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Autore: Johnatan    08/07/2016    4 recensioni
ciao!!!!! sono ancora qui ( per vostra sfortuna) e volevo stuzzicarvi con questa piccola storiella!!!!
Ho dovuto cambiare un po di cose rispetto all' anime e ai videogiochi per dare un tono più dark agli eventi.
Shadow si ritroverà a risolvere un mistero riguardante la scomparsa di Tails, ricoverato in ospedale ma ora svanito nel nulla, mentre viene incastrato e perseguitato dal governo.
Per questa storia mi sono molto ispirato al film " il cavaliere oscuro" quindi non sorprendetevi se noterete delle somiglianze ( anche nei discorsi)
detto questo vi auguro buona lettura!!!!
si accettano recensioniii!!!!
ps. In alcuni casi il Raiting potrebbe passare da arancione a rosso per l'eccessiva violenza.
Genere: Azione, Erotico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Miles Tails Prower, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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  CAPITOLO 3 : ALLA RICERCA                 D’INFORMAZIONI 
 
Passarono diversi minuti prima di giungere a destinazione, e Shadow non poteva fare a meno che sentirsi a disagio: lui e Hank si trovavano sopra un luridissimo bus, pieno di operai puzzolenti e persone– soprattutto donne - che fumavano.
Hank, visibilmente annoiato dal non discutere con nessuno ( Shadow non era certo famoso per essere un chiacchierone), stava chattando sul suo cellulare ad una sua “amica”, mentre il riccio nero- rosso rifletteva sul da farsi : la persona che stavano andando ad interrogare era una vecchia conoscenza di Scourge, il che lo rendeva un personaggio difficile con la quale parlare tranquillamente.
Finalmente arrivarono alla loro destinazione: il Mobius Hot bar, vale a dire uno dei locali più pervertiti e famosi dell’intero pianeta, uno dei posti in cui era facilissimo incontrare gente proveniente dal sottobosco criminale, anche se, nel loro caso, la persona che cercavano non veniva da tali posti … no.
Era il proprietario che volevano incontrare.
Entrarono: L’edificio era molto bene arredato, con musica rap in sottofondo e donne che, in cambio di soldi, arrivavano addirittura a strusciarsi sensualmente su dei pali metallici, sommerse da file di uomini visibilmente eccitati da tali visioni.
Guardandosi attorno, Shadow non poteva fare a meno di notare come vi fossero un non piccolo gruppo di scagnozzi armati di fucili : alcuni di loro li fissavano da quando erano entrati, tenendosi ancora più strette le armi, pronti a sparare al primo movimento sospetto.
“Hai notato che sono armati e pronti a spararci al minimo movimento, vero?” chiese Hank mentre camminavano, curandosi di non essere ascoltato dalle guardie.
“Si” rispose secco il riccio. “Si l’ho notato, perciò …” neanche finì la frase che diede un pugno nello stomaco al mobiano che aveva accanto, il quale fu scaraventato contro un riccio marrone che, in risposta, cercò di colpirlo lanciandogli una bottiglia di birra che aveva in mano, che ,però, fu scansata dal mobiano e andò a finire su una volpe nera, la quale, per la rabbia, cominciò a picchiare chiunque si trovasse nel bar.
E in seguito fu il caos.
La rissa provocata dal riccio fu molto violenta : la gente si picchiava a vicenda, ferendosi non poco, lanciando calci, pugni o bottiglie, mentre le donne che prima si esibivano ora scappavano terrorizzate, non sapendo dove andare.
Approfittando della totale distrazione delle guardie, che al momento cercavano di placare la rissa, I due agirono: Shadow si diresse verso la porta con su scritto “direttore” e, con un inaudita forza, la sfondò, rivelando le sale dirette al piano superiore, e cominciò a salire su di esse, seguito a ruota dal suo amico.
Arrivati alla porta d’ingresso, Shadow decise di fare quello che aveva fatto prima, stavolta però tirando un pugno.
Appena entrato, però, Shadow percepì qualcosa: era qualcosa di freddo, metallico e stranamente … familiare.
Aveva una pistola puntata addosso.
Girò leggermente gli occhi per vedere chi lo stava minacciando: gli apparve un volto familiare, il volto di una vecchia compagna d’avventure, il volto di una traditrice.
“Ciao Fiona” disse il riccio nero con un mezzo sorrisetto stampato sul volto, aspettando che l’amica lo riconoscesse.
