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Autore: Tessie_chan    10/07/2016    1 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Il racconto di Ofelia aveva lasciato tutti senza fiato. 
Nex sosteneva la madre, che sembrava non avere più la forza di reggersi in piedi, e al tempo stesso teneva una mano sulla spalla di Masahiro, che sembrava davvero essere fuori di sé. Desirée e Lysandro si stringevano l'una all'altro, cercando di trasmettersi conforto a vicenda, Alluka singhiozzava disperata tra le braccia di Gon....
Kurapika era ad dir poco shockato, come se fosse incapace di credere che l'uomo che aveva causato la rovina della loro famiglia e li aveva resi orfani fosse stato in passato capace anche di amare in una maniera così appassionata e totalizzante. Come poteva un sentimento tanto nobile nascere nel cuore di un uomo così spregevole?
Taranis e Killua erano notevolmente impalliditi, e stringevano convulsamente le mani delle loro compagne, e Concorda e Aithusa...
Madre e figlia avevano il viso coperto di lacrime. Concorda singhiozzava tra le braccia della figlia, e Aithusa sosteneva la madre e teneva le testa china incassata tra le spalle tremanti.
<< Non avrei potuto immaginarlo... dopotutto Kuroro aveva un cuore.... >> gemette Concorda << Forse sono stata troppo crudele con lui quando l'ho mandato via.... forse la sua natura ha cominciato a cambiare dopo che ha perso i genitori.... >>
<< Credo che le cose siano andate proprio così. E' da lì che è partito tutto. >> confermò Ofelia.
<< Se voi siete stata crudele, allora io sono un vero e proprio mostro... mio Dio, gli ho ucciso metà dei compagni.... >> mormorò Aithusa con gli occhi spalancati per l'orrore, e Killua le posò un bacio sulla tempia.
<< I compagni di Kuroro.. >> sospirò  tristemente Ofelia << Assassini e Rinnegati come lui, questo è sicuro. Ma sono la sua famiglia, tutto ciò che gli era rimasto dopo aver perso prima i genitori, poi Concorda e poi me. Avrà sicuramente sofferto per la loro morte molto più di quanto abbia lasciato intendere. >>
Aithusa boccheggiò, e balzò in piedi tremando << Scusate, io.... ho bisogno di stare da sola... mi manca l'aria.... >>
Concorda alzò lo sguardo e allungò la mano per fermare la figlia, ma Aithusa fu più veloce, e corse fuori dalla stanza. 
Per un attimo nessuno si mosse, tutti erano troppo sconvolti per fare qualunque cosa; poi Killua sospirò, e corse nella direzione in cui Aithusa era scomparsa.
***
Aithusa correva per i corridoi del castello con la testa bassa, la vista appannata per le lacrime, e il fiato corto per i singhiozzi che le scuotevano il petto.
Che ho fatto, mio Dio? Sono un mostro!
Aithusa continuava a correre senza guardare dove andava. L'intenzione era quella di arrivare sul tetto, ma non riusciva a ricordarsi la strada per arrivarci....
<< Ah! >> esclamò Aithusa. Era inciampata nell'orlo di un tappeto, ed era finita stesa lunga per terra.
I singhiozzi aumentarono, e la ragazza appoggiò la fronte al pavimento, stringendo convulsamente con le mani il bordo del tappeto.
Mi dispiace tanto... se solo avessi saputo...
<< Amore! >> esclamò Killua, accorrendo per aiutarla a rimettersi in piedi << Stai bene? >>
Aithusa si aggrappò forte a lui, affondando il viso nel suo petto.
<< Vieni. Andiamo nella tua stanza. >> sospirò Killua, per poi prenderla in braccio e avviarsi verso la camera della Maga.
Senza mollare la presa su di lei Killua aprì la porta, e senza lasciarla andò a sedersi su una poltroncina in fondo alla stanza, sistemandosi la ragazza sulle ginocchia.
<< Su Tess, non fare così... >>
<< Non p-parlar-rmi c-co-ome se fo-ossi-i u-una ba-ambi-ina... >> farfugliò Aithusa fra un singhiozzo e l'altro.
<< Ma no, non voglio dire che sei una bambina... è che sono preoccupato per te! >>
Aithusa gemette e posò la testa nell'incavo del collo del ragazzo.
<< Lo so... quello che ci ha raccontato Ofelia è terribile. Posso solo immaginare l'effetto che ti ha fatto... >>
<< Strano. Tu dovresti saperlo, visto che anche tu sei Legato a qualcuno. >> mormorò Aithusa.
<< Però... non sono io che ho ucciso sei membri della Brigata.... >> rispose automaticamente Killua, per poi tapparsi la bocca. Ma come mi è venuto?
