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Autore: lolli89    11/07/2016    2 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << James! Dai! Non ridere! Non è divertente! >>, protestò Xx al telefono.
 
 << S-scusa amore! Ma mi fa morire dal ridere >>, sghignazzò lui, cercando di trattenersi: era a Londra da circa una settimana, e lei gli aveva mandato la foto della sua pancia, ( ogni settimana le facevano una foto per vederne i progressi ), e poi gliene aveva appena mandata una seconda… con un piccolo problema tecnico. Lei non ci stava più dietro al volante: era abbastanza piccoletta, e quindi doveva tirare il sedile del guidatore piuttosto avanti, solo che… non ci stava. Niente da fare. Aveva provato in tutti modi a passare e non c’era stato verso… e ovviamente non poteva tirare un po' più indietro il sedile, o non sarebbe arrivata ai pedali. Quindi aveva mandato a lui la foto di lei incastrata dietro il volante, e delle faccine.
 
 << Sei veramente simpatico. Dì a Oliver di ridere più piano, lo sento da qui >>, sbuffò Xx, e James diede una gomitata al fratello.
 
 << Scusaci Xx >>, le disse Oliver al telefono, ricominciando a ridere -più piano - dopo due secondi.
 
 << Si, scusaci amore. Ma è cresciuta parecchio in questi giorni che non c’ero >>, osservò James, tornando un po' più serio, anche se stava ancora ridendo sotto i baffi.
 
 << La dottoressa ha detto che è abbastanza normale che verso la fine cresca di più >>, gli disse lei.
 
 << Ma… dove stavi andando con la macchina? >>.
 
 << A fare la spesa, o morivo di fame >>.
 
 << Ma… non ti aveva chiesto di non fare lavori pesanti? >>, domandò James, con un filino di rabbia nella voce.
 
 << Non credo che fare la spesa rientri nella categoria >>, obbiettò lei.
 
 << Non normalmente, ma probabilmente dopo la spesa avrai avuto delle borse pesanti da portare. A proposito… come ci sei andata senza macchina? >>, le domandò curioso.
 
 << Ho chiesto un passaggio a un’amica, e lei mi ha portato dentro le borse e aiutato a sistemare la spesa >>, raccontò Xx.
 
 << Ok… sai, amore… io mi preoccupo per te e il bambino. Anche la dottoressa ti aveva detto di limitare gli sforzi e i lavori pesanti >>, le ricordò.
 
 << Lo so… è solo che mi sento così… inutile, in certi momenti. Tutti gli altri attorno a me si danno da fare, e io resto a guardare >>, si confidò.
 
 << Lo so che non è nella tua natura, ma ormai non manca molto al parto, e poi potrai riprendere a fare le tue cose normalmente >>, la rincuorò.
 
 << Si… beh, sono contenta che la foto vi abbia fatto ridere. Ci sentiamo stasera e per messaggi. Ti amo >>.
 
 << Va bene. Ti amo… mi mancate molto. A stasera >>.
 
 
 
Era tardo pomeriggio, e Xx stava stirando l’infinità di camicie che James indossava – e poi lei lavava e stirava -.
 
Gli capitò tra le mani una delle sue preferite – quella blu -, che le ricordava moltissimo un capodanno che avevano trascorso loro due soli a Helsinki… quando avevano fatto l’amore per la prima volta: era sempre un ricordo dolcissimo per lei, che le faceva spuntare un sorriso sulle labbra.
 
Afferrò il cellulare, e inviò un messaggio a James.
 
 “ Ho voglia di sentire il tuo respiro sulla mia pelle… le tue mani sul mio corpo… le tue labbra sulle mie. Vorrei tanto che tu fossi qui per fare l’amore con te… con addosso la camicia blu “.
 
E inviò il messaggio: si sentiva un po' stupida, non gli aveva mai mandato messaggi del genere prima… ma era anche vero che erano quasi dieci giorni che James era via, e aveva dovuto ritardare il rientro di qualche altro giorno.
 
