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Autore: Seekerofdreams_    10/07/2016    1 recensioni
Anne è una ragazza piena di ambizioni e sogni, si trasferisce a Manchester per raggiungere suo fratello e continuare gli studi per diventare una stilista di successo. Si tiene a distanza di sicurezza dall'amore e dai coinvolgimenti emotivi che potrebbero intralciare il suo cammino e tutto sembra andare per il verso giusto: frequenta le lezioni tutti i giorni, conosce nuove persone e instaura amicizie che è sicura dureranno in eterno. Si sente al pieno delle sue forze, lavora duramente, ma ben presto si ritroverà a fare i conti con il suo cuore e con il rapporto con il coinquilino di suo fratello. Imparerà che le tragedie possono accadere, che alla vita non importa quanti anni tu abbia o quali siano i tuoi sogni per colpire, bisogna essere grati per quel che si ha ogni giorno. Imparerà soprattutto che conta il modo in cui decidi di alzarti e intraprendere una nuova strada per far si che si possa ricominciare a vivere la vita in un modo completamente diverso senza dover rinunciare a niente.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così.
(Stephen King)

 

*

 

Alla fine il test d'ingresso l'ho superato brillantemente. Ero a casa mia, tra le mura che mi hanno visto crescere quando è arrivata l'email dalla scuola. Mi sono precipitata verso il computer fisso, nella vecchia stanza di Chris, e ho digitato nel sito apposito il mio codice. I venticinque nomi della classe di arte erano colorati di rosso, mentre i restanti in grigio. La felicità di vedermi tra i primi dieci non sono riuscita a contenerla. Ho urlato così forte che mio padre è corso dal salotto in preda al panico, per poi vedermi piangere di gioia e abbracciarmi forte, orgoglioso. Abbiamo riunito tutta la famiglia presente e abbiamo festeggiato come si deve a casa, anche se mamma ha pianto per buoni venti minuti. Ho chiamato Chris, Matt e Caitlin e ci siamo ripromessi di uscire per festeggiare insieme una volta rientrata a Manchester. Ed ora eccomi qui, con un top rosso, un paio di jeans stretti, delle zeppe ai piedi e un ciuffo ribelle, davanti ad un locale. Sono arrivata un paio di ore fa, ho incontrato mio fratello alla stazione e insieme siamo tornati a casa. Mi sono fatta una doccia e preparata in fretta dato che gli altri ci stavano già aspettando in giro.

“Quindi che programmi abbiamo?” chiedo voltandomi verso Chris prima di scendere dall'auto.

“Stiamo un po' qui, poi vedremo! È un pub carino, ti divertirai, fidati!” dice sorridendomi. Annuisco e scendo, per poi seguirlo all'interno del locale. Mi guardo attorno e sorrido, mio fratello mi conosce perfettamente. Le luci sono soffuse e l'arredamento è completamente di legno scuro. Una band emergente suona su una piccola pedana allietando la serata. Noto subito il tavolo all'angolo, dove sono seduti Catilin, Matt e Tyler. È uno dei più ampi, una panca è attaccata al muro mentre due sedie ricoprono la parte scoperta. Mi avvicino seguendo Chris e mentalmente mi chiedo come dovrò comportarmi con Tyler. Non l'ho più visto dal giorno del test, non abbiamo parlato della crostata e non ho ricevuto nessun biglietto in risposta al mio. Non posso però negare di averlo pensato durante la mia lontananza. Non ne ho parlato a nessuno, ma di sera non facevo altro che pensare al fatto di non averlo salutato prima di partire. In fondo lui era stato carino a mandarmi il dolce, no?

“Eccola la nostra piccola stilista!”

Matt si alza in piedi scostando Chris per abbracciarmi. Sorrido lasciandomi stringere, felice di rivederlo. Quando si scosta noto il suo abbigliamento, ha un jeans stretto che non gli ho mai visto addosso e una camicia dalla fantasia strana che tutto sommato non disturba.

“Però! Vedo che qualcuno ha cambiato armadio!” lo prendo in giro. Mi sorride strizzandomi l'occhio per poi lasciarmi salutare Caitlin. Stringo la mia coinquilina e ci dondoliamo a destra e sinistra per qualche secondo, non pensavo mi sarebbe mancata già così tanto.