Aithusa si sciolse dal suo abbraccio, e gli rivolse un'occhiata glaciale << Così però non sei d'aiuto. >>
<< Scusa. >> mormorò Killua dispiaciuto << Senti, io ho capito perchè sei tanto addolorata. Sei dispiaciuta perchè in parte sai cosa significa.... >>
<< Ti riferisci al fatto che so cosa significa perdere chi ami per una scelta che hai fatto, e che l'altro non può capire? Oppure ti riferisci al fatto che so cosa significa vedere chi ami commettere atti terribili, e dover combattere inutilmente contro l'amore che nonostante tutto non riesci a smettere di provare? O forse parli del fatto che so cosa significa amare qualcuno che ti ha abbandonato ed è lontano da te milioni di chilometri, e non solo nel senso figurato, e non poter vivere serenamente perchè la sua immagine ti perseguita in ogni istante della tua vita?! >> disse Aithusa con gli occhi ardenti << Sì, hai ragione, per mia sfortuna so cosa significa! E so che anche tu lo sai bene. >>
<< Sì, hai ragione.... >> mormorò Killua. Il solo pensiero di perdere per sempre Aithusa... Killua non riusciva neanche a pensarci. Probabilmente se fosse accaduta una cosa simile non si sarebbe comportato meglio di lui. Ma Killua era stato già un mostro in passato, Aithusa invece mai.
<< Non sono io quella che merita preoccupazione, o pietà. E' lui! >>
<< No, questo non è vero! Voi due non siete uguali! Lui è un assassino, tu no! >>
<< Ah, no? >> domando sarcastica Aithusa, alzandosi in piedi e mettendosi di fronte a lui << Strano, perchè io ricordo con una certa chiarezza di aver ucciso sei dei suoi migliori amici. E anche tu me lo hai ricordato, un momento fa. Posso fare la vittima o la paladina della giustizia quanto voglio, ma io non sono migliore di lui. >>
<< Tess, ma questo non è vero. Tu stai dalla parte dei buoni... >>
<< E quale sarebbe la parte dei buoni, secondo te? >>
<< La parte di quelli che combattono l'oscurità! La parte di quelli che fanno la cosa giusta, che sono onesti e altruisti... >>
<< E tu pensi davvero che io sia stata completamente disinteressata e onesta nel gestire questa cosa con la Brigata? Credi davvero che io nel profondo non abbia desiderato vendetta, proprio come mio fratello? Che io non volessi una rivincita? >>
Killua era in difficoltà << Be', io... no, forse no.... >>
<< Aveva già perso tanto perdendo Ofelia, che era la sua Metà, ciò che lo rendeva completo.... tu e io possiamo capire cosa si prova. E poi io ho ucciso metà i suoi compagni, e volevo uccidere anche lui! >>
<< E lui si è vendicato di te attraverso Illumi, che a sua volta si è servito di me per colpirti! E prima ancora ha fatto una strage di innocenti per eseguire uno stupido requiem! E prima ancora ha assorbito il popolo dei Kuruta, e i tuoi genitori, per sfruttare la loro energia vitale! E Dio solo sa che altre cose hanno fatto, lui e la sua banda di Rinnegati! >> esclamò Killua, che stava cominciando ad alterarsi << Tess, torna in te! Avrà sicuramente sofferto molto, ma questo non giustifica tutte le azioni che ha commesso! >>
<< No, hai ragione. Ma quello che ha fatto lui a me e a tutti gli altri non giustifica quello che poi ho fatto io. >> rispose Aithusa, con un tono così deciso da non ammettere repliche.
<< Tess... >> sospirò Killua, scuotendo la testa.
<< No, Killua. Non mi convincerai del contrario. Sono stata una stupida e una presuntuosa, punto. Credevo di sapere cosa fosse giusto, e invece non avevo capito niente. >> replicò Aithusa determinata, per poi sedersi sul bordo del letto con la testa fra le mani.
Killua la fissò dispiaciuto: ancora una volta la sua immancabile gentilezza la tradiva, gettandola nei dubbi e nello sconforto.
Il ragazzo sospirò. La verità era che, a dispetto di quanto lei stessa credeva di sé, e a dispetto di tutte le azioni discutibili che aveva compiuto fino a quel momento, Aithusa era troppo buona per il ruolo che aveva in quel mondo. Di solito Aithusa si dimostrava tendenzialmente forte, e capace di reggere il peso della sua Missione, ma quando si trovava in circostanze come quella, in cui il suo cuore e la sua mente era torturati da terribili dubbi e angosce, era in quei momenti che veniva rivelata la sua intrinseca fragilità, e la sua tendenza a cercare il bene in qualsiasi persona. Perfino in quel subdolo assassino di Kuroro.
<< Non posso più farlo. >> dichiarò la ragazza alzando il capo.
