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Autore: Xandalphon    11/07/2016    2 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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49)Tutti insieme appassionatamente

 

Inazuma lesse nello sguardo di Mei e l'esitazione che la percorreva. Doveva darle ascolto o sarebbe stato un errore fatale?
“Quest'uomo è sincero Mei. E correggimi se sbaglio... ma hai bisogno di ogni aiuto possibile...” sibilai nella sua direzione, a voce bassa.
Finalmente abbassò la sua spada.
Ao si alzò riprendendo la sua posa, che bisognava dire, aveva un che di dignitoso.
Faceva provare sentimenti contrastanti. Sentivo di rispettarlo e ne diffidavo al contempo. Non era una persona.. 'facile da leggere'.
“E tu saresti...?” mi chiese con un'occhiata.
“Principessa Inazuma Uzumaki... nukenin a tempo perso..” ironizzai.
“Porti la spada di Kushimaru” compresi l'odio che aveva per me.
“Già... una simpatica spoglia di guerra. Sai com'è... il bottino al vincitore!” dissi con un sorrisetto. Per qualche ragione mi stava piacendo un sacco punzecchiare quell'uomo.
“Comunque Mei... dobbiamo parlare. Io e te. E anche i miei... amici” dissi per troncare quello che rischiava di diventare una parata infinita di botta e risposta.
“Ma certo... se volete seguirmi”
“Vengo anche io” si auto-invitò Ao.
Strinsi le spalle.
Mei gli permise di venire.
 

A poca distanza dalla cascata, nella roccia si apriva, ben coperto dalla vegetazione, l'ingresso di una caverna, che poi era stata abilmente scavata fino a ricavarne un complesso edificio occultato.
Ci portò in una stanza isolata con un tavolo che era circondato da molte sedie e ricoperto da svariate mappe e rotoli di rapporti.
Ad un mio cenno mi avevano seguito con aria guardinga e vigile anche le ragazze e i Konohani.
Ao invece era venuto da solo, incaricando ai suoi uomini di rimanere con i ragazzi di Mei.
 

“Bene il piano sarebbe...” iniziò lei.
“Mei, scusami se ti interrompo ancora prima di iniziare... Ma avrei un paio di puntini da mettere sulle 'i'.
Sarò diventata nukenin, ma non sono così disperata da seguirti per una vana speranza. Non ho nessuna intenzione di diventare la martire della tua crociata, per cui se riterrò la causa senza possibilità di riuscita, o tuoi piani troppo avventati... ti dico già di no.
 

Secondo... saremo le tue ANBU. La nostra presenza d'ora in avanti non dovrà mai essere rivelata a nessuno. Per nessuna ragione.”
Lei sospirò, e passò lo sguardo sugli altri presenti.
“Konoha cos'ha da dire a riguardo?” chiese osservando il terzetto di ragazzi.
Loro si consultarono vicendevolmente con lo sguardo.
Kakashi prese parola.
“In primo... siamo qui per le ragazze, e stiamo aiutando loro. Personalmente non m'interessa nulla né della vostra situazione politica né altro. E non ho alcuna simpatia per il vostro villaggio.
In secondo... anche noi rimarremo celati. Se si venisse a sapere che aiutiamo una nukenin a rovesciare un kage... sarebbe la guerra. L'Hokage è stato chiarissimo a tal proposito. Righeremo i nostri copri-fronte, così che se dovessimo venire smascherati passeremo per ribelli. Non ci sarà alcun collegamento tra noi e il villaggio.”
“Lo immaginavo” rispose lei, rimanendo fredda.
 

Tuttavia in qualche modo riuscivo a percepire il suo timore.
“Una cosa è pensare le cose, un'altra è metterle in atto, eh?” le dissi cercando di tenere un tono confortante.
Lei annuì una sola volta, e notai che era stranamente pallida, mentre spiegava la mappa.
“Ti fidi davvero di loro?” chiese Ao, lanciandoci un'occhiataccia critica.
“Inazuma è una persona di parola... Inoltre la sua condizione fa sì che abbia tutto da guadagnarci e nulla da perdere. Lei aiuterà me e io aiuterò lei una volta che prenderò il posto di Yagura.
Una mano lava l'altra. Un sistema che ha sempre funzionato bene alla nebbia.”
“E l'ha reso famoso per la sua carità.” puntualizzò Yuki.
“Per non parlare della sua incorruttibilità” l'assecondò Genma, che solo negli ultimi dieci minuti aveva rischiato la virilità più che in tutto il resto della vita, dato che non riusciva a non osservare quanto fosse... 'piena di curve' Mei.
“Non mi sembra che Konoha splenda per la sua benevolenza..” disse seccato Ao.
“Eppure non mi sembra la chiamino 'il villaggio della foglia insanguinata'” ribatté il castano senza neppure scomporsi.
“E non siamo all'asilo. Mei... il piano?” chiesi io.
“Ci siamo sopratutto preoccupati di creare una rete di spie solida e svariati informatori.