 
 
James, ricevette il messaggio – era appena uscito da un incontro con alcune persone dell’associazione che lui e Oliver sostenevano da qualche anno -, e vedendo che era di Xx lo aprì subito.
 
Leggendolo… rimase di sasso. Dapprima incredulo che la sua Xx, un po' timida, gli avesse mandato davvero quel messaggio… poi però si ritrovò a sorridere entusiasta… digitando sul telefono la risposta:
 
 “ Vorrei essere lì con te per stringere le mani alle tue, intrecciare le nostre dita… sentire il tuo dolce peso su di me, sentire la tua voce gemere e vedere il tuo viso godere… “, e premette invio, sorridendo tra se, rimettendosi il cellulare nella tasca dei jeans.
 
 << Che hai? >>, gli chiese Oliver, guardandolo.
 
 << Oh, niente >>, continuò lui, sorridendo.
 
 
Xx stava ancora stirando e quando ricevette la risposta di lui, lesse avidamente il messaggio.
 
 << Ah, James… cosa ti farei >>, disse tra sé, pensando a una risposta adatta da scrivere…  e poco dopo le venne l’idea.
 
 “ Ti accarezzerei con le mani e con le labbra. Un bacio intenso… profondo e proibito, per poi scendere sul tuo petto e seguire la scia per arrivare alla tua eccitazione, e… “, e inviò, sorridendo per la sua audacia, anche se in fondo non aveva scritto niente di troppo esagerato.
 
 
 James, in auto con il fratello, ricevette il messaggio e lo aprì subito, curioso di vedere la sua risposta.
 
Quel giochino che stavano facendo a distanza gli stava piacendo molto – anche troppo -, e le risposte che lei gli mandava lo intrigavano, lasciandolo con la voglia di scoprire fin dove si sarebbero spinti.
 
 “ And…? “, James digitò subito la risposta.
 
 << Ma che hai che guardi sempre il telefono? >>, sbuffò Oliver.
 
 << Niente, Xx mi ha scritto >>, cercò di fare l’indifferente per non farsi beccare.
 
 << Sai, fratellino, tu non me la racconti giusta >>, fece Oliver, guardandolo, gli occhi a fessura.
 
James fece finta di niente guardando fuori dal finestrino.
 
 
Xx lesse il messaggio di James, e per qualche minuto valutò la possibilità di non rispondere… almeno non subito: ma si stava divertendo troppo a stuzzicarlo, anche se le stava venendo una voglia matta di fare sesso con lui… che era molto, molto lontano da lei.
 
 “ E… fino a farti esplodere di piacere… assaggiarti un centimetro alla volta… leccandoti… stringendo tra le mie mani la tua erezione… su e giù… “, inviò Xx sorridendo tra sé, immaginando la reazione del suo ragazzo.
 
 
 Quando arrivò il bep che annunciava il messaggio, Oliver fu talmente veloce che afferrò il telefono di James in meno di un secondo.
 
 << Ehi! Give it to me >>, stava protestando James.
 
 << No, no now… oh… but… James! I did not think you were doing things well… >>, disse sorpreso dopo aver dato un’occhiata all’ultimo messaggio, alzando e abbassando le sopracciglia in direzione del fratello, che nel frattempo stava diventano viola per la vergogna e non riusciva a guardarlo in faccia.
 
  << I can answer? >>, fece all’improvviso.
 
 << What?? No!! >>, James era indignato.
 
 << I do not know what’s written! >>, continuò.
 
 << No problem. E… fino a farti… >>, stava iniziando a leggere Oliver.
 
 << Stop! Stop! >>, lo bloccò subito, mentre il fratello ridacchiava.
 
 << Hai capito il mio fratellino... e mia cognata… >>, gongolò Oliver.
 
 << Beh, non era mai successo prima >> si confidò James.
 
 << Forse perché non siete mai stati tanto tempo lontani? >>, domandò l’altro.
 
 << Probably >>, gli rispose.
 
 << Che fai?? >>, si allarmò James, vedendo Oliver digitare velocemente sulla tastiera.
 