Killua si distolse dai propri pensieri << Cosa non puoi più fare? >>
<< Quello che avevo promesso. Eliminare la Brigata! Non posso più farlo. >>
Killua boccheggiò incredulo << Che cosa? Tess, non è divertente... >>
<< Non sto scherzando, Killua. >>
<< Non puoi dire sul serio! >>
<< Sono serissima, invece. Non credo sia più giusto farlo. Prima lo pensavo, adesso non più. Ora che so cosa è accaduto davvero dieci anni, e che conosco i motivi che lo hanno spinto a diventare quello che è, non penso di poter più rivolgere la mia spada contro di lui. >>
<< Amore, ascolta... >> cominciò Killua, correndo a prendere le mani della ragazza tra le sue << Senti, anche a me dispiace moltissimo per lui. Ma Kuroro è pericoloso, non puoi permettere che se ne vada in giro per il mondo ad uccidere gente! So che il suo passato ti fa provare pietà per lui, ma è al presente che devi pensare, e al futuro! >>
<< Cosa vuoi dire? >> chiese Aithusa perplessa.
<< Hai capito benissimo, Tess. Pensi davvero di poter fare marcia indietro in questo modo, dopo tutto ciò che è successo? >>
<< Posso convincerlo a deporre le armi! Gli dirò che non voglio più scontrarmi con lui, mi dovrà ascoltare! >>
<< Per ascoltarti ti ascolterà, ma di sicuro non ti crederà! Andiamo, lo hai già ingannato più di una volta, credi davvero che a questo punto possa fidarsi di te? >>
<< Be', io... >> cominciò Aithusa in difficoltà.
<< E anche se lo facesse, non credo che la tua decisione sia giusta, Tess. Hai dimenticato il tuo dovere, per caso? Se non lo fermi continuerà a mietere vittime, e ora che i suoi compagni sono morti sarà più crudele che mai! >>
<< Senti, io non penso di potercela fare a commettere un simile misfatto, va bene? Non pensi che io abbia fatto già abbastanza? Vuoi anche che mi sporchi le mani con il suo sangue, dopo essermele già sporcate con quello dei suoi compagni? >>
<< E tu pensi che mi piaccia l'idea che tu lo faccia? E' ovvio che non mi piace! Ma se non lo farai tu chi potrà farlo? >> esclamò Killua, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
Aithusa aprì la bocca per replicare... e la porta della camera di spalancò bruscamente, e sulla soglia comparve un Taranis Kuruta completamente fuori di sé, e con i suoi bellissimi occhi azzurro cielo offuscati dalla rabbia.
Aithusa sobbalzò per lo spavento << Santo cielo, padre! Ma perchè non bussate prima di entrare? >>
<< Stavo per farlo, mia cara. Ero venuto perchè ero preoccupato, e volevo sapere come stavi. Sì, stavo per farlo! Ma poi ho sentito quello che hai detto, e la rabbia ha decisamente preso il sopravvento sulle buone maniere! >>
<< Stavi origliando?! >> esclamò Aithusa scandalizzata.
<< L'ho appena detto! >> esclamò Taranis, e Killua non potè fare a meno di notare che padre e figlia avevano lo stesso modo di parlare diretto e  fastidiosamente sfacciato << E quello che ho sentito non mi è piaciuto per niente! >> affermò l'uomo, per poi afferrare Aithusa per un braccio e trascinarla fuori dalla stanza.
<< Ah! Padre, ma che fate? >> chiese Aithusa confusa, mentre Killua si affrettava a correre loro dietro.
<< Ti do una lezione, figlia mia! Un po' in ritardo, ma meglio tardi che mai! >>
I tre giunsero in salotto (chissà perchè alla fine si arrivava sempre lì) e Taranis spinse la figlia davanti a sé, mentre tutti si avvicinavano curiosi per ascoltare.
<< Ascoltami bene, signorina! Non so cosa tu ti sia messa in testa, ma se hai pensato anche solo per un momento di poter giocare con le vite di tutti noi e del nostro popolo, be' ti informo del fatto che hai commesso un gravissimo errore! >>
<< Giocare con le vostre vite? Ma di cosa state parlando? >> esclamò Aithusa con voce offesa.
<< Hai capito benissimo, ragazzina! Ho sentito quello che hai detto a Killua! Ho sentito che hai intenzione di tirarti indietro! >>
<< E questo cosa c'entra con il giocare con le vostre vite? >>
<< E lo chiedi anche? >> gridò Taranis, per poi avvicinarsi minaccioso alla figlia << Pensi davvero di poter fare tutto ciò che ti salta in testa? Di poter cambiare idea in questo modo, senza tenere conto delle conseguenze? E' così? Un giorno decidi di sterminare la Brigata dell'Illusione coinvolgendo nei tuoi piani anche tuo fratello, le tue allieve e tutti i tuoi amici, e il giorno dopo ci ripensi, dopo aver ucciso così tante persone ed esserti assunta una simile responsabilità? >> 
<< Pensate che il mio sia un capriccio?! Non lo è affatto! Le mie azioni passate erano dettate da buone intenzioni, e anche il mio cambiamento di opinione di oggi lo è! Non è che io mi sveglio la mattina e cambio opinione come cambia il tempo! >>
<< Be', veramente... >> borbottò Lysandro, e Desirée gli pestò un piede.