Mi stacco da lei e sorrido verso Tyler, accanto a lui c'è un posto libero, così mi lascio scivolare sulla panca di legno e mi avvicino lasciandogli un bacio delicato sulla guancia: “Ciao Ty!”.

Non sono mai stata così vicina a lui, né fisicamente, né con questo tono informale. Mi guarda stupito prima di sorridere a testa bassa.

“Ciao lemonade!” dice con tono scherzoso e, anche se vorrei davvero tirargli un pugno in faccia per il soprannome, mi limito ad alzare gli occhi al cielo.

“Ehi! Perché se io ti chiamo Annette dai di matto e con il suo soprannome, che è più brutto aggiungerei, alzi solo gli occhi al cielo?”

Chris mi guarda con un sopracciglio alzato, il gomito sul tavolo e un dito puntato verso Tyler. Scrollo le spalle e mi verso un po' di coca-cola dalla lattina di Caitlin e ne sorseggio un po' senza rispondere. Lo vedo sbuffare per poi riportare l'attenzione sulla band. Poco dopo ordiniamo qualcosa da bere anche per me e lui. Matt e Tyler ordinano un'altra birra a testa e per un po' rimaniamo in silenzio ad ascoltare musica. Quando la canzone volge al termine riportiamo l'attenzione tutti al centro del tavolo e scoppiamo a ridere.

“Però, la canzone ci ha stregati tutti!” commenta Caitlin.

“Sono davvero bravi!” esclama Matt in risposta annuendo.

“Oh andiamo, non sono questo granché!” dice Ty al mio fianco. Mi giro verso di lui con un'espressione scocciata, odio quando le persone sembrano indifferenti a tutto e si credono meglio di tutti.

“Scommetto che tu sapresti fare di meglio!” dico piccata.

“Certo!” risponde a tono voltandosi a guardarmi.

“Ovviamente!” dico sarcastica alzando le mani in segno di resa. “Come ho potuto anche solo dubitarne!” continuo.

“Anne! Guarda che Ty è all'ultimo anno di conservatorio!” mi avvisa Chris.

“Oh” sussurro colta alla sprovvista. “Sul serio?” chiedo girandomi verso di lui.

“Si, ed è anche molto bravo!” conferma mio fratello.

Guardo stupita in direzione di Tyler e mi mordo la lingua prima di biascicare qualche scusa. Dal canto suo non sembra colpito dal mio commento. A pensarci bene avrei potuto capirlo prima, ha l'aria misteriosa e sofferente di un cantautore.

“Che strumenti studi?” chiedo sinceramente curiosa.

“So suonare il pianoforte, la chitarra e il sax, ma mi sto laureando in violino” dice dopo qualche attimo di esitazione.

“Violino?”

Non posso evitare di usare il mio tono derisorio. Il violino non me l'aspettavo proprio!

“Già, proprio il violino! Cos'è troppo femminile e dolce per me? Guarda che quella aspra sei tu!” risponde a tono.

“Puah! Tu non mi sembri di sicuro una ciambella!”

Matthew si alza puntando le mani verso di noi: “Calma, fate un bel respiro e godiamoci questa serata! Lo so che potete farcela!”. Lo guardo con la risposta già pronta sulla punta della lingua, poi osservo la sua espressione e mi mordo le labbra. Sbuffo e annuisco.

“Scusate! Ha ragione Matt, siamo qui per divertirci e lo faremo!”

Evito di girarmi a guardare Tyler, cerco con tutta me stessa di concentrarmi sul gruppo che sta suonando, ma quando tutti sembrano distratti, mi giro. Osservo la barba incolta, ma non troppo lunga, il naso dritto e proporzionato. I capelli ricadono sugli occhi indisciplinati, dovrebbe tagliarli e dar luce al viso, ma qualcosa mi dice che non sarebbe disposto a farlo e di sicuro non accetterebbe un consiglio da me. All'improvviso si gira e mi guarda. Se è stupito di avermi beccata a guardarlo, non lo da a vedere. Mantiene lo sguardo, senza spostarlo, fisso nel mio. Stranamente non mi sento a disagio, non sento il bisogno di distogliere lo sguardo e scappare, al contrario, ho voglia di continuare a guardarlo negli occhi. Questa sera sono più scuri, non sono ancora riuscita a capire la loro tonalità. Sono verdi o marroni?

