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Autore: Alice95_    09/07/2016    2 recensioni
Una giovane Kate Beckett alla ricerca di una notte da dimenticare, si trova davanti a una persona che invece si ricorderà per il resto della vita.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Era nervoso e anche molto in anticipo quando fece il suo ingresso dentro Remy, studiò la stanza per lo più vuota e notando un tavolo libero proprio davanti a sè, subito si avvicinò per sedersi. Da lì, aveva una buona visuale della porta. Non voleva perderla di vista o magari non essere visto da lei.

Dal momento che aveva ancora molto tempo, decise di ordinare un hamburger anche se lo toccò a malapena da quando gliel’avevano portato. Ripassò nuovamente le istruzioni che gli aveva dato sua madre. Quella mattina si era sorbito un lungo colloquio di preparazione, assicurandole che avrebbe mantenuto le sue emozioni e avrebbe controllato i suoi impulsi. Avrebbe lasciato parlare Kate, tenendosi le domande che gli bruciavano dentro. Ci sarebbe stato tempo per le risposte, quando le cose si sarebbero appianate. Ora la sua attenzione era focalizzata su Jamie. Era la sua priorità e tutto il resto poteva attendere.

Martha gli aveva detto che il modo più veloce per lui, di passare un po' di tempo con la figlia, era di avere una tregua con Kate. Sapeva quanto Kate l’aveva tormentato negli ultimi anni, sapeva che non sarebbe mai stato capace di dimenticarla ma glielo disse chiaramente, doveva tenere la loro storia fuori da tutto questo. “Non adesso”, ripetè più volte.

Sarebbe stato difficile per lui. Voleva sapere la storia e con questo intendeva l’intera storia che le piacesse o meno. Voleva solo sapere tutto quanto, dalla notte che si erano incontrati per la prima volta fino ad oggi. Doveva stare calmo, per sua figlia le risposte avrebbero aspettato.

Guardando nuovamente l’orologio, sospirò quando si rese conto che mancavano ancora più di venti minuti, se fosse stata puntuale. Con il suo lavoro sapeva che avrebbe potuto facilmente ritardare. Ci fu un momento in cui si preoccupò che non sarebbe venuta proprio ma allontanò il pensiero velocemente. Sarebbe venuta, doveva solo pazientare un altro po’. Tamburellando con le dita sul piano del tavolo, continuò ad ignorare il suo hamburger, mantenendo gli occhi fissi alla porta di ingresso. Aveva detto che sarebbe venuta.

—————————————

Kate uscì dal distretto incontrando la calda aria della sera, il caldo di agosto aveva deciso di avvolgere tutta la città. Si passò nervosamente una mano tra i capelli e li tirò indietro in una coda di cavallo, i suoi occhi stavano guardando l’insegna di Remy all’altro lato della strada. Si chiese se era già lì ad aspettarla.

Si era cambiata in abiti quotidiani, lasciando la sua uniforme di servizio al distretto. Pensava che in questo modo si sarebbe sentita meno esposta vestita normalmente senza uniforme. Sapeva che Royce e altri ragazzi del suo turno avevano già deciso di trascorrere la loro serata di poker settimanale in un altro bar, quindi non c’era timore di poter incorrere in loro ma con l’uniforme poteva comunque essere notata da qualche altro membro del distretto e voleva minimizzare il rischio per non far sì che ciò accadesse. Scegliere Remy era stato un impulso del momento, voleva un posto familiare, che le ispirasse fiducia. In un primo momento non le era venuto in mente che magari non era proprio il miglior posto per mantenere le cose discrete. Ma non voleva chiamarlo di nuovo per dirgli di cambiare posto. Non c’era più tempo ora, doveva solo gestire il nervosismo che sentiva dalla sera prima, anche se aveva cercato di ignorarlo.

Durante il totale disastro dei giorni passati, era stata capace di ignorare i brevi momenti in cui il suo cuore le aveva acceso segni di speranza. Non voleva provare nulla per lui, tutto questo non riguardava loro due. Riguardava Jamie e lei doveva tenere i suoi sentimenti, che non sapeva nemmeno come definire, sotto controllo. Era stata soltanto una notte e non lo conosceva, e per quel poco che sapeva c’erano parti di lui che non le piacevano minimamente. Si rimproverò di pensare a lui in quel modo, eppure Rick aveva risvegliato qualcosa in lei…ma non poteva permetterselo. L’aveva già ferita una volta.

—————————————

Stava masticando delle fredde patatine fritte quando la porta si aprì per la prima volta nel corso degli ultimi trenta minuti. Alzò lo sguardo e la vide entrare ed osservare il locale. Automaticamente si alzò in piedi quando finalmente lo notò per poi incamminarsi verso di lui. Indossava un paio di jeans e una maglia bianca, i capelli erano legati in una coda di cavallo che la faceva sembrare più giovane rispetto a un paio di giorni prima quando la vide con la sua uniforme. Non riuscì a fermare il battito veloce del suo cuore quando finalmente gli si mise davanti e facendogli un leggero cenno con la testa si sedette nel posto di fronte al suo.

“Ciao”, disse Rick con un cauto sorriso sulle labbra. “Grazie per essere venuta. Ti posso offrire qualcosa?”.

“Solo un caffè”, rispose Kate seccamente, guardando ovunque tranne che lui.

Rick agitò una mano per chiamare la cameriera, ordinò per entrambi un caffè prima di riportare la sua attenzione verso Kate. Sembrava nervosa e persa mentre armeggiava con il tovagliolo e decise così di prendere l’iniziativa.

