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Autore: Sarapillo_    11/07/2016    1 recensioni
Anastasia sapeva. Lei sapeva che lui la stava cercando e sarebbe venuto a prenderla era solo questione di tempo. Anastasia aveva la convinzione, aveva la certezza che Il Principe Delle Tenebre sarebbe venuto a "finire il lavoro". Quello che aveva iniziato uccidendo i suoi genitori, quello che aveva iniziato quando aveva cominciato ad perseguitare la sua famiglia. Lui l'avrebbe trovato e uccisa, non si sarebbe accontentato di nulla meno di vederla morta e nella tomba, se avrebbero ritrovato il corpo.
Anastasia però non voleva più scappare, lei voleva combattere.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Cosa stai facendo?” Mi chiede Ludovico sorpreso
Del resto non ha tutti i torti,sono corsa via appena siamo scesi dalla macchina solo che ero impaziente di vedere il cavallino bianco dell’altra volta.
“Accarezzo un mio vecchio amico.” Gli sorrido e appena mi volto per toccare l’animale Ludo mi blocca la mano.
“Io non lo farei se fossi in te, il nostro ragazzo qui non è molto cortese.” La mia mano scappa dalla sua.
“Bugiardo.”
“Perché dovrei mentirti?” 
Il cavallo nitrisce e batte lo zoccolo contro il box guardandomi snervato.
“Visto angelo.” 
“Ludovico volevo informarti che l'ultima volta che sono stata qui ho accarezzato questo cavallo tutto il tempo.”
“Davvero?” Gli occhi si ombrano e il vento ,che prima non c’era, comincia a soffiare prepotete.
“Si.” Sussurro impaurita.
“Guarda.” Avvicina la mano destra al cavallo cercando i suoi crini e questo di tutta risposta tenta di morderlo.
Scanso Ludovico e mi avvicino ancora di più al box, piano e con cautela alzo la mano fino  riuscire a toccare il manto grigio di Pa Mull.
Accarezzo il pelo candido e sottile del suo capo mentre sostengo lo sguardo attento ma rilassato dell'animale.
“Sai che non permette a nessuno di avvicinarsi a lui così tanto? Per sellarlo devo usare degli stratagemmi, non sopporta nessuno a parte me ma comunque a debita distanza e.. Te a quanto pare.”
“Perché allora ce l'hai qui?” Domando incuriosita
“Perché nessuno salta come lui, devi vederlo è fantastico, forse ti posso insegnare qualcosa ,ma di certo non su di lui.”
Pa Mull di tutta risposta nitrisce innervosito.
“So andare a cavallo Ludovico, e anche se non sapessi farlo non accetterei di salire su nessun altro se non su di lui.”
Mi chino e raccolgo un ciuffo d’erba porgendole al cavallo che dopo un attenta annusata la mastica sereno.
“C'è qualcosa che non sai fare angelo?Ho scoperto che sai anche tirare con l'arco ,me l'hanno riferito.” 
Il sole esce dalle nuvole e gli occhi di Ludovico ritornano limpidi.
“Non so combattere.” Sussurro e subito me ne pento.
“Ancora con questa storia eh? Continui? Ci sarò sempre  nella tua vita e ti proteggerò . “ stringe i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
“Tu non capisci, tu non mi ascolti, tu non immagini nemmeno, non sai cosa si prova a sentirsi indifesi e inutili. Posso solo aspettare finché lui non mi trova ,vero? Sto solo aspettando che lui mi tagli la gola e per te è giusto Ludovico?” La mia voce si alza , sento il cuore che corre veloce come un levriero.
“Lui ti tagli la gola? Pensi che io sia incapace?” Un fulmine squarcia il cielo e un rombo mi riempie le orecchie
“Lui non ti torcerà un capello, non ti si avvicinerà più. Angelo, Angelo so essere molto pericoloso quando sono incazzato e nulla mi fa incazzare di più che immaginare qualcuno che si avvicina a te..vuoi vedere una cosa?” Annuisco e lui prosegue con gli occhi completamente iniettati di rosso.
“Guarda alla tua destra vicino al campo da tennis , lo vedi quell’albero?”
“Si” é un albero piegato su se stesso come se qualcuno l'avesse arrotolato come si fa con un tappeto quando fai le pulizie, se lo si guarda non si riesce più a capire dove comincia l'albero e dove finisce,visto che era stato anche sdradicato.
“Quando l’hai fatto?”
“Ti ricordi il giorno in cui sei scappata di qui?”
“Si”
“Bene.”