“Ciao Ombra” disse la volpe, levando lentamente la pistola dalla tempia del suo ex compagno. “è un po’ che non ci si vede” concluse accendendo la luce e mostrando apertamente il suo aspetto: una giovane ed avvenente volpe dai rossi capelli  e con un fisico da schianto, fisico che in quel momento era coperto da un copri abito, e questo dava la vaga impressione che la volpe, sotto questi, non avesse nulla.
“Sono giusto venuto a chiederti un favore” cominciò il riccio, mentre la volpe si dirigeva dietro il telone a cambiarsi, levandosi l’accappatoio una volta dietro questi e mostrando, tramite l’ombra proiettata dalla luce, il suo prorompente fisico, la cui visione fece leggermente arrossire Hank, il quale non sbavava per miracolo.
“E che tipo di favore?” chiese la donna affacciandosi un secondo dalla tenda mentre con le mani cercava di indossare un abito.
“Vorrei sapere se hai avuto ancora qualche rapporto con Scourge in questi ultimi mesi”
Chiese impassibile, tenendo le braccia incrociate e pretendendo una risposta dalla volpe femmina.
“Probabile” disse lei, uscendo dalla tenda oramai con i vestiti addosso: indossava un elegante maglia violacea a maniche corte ( con tanto di spallina),una collana ornata di gioielli e una minigonna nera, oltre a degli abbondanti stivali neri.
“Per caso potresti dirci dove è stato in questi ultimi mesi?” chiese avvicinandosi alla ex compagna , la quale si stava sedendo sulla sua scrivania.
“Posso fare di meglio” disse lei, e si accinse ad aprire un cassetto, estraendone qualcosa: si trattava di una specie di tablet quasi nuovo, con il marchio del GUN situato sul retro.
“Questo contiene tutti i nomi degli scagnozzi che lo hanno assistito in questi ultimi mesi e, inoltre, contiene anche una piccola lista contenente i luoghi che ha visitato prima di morire” disse, consegnandola al riccio nero, il quale la controllò un momento, per poi volgere lo sguardo verso la volpe.
“Da quando ha contatti con il GUN?” chiese Hank  entrando nella discussione.
“Da un po’. Mi hanno assoldato qualche mese fa chiedendomi di informarli di tutto quello che Scourge faceva, cosa che ho fatto … anche se da quando è morto nessuno mi chiede più di lui … perciò è vostra ora” concluse lei, scrutando per un momento dalla testa ai piedi il suo simile.
“Per curiosità …” disse lei. “Con chi ho il piacere di parlare?” chiese infine, guardando la bianca volpe con uno sguardo malizioso.
Hank, nel guardare Fiona, non poteva fare a meno di arrossire, riprendendo però il controllo dopo poco tempo.
“Mi chiamo Hank. Hank the fox” rispose pronunciando il proprio nome completo con orgoglio.
La volpe riprese a guardarlo in maniera del tutto maliziosa, per poi soffermarsi sui propri occhi.
“Hank … bel nome ...” disse in modo sensuale lei, facendo mutare il colore dell’altra volpe da bianco a rosso in poco tempo, la quale, per frenare tale momento di imbarazzo e, soprattutto, per frenare la risata che Shadow stava trattenendo, decise che era ora di alzare i tacchi.
“Bene. Direi che abbiamo ciò per cui siamo venuti, perciò … andiamo” disse Hank, andandosene e dirigendosi verso la porta, seguito subito a ruota dal suo compagno riccio, il quale però, prima di  uscire, rivolse lo sguardo verso Fiona.
“Perché mi aiuti se probabilmente ho ucciso il tuo ragazzo?” chiese, facendo sorridere la donna: doveva aspettarsi quella domanda da parte sua.
“Semplice” disse lei. “So che non faresti mai una cosa simile e, inoltre, anche se lo avessi fatto non potrei che essertene grata” concluse, sorridendo in maniera sadica.
E qui Shadow capì tutto: Dopo aver litigato i due si erano ufficialmente lasciati, e se era tornata dal suo ex era perché il GUN la stava pagando allora.
Adesso tutto era chiaro.
“Capisco” disse lui, freddo come il ghiaccio.
Si girò completamente ed uscì dalla porta, bloccandosi però ad un certo punto.
“Allora arrivederci” disse senza neanche girarsi. “Ti auguro di restare viva” concluse, ed uscì dalla porta, chiudendola completamente.
È quello che io auguro a te.
 
 
 
Arrivarono dentro casa di Hank. Era completamente buio, e quindi vedere era quasi impossibile.
Shadow non perse neanche tempo ad accendere la luce: il suo sguardo era già rivolto verso il piccolo Tablet prima datole da Fiona, e stava già cercando di memorizzare i nomi presenti nelle liste all’interno di esso.
Ma dovette interrompersi … perche sentiva qualcosa di freddo alla schiena.
Qualcosa che conosceva troppo bene.
“Mani in alto” disse lentamente.
Non era Hank.
Non era Fiona.
Era un soldato del GUN.
Siamo strafottuti.
   
 
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