<< Buone intenzioni? E cosa c'è di buono nel volerci rovinare tutti, e nel voler distruggere il tuo onore, sentiamo? >>
<< Rovinare tutti? Distruggere il mio onore? Ma cosa state dicendo? >> gridò Aithusa, ormai anche lei furibonda.
<< Mi hai sentito! Perchè non provi ad immaginare quello che accadrebbe se tu ti tirassi davvero indietro? >> chiese Taranis << Immagina Kuroro venire qui, sentirsi dire che la ragazza che è destinata a distruggerlo vuole arrendersi! Cosa credi che farebbe? Speri forse che ti stringa la mano e se ne vada? >> continuò Taranis << No, tanto per cominciare ti ucciderebbe, per poter scongiurare definitivamente la profezia. Poi ucciderebbe la tua famiglia, Killua compreso, colpevoli di averti aiutato, o anche solo di volerti bene. Poi se andasse bene riassorbirebbe di nuovo me, tua madre e tutti i Kuruta, riottenendo di nuovo i poteri smisurati che aveva prima, e se andasse male.... >> Taranis lasciò la frase in sospeso, mentre Aithusa diventava ogni secondo più pallida.
<< Ma io pensavo.... è che Kuroro.... >> balbettò con voce rotta la Maga.
<< Provi pietà per lui. Lo capisco, anche a me dispiace per lui, perchè anch'io so cosa significa perdere la propria Metà. Ma non puoi farti prendere dai sensi di colpa. Devi pensare al tuo dovere! >>
<< Ma... non è giusto... >>
<< Lo so. >> la interruppe Taranis con voce tagliente << Ma avresti dovuto pensarci prima. Ora non ti puoi più tirare indietro, ci sono troppe vite in gioco. E hai dato la tua parola, non dimenticarlo. >>
<< Ma perchè devo farlo proprio io? >> gemette Aithusa << Perchè non può farlo qualcun altro? >>
<< Perchè sei tu la donna della profezia. Sei tu la principessa dei Kuruta, ed è tuo dovere proteggere il tuo popolo, e la tua famiglia, e perchè sei una Maga. Perchè sei stata tu a dare inizio a tutto questo. Pensi che Ofelia si sia divertita a tradire Kuroro? No, è ovvio. Ma lo ha fatto comunque, perchè sapeva quale fosse il suo dovere. E anche tu dovrai fare quello che non vuoi per un bene superiore. >>
<< Ma.... >> protestò ancora Aithusa.
<< Basta. >> ringhiò Taranis, ergendosi in tutta la sua maestosità << Se proprio non volevi trovarti in questa posizione, avresti dovuto pensarci prima. Io e vostra madre vi avevamo dato l'occasione di essere liberi e in pace, e voi l'avete sprecata. Tu l'hai sprecata, e adesso ne devi affrontare le conseguenze. Ci hai salvati tutti, e adesso la responsabilità di ciò che ci accadrà sarà tua. Ovviamente noi non ti lasceremo sola, ma non avrai la possibilità di tirarti indietro, neanche se questo ti costringerà ad agire contro la tua coscienza. Perchè sei una principessa, e non hai altra scelta! >>
Aithusa vacillò sotto il peso delle parole del padre. Ma era vero ciò che aveva detto? Davvero non aveva altra scelta che fare ciò che doveva, e non ciò che voleva? Davvero pur di salvare la propria gente, la propria famiglia e il proprio onore doveva colpire un uomo diventato malvagio perchè era stato ferito, e perchè nessuno si era fermato a pensare che forse poteva essere salvato dalle tenebre?
Sì, devi. Il dovere prima della felicità.
Taranis aveva ragione. Non poteva tirarsi indietro in quel modo, non dopo essersi presa una responsabilità così grande. Doveva fare in modo che Kuroro non rappresentasse più una minaccia per le persone che amava, a costo di andare contro tutti i propri principi.
Avrebbe fatto ciò che si sarebbe reso necessario, anche se con sommo dolore e rammarico.
Killua le si avvicinò e la circondò da dietro con le braccia; Aithusa si lasciò andare contro di lui.
<< Scusa per prima... non dovevo prendermela con te.... giuro che ho i nervi a pezzi, non so cosa mi stia succedendo, mi sento così strana.... >>
<< Non preoccuparti. >> rispose comprensivo Killua, per poi posarle un leggero bacio sulle labbra << Ti amo così come sei, lo sai. >>
<< Lo so. >> sorrise debolmente Aithusa << Non ti merito. >>
<< Smettila. >> la riprese Killua, per poi baciarla di nuovo.
