, riecheggiò per tutti i corridoi con effetti devastanti.
Due Auror si strinsero tra loro, terrorizzati; un altro rovesciò il suo succo di zucca in testa ad un collega, con lo stesso effetto di una doccia gelata giù per il collo; altri ancora, distratti dal suono così raccapricciante, urtarono negli spigoli e negli stìpiti delle porte lasciando volare per aria fogli e rotoli di pergamena a non finire...
Silente non poté fare a meno di chiedersi come avrebbe reagito il vecchio Scrimgeour, se le sue previsioni sul conto di Moody si fossero rivelate esatte, e un ampio sorriso gli si disegnò evidente da sotto la folta barba.  

continua )...

   
 
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