Interrompe tutto girandosi verso il palco, un piccolo sorriso nasce sulle sue labbra, ma si affretta a nasconderlo sorseggiando dal suo bicchiere. Si asciuga la schiuma in eccesso e mi costringo a spostare lo sguardo per non sembrare una maniaca.

“Quindi quando inizi ufficialmente le lezioni?” chiede Matt.

“La settimana prossima, non vedo l'ora!” dico eccitata mentre butto un'occhiata a mio fratello che ride con Caitlin. Si sorridono complici e non posso non dare una gomitata a Matthew, indicandoli con la testa. Lui scrolla le spalle.

“Lo sai com'è tuo fratello!” dice ridendo.

“No, veramente non mi sono mai interessata alle sue scappatelle!” ribatto.

“Ah beh, io lo conosco da poco se vogliamo, ma si è fatto conoscere subito...”

“Mi dispiace per te!” dico in modo plateale e lui ride insieme a me.

Rimango in silenzio per qualche minuto, ascoltando le battute idiote di Chris per mettersi in mostra. La mia coinquilina lo guarda come se non ci fosse ragazzo più bello e mi preparo a dover affrontare un bel discorso con mio fratello. Dopo poco mi alzo per andare in bagno, vedo Tyler seguirmi con lo sguardo per qualche metro e sorrido imbarazzata. Cammino tra i tavoli a passo spedito fino ad entrare nel bagno. C'è un piccolo spazio comune con un lavandino, poi due porte: una per gli uomini e una per le donne. Mi chiudo dentro, guardandomi attorno, e cerco di sbrigarmi. Non ho mai amato i bagni nei locali o peggio ancora negli autogrill. Non so mai chi potrebbe esserci stato e dopo sento sempre un formicolio strano, di disagio. Mi risistemo ed esco per lavarmi le mani. C'è già qualcuno però e io strabuzzo gli occhi quando riconosco il volto allo specchio.

“Mi stai seguendo per caso?” chiedo d'istinto.

Il ragazzo si gira, sfoderando un sorriso sincero: “Beccato!”.

“Grant non ti sembra di esagerare? Mi fai un po' paura!”

Lui ride spontaneamente. È un bel ragazzo, non si può negare, ma ritrovarmelo sempre in giro mi inquieta leggermente. Porta un jeans semplice e scuro con sopra una camicia blu notte attillata. La sistema e mi cede il posto al lavandino, appoggiandosi, a braccia conserte, contro il muro. Lascio scorrere l'acqua sulle mie mani e respiro agitata.

“Non devi andare?” dico innervosita dal suo comportamento.

“Ok, ok! Scusa! Abbiamo cominciato con il piede sbagliato, ma ti giuro non ti sto seguendo! Non mi permetterei mai di fare una cosa del genere, devi credermi!” dice poggiando una mano sul petto. Sembra sincero e gli concedo il beneficio del dubbio, imitando la sua posizione precedente con le braccia incrociate.

“Com'è andato il test?” chiede.

“Qualcosa mi dice che tu già lo sappia, ma comunque bene, l'ho passato!” rispondo accennando un sospiro. “A te?”

Si apre in un bel sorriso anche lui e annuisce. “Bene anche a me. Sono rientrato per un pelo, ma va bene così!”

“Presumo ci vedremo spesso allora!” dico alzando gli occhi al cielo.

“Può essere!” ribatte scherzoso. La porta che si apre ci fa sobbalzare. Faccio qualche passo indietro quando incrocio gli occhi di Tyler, per aumentare la distanza tra me e Grant, senza un reale motivo. Ci guarda per qualche secondo, poi si rintana nel bagno maschile.

Rilascio l'aria, che stupidamente stavo trattenendo, e indico la porta d'uscita. “Io, meglio che vada...”.

“È il tuo ragazzo?” sussurra piano Grant e io mi affretto a negare con la testa.

“No! Certo che no, è un amico di mio fratello!”

