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Autore: Lexy    20/04/2009    5 recensioni
Ispirata da "The Dark Knight", i criminali di Gotham decidono di unire le loro forza sotto il segno dell'ingiustizia con lo scopo di sconfiggere Batman. Ma cosa accadrà davvero? BatmanXJoker EnigmistaXJoker. Leggete e commentate!
Genere: Dark, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per Boopsie: Tesora! xD Ripreso il fiato? Spero di sì, sono così contenta che la mia lemon ti sia piaciuta, ammetto che rileggendola, prima del post mi era sembrata un po' smorta nei toni.. per quello avevo deciso di aggiungere la scenetta del calcio al 'piccolo pipistrello' (per Joker, spero non tanto piccolo) di Batman! I più grandi complimenti per il silk epil e per le patate in Guinea.. com'è stato quest'anno il raccolto? Abbondante, spero! xDD Comunque, so cosa vuol dire leggere qualcosa di interessante con delle presenze oscure che aleggiano dietro di me.. ed io, col mouse sempre puntato sulla 'x', così da poter chiudere al volo tutte le pagine aperte in un solo gesto.. :P sono contentissima di avere meritao addirittura la 'golden card', la porterò sempre con me facendomene gran vanto mentre straparlo di realtà soggettive, ultracosmi volanti e colori vivaci inesistenti ù__ù! Come puoi vedere, le tue facoltà mentali sono in buone mani xD! Anche io sono scoppiata a ridere dopo aver scritto la parte sulla 'mutilazione' a dire il vero.. cioè, l'ho scritta con faccia seria, poi un po' annoiata ho ripercorso il testo, ho sgranato gli occhi in stile 'ma davvero l'ho scritto io?!' ed ho riso per molto, molto tempo ù__ù. Sì, lo ammetto le scene più esilaranti a parer mio, sono le testate ed i calci proprio lì! Ora ti lascio a goderti il nuovo capitolo, sperando che ti piaccia! *__* Siamo ormai vicini alla fine, ho un po' di malinconia.. :( grazie infinite per i bellissimi complimenti, alla prossima ;)!
Sono o

Per AintAfraidToDie:
Ciao xD! Innanzitutto non c'è bisogno di ringraziarmi per il commento che ho lasciato alla tua one shot ed anzi, ti garantisco che ogni opinione lì descritta era sincera e davvero ammiro molto il tuo modo di scrivere :o.. mi fa comunque molto piacere che anche tu, come me, preferisci delle critiche costruttive, piuttosto che dei semplici complimenti (anche se, a volte anche quelli non fanno così male ù__ù). Per quanto riguarda il tuo nick, dopo la tua spiegazione mi sono incuriosita e sono andata subito su youtube a cercare questa canzone.. mi è piaciuta moltissimo, davvero! (Parlavi della canzone dei Dir en Gray, giusto?) Premettendo che adoro semplicemente la lingua giapponese, la traduzione del testo mi ha colpita come uno schiaffo in pieno viso! O_O Tanto che ho deciso di utilizzarla in questa storia, resta solo da decidere il quando. Ti ringrazio per avermi fatto conoscere questa magnifica canzone :)! Le persone semplici alla fine, sono sempre le più complesse da capire.. non è da tutti piangere ascoltando una canzone, lo so bene.. sono sicura che sei una persona molto profonda :)! E tra l'altro sei riuscita a rendere gentile perfino il mio paragone con Casper xD! Sono molto contenta che ti sia piaciuta la lemon del capitolo precedente ed ancor più se dici che è una delle prime che hai potuto apprezzare appieno.. per non parlare del fatto che sapere che trovi il mio Joker IC è una vera carezza al mio orgoglio xD! Per quanto riguarda l'imbarazzo di Bruce, diciamo che era più un'indecisione.. nel senso immagino si sarebbe sentito triste in una situazione del genere, pensando che i suoi 'progetti' sono sfumati ancora prima di iniziare qualsiasi cosa, il che sarebbe stato un pensiero normale, visto il tipo di persona che è Joker, ovvero uno che difficilmente può - non dico che non può capire - arrivare a condividere le idee che Bruce ha in proposito. Sono contenta che li trovi divertenti, ce l'ho messa tutta per renderle così.. non potrebbe essere altrimenti con due caratteri di quel tipo messi a confronto xD! Eh sì, le Nc-17 sono sempre state il mio forte.. sarà perché di solito mi trovo persa senza le mie parole.. vorrei trasmettere appieno ogni scena come l'ho immaginata e condividere queste immagini con chi legge :). Cristo! xD (che poi è una battuta che uso sempre anche io.. da quando anni fa ho smesso di bestemmiare, diciamo che ho conservato comunque questo vocabolario.. perdio! xD). Sono felicissima di saperti ancora in vita xD e ti lascio a goderti questo capitolo quindici ù__ù, sperando che ti piaccia! Per quanto riguarda la tua ultima frase, la mia reazione è stata questa:  >//////<.  Alla prossima, un abbraccio xD!