<< Ok, magari le dimostrazioni di affetto le rimandiamo a dopo. >> li interruppe imbarazzato Taranis << Piuttosto, ora che facciamo? Riguardo a Kuroro, voglio dire. >>
I due ragazzi si separarono loro malgrado, e dopo un momento Aithusa rispose << Be' io... penso dovremo cercare di capire dov'è... non credo che sia ai confini del regno, altrimenti Nex e zia Selina lo avrebbero percepito attraverso i loro incantesimi. Si sarà nascosto da qualche parte, per riorganizzarsi. A quest'ora avrà già saputo di Illumi... >>
Aithusa venne interrotta dallo squillare di un telefono; dopo un attimo di realizzazione,tutti cominciarono a rovistarsi nelle tasche per cercare il proprio cellulare.
<< Lasciate, è il mio! >> disse Lysandro per poi portarsi il telefono all'orecchio << Pronto? >>
Tutti si zittirono per ascoltare.
<< Ah madre, siete voi! Cosa c'è? >> chiese Lysandro, accennando un sorriso. Sorriso che scivolò subito via, mentre Lysandro impallidiva bruscamente << No, ditemi che non è vero. No, non posso crederci... >>
<< Lys? >> chiese Aithusa preoccupata, avvicinandosi all'amico.
Lysandro la guardò senza vederla << Sì, ho capito... sì, glielo dirò.... non preoccupatevi, non rimarremo con le mani in mano.... sì, vi faccio sapere. State attenti. >>
<< Lys? Mi dici che succede? >> chiese preoccupata Aithusa, mentre Lysandro riattaccava.
<< Tess... >> cominciò Lysandro con voce tremante.
<< Che c'è? Che c'è, parla per carità! E' successo qualcosa ai tuoi genitori? >> chiese Aithusa, sempre più agitata. 
<< No. Loro stanno bene. >>
<< E allora? Che è successo? >>
<< Tess... mi prometti di non svenire, o di non avere una crisi di nervi? >>
<< Lysandro, per l'amor di Dio! Ti decidi a dirci che è successo? >> esplose nervosa Desirée.
Lysandro inspirò profondamente, e alla fine parlò:
<< La Brigata, cioè quello che ne resta,.... ha radunato un esercito di demoni di dimensioni mai viste, con l'intenzione di conquistare Avalon. Stiamo parlando di qualcosa come duecentomila demoni. Ora sono ad Avalon, e... sono già penetrati nelle mura del regno, e si dirigono verso la capitale, Nimea. >>
Brigata.... esercito... demoni.... duecentomila.... Avalon.... conquistare.... mura.... regno.... Nimea....
Tutti i Maghi presenti ad eccezione di Lysandro vacillarono pericolosamente, trattenendo il fiato per l'orrore che li paralizzava.
La loro patria, la loro casa.... era in pericolo. I loro compagni... in pericolo. Un esercito di duecentomila demoni alle porte di Nimea.....
Aithusa aveva cominciato a tremare vistosamente.
<< TRADIMENTO! >> gridò fuori di sé Nex.
<< Sono.... sono stati mandati venti Maghi in avanscoperta, e solo uno di loro è tornato, più morto che vivo, hanno detto che è stato torturato... e aveva un messaggio per te, da parte di Kuroro..... >> balbettò Lysandro.
Aithusa alzò di scatto la testa << Qual è il messaggio? >>
Lysandro aprì la bocca per parlare, ma non ne uscì alcun suono.
<< Lysandro! >>
<< Kuroro.... ha detto di riferirti queste testuali parole.... Mia cara signorina Aithusa, siete più furba di quanto avessi previsto! Visto che non mi è più possibile colpirvi direttamente, allora vi ferirò nel modo peggiore possibile: ucciderò i vostri compagni, e prenderò Avalon! Da oggi è guerra aperta! A voi la mossa! >>
A voi la mossa.
Aithusa vacillò di nuovo, e questa volta Killua ebbe la presenza di spirito per afferrarla prima che cadesse. Il ragazzo mise a sedere la Maga su un divano, e non riuscì a trattenere un gemito di dispiacere quando vide che gli occhi della ragazza era diventati di intenso rosso scarlatto.
<< Oh. >> mormorava Concorda << Oh, mio Dio.... >>
<< Maledetto bastardo! >> imprecò furiosamente Nex, sostenendo la madre << Il suo problema è con noi, eppure se la prende con i Maghi di Avalon! >>
<< E' una provocazione. >> intervenne turbata Ofelia << Vi stanno sfidando ad intervenire per fermarli. Sanno che voi non vi tirereste mai indietro davanti ad una simile minaccia, e sono convinti che non si possa sopravvivere ad un attacco di una simile portata. >>
Killua, Taranis, Masahiro e Kurapika rabbrividirono.
<< Aithusa. >> chiamò Lysandro.