 << E… invia >>, concluse Oliver.
 
 << Fermo! >>, ma era troppo tardi, il messaggio era partito.
 
 << What the hell did you write? >>, domandò indignato, ma in risposta ricevette solo un sorriso sbilenco.
 
 
 Xx ricevette il messaggio di James e arrossì di botto.
 
 “ Vorrei sentire le tue labbra sulle mie, i tuoi piccoli morsi… le nostre lingue che si cercano, si intrecciano… le mani percorrere i nostri corpi… vorrei levarti le mutandine con i denti e perdermi dentro di te… “
 
Xx aveva momentaneamente lasciato perdere il ferro da stiro, si era seduta sul divano e si era messa comoda a pensare a cosa avrebbe potuto scrivere, poi, pensando a una delle ultime volte in cui avevano fatto l’amore prima che lui partisse, le venne l’idea…
 
 “ Voglio leccare il tuo orecchio… continuare su tutto il tuo corpo… denti sul collo, affondare le mani sulla tua pelle… far scorrere le dita su tutto il tuo corpo… tracciando con un dito i tuoi nei… sussurrarti quanto ti amo… sentirti ringhiare e gemere per l’orgasmo… prendere la tua eccitazione tra le labbra e farti arrivare al limite… scompigliare i tuoi capelli… “, e Xx inviò.
 
 << Ah… così tu ringhi e gemi durante l’orgasmo? >>, ghignò Oliver al fratello, che arrossì di nuovo.
 
 << Perché, tu rimani muto? >>, gli domandò l’altro, e anche Oliver arrossì.
 
James approfittò di quel momento per riprendersi il cellulare.
 
 << Scusa, ma non mi piace proprio che tu scriva questo genere di messaggi alla mia ragazza >>, fece sarcastico, rileggendosi i messaggi che si era perso.
 
 << Non dirle che ho scritto io gli ultimi messaggi, o mi stacca la testa quando mi vede. E poi… Jay, io stavo scherzando! Sono sposato e amo Katy… senza contare che se anche non lo fossi, non farei mai una cosa del genere a mio fratello. Soprattutto perché lui e la sua ragazza si vede che si amano da lontano un miglio… e poi aspettano un bambino >>, Oliver sembrava indignato.
 
 << Lo so che non lo faresti mai >>, lo tranquillizzò subito il gemello, che non aveva alcun dubbio in proposito.
 
 << Well >>, rispose, un po' più tranquillo.
 
Poco dopo, nella tranquillità di casa sua e dopo aver dato appuntamento al fratello per il giorno successivo, si distese sul suo letto – che gli appariva troppo grande senza Xx -, e digitò la sua risposta.
 
 “ Vorrei strapparti le mutandine – l’ho già detto? -, baciarti dappertutto… e farti gemere, mentre con la lingua vado dentro e fuori di te… e tu ti inarchi, afferrandomi i capelli e tirandoli… “, e inviò il messaggio: sentiva che i pantaloni iniziavano a tirargli un po'.
 
XX ricevette il messaggio, ma non riuscì a contenersi, sentiva qualcosa di caldo montarle dentro… così gli rispose con un messaggio vocale, cercando di fare la voce più seducente che riusciva:
 
 “ Jay… oh my God… vorrei che tu fossi qui… a fare esattamente quello che scrivi… e io te lo prenderei tra le labbra…  succhiandolo e stringendolo… carezzandolo… mentre tu con un dito entri ed esci da me… facendomi avere un orgasmo incredibile… “.
 
 James ascoltò il messaggio vocale e per poco non venne lì, solo per aver ascoltato un audio sexy della sua fidanzata.
 