Per Sychophantwhore:
Ciao! xD Prima di tutto ho trovato esilarante le tue prime battute a proposito dell'incendio, al punto da immaginare il povero Alfred sentire odore di fumo e, trovando la porta della camera da letto chiusa a chiave, in preda al panico, chiamare i vigili del fuoco ù__ù che giustamente, sfondano la porta, trovano ciò che trovano e fanno retromarcia molto, molto lentamente. D'altronde, come si dice? Piromania, portami via! xD Ora.. mi sento un tantino imbarazzata, visto che la parte sul ragno all'inizio non voleva essere un'analogia ^_^".. il bello è che non è la prima volta che qualcuno mi attribuisce simili pensate xD comunque ti ringrazio per la fiducia :P! Da questo capitolo in poi, soprattutto grazie a qualche flashback ben inserito sarà tutto un notare le differenze tra i rapporti di Joker con Batman e con l'Enigmista! Sì per quanto riguarda il lato sessuale del rapporto, diciamo che più che Batman, è stata l'influenza di Bruce Wayne a riuscire a conquistarlo.. sempre detto che queste due personalità sono complementari ed hanno bisogno ognuno dell'altro! Per la sua sensazione di sentirsi 'sporco', volevo solo dire che ovviamente se si trova ad esplorare un tipo di rapporto che non gradisce, ovviamente gli sembrerà di stare facendo qualcosa di 'sbagliato', ovviamente secondo i suoi canoni ù__ù. Sì, Batman si è davvero impacciato, più che altro perchè pensava fosse già finito tutto prima ancora di iniziare.. comunque mettendomi nei panni di Bruce.. oddio, Joker non è esattamente il tipo che capisce e comprende al volo xD o che si arrende e manda ragione a qualcuno che non la pensa come lui xD! Prendere in giro Batsy è davvero divertente, lo ammetto ma ancor più visto che è totalmente IC, Joker in fondo non fa altro che prendere in giro tutti ù__ù! Per quanto riguarda quel ricordo fugace no, non penso di approfondire la cosa, era solo una piccola memoria che gli è tornata in mente, ma come hai letto serviva solo a far capire che non ha MAI apprezzato prima un tipo di rapporto così.. insomma, totalmente campata in aria, quella parte xD. Mi dispiace molto per MSN.. almeno una casella mail o un qualsiasi altro mezzo di comunicazione? Sì Cri mi ha detto che stavi lavorando su qualcosa ma eri momentaneamente ferma :D! Non puoi capire quando mi rende felice che la mia storia ti abbia ispirato non uno ma ben tre disegni! *_* Non vedo l'ora di vedere il tuo ultimo capolavoro, sei un vero mito, davvero! Adoro i tuoi disegni, i colori, tutto..! Sempre con quel tocco personale :)! Ora ti lascio, finalmente, al nuovo capitolo con la speranza che ti piaccia! ^_^ Un abbraccio, alla prossima!


 
Capitolo 15: Ha decretato!


Per quanto io sia contento che il signor Wayne, per qualche oscuro motivo, sembri stranamente in pace con se stesso in questi giorni – beh a dire il vero sembra felice come non ricordo di averlo mai visto – ciò non toglie che il suo comportamento sta diventando via via sempre più strano e tutto da quando è tornato dalla ‘sfida’ contro l’Enigmista.
La mattina dopo l’impresa, è sceso a fare colazione adirato come non mai e quando gli ho chiesto cosa avesse mi ha risposto con un’alzata di spalle, ha consumato la sua colazione per poi chiedermi di prepararne un’altra, che avrebbe consumato più tardi in camera sua; poi è uscito quasi fumando, tanta rabbia emanava ed una mezz’ora più tardi è rientrato con una busta di plastica sigillata, ha preso la sua seconda colazione ed è andato a chiudersi, con essa, in camera da letto.
Quando ne è uscito nuovamente, ha chiesto un pranzo molto, molto abbondante ma stavolta sembrava quasi camminare a due metri da terra, un vago sorriso stampato sulle labbra.. all’inizio credevo avesse trovato lo sfogo adeguato alla sua ira con gli allenamenti fisici ma alla sera, dopo avergli preparato un ultimo pasto molto abbondante (che per inciso ha consumato, per la terza volta, da solo nella sua stanza), ho trovato, mentre mettevo via i suoi abiti, uno scontrino nella tasca posteriore dei pantaloni.