La ragazza non si mosse, tenne la testa china e continuò a fissare il vuoto.
<< Aithusa! Riprenditi, per l'amor del cielo Dobbiamo fare qualcosa! >> esclamò Lysandro spaventato.
In quel momento qualcuno bussò al portone principale.
Tutti si voltarono di scatto verso la porta, compresa un'atterrita Aithusa << Ma non c'erano gli incantesimi di protezione intorno al castello? >>
<< Infatti ci sono! Ma proteggono i confini solo dai demoni e dai Rinnegati! >>
<< Allora chiunque abbia bussato non appartiene a nessuna delle due categorie! >>
<< Comunque non possiamo fidarci. Vado a vedere. Voi state in guardia. >> disse Lysandro, facendo scivolare la sua frusta fuori dalla manica, e dirigendosi verso la porta. Desirée tolse la sua balestra dalla schiena, Nex sfoderò i suoi chakhram, zia Selina aprì un lungo bastone a scatto, e Aithusa sguainò la sua spada dorata, per poi lanciare a Concorda una daga.
Lysandro si appiattì contro il muro, e con un movimento fulmineo aprì la porta, afferrò violentemente il nuovo arrivato per il bavero della camicia e lo spinse contro uno dei due battenti.
<< Lysandro Lovelace! Che affronto è mai questo? >> esclamò l'uomo, oltraggiato. Era un Mago piuttosto maturo, che dimostrava sicuramente più di cinquant'anni, e la sua aura era potentissima, quasi quanto quella di Concorda e Aithusa. Un Maestro, senza dubbio.
Lysandro indietreggiò, attonito nel riconoscerlo << Maestro Shion? >>
<< In persona! Come osi prenderti una tale libertà? >> gridò offeso il Maestro, mentre tutti gli altri si avvicinavano e trattenevano il respiro per la sorpresa.
<< Perdonatemi Maestro, non sapevo foste stato voi a bussare! Cosa ci fate qui? >>
<< Sono venuto per parlare con la Maestra Aithusa.... >> cominciò Shion.
<< Se siete venuto ad avvertirci dell'attacco ad Avalon arrivate tardi, Maestro. Siamo già stati informati. >> intervenne una Concorda sopraggiunta in quel momento con sua figlia al proprio fianco.
Shion trattenne il fiato, incredulo << Concorda Duchannes? >>
Concorda fece un passo avanti << Sì, Maestro. Lo so che sembra assurdo.... ma sono proprio io. >>
<< Ma.... ma questo è impossibile! Credevamo tutti che voi foste morta dieci anni fa, anche vostra figlia.... >>
<< Sì, lo so. Ma le cose sono andate in maniera diversa. >> rispose Concorda, a disagio << E' una storia lunga.... >>
<< Dovrete raccontarmela un'altra volta, allora. Ora non abbiamo tempo! >> esclamò Shion riacquistando il proprio contegno << Se è vero che sapete già tutto, allora converrete con me sul fatto che è necessario intervenire per fermarli! >>
<< Naturalmente! E io e mia figlia partiremo subito per Avalon, non è così Aithusa? >> chiese Concorda rivolta alla figlia. Aithusa sembrava ancora essere vagamente frastornata, ma annuì.
<< Come sarebbe? E noi non veniamo? >> chiese offeso Lysandro, con il tacito supporto di Nex, Desirée e Selina.
<< Questo dipende da voi, ragazzi. Io posso parlare sono per me e per mia figlia, voi potete scegliere da soli cosa fare. >>
<< Ovviamente verremo! Ci avete presi per codardi? >> esclamò indispettito Nex.
<< No. >> disse Aithusa con voce fredda e decisa, riacquistando il controllo di sé.
Nex si voltò verso la ragazza << Cosa hai detto, cugina? >>
<< Ho detto no. Non potete venire, non tutti almeno. Qualcuno deve restare, il castello non può rimanere senza protezione. >> 
<< Aithusa! Non ti aspetterai davvero che qualcuno di noi rimanga indietro! >> 
<< Non me lo aspetto. Lo esigo! >> gridò Aithusa autoritaria, avvicinandosi minacciosa al cugino.
<< Ma... >>
<< Silenzio! >> 
<< Nex... >> intervenne Desirée posando timidamente una mano sul braccio del ragazzo << Aithusa è il nostro capo. E' giusto fare ciò che ci chiede, lo sapete! >>
Nex si voltò incredulo verso la ragazza. Era la prima volta che Desirée si rivolgeva a lui per contestarlo. Di solito sembrava essere sempre così intimorita da lui...
<< Aithusa. >> intervenne Shion vagamente a disagio << Vi stavo dicendo prima che sono venuto per avvertirvi della guerra appena scoppiata... ma in effetti sono venuto anche per un altro motivo. >>
<< E sarebbe? >> chiese Aithusa rivolgendosi all'uomo.