Sappiamo anche quando Yagura starnutisce, ma dobbiamo ancora trovare il modo di tirarlo fuori dal suo buco... Senza tutta la sua scorta dietro possibilmente.”
“Beh.. con Ao dalla nostra abbiamo già amputato un significativo elemento dei suoi.. pezzi da novanta” considerai io.
“Sembri essere piuttosto sicura del fatto che non vi sia nemico...” considerò Ao, che a occhio sembrava piuttosto innervosito per il fatto che gli sembrava che noi lo stessimo prendendo troppo sotto gamba.
“Non sei l'unico ad avere uno sguardo magnifico, caro Ao. La nostra principessina ha... Una vista da falco, per così dire...” intervenne Mei con uno dei suoi sorrisi.
Ma al di là della maschera vidi che lanciava uno sguardo con una luce di preoccupazione e incertezza. Non era ancora convinta di Ao, e probabilmente non sapeva come approcciarsi a lui.
 

In effetti però dovevo dire che Shisui aveva ragione. Da quando mi si era sviluppato davvero lo Sharingan e che mi ero allenata ad utilizzarlo... C'era assai poco che sfuggisse al mio sguardo. Che fossero espressioni, minuzie o esitazioni e reazioni istintive. Molte persone che prima faticavo a comprendere ora erano libri aperti. Leggevo nei loro movimenti le esitazioni, le paure e ne deducevo le intenzioni.
 

Poco da dire. Avere sangue Uchiha da quel senso mi stava favorendo, e non poco.
Proprio per questi motivi avevo imparato ad apprezzare ancor di più le ragazze e i tre Konohani. Tra di noi non c'erano bugie... Se non piccole minuzie del tutto trascurabili, per lo più dette con ironia o taciute per privacy. Della quale una in particolare tra di noi aveva un concetto assai relativo...

Se per ora ero sfuggita all'interrogatorio... Non sapevo ancora per quanto sarei riuscita a evitarlo.
 

“Di che forze disponete?” chiesi.
“Abbiamo tutti i ninja che vedi qui, e quasi altrettanti rimasti alle loro 'postazioni' sotto il comando di Yagura, che fungono da infiltrati. Fomentando poi le voci di ribellione abbiamo scoperto più clan di quelli che non speravamo che sarebbero pronti a cambiare faccia. Se daremo inizio ad una rivolta... ci seguiranno.”
“Immagino che però lo faranno soltanto nel caso in cui mostreremo di potercela fare.” commentai io.
“Già” confermò lei.
Ci fu un lungo silenzio nella quale studiammo le mappe.
Io e gli altri (soprattutto Kakashi, Raido e Nacchan, dato che Genma e Yuki si dissero poco portati alla strategia ma rimasero comunque ad ascoltare attentamente) rivolgemmo domande a Mei e Ao.
“Beh, basandomi su quello che so dei ninja della nebbia direi che vi basate proprio soprattutto sulla rete informativa...” iniziò Kakashi strofinandosi il mento con aria pensosa.
“...per tanto interrompendo questa catena renderemo Yagura come cieco e sordo. Un buon inizio.” dissi in linea sulla sua stessa onda di pensiero.
“...e ad un certo punto sarà costretto a mandare qualcuno ad indagare...”
“.. e noi lo attenderemo per agire.” conclusi incrociando le braccia.
 

Gli altri seguirono il nostro ping pong, ma mentre gli altri quattro ragazzi sorrisero a vedere la nuova affinità che c'era tra noi due, Ao e Mei pensarono seriamente alla nostra proposta.
“Sarà come sfoltire a poco a poco le foglie di un grande albero...” commentò Ao.
“Però potrebbe funzionare. Ao... Con te all'interno.” iniziò Mei esitante.
“Minimizzare la cosa, convincere Yagura che non è grave e mandare solo qualcuno a controllare... Ci semplificherebbe la vita. Per quanto abili, dover affrontare troppi nemici in una volta sarebbe difficile da gestire.” spiegai io.
“Ma si può fare?” chiese Kakashi.
 