“Non riesco a dirti quanto sono grato per questa possibilità”, parlò a bassa voce, vedendo finalmente i suoi occhi incontrarsi con i suoi. Si aspettava gli rispondesse nuovamente che non aveva avuto molta scelta ma con sua sorpresa annuì semplicemente, quindi andò avanti, “E ti voglio chiedere nuovamente scusa per quello che è successo al tuo distretto l’altro giorno. Avevo perso il controllo”.

Kate lo studiò attentamente ritrovando la stessa onestà nei suo i occhi, la stessa che l’aveva portata a passare la notte con lui. In qualche modo si fece coraggiosa, “Avrei dovuto almeno starti a sentire, ma mi hai preso alla sprovvista”. Non era facile per lei ammetterlo.

“Già”, borbottò Rick, fissando il suo hamburger immacolato. Quello l’aveva già capito. Eppure restò sorpreso dalla sua ammissione.

“Quindi, come vuoi procedere?”, chiese finalmente Kate quando il silenzio al tavolo stava indugiando troppo a lungo per i suoi gusti.

Rick la guardò, un tentativo di sorriso sulle labbra, “Forse potremo creare qualcosa simile a un casuale pomeriggio di gioco, un’occasione per me e Jamie di conoscerci”.

La osservò pensare alla proposta quando finalmente accettò, “Va bene, si, possiamo farlo”.

“Bene”, il suo sorriso stava aumentando. “Come ho già detto seguirò tutte le tue direttive”.

“Meglio perché voglio andare piano”, Kate osservò la sua reazione, tormentandosi il labbro inferiore.

“Quanto piano?”, chiese timidamente, anche un po' preoccupato. Fino ad ora credeva che stavano andando da qualche parte ma l’espressione sul viso di Kate gli disse che ci potrebbero essere più ostacoli di quanto avesse immaginato.

“Per adesso la incontrerai soltanto quando ci sarò io, e solo tu. Non voglio che si abitui a persone che poi le volteranno le spalle”, rispose, la sua voce era piena di un’emozione che lui non comprese.

Rick deglutì, prendendo respiri profondi per calmarsi e ricordando a se stesso che questa faccenda non doveva riguardare né lui né Kate. Si trattava di Jamie, aveva bisogno di concentrarsi su questo e fare ciò che era meglio per lei, non importava cosa Kate dicesse e come lui si sentisse. In questo modo avrebbe potuto accettare le sue richieste e avrebbe messo i suoi sentimenti da parte. Per ora.

“Io non vado da nessuna parte Kate”, disse finalmente con la voce più calma che potesse fare, non volendo ripetere gli eventi del distretto. “Sono suo padre, è una responsabilità che non prenderò alla leggera e te lo dimostrerò. Ma posso capire che prima devi conoscermi, vedere che sono affidabile, quindi per ora sono d’accordo. Per ora”. Ripeté le ultime due parole per farle capire che non stava scherzando.

Aspettò la sua reazione ma non ne vedeva una, sembrava persa nei suoi pensieri, persa a contemplare le sue parole, finché finalmente guardandolo di nuovo disse, “Ok, mi sembra giusto”. Non le piacque il suo tono, ma c’era una parte in lei che voleva credergli disperatamente nonostante i suoi dubbi e le sue insicurezze, e non sapeva come zittirla. Non quando era seduto di fronte a lei, i suoi occhi azzurri così intensi e così onesti a cui non poteva dire di no.

“Va bene. Quando?”, Rick aveva in qualche modo perso la capacità di formare frasi di senso compiuto quando capì che lei non avrebbe inscenato una lotta dopo le sue parole.

“Domani esco da lavoro alle due”, disse Kate. E il suo cuore perse un battito a pensare a quella prospettiva, “Possiamo incontraci al parco giochi di Central Park, quello vicino allo zoo”.

Lui annuì con entusiasmo. Domani, l’avrebbe vista domani.

“Ancora una cosa però”, parlò con tono serio e il suo cuore si fermò, “Non le dirai subito che sei suo padre”.

Rick stava per protestare quando lei proseguì velocemente, “Intendo non subito. Voglio che si abitui a te prima di doverle spiegare le cose. Non voglio metterla in confusione. Una volta che si troverà bene con te, glielo diremo”.

Fece un sospiro di sollievo, questo lo avrebbe potuto accettare, aveva un senso, non voleva che Jamie entrasse in confusione. Doveva prima dare alla figlia la possibilità di relazionarsi con uno sconosciuto. “Si, hai ragione”, accettò e vide la sorpresa nei suoi occhi. “Ha bisogno di fidarsi di me”. E sapeva che non si stava riferendo solo a Jamie, continuando a guardare la donna davanti a lui.

“Quindi domani?”, alla fine gli spuntò un sorriso luminoso, incapace di trattenerlo.

“Domani”, Kate annuì e si alzò. “Devo andare a casa”.

“Certo”, disse Rick, alzandosi e standole goffamente davanti mentre lei cercava una penna e un pezzo di carta nella borsa.

Voleva dargli il suo numero nel caso in cui ci fosse stato qualche intoppo, ma trovò una foto di Jamie che aveva messo lì dentro tre settimane fa per farla vedere a Royce. Prendendo un fazzoletto per scriverci sopra il numero, pensò alla sua prossima mossa prima di prendere coraggio e far uscire la foto, passandogliela insieme al numero. 

“Il mio numero, nel caso dovessi annullare l’incontro”.

“Non lo annullerò”, disse subito, quando i suoi occhi si posarono sulla foto della figlia. “E’ bellissima”. Mormorò, prima di guardare Kate, i suoi occhi azzurri erano pieni di così tanto amore che lei dovette fare un passo indietro, sorpresa. “Grazie”. Balbettò Rick infine, con voce tremante, mentre sorrideva in modo meraviglioso.

Lei annuì, sorridendo a sua volta, anche se cercava di nasconderlo, “Ci vediamo domani Rick”.

   
 
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