<< Per questa. >> rispose Shion, per poi tirare fuori una lettera chiusa dalla tasca << E' stata scritta dai maggiori esponenti dell'esercito, ed è indirizzata a voi. E' imperativo che la leggiate adesso e ad alta voce, così che tutti possano sentirvi. >>
Aithusa fissò la lettera che Shion le tendeva con uno sguardo indecifrabile, ma nel profondo il suo cuore stava per esplodere. Aveva sempre temuto l'arrivo di quel giorno, e le era bastato fissare Shion negli occhi per intuire il contenuto della lettera.
Tuttavia la prese comunque, e con un brusco movimento della spada la aprì, per poi estrarre il foglio contenuto nella busta e cominciare a leggerlo a voce alta:

Mia cara e giovane Maestra Aithusa,
mi presento, sono Jonah Verlac, Mago Guardiano dei Serpenti, e vi scrivo a nome dei più alti ufficiali dell'esercito dei Maghi, dall'assedio di Avalon. Se state leggendo questa lettera significa che già sapete della terribile sciagura che in questo momento si sta abbattendo su di noi. No, definire sciagura ciò che sta accadendo in questi istanti nella nostra amata patria è ingiusto, poiché non si tratta di un tragico evento voluto dal fato, ma del più mostruoso e spregevole tradimento mai perpetrato nella storia della nostra specie. 
Mai prima di oggi un Rinnegato aveva mai osato tanto. Addirittura sfidare l'intero esercito per conquistare la natia patria Avalon, la casa di ogni Mago, un luogo che non ha mai conosciuto il governo di un re, ma solo una pacifica convivenza fondata sulla fratellanza, l'uguaglianza e l'amicizia reciproca... mai, nemmeno nei miei incubi peggiori, avrei pensato di assistere ad un tale atto di scelleratezza da parte di un uomo della mia stessa specie.
Ma non dilunghiamoci oltre nel nostro risentimento, mia signora. Vi scrivo, come ho già detto a nome degli ufficiali e di ogni singolo Mago dell'esercito, per darvi una terribile notizia: il Maestro Li Fa, il nostro stimato capo dell'esercito, è deceduto stamane battendosi coraggiosamente e onorevolmente contro Kuroro Lucifer in persona, che lo ha ucciso senza dimostrare alcuna pietà. Lascio alla vostra immaginazione il dolore e il cordoglio che in questo momento l'intero esercito sta provando, mentre piange il suo valoroso ex comandante.
Ma, anche se è terribile doverlo dire, in questo momento purtroppo non c'è tempo per le lacrime. Il nostro comandante è morto, e molti altri lo hanno seguito oggi stesso, e sicuramente non saranno i soli se qualcuno non prenderà il posto del Maestro Li. Abbiamo bisogno di un nuovo Maestro che si metta alla testa dell'esercito, e che ci possa condurre alla battaglia e al trionfo.
Sono sicuro del fatto che voi conosciate le procedure: quando un generale muore, il suo sostituto si sceglie con una votazione popolare e democratica. E sono sicuro che non sarete molto sorpresa nell'apprendere che, quando i Maghi di Avalon sono stati chiamati a votare, la scelta è caduta quasi all'unanimità su di voi.
Ovviamente non siete obbligata ad accettare. Sono perfettamente consapevole del fatto che un simile incarico possa sembrare estremamente difficile da gestire, specie se ad assumerlo è una donna giovane come lo siete voi. Ma spero e confido sul fatto che il vostro coraggio sia in grado di superare la vostra paura, e che ci dimostrerete, dopo aver già servito in maniera impeccabile e straordinaria la vostra Missione per otto anni e aver ottenuto il grado di Maestra a soli diciassette anni, di essere abbastanza forte e valorosa da poter accettare anche questo onere.
Come vi ho già detto, non siete obbligata ad accettare. Ma voglio che sappiate una cosa, mia signora: se accetterete, comunque vadano le cose io vi considererò sempre la più grande leader che potrei mai avere il privilegio di seguire, e su cui l'esercito potrebbe mai contare.
Con grandissima stima e ammirazione,
Jonah Verlac


Shion raddrizzò le spalle e guardò serio la Maga << Avete una risposta, Aithusa? >>
Aithusa chiuse il foglio, e tese di nuovo la lettera al Maestro << Sì, signore. La mia risposta è no. Ovviamente verrò ad Avalon per combattere insieme a tutti i miei compagni, ma lo farò come un semplice soldato, non come capo dell'esercito. >>
Lysandro e Nex trattennero il fiato << Tess! >>
<< Aithusa! Perchè questo rifiuto così fermo? >> chiese Shion sconcertato.