“Mmh, ok!” dice titubante.

Ty esce dal cubicolo dirigendosi verso il lavandino. Si frappone tra noi e apre l'acqua. Lo spazio è ristretto, così Grant scoppia a ridere: “Messaggio ricevuto! Vado, a presto Anne!”.

Lo saluto con una mano e lo vedo uscire dal bagno tranquillamente. Sposto la mia attenzione sul ragazzo al mio fianco e non so se aspettarlo o andare via.

Chiude l'acqua e prima di asciugarsi con della carta mi schizza un po' d'acqua in viso.

Lo guardo sorpresa. “Quindi sai anche divertirti?” chiedo.

“Mmh!” dice alzando gli occhi al cielo. “Cos'è che mangi a colazione per essere così acida?”

“Crostate alla marmellata scura, è questo l'effetto! Con la marmellata chiara sono più dolce!” dico divertita e lui, con mia grande sorpresa, scoppia a ridere. Osservo i suoi occhi ridursi ad una fessura e il suono della sua risata mi colpisce positivamente. Sorrido teneramente e prima di uscire dal bagno, mi giro a guardarlo.

“Dovresti ridere di più Ty!” dico sincera. Lui sembra ricomporsi, passa una mano tra i capelli per poi sospirare. “Già!”

Lo lascio lì mentre ripercorro la strada indietro verso il nostro tavolo. Chris è a bordo pista ad osservare Caitlin ballare, così mi accomodo accanto a Matt. Mi sorride porgendomi il suo piatto di patatine fritte e ne afferro una.

“Grazie!”

Mi ritrovo a guardare dalla parte dov'è situato il bagno e distolgo lo sguardo solo quando vedo Tyler camminare verso di noi. Mi muovo a disagio sul posto e Matt scuote la testa divertito.

“Ti interessa Ty?” chiede a bruciapelo.

“Cosa? No!” dico con un tono di voce più alto del normale. “Uno, lo conosco da troppo poco tempo e due... è troppo complicato come ragazzo quindi no, non mi piace!”

Riesco a finire il discorso, ma Matt non può rispondermi perché il diretto interessato riprende il suo posto alla mia sinistra. Penso che il discorso sia finito qui e invece il mio nuovo amico non è dello stesso parere.

“I motivi che mi hai dato non bastano ad avvalere la tesi sai? C'è sempre tempo per conoscere una persona e poi, qualcosa mi dice che non sei una a cui piacciono i ragazzi facili!” dice tranquillo. Lo guardo allarmata, il cuore sembra esplodermi in petto. È pazzo!

“Giusto Ty?” chiede attirando l'attenzione del mio vicino.

Sbatto le palpebre più volte, alternando lo sguardo da uno all'altro.

“Di cosa stavate parlando?”

“Del ragazzo che ad Anne non può piacere!” dice mimando delle virgolette. “Quel suo compagno di corso... ha detto che lo conosce da poco e sembra troppo complicato, per questo non può interessarsi a lui!” spiega, mentendo.

L'istinto primordiale di fuggire, mi fa tendere in avanti. Ho le mani aggrappate sul tavolo, stringo così forte che fanno quasi male. Non voglio sentire cos'ha da dire! Dovrò torturare Matt in qualche modo.

“Chi? Quel Grant? Non dirmi che ti piace quello lì!” dice con un certo disprezzo nella voce.

La voglia di fuggire si trasforma presto in fastidio. Rilascio la presa sul legno e alzo un sopracciglio girandomi a guardarlo. “Anche se fosse?”

“Mah! Son gusti!” continua tornando a sorseggiare dal suo bicchiere.

Matt ride al mio fianco, cercando di nascondere tutto con un colpo di tosse quando fulmino con lo sguardo anche lui.

“Sentiamo, come avresti intenzione di conquistarlo?”

Questa conversazione sta prendendo una piega sbagliata. Non ho intenzione di parlare di queste cose con loro, non mi piace nemmeno Grant! Ignoro la domanda alzandomi e raggiungo mio fratello a bordo pista, lasciando Ty a scuotere la testa e Matt a ridere. Poggio una mano sulla spalla di Chris e mi lascio abbracciare da lui.