 “ Xx… dopo essere entrato dentro di te con una… due dita, risalirei sul tuo corpo, afferrerei i tuoi seni, stringendoli con le mie mani… e poi finalmente entrerei dentro di te… centimetro dopo centimetro… perdendomi in te…spingendo prima lentamente… poi più forte… poi di nuovo piano… fino al momento in cui tu mi imploreresti di farti tua… e stringeresti le gambe sui miei fianchi facendomi capire che ci sei… che posso spingere più forte, afferrarti le gambe e aprirle ancora… mentre tu diventi ipersensibile… e ti sfioro ancora con due dita… e con la mano libera ti stringo un fianco… “, James sentiva la sua erezione tirare sempre di più… mentre nella sua testa ripeteva come un mantra “ ancora due giorni e la rivedo “.
 
Xx era un grumo di piacere… e sentire la voce di James che sussurrava piano ma con autorità quelle cose… era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, non resisteva più.
 
 “ James… solo a sentire l’audio sono arrivata quasi all’orgasmo… lo confesso “, gli scrisse.
 
 “ I thought i was the only “, gli rispose sorridendo, mettendo una faccina imbarazzata.
 
 “ Me too “, gli rispose subito.
 
 “ I love you “, si scrissero quasi contemporaneamente.
 
 
 
 << È stata una partita fantastica! >>, fece James entusiasta al fratello, mentre stavano andando verso un pub vicino allo stadio.
 
 << Si, l’Inghilterra è stata molto brava, ha segnato delle mete spettacolari >>, rispose Oliver.
 
 << La prossima volta vorrei portarci anche Xx… e quando sarà il momento anche MiniPhelps >>, fece l’altro sorridendo.
 
 << È un indizio per dirmi che sarà un maschio? >>, si informò subito Oliver.
 
 << No. Non lo sappiamo neanche io e Xx se è un boy o una girl. Ma voglio portarcelo… o portarcela comunque. Non ti sei ancora arreso a sapere il sesso? >>, gli domandò curioso poco dopo, in mano una birra.
 
 << Ni. Non so come facciate a non morire dalla curiosità. Rispetto la vostra scelta, e non voglio sapere davvero il sesso di mio nipote… lo faccio per essere fastidioso >>, ridacchiò Oliver, bevendo un sorso di birra.
 
 
 << Carino da parte tua >>, fece sarcastico James.
 
 << Scherzi a parte… nessun ripensamento sulla scelta? >>, gli chiese più serio il fratello.
 
 
 << Nessuno. Sono felice della scelta che ho fatto… non riuscirei più a immaginarmi senza un bambino in arrivo >>, gli rispose James sorridendo senza neanche rendersene conto.
 
 
 << Sono felice per te… e sarei stato dalla tua parte in ogni caso. Magari prendendoti a calci nel sedere, ma sarei stato con te >>, gli sorrise.
 
 
 << Grazie >>.
 
 
 << E sul fronte paura come andiamo? Fra circa 3 mesi dovrai prenderti cura di un altro essere vivente… non è una cosa da poco. Il mio fratellino diventa papà… dad. O comunque tu voglia essere chiamato >>, domandò ancora Oliver.
 
 
 << Tu si che sai dare fiducia alla gente. Ho paura di fallire, di combinare guai, di non essere all’altezza di essere il papà che questo bambino si merita… e se gli mettessi il pannolino al contrario, prendesse la febbre o al posto del latte adatto gli dessi qualcos’altro? E se ha le coliche… e io non so che fare? E se mi scivola mentre gli faccio il bagnetto? E se… >>, James era un fiume in piena.
 
 
 << Ok, stop. Stai diventando sempre più fantasioso. Ti sei mai fermato a pensare invece: e se gli metto il pannolino giusto al primo colpo? Se lo cullo e si addormenta? Tu hai paura… e credo sia normale, più si avvicina il momento più sei terrorizzato… e credo sia normale, specialmente al primo figlio, ma ricordati che non sei da solo, hai anche Xx al tuo fianco, e insieme troverete la strada. Diventerete dei bravi genitori >>, lo incoraggiò.
 
 
 << Da quando sei così saggio? >>, fece spiritoso James, ma ricevette uno scappellotto sulla nuca.
 
