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Autore: KikiLurex    08/07/2016    0 recensioni
Due amiche. Due musicisti. Un mistero.
♪♪♪
Amore. Odio. Passione. Gelosia. Sacrificio. Lacrime. Sangue.
♪♪♪
Quando l'unico vero demone del tuo passato torna prepotentemente a bussare alla tua porta, la sola cosa che puoi fare per vincere è... combattere!
♪♪♪
Quando il vero amore ti spinge a fare i conti con il tuo lato oscuro, la sola cosa che puoi fare per vivere davvero è... accettarlo!
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Angolo della Follia: Bene bene, eccomi qui con il secondo capitolo.
Ringrazio la mia LexieMalin per avermi recensito il primo capitolo, nonostante l'abbia letto già un miliardo di volte ^^
Kiitos sweetie!
Detto questo, vi lascio alla lettura.
Baci baci.


~ Viola ~

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02 ~ First Mysteries

Mentre le ultime note di “In My Heaven” risuonavano nell’aria, Carrie osservò attentamente i ragazzi sul palco. Si avvicinò col viso all’amica. «Senti.. ma che problema ha Kristian? Prima mi ha dato l’impressione di essere parecchio scocciato»

La ragazza fece spallucce. «Probabilmente era solo un po’ teso»
Carrie lo scrutò in silenzio. C’era qualcosa di strano nel suo comportamento. «Mmmh.. sarà come dici tu» mormorò, tornando al concerto.

♪♪♪

Non avevano nemmeno fatto in tempo a lasciare il palco che Christus aveva allontanato nuovamente Jonne da Roxie e Carrie, spingendolo verso il bagno.
«Ma che diavolo ti prende?» sbottò il cantante, alterato da quel comportamento.
Christus lo spinse contro la parete alle sue spalle, una mano poggiata sul suo petto per non dargli modo di muoversi. «Lascia perdere Jonne» sibilò, tenendo gli occhi puntati in quelli del cantante. «Lo so cosa ti sta passando per la testa e devo ammettere che la cosa mi affascina moltissimo, ma ti conosco e so che non riusciresti mai ad andare fino in fondo quindi.. lascia perdere!»
Il ragazzo riuscì a liberarsi dalla presa del chitarrista. «Sei impazzito? Io.. io non lo farei mai.. e poi.. non so nemmeno di che cosa stai parlando!»
«Ma con chi credi di parlare ragazzino?» ribatté Christus. «Non scherzare con me Jonne. Se quella ragazza..» sbuffò. «Se combinerai qualche stronzata, poi toccherà a me sistemare il casino e tu lo sai questo cosa vuol dire, vero?»
Il cantante aggrottò la fronte, abbassando lo sguardo. «Sì» mormorò.
«Bene» annuì il chitarrista. «E adesso vedi di darti una sistemata. Ho fatto portare uno “spuntino” nella stanza accanto, tanto per non dare nell’occhio»
Il ragazzo scosse la testa, sconsolato. «Come riesci a dire certe cose? E poi.. non ho fame»
Christus gli puntò un dito contro. «Tu ora vieni di là e dai un morso, chiaro? Smettila di fare il bambino capriccioso. Vuoi terrorizzarla???»
«Finiscila di trattarmi come se fossi il tuo giocattolo» sbottò all’improvviso. «So perfettamente cosa rischio, chiaro?? Lasciami in pace» e prima che il chitarrista riuscisse a reagire, uscì dal bagno chiudendosi la porta alle spalle con violenza.
Senza fermarsi a riflettere si avvicinò a Roxie che lo accolse con un sorrisone. «Ehi pulce, ma dov’eri finito? Vieni, voglio presentarti Carrie»
Il ragazzo ricambiò il sorriso, baciandole la guancia. «Guarda.. lasciamo perdere la parte “dov’ero finito”» Sotto lo sguardo perplesso della ragazza fece spallucce. «Piccola discussione con Kris» spiegò, posando lo sguardo su Carrie. «Ciao» disse semplicemente, con un nuovo sorriso sulle labbra.
La ragazza sorrise timidamente in risposta al suo saluto, abbassando lo sguardo. Non aveva ancora superato l’idea che la sua migliore amica fosse amica anche di Jonne Aaron.
«Ehi splendore» La voce di Christus fece irrigidire i tre. Si affiancò a Roxie sfiorandole velocemente le labbra con le sue. «Che si dice qui? Chi è la fanciulla?»
Roxie non riuscì a spiccicare nemmeno una parola dopo l’entrata in scena del chitarrista e Jonne sbuffò irritato. «Kris, lei è Carrie. Carrie, questo buffone è Kris» disse, con poco entusiasmo. Non sopportava che lui si comportasse in quel modo con Roxie, in particolare da quando aveva scoperto che lei nutriva dei sentimenti piuttosto intensi nei suoi confronti.
Il chitarrista finse di non aver sentito e si avvicinò alla ragazza. «Non sei di queste parti, vero dolcezza?»
Carrie scosse la testa. «Io.. mi sono appena trasferita»
«Sì, Carrie si è trasferita da me proprio oggi» si intromise Roxie, decisa come non mai a non lasciarsi abbindolare dai modi provocanti di Christus. «Anzi.. che ne dite di festeggiare l’avvenimento venendo da noi?» propose poi, con entusiasmo.
Jonne scosse la testa. «Io non credo che..»
«Fantastico» lo interruppe Christus. «Direi che non c’è niente di meglio, dopo un concerto, che passare un paio d’ore in compagnia di due belle ragazze»
Roxie sorrise. «Okay, bene.. andiamo allora»