“Ehi sorellina!” dice sorridente prima di riportare la sua attenzione su Caitlin.

“Quindi ti interessa la mia coinquilina?” chiedo seguendo il suo sguardo.

“Beh, diciamo che questa settimana che tu sei stata via, ho dimenticato spesso di comprare il sale quando andavo a fare la spesa!”

Sorride e io mi unisco a lui dopo avergli dato una gomitata giocosa allo stomaco. Caitlin sta battendo le mani a ritmo della canzone e dopo avermi notata si fa vicino a noi e ci invita a fare lo stesso.

“Dai Anne, vieni con me!” dice trascinandomi al centro, nella mischia di persone. Alzo le mani in aria seguendo il suo esempio e inizio a saltare seguendo il ritmo, mentre dagli amplificatori una musica rock riempie il locale. Caitlin urla al mio fianco e io la seguo facendomi coinvolgere da lei, sposto lo sguardo verso Chris e lui sorride osservandoci. Matt è in piedi al suo fianco con le nostre borse in una mano, ma non riesco a guardare meglio perché qualcuno ci spintona da dietro sballottandoci più avanti. La mia coinquilina mi guarda scoppiando a ridere e io mi unisco a lei. “Dovremmo andare ad un concerto insieme!” dice allegra. Non so se ha bevuto qualche bicchiere di troppo o se è semplicemente così, quel che so è che mi piace come persona. Un'altra spinta proveniente dal fondo ci fa sbattere contro le persone davanti.

“Nemmeno se fossimo in uno stadio!” borbotto. Cerco di rimettermi in sesto, forse dovremmo uscire dalla bolgia e raggiungere i ragazzi. Non credo di voler finire schiacciata da persone che non sanno essere civili e divertirsi!

“Stai tranquilla Anne, in questo pub alcune volte lo fanno, tra un po' le persone davanti risponderanno!” dice divertita. Sono l'unica a cui non piacciono queste cose? Perché non mi avvertono mai? Imbranata come sono finirò per terra schiacciata da tutti.

Senza preavviso, mi sento spintonare indietro. È arrivata la mia ora, ne sono sicura. Chiudo gli occhi fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno. Sento due mani stringere sui miei fianchi e apro gli occhi di scatto per poi voltarmi velocemente e schiaffeggiare la persona dietro di me.

“Porca put... dovevo aspettarmelo da te!”

Ty si regge il viso con una smorfia mentre io mi copro la bocca colpevole. Chris è accanto a Caitlin mentre Matt è poco più in là. Ci guardano tutti, in attesa di qualcosa, ma non so cosa si aspettano che faccia. Devono essersi fatti largo tra la folla per proteggerci dall'urto e io senza pensarci gli ho tirato uno schiaffo. Sono sempre la solita impulsiva che non si ferma a riflettere su niente. Potevo almeno girarmi a controllare! Faccio qualche passo indietro, mortificata, per poi farmi largo tra la gente alla ricerca di un po' d'aria. Siamo più di quelli che il locale potrebbe contenere e quando esco fuori, per trovare un posto più tranquillo, devo allontanarmi parecchio. Mi siedo sul gradino di un'abitazione, sono ancora visibile alle persone, ma la confusione è minore. Rabbrividisco infreddolita, sono sudata, la cosa più intelligente da fare sarebbe rientrare, ma le mie gambe non collaborano. Faccio qualche bel respiro profondo per rilassarmi e, poggiando la testa sul legno della porta, chiudo gli occhi.

“Sei un disastro, lo sai?” sento dire. Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è una giacca di pelle marrone che non mi appartiene. La afferro e mi alzo in piedi fronteggiando il proprietario.

“Mi dispiace tanto.”

Scuote la testa mentre mi infilo la giacca per poi passarmi la mia borsa. Sento il calore diffondersi quasi subito per tutto il corpo e un profumo dolce mi fa sospirare.

“Sul serio, grazie per la giacca e per avermi impedito di cadere e farmi male lì dentro!” dico sincera guardandolo. Ha le mani in tasca, lo sguardo divertito e i segni delle mie dita sul viso.