Tale fattura recava la marca di “Carnival Store”, un negozio a Gotham che, a quel che so, vende per lo più costumi, trucchi e scherzi di Carnevale. Sebbene un flebile dubbio iniziasse a formarsi nella mia mente in quel momento, non avevo ancora il coraggio di arrivare alla conclusione definitiva, era un pensiero che non volevo neanche ammettere di avere per la testa.
La mattina del secondo giorno, sempre di ottimo umore ed appetito, ha detto che sarebbe uscito e che doveva consegnare una lettera per una persona a cui doveva un favore.. naturalmente mi sono ben guardato dall’indagare oltre e quando sono salito per riordinare la sua stanza, l’ho trovata misteriosamente chiusa a chiave.
Ancora una volta, mi sono detto che un’ipotesi quale quella del giorno precedente non poteva in alcun modo avere luogo, eppure qualcosa decisamente non quadrava; invaso dal dubbio, al rientro del signor Wayne, ho ‘casualmente’ accennato al fatto che la sua stanza non era mai rimasta chiusa prima e lui ha risposto, distogliendo lo sguardo, con un semplice “Ah, sì?” per poi tornare a chiudersi nella famosa stanza.

Tra i rifiuti ho trovato delle bende insanguinate, il liquido che le sporcava sembrava fresco e la cosa mi ha alquanto preoccupato, se non che, quando ho confrontato il signor Wayne in proposito, lui mi abbia risposto semplicemente “Ah, quello.. è solo un graffio, Alfred, tranquillo.” Ma si è poi rifiutato in tutti i modi di farmi dare un’occhiata alla sua ferita.. a me è davvero sembrato fin troppo in salute per uno che perde tanto sangue, se devo dirla tutta e nonostante al terzo giorno quel pensiero maledetto si fosse fatto chiaro nella mia mente, ancora mi rifiutavo di formularlo con chiarezza perfino nella mia testa, dove sarebbe stato al sicuro.
Quella sera improvvisamente, il signor Wayne, di nuovo calmo ed allegro mi ha fatto la curiosa domanda di procurargli un posacenere, visto che non ne aveva trovato neanche uno in tutto il maniero. Piuttosto curioso visto che il signor Wayne non ha mai fumato in vita sua.. gli ho assicurato che ne avrebbe trovato uno nel suo ufficio ma prima che potessi ritirarmi per la sera, ancora una volta mi ha stupito con una strana domanda.

“Alfred..? Se non sbaglio, anni fa avevo comprato una casa, giusto?”
“Sì, signore. Ma è sempre rimasta sfitta e vuota di mobilia.”
“Oh. E dov’è che si trovava?”
“Mi pare ad una ventina di chilometri da Gotham signore, verso la campagna.”
“Mi faresti trovare le carte della casa sulla scrivania, domani?”
“Certamente.. potrei chiederle perché, se non sono indiscreto?”
“No! Io.. sai è sfitta da tanto tempo.. forse è il caso di venderla. Inutile tenerla inutilizzata, no?”

Vederlo distogliere nuovamente lo sguardo mi ha provocato allo stesso momento sentimenti di rabbia e di tenerezza.. non ricordo di aver mai visto il signor Wayne raccontare bugie imbarazzanti come questa se non quando era ancora un ragazzino ed alla fine mi ritrovo a pensare che, se anche il mio sospetto fosse fondato lui è, ormai da tanto tempo, un uomo molto forte ed in certi casi – forse non questo – anche saggio, quindi non mi restava che aiutarlo come posso.
Dopo aver sospirato discretamente, seppur lottando contro quelli che dovrebbero essere i miei principi, mi sono ritrovato a suggerire

“Se posso permettermi signore, ne ha anche un’altra, sfitta da parecchio.. un po’ più lontana, a cinquanta chilometri da Gotham.. però dà praticamente sulla spiaggia ed è molto meglio tenuta di quella di campagna.. penso sarebbe molto più facile per lei.. venderla.”

In quel momento ha alzato lo sguardo per incontrare il mio e sostenerlo in silenzio per molti, interminabili secondi finché non ha annuito e mi ha detto che andava bene per lui, avere i documenti di quest’altra abitazione. Ovviamente ha capito che ho infine indovinato il suo segreto ma questo è destinato a restare uno di quei taciti accordi in cui tutti sanno tutto ma nessuno da voce alla verità.
Per risparmiargli altro imbarazzo mi sono ritirato cortesemente per la sera e l’ho lasciato che tornava in camera sua per chiudersi nuovamente a chiave al suo interno.
Poco fa stasera, ho infine risposto ad una chiamata che chiaramente era per lui, nella quale una signorina, segretaria in un’agenzia di trasporti, lo voleva ringraziare per la ‘generosa offerta’ ed informare che gli operai erano disposti a portare tutti i mobili nell’abitazione sulla spiaggia stanotte stessa e fargliela trovare pronta per l’indomani.