Ao s'impettì e io risi sotto i baffi, capendo cosa stava pensando. Aveva preso le parole di Kakashi come una sfida. Un moccioso così giovane che dubitava delle sue capacità, ah!
“Non sono molto bravo a mentire” disse ad onor del vero. “Tuttavia credo di poterlo gestire.”
“Suppongo che di quando in quando farebbe comodo ci venissero mandate sue notizie, ma direi che non è il caso di rischiare più del dovuto. Meglio saltare un rapporto che farsi beccare.” intervenne Nadeshiko.
“Sono pienamente d'accordo con miss arciere” concordò Mei.
“Voi cosa farete?” chiese Ao.
 

Io guardai gli altri.
“Beh, affileremo le armi, indosseremo la divisa e andremmo a fare un paio di visite per portare cestini regalo” dissi io con un sorrisone.
“Hai già in mente qualche regalo adatto?” chiese Mei divertita.
“Che ne dici Kakashi... ti sono avanzate un paio di carte bomba?” gli chiesi rievocando il fattaccio del ponte a Uzushi.
“Sono certo di poterne rimediare qualcuna.” rispose lui.
“Bene. Allora diamoci da fare.” concluse Mei, congedandoci.

**Nadeshiko**

Dopo che ci fummo organizzati e progettato le prossime mosse, si era ormai fatta sera.

Ci assegnarono dei posti nel loro rifugio, ma li pretendemmo che fossero vicini. Per quanto alleati non ci sentivamo molto sicuri in mezzo a tutti i ninja di Kiri.
Sopratutto Kakashi sembrava pronto a dare battaglia in ogni istante.

Ci indicarono tre stanze.
Più che altro sembrava che Raido fosse un tantino imbarazzato.
“Beh o così o dovrò sparpagliarvi. Sono le uniche stanze libere e vicine” disse Mei che aveva fatto da anfitrione.
In fin dei conti per Yuki e Genma era già più che ovvio che avrebbero dormito insieme. Raido era troppo cavaliere, ma lo avrei trascinato anche per le orecchie se necessario.
Kakashi... Mi sembrò esitare un momento cercando con lo sguardo una risposta da Inazuma.
“Nah, nessun problema. Meglio così che sparpagliati.” rispose Inazuma tranquillamente.
 

“Se volete posso trovare un posto per i ragazzi e...”
Ricevette un coro di tre 'no!' in risposta, che fece sorridere la ninja di Kiri e impettire un po' d'orgoglio i tre ragazzi in questione.
Sempre sorridendo, questa volta sembrava in modo sincero, chiese con uno scintillio divertito anche negli occhi a Inazuma:

“Ma come... anche la ragazza casa-e-tempio-e-quasi-maritata ha cambiato idea a riguardo?” domandò Mei.
Guardai Inazuma sinceramente curiosa di una risposta. Così come la guardarono con aria d'aspettativa anche gli altri quattro presenti.
“La ragazza casa-e-tempio è appena stata buttata fuori dal tempio a calci... E dichiarata traditrice. Suppongo di avere il diritto di fare un po' la cattiva ragazza.” disse lei senza scomposi troppo e con un sorriso sornione.
“Lungi da me l'accusarti.”
“Anche perché sarebbe una bella predica... Dato il pulpito.” le tirò una frecciatina Yuki.
“Beccata” disse lei. “Beh, vi lascio alle vostre ehm... riflessioni” con questo se ne andò.
“E ora?” chiese Genma.
 