“Tu non capisci..”dico allontanandomi e tornando verso la magione
“Cosa?” Sbotta correndomi subito vicino
“Come ci si sente quando si é deboli, quando si è mortali. Sentirsi indifesi, scoperti. Sto riscoprendo tante cose di me che tu nemmeno immagini.. Ho ricordato molte cose.Ti faccio vedere."
annuisce e mi segue mentre avanzo nel deposito adibito al tiro con l'arco , prendo lo stesso arco  della volta precedente e corro verso il campo mentre una strana adrenalina mi pervade.
Stringo l’arco, posiziono la freccia e lo tendo.
“Non sapevo di poter tirare con l’arco.”
Scocco la freccia ,essa prende al centro il bersaglio, ne prendo la seconda  rapida come non lo sono mai stata, la freccia seguente colpisce l'altra nel centro del bersaglio tagliando la prima a metà.
“Davvero notevole, forse non sappiamo ancora nulla di te Anastasia Lacax.”
“Mi era bastato stringere il legno dell’arco tra le mani e il ricordo è raffiorato: anzi piùdi un ricordo si tratta di un incubo.”
“Quando pensavi di dirmelo Angelo? Non mi dici più nulla, mi stai tagliando fuori.”
Gli prendo la mano e gliela stringo.
“Cosa succedeva nell’incubo?”
Gli racconto tutto e il suo viso muta, diventa una maschera imperturbabile, ma io lo so che qualcosa non va.
“Seguimi.”
“Sempre.” Si gira e mi bacia, in quel bacio c'è tutto il dolore di questi giorni , tutto lo stress e tutte le parole non dette che ci erano rimaste dentro.
Riprendiamo a camminare ed entriamo in casa dopo aver salutato tutta la servitù.
“Arrossisci sempre quando la servitù ti saluta, lo sento dal calore che emani e dal tuo odore che comincia a disperdersi ancora di più. Sei così innocente.” Mi dice quando stiamo salendo per le scale in camera sua.
“Nostra..” Sussurra una vocina dentro di me
Gli guardo  il viso appena la porta della stanza si apre con un dolce lamento, i suoi occhi sono rossi e non ne capisco il motivo.
“Sei arrabbiato con me?”
“No angelo.” M’accarezza il viso con la punta delle dita , quel minimo contatto mi fa andare in fibrillazione e il fiato si mozza.
“E allora perché?” Deglutisco e mi sforzo di respirare incantata nei suoi occhi.
Scuote la testa e sorride mentre il rosso che circonda le pupille si infiamma.
“Perché sei bellissima e il tuo odore riempie ogni stanza, è così dolce, sei così dolce.”
Mi bacia come se avesse paura di rompermi, le sue mani corrono sul mio viso mentre le mie si introducono nei  suoi capelli e glieli tirano piano ma con fermezza, come per cercare di tenerlo più vicino, quel gesto sembra piacerli così tanto che dalla sua gola esce un ruggito sommesso,il bacio diventa più lussurioso , ogni parte del mio corpo aderisce al suo , ci muoviamo inconsapevoli verso il letto finché lui non ci cade sopra e io sono sopra di lui , comincia a baciarmi il collo lentamente fino ad arrivare alla carotide dove si sofferma.
“Angelo sei così dolce.” Sussurra contro il mio collo così vicino che ad ogni parola le sue labbra e la lingua mi sfiorano.
Io gemo quando sento la sua lingua percuotermi e la sua barba ispida solleticarmi.
“Ludovico ti prego.” E non so nemmeno io perché lo prego.
‘Lo sai per cosa preghi, vuoi essere morsa non è vero?Vuoi sentire il tuo sangue che lo riempie e che lo nutre il dolce pensiero di diventare davvero sua..’
“Cosa c'è Angelo? Vuoi che smetta? Non ti piace?”
Il mio basso ventre si agita al suono della sua voce, lo voglio, voglio solo lui.
Bussano alla porta e io sobbalzo mentre Ludovico rimane immobile.
“Cosa c'è Grent?” Questo non é certo il tono che usa con me, è molto piu freddo e controllato.
“Sire c’è un problema.” Sussurra impaurito ancora fuori dalla porta.
Ludovico si alza e anche io ancora con il cuore a mille.
“Entra.”
Un uomo bruno entra nella stanza nervoso e si ferma davanti a Ludovico.
“Mi dispiace disturbarti mio re e mia signora, ma al cancello d'ingresso c'è qualcuno..” Si ferma e mi guarda
“puoi dire tutto davanti a lei non abbiamo segreti.”
“Ecco Sire si tratta di licantropi , oltre al ragazzo che c'è all'entrata  ne abbiamo visti all'incirca 11 che si aggirano intorno al cancello.”
Ludovico stringe la mano fini a far diventare le nocche bianche.
“È sentiamo cosa ti ha detto questo ragazzo?” 
“Mio signore il cane mi ha detto di chiamargli Anastasia.
  
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