Già so che domani mattina, per quanto presto io possa svegliarmi, troverò la stanza del signor Wayne nuovamente aperta ed incredibilmente disordinata e che per molto tempo non avrò più il piacere di vederlo spesso in questa casa.. ma d’altronde che altro posso fare se non aspettare, essere contento per lui – questo se lui continuerà ad esserlo, ovviamente – e fare di nuovo ordine dove non ce n’è più?

--

“Jonathan Crane?”
“Cosa c’è, infermiere?”

Alzo lo sguardo su quell’infima forma di vita – la stessa che si è tanto gentilmente preoccupata di non farmi uscire dalla mia cella la notte in cui stavo disperatamente tentando di far avere il mio messaggio a Batman – e lo vedo avvicinarsi, con la sua solita aria allegra da ebete ed una lettera stretta in mano.  
La fa svolazzare un paio di volte nell’aria, con vivacità, per poi dire

“Ci sono notizie per te!”
“Buone? Non dirmi che la tua razza è finalmente in estinzione!”

Vedo Due Facce piegarsi leggermente sul tavolo al quale siamo seduti e  tentare di trattenere una risata. Anche a me allora viene da sorridere, non mi aspettavo fosse una battuta divertente, visto che non voleva assolutamente esserlo e quando vedo che si risolleva, riprendendo ad arrotolare sigarette, torno a guardare l’infermiere, che continua a mantenere la sua espressione vivace

“Continuiamo ad essere birichini, eh Crane? Così non va, dovrebbe saperlo!”

Sento Harvey riprendere a ridere sommessamente al mio fianco per poi cedere alla tentazione, posare la sigaretta appena fatta sul tavolo e dire, voltandosi a guardare l’infermiere mentre sventolava una mano per aria, come se volesse attirare l’attenzione
“Sorella? Ho fame, potrei avere il mio biberon, adesso?”
Per poco non scoppio a ridere alla sua presa in giro verso quel modo che l’uomo in bianco ha di trattarci, come se fossimo tutti dei ritardati.

“Su, su mister Dent lo sa che è un po’ cresciutello per quello.”

Risponde l’altro seriamente e stavolta davvero non riesco a trattenere la risata che minacciava di uscire poco prima.. il solo fatto che quest’essere abbia davvero ritenuto sincere le parole di Harvey, è allo stesso tempo esilarante e disarmante. Come può davvero non riconoscere la differenza tra un vero senile ed una così palese presa in giro?

“Dice davvero? – risponde Harvey con tanto d’occhi, fingendosi oltremodo basito – Eppure è solo un paio di mesi che non poppo da un seno.”

Mentre rischio di rotolarmi per terra dalle risate, l’infermiere si congratula allegramente con Due Facce ed avvicinandosi ulteriormente a noi mi porge una busta bianca, la prendo e noto subito che sul lato del mittente non c’è nessun indirizzo; fin qui tutto regolare, trattandosi di un manicomio, in pochi tengono a far sapere di avere contatti con le persone chiuse qui dentro ma davvero non immagino chi potrebbe avere interesse nello scrivermi.
Di solito lo fanno solo i miei ex colleghi, sperando di analizzarmi o chiedendomi pareri..

“Allora, signor Crane, pare che qualcuno abbia una fidanzatina segreta, eh?”

Sento di nuovo dire dall’infermiere, ancora una volta con quel tono da asilo infantile ma sono troppo occupato ad osservare l’involucro cartaceo appena ricevuto, tuttavia la cosa sembra irritare Dent che stavolta, con tono forse più alterato del dovuto, risponde

“Oh, sì! Magari tua sorella! O se è davvero fortunato, tua madre!”
“Non dica queste cose signor Dent, o dovrò lavarti la bocca col sapone, oggi!”
“Io penserei a lavare me stesso piuttosto, infermiere ‘belli capelli’..”

Ora.. è da quando l’infermiere ‘non so neanche come si chiama’ lavora qui che Harvey ha sviluppato una sorta di odio ossessivo per i suoi capelli che non hanno altri problemi se non quello della forfora, cosa che posso dire non riguardi la sua igiene ma probabilmente sia una semplice questione di shampoo sbagliato.. tuttavia ogni scusa pare essere buona per farglielo notare e perfino io, detestando quest’uomo dal fondo dell’anima, non correggo mai le false accuse di Due Facce.
Con un’ultima odiosa risposta ed un saluto, l’infermiere infine si allontana.

“Tsk. Scommetto che il Vaticano lo paga in quanto prova vivente dell’infondatezza della selezione naturale.. allora, di chi è la lettera?”
“Tranquillo, non è della mamma di ‘Capitan Forfora’, come ami chiamarlo nell’intimità.”