 
 
Era quasi l’una quando James stava aprendo piano la porta d’ingresso, per non svegliare Xx…
 
 
 << James! >>, Xx gli corse incontro a tutta la velocità che la pancia in lievitazione le permetteva, e quasi lo travolse nel suo abbraccio, mentre gli agguantava il collo e lo avvicinava a sé.
 
 
 << Xx! >>, James la accolse tra le sue braccia, stringendola a lui più forte che poteva: le era mancata terribilmente in quei giorni… molto più di quanto era disposto ad ammettere, ed era più che felice all’idea di poterla stringere di nuovo tra le braccia.
 
 
Si guardarono negli occhi per un secondo, trasmettendosi le mille emozioni e sensazioni che stavano provando in quel momento… poi James abbassò lo sguardo verso il pancione che era tra loro e il sorriso si fece ancora più largo… era il suo sorriso timido, quello che Xx preferiva… prima di tornare a posarsi di nuovo su di lei.
 
 
 << Welcome home, love >>, fece con calore prima di alzarsi in punta di piedi e baiarlo lì dov’era, ancora sulla soglia di casa.
 
 
Quel bacio era… straordinario: sapeva di casa, di dolcezza, di amore… ma anche di passione… di trasgressione: si stavano dicendo molte cose, mentre James aveva preso a spingerla piano verso il salotto, dopo aver chiuso la porta con un calcio e mollato la valigia e il borsone da qualche parte in corridoio.
 
 
James le teneva il viso con le mani, scendendo con una sul collo, mentre lei aveva le mani poggiate ai suoi polsi, ai suoi avambracci…
 
 
 << Thanks… che accoglienza calorosa! Non vedevo l’ora di rivederti… di riabbracciarti… mi sei mancata tantissimo >>, fece James, che non smetteva di toccarla, di carezzandole le labbra, come per accertarsi di non stare sognando.
 
 << Anche tu ci sei mancato molto… no, non mi sei mancato molto, mi sei mancato moltissimo… non vedevo l’ora di poterti riavere a casa, tutto per me >>, sorrise lei carezzandolo, tracciando i lineamenti del suo viso con le dita: non riusciva a credere di quanto le fosse mancato quell’uomo… il suo uomo… aveva un posto d’onore nella sua vita e nel suo cuore. Se ripensava a come si erano conosciuti, in quella fredda e temporalesca notte a Venezia… le venivano i brividi, ma anche in quell’occasione lui era stato un gentiluomo… e ora eccoli, a distanza di pochi anni… innamorati e felici, in attesa del loro primo bambino. Chi l’avrebbe mai detto?
 
 
Nel frattempo i due piccioncini erano arrivati al divano, urtandolo e facendo cadere alcuni dei cuscini a terra, e James si sedette sopra questi, aiutando Xx ad abbassarsi – con cautela -, e lei si mise cavalcioni su di lui, che aveva la schiena appoggiata al divano, afferrandogli il collo e baiandolo come se non ci fosse un domani: intensamente… con trasporto e passione. Voleva recuperare tutto il tempo che avevano perso.
 
 
Il suo fidanzato comunque doveva pensarla allo stesso modo, perché la prese saldamente, affondando una mano tra i suoi capelli… mentre l’altra era scesa a stringerle il sedere.
 
 
 << Non… dovremmo… perdere… tanto tempo… lontani… >>, stava dicendo James tra un bacio e l’altro, spostando appena le labbra dalle sue.
 
 
 << Hai… ragione… >>, annuì vagamente lei, troppo impegnata a baciarlo.
 
 
James si fermò per un secondo ad ammirare la sua ragazza, che già gli stava togliendo la camicia con un sorriso birichino sulle labbra.
 
 << Vorrei riprendere quello che avevamo cominciato via messaggi… >>, gemette Xx baciandogli il collo.
 
 
 << Non potrei essere più d’accordo… ma prima fammi salutare mio figlio… o mia figlia >>, le sorrise, mordicchiandole il labbro inferiore… scendendo a leccarle piano il collo con la punta della lingua…
 
 
James si abbassò fino ad arrivare al livello del pancione: << Ciao amore di papà… Dad is at home… i love you so much >>, fece rivolto alla pancia di lei: l’impaccio e l’imbarazzo delle prime volte in cui parlava al suo bambino erano spariti, sostituiti da una completa naturalezza.
 