♪♪♪

Appena arrivati a casa, la ragazza andò in camera da letto a mettersi qualcosa di più comodo. La scena che le si presentò davanti agli occhi, appena tornata in salotto, la fece sorridere. Christus si era stravaccato sul divano, occupandolo totalmente, mentre Carrie se ne stava rannicchiata sopra una poltrona. «Jonne?» chiese.
Christus fece spallucce. «Credo sia di là» rispose, facendo un cenno verso la cucina.
La ragazza gli lanciò un’occhiata perplessa alla quale lui non prestò nemmeno un minimo di attenzione. Scuotendo la testa raggiunse la cucina e spiò all’interno. Jonne era lì, al buio, immerso nei suoi pensieri. «Ehi.. che ti succede? È per Kris?»
Il ragazzo sussultò. «Ciao, non ti ho sentita entrare» abbassò lo sguardo. «No, non è per Kris» rispose poi.
«E allora che ci fai qui, tutto solo? Che c’è che non va?» chiese nuovamente la ragazza.
Jonne sospirò. «È solo che.. ho fame» mormorò semplicemente, facendo spallucce.
«Oh» Roxie gli si avvicinò lentamente e lo guardò dritto negli occhi. «Beh.. mangia allora»
«Sì, come no.. e secondo te che..» le parole gli morirono sulle labbra quando i loro sguardi si incontrarono nuovamente. Spalancò gli occhi e scosse la testa con convinzione. «Assolutamente no Roxie, scordatelo»
La ragazza gli prese il viso tra le mani. «E invece lo farai, Jonne. Devi farlo. Hai un’altra soluzione?»
«Non posso farlo» sussurrò lui, mentre le affondava il viso tra i capelli. «Non posso»
«Sì che puoi» lo incoraggiò lei. «Ci vorrà un minuto e sarà tutto finito. Andrà bene» mormorò, stringendolo un po’ di più a sé.