Dico per poi rigirare quel pacchetto tra le mani un paio di volte ed infine aprirlo, strappandone la parte superiore. Quello che mi trovo davanti quando estraggo il suo contenuto è un foglio di carta stampata probabilmente da un computer, scorro velocemente le parole con gli occhi e poi dico, a bassa voce così che solo Harvey possa sentirmi

“Non ci crederai ma è di Batman..”

Vedo che improvvisamente ho catturato tutta la sua attenzione, sposta tabacco, cartine e filtri più vicino a me e si china dietro le mie spalle per leggere anche lui

Il tuo aiuto si è infine rivelato provvidenziale ed è proprio per non avere debiti di alcun tipo con gente come te che ho deciso di accontentare la tua richiesta e farti ‘sapere com’è andata a finire’. Non starò qui a raccontarti delle prove a cui mi ha sottoposto Nigma, sospetto che ti annoieresti, perciò ti dico solo che Joker è sano e salvo, è con me e per il momento sembra tranquillo (forse solo perché è ferito). Nigma non si era rassegnato nemmeno dopo aver perso la sua stessa sfida ed ha tentato di far fuori il suo ex compagno. Sono arrivato a capire, forse, molte delle cose che tu avevi già intuito da tempo a proposito della mia natura, il che mi fa piacere anche se brucia che tu ci sia arrivato prima di me. In un certo senso la vicinanza di Joker sembra togliere un velo dopo l’altro dalla mia mente, permettendomi di pensare con chiarezza. Solo, la prossima volta non tentare assolutamente di spingermi verso l’introspezione, come hai fatto durante il nostro ultimo colloquio o giuro che ti pesto a sangue finché non torni sano di mente. Come sta due Facce? No aspetta, non voglio saperlo.. un saluto ad entrambi.
Batman.

“Mh. Ha minacciato di pestarti, sembra di buon umore.”

Dice Harvey e lo vedo tornare al suo posto e continuare a rollarsi quelle dannate sigarette, che poi mette da parte in un apposito contenitore in cuoio. Mi volto a guardarlo e gli sorrido anche se lui non sembra darmi più la minima attenzione ma so che lo sta facendo apposta, lo fa sempre anche se non capisco proprio il perché.. forse la ragione è che, se si voltasse a guardarmi, mostrerebbe anche l’altra metà del suo viso, quella bruciata. È comunque uno spettacolo che ho visto troppe volte per poterne restare sconvolto.

“Posso chiederti perché mai, anche se siamo ricchi coi soldi della rapina, continui a comprare il tabacco? Se decidessi di andare a Marlboro tutta la vita, ti resterebbe comunque abbastanza denaro per permetterti una decina di ville al mare..”

Lui non risponde, continuando imperterrito ad arrotolarsi abbastanza sigarette da poterci andare avanti tutta la giornata. Non so perché ma mi ha sempre irritato vedere la gente usare il drum.. sarà che quando ero all’università, il mio professore di microbiologia adorava sfruttare le scimmie da laboratorio per farsele arrotolare.. e vederlo fumare una sigaretta leccata da una scimmia mi ha sempre fatto piuttosto schifo.. che mi sia rimasto il trauma?

“E poi le sigarette industriali puzzano e sporcano molto meno. Per non parlare del fatto che ci guadagneresti anche in salute.”

Vedo Due Facce sorridere, poi senza alzare lo sguardo dal suo lavoro, finalmente mi risponde

“Pensavo a Pinguino.”
“Perché?”
“Si sarebbe schifato a vedermi maneggiare il tabacco.. lo odiava, ricordi?”
“Già, diceva che il drum è da proletariato. Che se uno doveva avvelenarsi, tanto valeva farlo con classe!”

Dico, ridacchiando al ricordo e vedo che anche Harvey è piuttosto divertito da questo pensiero.. ora che ci penso, non ho mai visto Due Facce ridere seriamente. Certo, non potrei mai immaginarlo lanciato in una risata come quella di Joker, o in un folle annaspare come quella di Pinguino ma una specie di via di mezzo, forse.. no, meglio che resti così, in fondo gli si addice.
Distolgo lo sguardo da lui e dico

“Mi dispiace che sia morto.”
“Anche a me a volte.. in fondo era simpatico.”
“Ora stai pensando anche ad Edward?”
“Vuoi smetterla di analizzare le mie catene di pensieri, per favore?”
“Ah ah! Lo so che è inquietante.. scusami, non lo faccio apposta.”
“Mh. Almeno non farti accorgere, sei fastidioso.”
“Se sono fastidioso perché continui a parlarmi?”
“Perché sei meno fastidioso degli altri.”