 
Si allungò ancora un po' per ricoprire il pancione di baci… e potè sentire forte e chiaro il suo bambino dimenarsi sotto le sue mani e i suoi baci, come a volergli dare il bentornato.
 
 
 << H- hai sentito? >>, domandò entusiasta lui.
 
 
 << Certo! Anche miniPhelps è contento di vederti! Dammi una mano ad alzarmi… ti devo far sentire una cosa. Torno subito, aspetta qui >>.
 
 
Xx arrivò dopo qualche minuto, ed in mano aveva il suo cellulare e un paio di cuffie.
 
 
 << Senti >>, fece lei, rimettendosi – con cautela – a cavalcioni su di lui.
 
 
Aveva attaccato la musica, e James la riconobbe subito: era lui che, poco prima della partenza, aveva cantato e suonato con la chitarra.
 
 
Xx gli prese la mano rimettendola sul suo pancione… e il ragazzo potè sentire il suo bambino muoversi tantissimo.
 
 
 << Non lo fa con nessun’altra canzone. Credo che siano le sue preferite… ti riconosce… e gli piace >>, gli sorrise lei radiosa; James era… al settimo cielo.
 
 
 << È… magnifico! >>, James aveva gli occhi brillanti, mentre avvicinava anche la seconda mano, per sentire ballare di più il suo bambino.
 
 
 << Questa era la sorpresa che aveva per te >>, gli sorrise Xx, baciandolo.
 
 
 << Grazie… è una sorpresa perfetta, amore mio >>, le sorrise, rispondendo al bacio con passione, mentre la musica usciva ancora dalle cuffie.
 
 
 << Figurati… se vengo ricompensata così poi! Ordinerò a miniPhelps di ballare la samba così ogni volta! >>, radacchiò Xx, seguita dal ragazzo.
 
 
 << Ora però voglio dedicarmi totalmente a una donna bellissima… >>, soffiò nel suo orecchio.
 
 
 << E chi è? La conosco? Oh, lo sapevo… a furia di stare tra le tue fans hai perso la testa per una di loro… >>, sbuffò Xx stando al gioco.
 
 
 << Si… è alta, bionda, occhi azzurri… si chiama Eva >>, scherzò James.
 
 
 << E a questa… Eva – quasi ringhiò il nome -, non importa che tu stia per diventare padre? >>, continuò Xx leccandogli piano il profilo della mascella.
 
 
 << No… lo trova estremamente sexy ed eccitante… >>, riuscì a dire a stento, deglutendo rumorosamente.
 
 
 << Non mi dire… >>, Xx continuava a provocarlo, sensuale e leggera.
 
 
 << Già… e poi a Eva piacciono i bambini >>, le sorrise… ma Xx sentì di colpo le viscere contorcersi: la prospettiva che lui potesse un giorno innamorarsi di un’altra… e la prospettiva che questa altra potesse crescere il suo bambino… il loro miniPhelps… era terrificante.
 
 
 << Non è più divertente >>, riuscì a sussurrare piano XX per paura di tradirsi.
 
 
James però parve capire e la rassicurò… lui la capiva sempre… e la tranquillizzava.
 
 
 << Scusami… sono stato uno sciocco. Me ne sono uscito con l’ultima frase… era fuori luogo. In ogni caso… quale Eva e Eva… l’unica che voglio sei tu. Sei sempre stata solo tu da quando ti ho conosciuta. E sarai tu la mamma di questo bambino… qualsiasi cosa dovesse succedere tra noi >>, disse, baciandola con forza.
 
 
 << Ok… I love you >>, gli sussurrò rilassandosi, stretta tra le sue braccia forti e protettive.
 
 
 << I love you too >>, le disse guardandola, riprendendo a baciarla.
 