•••

Il chitarrista lanciò un’occhiata alla ragazza seduta sulla poltrona. «Che staranno combinando quei due in cucina?» le chiese maliziosamente.
Carrie non rispose, sostenendo comunque il suo sguardo, cercando di non lasciarsi intimidire da quegli occhi chiari che sembravano volerla trapassare da parte a parte.
Proprio in quel momento, Roxie e Jonne fecero ritorno in salotto, interrompendo qualunque tipo di discussione Christus avesse deciso di iniziare.
«Torno subito» annunciò la ragazza, sparendo nell’oscurità del corridoio per chiudersi in bagno, mentre Jonne si mise seduto accanto al chitarrista sul divano.
Carrie li osservò entrambi per un minuto. C’era qualcosa di così strano in loro. Erano completamente diversi l’uno dall’altro, eppure sembravano tanto uguali da dare i brividi. «Io..» si alzò di scatto, incapace di restare lì ad aspettare il ritorno della sua amica in compagnia di quei due ragazzi troppo silenziosi. «Scusate» mormorò, allontanandosi velocemente, per raggiungere la porta del bagno. «Roxie, tutto okay?»
«Sì tutto bene, tranquilla» rispose da dietro la porta la ragazza. «Credo di aver preso un po’ di freddo. Un minuto e arrivo»
Carrie sospirò. «Va bene. Io.. io tornò di là» mormorò, più a sé stessa che all’amica. L’idea di ritrovarsi di nuovo sola con quei due, che sembravano in lotta l’uno contro l’altro, la metteva terribilmente a disagio.
«Che fine ha fatto Roxie?» chiese improvvisamente Christus alla ragazza appena tornata alla sua poltrona.
«Sta bene, vero?» si intromise Jonne con gli occhi puntati su di lei.
La ragazza annuì sentendo il cuore saltarle in gola. «Ha solo preso un po’ di freddo, tutto qui» lo rassicurò.
Il chitarrista allungò le braccia sullo schienale del divano mettendosi a giocherellare con i capelli del ragazzo seduto accanto a lui. «Allora.. che stavate facendo di là, voi due, prima?» chiese poi, lanciandogli un’occhiatina divertita.
Jonne allontanò bruscamente la mano che gli accarezzava i capelli. «Non sono fatti tuoi Kris, o sbaglio?» rispose con freddezza.
Christus fece spallucce. «Spero solo che tu non abbia esagerato, tutto qui»
«Esagerato?» La voce di Carrie zittì i due musicisti. «Ma di cosa state parlando??» Era confusa da quel loro discorso, dalle loro parole, dalle loro voci così suadenti e ipnotiche.
Jonne lanciò un’occhiata allarmata a Christus che scosse la testa sospirando. «Noi.. ecco noi..»
«Che sta succedendo?» Roxie era appena tornata in salotto, le mani sui fianchi, la testa piegata di lato e un sopracciglio alzato, segno inequivocabile di quanto fosse scocciata dalla situazione che si era venuta a creare.
Carrie si portò una mano alla tempia attirando l’attenzione su di sé. «Io.. non mi sento tanto bene» mormorò un istante prima di accasciarsi a terra.
Jonne riuscì ad afferrarla al volo impedendole di farsi male. «Che cosa hai fatto???» ringhiò al chitarrista che lo guardò intensamente.
«Starà bene, tranquillo. Avrà solo un leggerissimo mal di testa al suo risveglio, niente di più» disse con tranquillità. «Beh.. io me ne vado. Non credo di poter sopportare altro per questa notte» si avvicinò a Roxie che lo fissò freddamente. Un sorrisetto divertito gli si disegnò sulle labbra. «Oh andiamo.. non guardarmi così.. tanto lo so che non sei davvero arrabbiata con me» le sussurrò all’orecchio.
«Fuori» sibilò la ragazza, scostandosi da lui. Christus la guardò confuso. Lo aveva detto davvero? «Esci subito da casa mia!» ripeté lei, spingendolo verso la porta d’ingresso.
Il chitarrista si ritrovò chiuso fuori dall’appartamento senza nemmeno essersene reso conto. Nonostante tutto, non riuscì a trattenere una breve risatina. «Notte Roxie» mormorò alla porta ormai chiusa.