Sospiro alla sua risposta, in fondo me l’aspettavo è sempre di Due Facce che stiamo parlando, non direbbe qualcosa di decente ad una persona neanche se ne andasse della sua vita. Porto lo sguardo davanti a me, sull’orologio da muro appeso proprio sopra la porta e sbuffo leggermente, tra meno di un’ora ci sarà un’altra noiosissima seduta dallo psichiatra che ha meno della metà della mia intelligenza, in questo campo.
E poi ho sempre preferito analizzare gli altri, piuttosto che me stesso.

“Io penso che Nigma voglia morire, in questo momento. Scommetto che appena finito il solito giro di farmaci, quando tenteranno di inserirlo tra noi, tenterà di togliersi la vita.”
“Per via di Joker, eh? Che schifo di telenovela.. ‘amore in plastiglass; una vita tra le celle imbottite’!”

Mi ritrovo a ridere mio malgrado, nonostante l’argomento per me fosse serio ma d’altronde questa è un’altra cosa che apprezzo di Harvey, non ha rispetto per nulla e nessuno, sarebbe capace di fare del sarcasmo su qualunque cosa, che lo riguardi o meno.. certo, se non si va a toccare l’argomento ‘Rachel’. Quando smetto di ridere, sento un vago sorriso malinconico continuare ad aleggiare sulle mie labbra e non tento neanche di cancellarlo, perché in fondo?

“Non pensi mai che abbiamo sbagliato tutto?”
“Disse il traumatizzato allo storpio..”
“Intendevo dire con la Lega..! E poi perché dovrei farlo io il traumatizzato?”
“Non l’ho detto.. che vorresti dire, che io sono storpio?”
“Oddio Harvey, non di nuovo, giochi a terrorizzarmi tutti i giorni! Dopo un po’ perde effetto.”
“Mah.. che intendevi con quella domanda?”

Stranamente mi irrita che non abbia capito subito ciò che intendevo, pensavo fosse palese, vista la situazione in cui ci troviamo. Cercando di mantenere la calma mentre spiego meglio cosa volevo dire

“Intendevo.. che ora, per esempio, io e te siamo qui, sempre insieme, a parlare! E parliamo anche di Edward, di Oswald e di Joker, non è.. beh, quanto meno strano? Forse avremmo potuto essere un po’ più corretti tra noi. Se non avessimo avuto ognuno le sue ossessioni per la mente.. tranne Pinguino, le sue ambizioni non hanno mai cozzato con le nostre. Eppure.. lui è stato il solo a morire.”

“Non che Pinguino fosse così innocente. Che storie ti stai inventando, è andata così e basta.”

“Harvey.. ero stato io a far sapere a Nigma che avevi intenzione di uccidere Joker, quella sera al magazzino – non risponde nulla, non si muove neanche di un millimetro, mentre continua ancora ad arrotolare quelle stramaledette sigarette – vi ho spiati tutti e poi l’ultima sera ho rivelato alla polizia dove si trovava il nostro covo, giù alla fabbrica dismessa. Avevo progettato la scomparsa di tutti voi.” Ancora, continua a non dire una parola ne muovere un muscolo e sento i nervi tesi come corde di violino, sento che potrei esplodere da un momento all’altro se Due Facce non si sbriga a fare qualcosa. Qualsiasi cosa tranne rollare quelle fottute sigarette. Improvvisamente, seguendo un folle istinto, prendo la cartina mezza arrotolata dalla mani di Harvey e la getto per terra, guadagnando finalmente la sua attenzione (anche se quest’azione potrebbe portarmi alla defenestrazione istantanea).

“Insomma, mi hai sentito, Harvey?!”
“Sì, certo.”

Dice per poi restare di nuovo immobile e muto, la qual cosa mi irrita come non mai. “E non dici niente?”

“Che vuoi? Che ti dica ‘bravo’? Beh, Bravo! Lo sei stato.”

Ora sono arrabbiato sul serio, sia per via della sua risposta, sia per la calma estenuante che sembra mantenere dopo quello che gli ho rivelato. Eppure ero convinto che un tipo come Harvey, un iracondo, avrebbe avuto una reazione quanto meno più animata di questa. Serro involontariamente le labbra in una striscia sottile e mi alzo, lasciando che la sedia strofini contro il pavimento, provocando un rumore altamente fastidioso ma mentre sto per andarmene, mi sento afferrare all’altezza dell’avambraccio, la presa è stretta al punto da risultare quasi dolorosa e la forza di Harvey mi tira nuovamente giù a sedere.
Lo guardo ancora una volta ma non sembra arrabbiato neanche adesso.

“Non mi aspettavo fossi un tipo da sensi di colpa.”
Sensidiche?!” Chiedo stupito;  non ci ha proprio capito niente!