 
Xx sorrise, e finì di sbottonargli la camicia, mentre James le levò la maglia – ovviamente sua - con un gesto violento, deciso. I suoi occhi erano così brillanti, accesi e famelici… che sembrava la vedessero per la prima volta.
 
 
 << You are incredibly beautiful… e le tue forme più rotonde dono dannatamente eccitanti >>, le disse lui fiero guardandola negli occhi… mentre una mano scendeva dalle sue labbra al collo e ancora più giù, passando in mezzo ai seni… carezzandone prima uno e poi l’altro, e con l’altra mano le teneva il fianco.
 
 
 << Sei un adulatore. E a nome di tutte le tue fans voglio fare tanto sesso con te. Non mi perdonerebbero mai di averti qui, innamorato e mezzo nudo e di non approfittarne. Dove eravamo rimasti nei messaggi? Non ricordo… forse dovremmo partire dal principio… >>, fece Xx sensuale.
 
 
 << Oh, Xx… >>, gemette James, premendo le mani sulla sua schiena, e schiacciando l’erezione che già si faceva sentire su di lei… lui la voleva, lei poteva sentirlo attraverso le mutandine.
 
 
Ripresero a baciarsi con forza, mentre Xx gli toglieva la camicia che aveva aperto, e la faceva scivolare lentamente sulle braccia, scendendo a baciargli la clavicola... mentre con le mani scendeva ancora più giù, slacciando la cintura dei pantaloni.
 
 
James la lasciò fare, poi, con molta delicatezza, ribaltò la situazione, in modo che potesse essere sopra di lei: le tolse con un secondo gesto secco i pantaloni, mettendole le mani sulle ginocchia, divaricandole.
 
 
Posò l’indice sulle labbra di lei, facendosi strada nella sua bocca, e lei succhiò il dito intensamente, osservandolo… poi James scese con quello stesso dito sempre più giù, spostandole il bordo delle mutandine, entrando dentro di lei…
 
 
Xx gemette sorpresa, inclinando indietro la testa, mentre inconsapevolmente apriva ancora le gambe, e prendeva la mano di James, spingendo dentro di lei un secondo dito.
 
 
Questa volta era James ad essere sorpreso, e le sorrise complice, mentre avvicinava la mano libera al suo viso e lo avvicinava per baciarlo, mordicchiandole le labbra.
 
 
Xx si sentiva come una ragazza che faceva l’amore con il fidanzato per la prima volta… era incredibilmente eccitata e felice: allungò le mani verso di lui, finendo di slacciargli i jeans che indossava e abbassandoli un poco.
 
 
Sentì l’erezione sotto le sue dita e la accarezzò con dolcezza e avidità insieme.
 
 
Abbassò subito anche i boxer, e finalmente potè dedicarsi a lui. Prese ad andare su e giù con la mano, facendo torsioni… sfiorando con le dita casualmente anche i testicoli una… due… tre volte. La mano libera invece andava su e giù sul suo petto.
 
 
 << Finalmente sento il respiro sulla tua pelle… >>, sospirò James dopo qualche minuto.
 
 
 << Non vedevo l’ora… e finalmente posso… leccarti l’orecchio… mordicchiarti il lobo… intrecciare le dita alle tue…  sentire il tuo profumo… >>, sospirò Xx al suo orecchio.
 
 
 << Adesso però alzati… io non riesco a chinarmi, mi pesa la pancia >>, fece Xx a un James molto perplesso.
 
 
 << Avanti su >>, lo incoraggiò, e quando si alzò lei gli afferrò il sedere e lo avvicinò a sé, sorridente, leccando piano il James numero due.
 
 
 << Ma… Xx… >>, tentò lui, ma la ragazza lo zittì.
 