<< Per il semplice fatto che io quel posto non lo merito. Ci sono Maestri con molta più esperienza di me in circolazione. Rivolgetevi a loro. >>
<< Non c'è un Maestro abile quanto voi, Aithusa! Voi avete già ucciso sei membri della Brigata dell'Illusione! >>
<< Basta. Vi ho già dato la mia risposta, signore. >> rispose tranquillamente la ragazza.
<< Vi prego! Chi potrebbe mai prendere quel posto se non voi, Aithusa? Siete voi ad essere destinata a distruggere la Brigata! E poi non c'è nessuno che possa farlo, nessuno che abbia anche mai soltanto visto la Brigata faccia a faccia! >>
<< Questo non è vero. Una c'è, ed è la migliore Maestra in assoluto, senza possibilità di replica. >>
<< Chi? Di chi parlate? >>
<< Davvero ancora non ci siete arrivato, signore? Sto parlando di mia madre, di Concorda Duchannes! >>
Tutti tacquero, ammutoliti dalle parole decise di Aithusa. Concorda fece un passo indietro, incredula.
Shion sbatté le palpebre << Vostra madre? >>
<< Converrete con me riguardo al fatto che lei sia la scelta migliore. Ha addestrato lei stessa Kuroro a suo tempo, e conosce bene tutte le sue strategie. Inoltre è una Maga con decenni di esperienza alle spalle, e che gode dell'ammirazione di tutto l'esercito, compresi i membri più anziani. E quando anche tutti gli altri sapranno che è ancora viva, la appoggeranno senza dubbio. >>
<< Aithusa, io non credo... >> cominciò Concorda preoccupata.
<< Mamma, ascoltate. >> la interruppe Aithusa, avvicinandosi a lei con un sorriso luminoso << Io giuro che darò il meglio di me sul campo di battaglia, e che fino a quando avrò vita non permetterò a Kuroro di prendere la nostra casa. Ma guidare un esercito... questa è una cosa che solo voi potete fare. Se voi sarete il mio comandante e quello di tutti noi, io so che potremo fermare Kuroro. E vi giurò che vi seguirò ovunque e in qualsiasi circostanza. >>
Davanti a quelle parole sincere e incoraggianti Concorda trattenne il fiato emozionata << Ma quel posto ti spetta di diritto... tu saresti un buon capo, ne sono sicura..... >>
<< Forse. >> rispose Aithusa sorridendo << Ma voi ne sarete uno migliore. E ci sono delle volte in cui un guerriero deve farsi da parte, e rinunciare alla gloria per un motivo più grande. Non mi dispiace farmi da parte, ve lo assicuro. So di star facendo la cosa giusta. >> concluse la ragazza, per poi rivolgersi a Shion << Vi prego signore, ora tornate ad Avalon e comunicate la mia decisione e i miei desideri all'esercito. Per favore, fate tutto il possibile per convincerli, noi vi raggiungeremo al più presto. >>
Shion non sembrava essere ancora del tutto convinto, ma annuì.
<< Come volete, Aithusa. Sperò comunque che, nel caso vostra madre diventasse generale, voi accettare il posto di sua vice... >>
<< Questo posso accettarlo. Vi ringrazio. >> rispose gentilmente Aithusa.
Shion accennò un leggero inchinò, e se ne andò.
Per un momento nessuno parlò. Tutti erano ancora scombussolati da tutto ciò che era successo, e Aithusa e Concorda si scambiarono uno sguardo d'intesa, e fecero scontrare le loro spade in un gesto di cameratismo. Sarebbero state estremamente letali insieme, su questo non c'erano dubbi.
<< Allora? Che si fa? >> chiese Concorda alla figlia.
<< Io e te andiamo, e Lysandro e Daisy ci seguono. Nex e Selina invece restano a tenere la posizione. >>
<< CHE COSA? >> esclamarono oltraggiati Nex e Selina, mentre Lysandro e Daisy esultavano e si davano il cinque << PERCHE' NOI DOBBIAMO RESTARE? >>
<< Primo: perchè qualcuno deve restare per forza. Secondo: perchè gli incantesimi di protezione li avete fatti voi, e quindi dovete rimanere ad alimentarli. Terzo: perchè l'ho detto io, cari! >> rispose divertita Aithusa, e anche Concorda scoppiò a ridere.
<< MA NON E' GIUSTO! >> gridarono ancora offesi Nex e Selina, con una faccia buffissima che li faceva sembrare dei bambini.
<< Scusate! Il capo ha sempre ragione! >> rise ancora Aithusa, e con quello la discussione si concluse. I Maghi corsero a prepararsi alla battaglia, ridendo e facendo battute sulle smorfie di Nex e Selina.
Cercavano di alleggerire la tensione con gli scherzi e le risate. Ma tutti e quattro sapevano bene di stare andando incontro alla più terribile battaglia della storia della magia.
Ma erano pronti: erano ormai anni che aspettavano quel momento, e il loro nemico non avrebbe avuto vita facile.

   
 
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