“Ma sì, è chiaro.. l’unico tra noi che non ha mai tentato di metterlo in quel posto a tutti gli altri è morto, tu te ne stai qui a parlare con me nonostante, per colpa tua, quel matto di Nigma quasi mi faceva fuori.. due volte.. abbiamo rischiato di essere arrestati tutti in allegria una volta tornati alla base, ehheehh..! evviva! Ed insomma, alla fine è tutta colpa tua. Eppure, nessuno ha sospettato di te, nemmeno per un secondo. Che vorresti ora? Che litigassi con te, che ti buttassi dalla finestra, che ti scaricassi quella testa di cazzo che hai nel cesso? Se me lo chiedi per favore potrei anche farlo ma non mi va. La morte di Batman non necessariamente ci avrebbe resi tutti quanti felici e contenti.. mi dispiace per come è finita per Pinguino ma sarebbe morto comunque, prima o poi. Non hai fatto che sfruttare i nostri punti deboli ma se ci pensi bene, alla fine ci saremmo fatti tutti abbastanza del male anche senza il tuo aiuto, grazie mille.”

Per molti, lunghi minuti dopo questo suo discorso – il più lungo che gli abbia mai sentito fare – resto senza parole e non so nemmeno cosa dover pensare di tutte le cose che ha detto; il silenzio tra noi si allunga, diventando imbarazzante, almeno per me visto che sono sicuro la cosa non arrivi neanche a tangere Due Facce.
Resta indifferente ancora per un po’ prima di poggiare una mano sul tavolo, a coprire tabacco, cartine e filtri in una volta sola e poi spingerli lentamente verso di me, eh io non me li trovo davanti agli occhi. Mentre fisso quegli oggetti con occhi inespressivi, sento Harvey dire una sola, semplice parola.

“Impara.”

Mi viene da sorridere, un’espressione più malinconica che divertita mentre con una mano prendo la piccola, sottile scatola di cartine e rigirandola tra le dita, chiedo

“Non hai usato la tua moneta per decidere cosa pensare.”
“Ah beh.. per simili ragionamenti non ne ho bisogno. Anche un bambino riuscirebbe ad arrivarci.”
“Oh.. mi stai insultando?”
“No, idiota che non sei altro.”

Continua a non guardarmi ma sento un piccolo dolore acuto tra le costole e mi accorgo che aveva passato un braccio sotto il tavolo per arrivare a pungolarmi con un dito.. mi scanso istintivamente per un secondo e poi sento che continua a parlare.

“Forse a te il biberon serve per davvero.”

Gli allungo un calcio sotto il tavolo, colpendolo alla tibia e lo sento di nuovo fare quella risata bassa che lo contraddistingue ed io arrivo a sentirmi curiosamente più tranquillo ed è strano che io abbia creduto alle sue parole.. strano che lui abbia risolto in così poco tempo un dilemma che mi assillava da mesi, ormai.. strano che ora mi senta in pace con me stesso come non riuscivo a stare da molto, molto tempo.
Lasciando un sorriso calmo ad aleggiare sul mio viso, tiro fuori una cartina dal suo involucro, decidendo di farne una o due, giusto per passare il tempo.

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Noooooiaaaah! Fortunatamente però, mai come quella che sentivo quando ero rinchiuso nelle celle tiepide e smorte di Arkham.. o anche di quando mi ritrovavo a non poter neanche mettere piede fuori dalla stanza di Brucey.
Questa casa ha un qualcosa che mi rimanda allo stile hippie, non so come mai. Forse saranno i colori del pavimento, per lo più caldi e sempre intensi.. le pareti di un giallo scuro; da quando sono qui non ho avuto poi granché da fare, se non passeggiare o giocare stupidamente sulla spiaggia o cucinare tutto ciò che ho trovato in cucina.
Pensandoci, tra me e Brucey non so chi stia messo peggio in ambito culinario.. molte volte ha gettato via quello che io avevo – con taaanto amore – preparato, per poi dire, quasi vantandosene, di non saper cucinare neanche un uovo e decretare che “stasera ordiniamo cibo cinese.

Se ci penso bene, c’è una sola cosa non sopporto di Brucey, ovvero il suo continuo meravigliarsi alle risposte che do alle sue stupide domande, evidentemente non trovando le mie parole convincenti, almeno credo. L’esempio più esilarante è stato quando abbiamo passato una decina di minuti buoni a dirci solamente

“Joker, ma tu come ti chiami?”
“Prego?”
“Da un po’ ci pensavo.. qual è il tuo nome?”
“Mh-mmh.. ma sei scemo?”
“Perché?! Ti ho chiesto solo come ti chiami!”
“Joker!”
“Non hai capito, intendo come ti chiami?”
“JOKER!”
“Oh, andiamo, non può essere davvero ‘Joker’, no?!”
“Come no! Sono proprio io, sturati gli occhi e guardami!”