 
Con la punta della lingua andava su e giù, lungo tutta la lunghezza della sua erezione, sfiorandolo con le labbra, baciandolo lentamente…
 
 
James stava iniziando a perdere il controllo d sé, talmente eccitato era, e le prese la testa con le mani, aiutandola nei movimenti, spingendole piano la testa, o piegandola… e quando Xx gli prese l’eccitazione tra le labbra, andando su e giù… James chiuse gli occhi, gemendo roco… e venne, stringendole le mani sulla testa, continuando a godere…
 
 
Quando si riprese si abbassò, un sorriso beato a illuminarlo, la fece stendere a terra sui cuscini e le levò le mutandine, mentre le baciava le gambe… e quando le levò le gettò in un angolo della stanza.
Risalì baciandole le labbra, per poi scendere di nuovo sul collo, sul seno… sull’altro… e scendere ancora giù, fino ad arrivare all’apertura tra le sue gambe… La baciò con forza, con passione… leccando piano, come sapeva la faceva impazzire… entrando con la lingua dentro di lei, mordicchiandola con i denti…
 
 
Xx stava tremando: gettava la testa indietro, mentre con le mani si aggrappava ai suoi capelli, tirandoli con forza… passandoci le dita in mezzo…
 
 
 << J-  James… oh… >>, stava gemendo lei, alzando il bacino per andargli incontro.
 
 
Xx venne dopo qualche altro minuto di quella lenta, dolce tortura, tremando da capo a piedi, sentendo i muscoli delle gambe irrigidirsi…
 
 
James diede un altro bacio alla ragazza tra le gambe e poi risalì, reggendosi sugli avambracci, baciandola, riempiendola di attenzioni.
La aiutò a rimettersi seduta, ed entrò subito dentro di lei, con irruenza, con veemenza… e Xx ne rimase così sorpresa che si girò di scatto, osservandolo… ma poi gli strinse le gambe attorno alla vita, avvicinandosi, stringendosi a lui il più possibile…
James si muoveva dentro di lei… e lei si sentì a casa… piena della sua pelle, del suo odore… del suo amore… mentre anche lei si muoveva al ritmo del ragazzo, avvolgendogli le braccia al collo, gemendo e ansimando insieme a lui…
 
 
 << Xx! >>, ringhiò James, all’apice dell’orgasmo, seguito poco dopo da Xx, che si sentiva fremere dalla testa ai piedi, e si avvinghiò ancora di più a lui, che la strinse a sé forte, inspirando il suo profumo.
 
 
 << Questo sì che è un bentornato amore! >>, sorrise dopo un po', quando si furono ripresi da quel secondo orgasmo travolgente.
 
 
 << Sì eh? Ricordatelo quando partirai la prossima volta >>, gli sorrise di rimando lei, che non aveva la minima intenzione di muoversi da dov’era.
 
 
 << Andiamo a letto? >>, fece dopo un po' ancora James.
 
 
 << Non se devo spostarmi da qui >>, ridacchiò lei.
 
 
 << Dovrai spostarti… ma per qualche minuto, dopo sarò tutto per te. Voglio tenerti stretta a me tutta la notte… >>, sussurrò sensuale.
 
 
 << Vedo che abbiamo un piano comune. Dai allora… andiamo a letto, sarai stanco… ma domani mi racconti per bene com’è andato il viaggio >>, acconsentì lei, alzandosi e prendendo le sue cose.
 
 
 << Affare fatto >>, approvò lui.
 
 
 << James… si può sapere dove hai lanciato le mie mutande?? >>, domandò Xx quasi ridendo.
 
 
 << Non le trovi? Fa niente, domani le cerchiamo. Vengo anche io a letto così allora >>, fece lui ridendo, aprendo le braccia e mostrandosi tutto nudo.
 
 
Xx arrossì: ancora si imbarazzava di tanto in tanto a vederlo così disinvolto nella sua nudità.
 
 
 << Oh… beh… io… mi sentirei più tranquilla se… >>, balbettò lei, ma James la zittì con un bacio.
 
 
 << Lasciamo tutto così, domani mattina per prima cosa sistemiamo… e cerchiamo le tue mutandine >>, le sorrise lui, trattenendo a stento una risata, e alla fine scoppiò a ridere anche lei.
 
  
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