“Almeno siamo sicuri che sapresti difenderti in caso di aggressione!” sorride e io mi unisco a lui. Stringo i lembi della giacca per ripararmi di più, per poi puntare lo sguardo a terra.

“Mi ritengo fortunata stasera!” ammetto lanciando lontano un piccolo sassolino.

“Ah si?”

Annuisco. “Ti ho sentito ridere per ben due volte!” dico alzando lo sguardo divertita. “Pensavo tu fossi tutto musi lunghi e brutte battute!”

Alza gli occhi al cielo per poi sbuffare. “Non posso dire la stessa cosa io però!” dice serio. “Tu acida eri e acida sei rimasta!”

“Ah! Sei un cretino!” dico indispettita. Io volevo essere carina e lui mi risponde così?

“Forza lemonade, ti riporto a casa!” ribatte invece lui, tranquillo, incamminandosi.

“Io con te non vengo da nessuna parte, vado da Chris o torno a casa da sola!” borbotto superandolo e avviandomi verso la strada che mi porterà alla fermata dell'autobus. Aumento il passo, non riesco a vederlo, ma sento i suoi passi dietro di me.

“Ti puoi fermare?”

“No!”

Fa una piccola corsa fino a raggiungermi e io evito di guardarlo in faccia.

“Ti ho detto che posso tornare a casa da sola!” protesto.

“Non ne dubito, io ero qui per la mia giacca.”

Mi fermo di scatto, guardandolo negli occhi e cerco di toglierla in fretta. Si incastra con un filo del mio top e sbuffo guardando in alto. Ogni volta che voglio fare la dura deve succedermi qualcosa che mi fa perdere di credibilità!

“Dai, stavo scherzando... rimettiti quella giacca, senza strapparmela possibilmente! Ho detto a Chris che ti avrei portata a casa, forza!” risponde lui afferrandomi un polso e trascinandomi verso una strada secondaria.

“La fermata dell'autobus è da quella parte. Lasciami andare Tyler!” insisto, facendo forza.

“Vuoi stare un po' zitta Anne? Mamma mia, quanto parli! La mia macchina è da quella parte, ora fai la brava e cammina da sola perché non ho intenzione di trascinarti per tutta la strada... pesi!” dice risoluto fermandosi in mezzo alla strada. Lo guardo sconvolta, per poi osservare il mio corpo.

“Io non peso!”

Quanto è stronzo! Chi si crede di essere? Guarda un po' se devono capitare tutti a me i tipi strani. Lui non risponde e io cammino a qualche passo di distanza in silenzio. Arriviamo in un parcheggio sotterraneo e lo seguo tra le tante macchine. Qualche luce non è accesa così da rendere l'atmosfera più tetra di quella che è, ho visto troppi film e troppe serie tv spaventose! Il rumore di una portiera chiusa con troppa veemenza mi fa spaventare e istintivamente cerco il contatto fisico con Ty, affondando le unghie sulla sua spalla.

“Per fortuna che potevi tornare a casa da sola!” borbotta.

Lo guardo triste e ritraggo la mano. “Scusa!” dico a tono basso.

In prossimità della sua auto si ferma a guardarmi. “Ehi?” dice avvicinandosi a me e alzandomi il viso con le mani. “Stavo scherzando, non volevo offenderti!” continua sincero e io scoppio a ridere fragorosamente.

“Dovevi vedere la tua faccia!”

“Ma che... Ah, sali in macchina forza, prima che ti lascio qui sotto! Io che mi preoccupo anche, pff!” dice sconvolto e io faccio del mio meglio per trattenere le risate. Salgo sulla sua auto e lo stesso profumo della giacca mi invade immediatamente. Continua a scuotere la testa mentre io mi lascio attrarre dai pendenti attaccati al suo specchio. Ci sono una croce di legno scuro, un anello da donna e un ciuccio da bambina.

“Hai una figlia?” chiedo facendolo dondolare. Lui sospira prima di bloccarmi la mano infastidito.

“No.”

“Una moglie?”

“No.”

Usciamo dal parcheggio scoperto e mi guardo attorno, finalmente le luci della città mi rasserenano, facendomi respirare tranquilla.