«Forse è il caso di portarla a letto, non pensi?» chiese Jonne, interrompendo i mille pensieri che stavano passando per la testa alla ragazza che ancora teneva una mano sulla maniglia della porta dopo aver buttato Christus fuori di casa.
Roxie annuì. «Sì, è meglio» rispose, sorridendo al ragazzo che teneva Carrie, ancora svenuta, tra le braccia. «Puoi restare con lei finché non si riprende? Io.. ho bisogno di stare sola per un po’»
Jonne annuì. «Sì certo, ma sei sicura di voler stare sola? Io non credo sia una grande idea la tua. Insomma..» sospirò. «Te l’ho detto Roxie.. dovresti cercare di lasciar perdere Kris. Lo sai com’è fatto, no? Lui..»
La ragazza lo interruppe scuotendo la testa. «Senti, lasciamo perdere, per favore. Occupati di Carrie»
Esaudendo il suo desiderio, Jonne portò la ragazza, che teneva tra le braccia, in camera, adagiandola sul grande letto matrimoniale.
Senza pensarci, le si stese accanto, scostandole delicatamente una ciocca di capelli che le attraversava il viso. Rimase immobile ad osservarla per qualche minuto. Si sentiva assurdamente attratto da lei e la cosa lo disturbava moltissimo. Non era certo la sua bellezza ad attirarlo tanto. Sì lei era bella, lo era davvero, ma c’era dell’altro. Il profumo della sua pelle, il suo sguardo innocente, il calore che il suo corpo emanava senza che lei se ne rendesse conto.
Non poté fare a meno di domandarsi se anche Christus l’avesse percepito o se fosse lui l’unico a poterlo sentire.
Non aveva mai provato sensazioni tanto intense da quando la sua vita era cambiata. Non le aveva provate nemmeno in quei primi terrificanti giorni in cui avrebbe voluto semplicemente sparire dalla faccia della terra. La cosa stava cominciando a spaventarlo. Non poteva permettersi di perdere il controllo a causa di una ragazza che nemmeno conosceva. No, non poteva farlo.
Un leggerissimo movimento al suo fianco lo distolse dai suoi pensieri. Si ritrovò così a fissare i grandi occhi nocciola di Carrie che lo stavano guardando con stupore. Se solo avesse potuto farlo, si sarebbe eclissato da quella stanza in quel preciso istante. Ora che i suoi occhi si stavano specchiando in quelli della ragazza, la tentazione di lasciarsi andare all’istinto si era presentata più forte che mai. Erano così vicini. Troppo vicini. «Che.. che cosa è successo?» la sentì mormorare.
Fece un respiro profondo, per calmarsi. «Ti sei sentita male. Non.. non ti ricordi?»
La ragazza scosse la testa, aggrottando la fronte. «Dov’è Roxie? Perché.. perché..»
«Te la chiamo» la interruppe lui. Raggiunse la porta della stanza, ma prima di uscire la guardò un’ultima volta. «Mi dispiace» mormorò.

•••

«Ehi tesoro come ti senti?»
Carrie si mise seduta, passandosi una mano tra i capelli. «Non lo so» rispose. «Mi sento così strana. Ma che è successo?»
La ragazza la raggiunse sedendosi accanto a lei. «Forse abbiamo preso freddo tutte e due» spiegò. «Hai avuto un capogiro e sei svenuta. Se Jonne non ti fosse stato accanto e non ti avesse presa al volo, ti saresti fatta veramente male»
Carrie arrossì. «È stato carino» mormorò. «Ma non c’era bisogno che restasse qui con me. Si sarà annoiato»
Roxie scosse la testa. «È la persona più dolce che conosco» disse sorridendo. Fece una brevissima pausa, lanciando un’occhiata verso la porta socchiusa, sapendo benissimo che Jonne era lì fuori in ascolto. «Sai Carrie.. non credo che si sia annoiato. Ho come l’impressione che starti accanto non lo infastidisca affatto»
La ragazza spalancò gli occhi. «Ma che stai dicendo?» chiese, sorpresa dalle parole dell’amica. «Insomma dai.. sii seria Roxie. Non mi conosce nemmeno e poi.. poi lui..» sospirò. «È impossibile che uno come lui possa accorgersi di una qualunque come me»
Roxie scosse la testa, sconsolata. «Tu ti fai troppe paranoie, amica mia. È un uomo Carrie, come tanti altri. Non pensare che sia uno tutto modelle e vita mondana, non lo è affatto» lasciò il letto, dirigendosi nuovamente alla porta. «Tra un paio d’ore vedremo sorgere il sole, vado a preparare un bel tè caldo, tu riposati ancora un po’» Appena chiusa la porta, si ritrovò a fissare Jonne che le fece cenno di seguirlo fuori di casa.

«Sei per caso impazzita?» sbottò il ragazzo, appena fu certo che Carrie non potesse sentirli.
Roxie fece spallucce. «Che ho fatto?»
Jonne si passò una mano tra i capelli, sbuffando. «Che hai fatto? Tu.. ma hai una vaga idea di quello che hai detto? Che ti è passato per la testa???»
«Vuoi dirmi che Carrie ti è indifferente? Jonne, non sono una bambina, non più. Ho visto il modo in cui la guardi» ribatté la ragazza, osservandolo con un sopracciglio alzato.
Lui scosse la testa. «Non hai pensato che, magari, il mio interesse nei suoi confronti non abbia nulla a che fare con i sentimenti?? Ci ha mai pensato???» Le si avvicinò con sguardo serio, uno sguardo che non ammetteva repliche. «Tienila lontana da me, Roxie. Se tieni davvero alla tua amica, tienila alla larga da me» e senza darle il tempo di rispondere, corse via.
   
 
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