“Io suggerirei di riposarci finché si può. Non so perché ma ho idea che i prossimi giorni saranno movimentati.”
“Ina... tu riposeresti anche in mezzo ad una battaglia, ma una volta tanto credo che tu abbia ragione” intervenni io.
“Mei ha bisogno di noi e ci lascerà assai poco tempo per bighellonare.” considerò Yuki.
“Raido, tu che ne pensi?” gli domandai.
“Credo che abbiate ragione. Mei ha radunato un bel gruppo, ma molti di questi sono reclute, ancora ferite dal loro 'esame' sanguinolento. Poco più che pivelli. Di gente seriamente qualificata ce ne sono pochi e quei pochi per lei sono preziosi come l'oro.
Ritrovarsi con sei come noi, di cui due possiedono abilità innate... saremo la sua punta di diamante, e ci ritroveremo sempre o quasi in prima linea, o comunque ci impiegherà al massimo.”
“Un'accurata diagnosi.” confermò Kakashi.
“Bene! Allora zucca bianca, vieni con me, ho parecchio da insegnarti sull'arte della pigrizia!” e con questo se lo tirò dietro senza attendere la sua risposta -non che sembrasse contrariato- fino a scomparire dietro la porta di legno che chiudeva l'accesso ad una stanza scavata nella roccia.
“è una mia impressione o Kakashi è stranamente... allegro?” chiese Genma, curandosi però di tenere la voce bassa per non farsi sentire.
“Dite che è davvero innamorato di Inazuma?” chiese Yuki stranamente seria. In fin dei conti noi due eravamo un po'... In apprensione per lei. Se l'albino si fosse dimostrato una delusione, neppure un miracolo avrebbe tirato fuori Inazuma dalla fossa della disperazione. Non dopo i recenti eventi. Si mostrava spavalda, ma sapevamo quanto l'angustiava internamente il sapere di essere una reietta.
“Credimi Yuki, se avessi messo fino a poco tempo fa nella stessa frase le parole 'Kakashi' e 'innamorato' ti avrei riso in faccia” le rispose Genma.
“Kakashi è un ragazzo molto serio. Di buona norma era raro persino vederlo sorridere. Bisogna dire, ad onor del vero che siete state voi a cambiarci... In un modo o nell'altro. Ma per rispondere alla tua domanda, direi di si. Già solo il fatto che abbia smesso di considerare le ragazze come 'un inutile perdita di tempo' e i sentimenti come una 'distrazione inammissibile per uno shinobi' direi che la dice lunga sul quanto sia cambiato.” ci rassicurò Raido.
 

Con una scrollata di spalle, Genma condusse Yuki dentro la loro stanza.
“Beh, che dici di dare un'occhiata alla sistemazione che ci hanno procurato?” proposi.
“Dopo di te...” disse lui aprendomi la porta.
Sorrisi, precedendolo.
L'interno era piuttosto spoglio. In fin dei conti eravamo una specie di 'campo rifugiati di guerra' non si poteva di certo pretendere il lusso. C'era il necessario, ma nulla di più.
Un letto a una piazza e mezzo, un cassettone per i vestiti e un baule sul fondo del letto. Due comodini con relativi candelabri sopra.
Nessuna finestra, se non un piccolo foro per il ricircolo dell'aria.
“Beh, non è esattamente quello che si dice un hotel di lusso, ma sembra piuttosto comodo.” commentai pratica.
Riposi i miei oggetti, mentre lui faceva altrettanto.
Preparai con cura le armi, dato che avevo idea che prossimamente le avrei usate... E parecchio. Controllai lo stato di consumo della corda dell'arco e oliai con cura il legno.
Quando fummo pronti per dormire, vidi che Raido armeggiava per cercare nel suo zaino un sacco a pelo. No, questo era veramente troppo! Voleva veramente dormire per terra?
 

Istintivamente, la cosa mi fece sorridere. Non avevo mai visto un ragazzo della sua età con un senso del rispetto e della cortesia radicato così nel profondo.
Gli feci cenno di raggiungermi e quando mi fu vicino lo baciai, trascinandolo a viva forza sotto le coperte. Basta fingere. Non più. Da quel giorno avremmo rischiato la morte un giorno sì e l'altro pure, per cui volevo afferrare l'istante. A tutti i costi.
 

Angolino dell'autore

Dopo miliardi di anni, eccomi qui a ripubblicare un nuovo capitolo di questa storia. Io e Lullaby abbiamo deciso di riprenderla in mano e di finirla, dato che ci sembrava di fare un torto alla bella Inazuma e a Kakashi... Spero che chi ha deciso di leggerla in passato non se ne sia dimenticato e torni a leggerla di nuovo, anche se so bene che ciò è molto difficile. Ringrazio di cuore chi vorrà ancora leggere le avventure degli ultimi giorni del vortice!
Seeya!
  
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