“Scusa se sono scoppiata a riderti in faccia, avevo avuto paura davvero, era un po' di tensione e la tua faccia era veramente buffa!” dico voltandomi a guardarlo. Distoglie per qualche secondo lo sguardo dalla strada per posarlo su di me e alza un angolo della bocca.

“Ti stai scusando spesso stasera!” dice serio e io scrollo le spalle. Effettivamente!

Lo osservo concentrato, mentre cerco una posizione comoda. I sedili sono riscaldati e, complici il silenzio tra noi e il calore, finisco per addormentarmi senza alcuno sforzo. Quando riapro gli occhi sono ancora in macchina, ma non sono in movimento. Mi guardo attorno e riconosco il nostro condominio. Di Ty non c'è traccia, non posso crederci! Mi ha lasciata qui! Scendo dall'auto e mi stringo nella giacca, dovrei andare a casa e lasciargli l'auto qui così domani mattina non la ritrova. Il problema è che sono troppo buona, cerco il cellulare nella borsa e digito velocemente il numero di Chris. È l'una, il che vuol dire che mi ha lasciata in macchina almeno per mezz'ora.

“Ben svegliata!”

Mi giro di soprassalto, portandomi la mano al petto e blocco il cellulare.

“Dov'eri finito?”

Ty fa il giro dell'auto e mi raggiunge, stringe con una mano un'agenda chiusa e con l'altra mi indica una panchina poco distante, che non avevo notato.

“Stavo scrivendo un po' di musica, ti avrei svegliata tra un po'!” dice chiudendo l'auto a chiave. Annuisco e sospiro rilasciando la tensione. Ci incamminiamo verso casa, l'uno accanto all'altra. Mi stringo nel suo giacchetto di pelle e mi ritrovo a pensare che non voglio restituirlo per questa sera, così decido di far finta di niente.

“Scrivi solo musica o anche il testo di una canzone?” chiedo curiosa mentre siamo in ascensore.

Lui sembra stupito dal mio interessamento, ma risponde tranquillo: “Entrambi”.

“È complicato?”

Nega con la testa, guardando le porte chiuse dell'ascensore. È stretto questo posto, ci entreranno al massimo tre persone e il cigolio che si sente mentre saliamo, non mi fa rilassare.

“Dipende” risponde Ty. “Alcune volte scrivere una canzone ti viene di getto, altre trovare una musica adatta è più complicato!”

“Non ci ho mai provato, ma ho sempre sognato di saperlo fare. Mi affascina l'idea di riuscire a dire tanto in poche parole!” ammetto sincera, tirando un sospiro di sollievo quando le porte si aprono sul nostro piano. Mi fa uscire per prima e io sorrido cercando le chiavi nella mia borsa. Non sono sicura di voler finire questa serata, per la prima volta stiamo parlando di qualcosa di serio eppure un'altra parte di me, mi dice di andare via e finire in bellezza prima che a lui venga in mente una battuta stupida da fare.

“Puoi sempre provarci, non costa nulla!” dice avvicinandosi al suo appartamento.

“Chi lo sa, forse un giorno!” ribatto sorridendo. Restiamo in silenzio, provo a cercare qualcosa da dire nella mia testa, ma non ci riesco affatto. Così mi limito ad abbassare la testa e aprire la porta di casa.

“Grazie per avermi accompagnata!” dico voltandomi prima di entrare. Annuisce senza dire altro e io ne approfitto per varcare la soglia.

“Anne?” mi richiama.

Fa che non vuole indietro la giacca, fa che non vuole indietro la giacca!

“Mh?” rispondo stringendo una mano sull'indumento.

“Buonanotte!” dice divertito prima di chiudersi la porta alle spalle. Buonanotte anche a te Ty.

 

 

_________________________________________________________

Nda.

Buon pomeriggio! Questo capitolo è frutto del caldo, se non vi è piaciuto è colpa sua! A parte gli scherzi, cosa ne pensate? Piano piano iniziano a delinearsi i tratti dei nostri personaggi e Ty ed Anne interagiscono un po' di più tra loro.

Vi chiedo gentilmente di aiutarmi a far conoscere la storia, potete condividerla sui social e usare anche l'hashtag #UnaltravitaAty se vi va!

Grazie di cuore a tutti,

Serena.

   
 
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