E così via, finché non ha rinunciato con uno sbuffo.. ma che cretinata ha sparato? Che domanda scortese da fare ad una persona che conosci da tanto tempo..! impossibile! Però, ciò nonostante continuo a trovarlo estremamente divertente; un'altra cosa che ho notato è il suo vizio di parlare in quel modo, come dire.. per decreti, ecco!
Da oggi cambiamo deodorante per la casa!” o “No, non darai fuoco alle mie tende, Joker!”o ancora “Non cucinerai mai più, Joker.” .. tutte le volte che fa così, il mio primo pensiero è “Ecco. Ha decretato!”. Non riesce a fare un discorso del tipo “Oggi vorrei fare una passeggiata..!”.. no.. “Oggi passeggerò!” è il suo decreto prima di uscire di casa.
Mi torna in mente Eddie.. ora che ci faccio caso, lui invece era tutto l’opposto, parlava inquisendo..

sempre mantenendo gli esempi di prima, lui avrebbe piuttosto detto “Che dici, questo deodorante fa abbastanza schifo per cambiarlo?” e “Joker, pensi davvero che per te sia una buona idea cucinare?” ed infine “Davvero credi che incendiare le tende possa riscaldare l’ambiente meglio del radiatore?” ma il bello è che il suo era un’inquisire regolato solo a quando la cosa può avere un senso.. per esempio non domanderebbe mai qualcosa di cui conosce già la risposta..
Fa abbastanza caldo, oggi. Ti chiederei se vuoi fare una passeggiata ma so che sei pigro.
Mi sfugge una mezza risata al pensiero, mentre mangio i ravioli al vapore e sento Brucey chiedere

“Perché ridi?”

Già, perché ridevo? Uhm…

“Non ricordo.. però so perché mi viene da ridere adesso.”
“E sarebbe?”
“Ci sarà da lavare i piatti, più tardi.”
“Mh. No, non tirerai al piattello con le mie porcellane!”

Ecco! Ha decretato!

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Non che lo ammetterei mai davanti a Joker ma a volte – a dire il vero quasi sempre – trovo esilaranti le sue idee ‘particolari’, come svuotare il frigo in una sola pentola o guardare un ragno tessere la sua tela per ore e sentirsi un Dio nel distruggere con un semplice gesto tutto il suo lavoro, arrivando poi a ridere ed esultare per questa azione.
In fondo, è parte del suo essere fare tutto ciò che gli passa per la testa fregandosene se abbia un senso oppure no, fintanto che sul momento trovi le sue idee buone o anche solo divertenti.. nonostante non abbiamo mai fatto nulla, insieme, fuori dalle mura di questa casa sento che sta riempiendo la mia vita come temo io non potrò mai fare con la sua.. e la cosa mi preoccupa.

Stando a contatto con lui sono arrivato a rendermi conto che ha la stessa mente di un uccellino, che riesce a dimenticare tutto ciò che ha visto o fatto –purché sia un’azione conclusa – già dopo un giorno ed il bello è che non gli interessa minimamente il fatto di non ricordare quasi nulla del suo passato.. che sia perché non gli va di sforzarsi di tenere in mente cose che per lui non hanno la minima importanza?
Non so se essere spaventato dal suo vivere solamente il presente e spesso mi domando se abbia già dimenticato anche Nigma e se, un giorno, potrebbe arrivare a dimenticare anche me, cancellando questi momenti e tornare a guardare Batman coi vecchi occhi, immaginandomi ‘brutto’.
Quasi mi metto a ridere.

“E adesso perché tu, ridi?”
“Pensavo.. dimmi un po’ com’è che mi immaginavi prima di vedermi senza maschera?”
“Brutto.”
“Un po’ più precisamente?”

Lo vedo alzare lo sguardo su di me ed osservarmi per qualche secondo senza nessuna espressione particolare, i suoi occhi, grandi e chiari fissi su di me.. poi volta la testa leggermente di lato, riprende a masticare anche se le sue mani sono ferme; poi poggia le posate nel piatto e vedo le sue sopracciglia aggrottarsi nello sforzo di richiamare alla mente pensieri già passati.

“Uhm.. ricordo che c’è stato un periodo che mi ero fissato che dovevi avere una cicatrice ingombrante sulla faccia.. ah, e poi ero convinto fossi pelato. E mi ero sempre domandato se in realtà sotto l’armatura non fossi un po’ sovrappeso.”

Quando finisce di parlare scoppio a ridere, non riesco a credere quanto lontano possa aver viaggiato la sua fantasia ma in un certo senso mi rende anche felice il pensiero che, nonostante queste strane fissazioni, non abbia smesso di provare attrazione per me.. mi fa sentire stranamente solido e calmo l’idea che se anche avessi avuto l’aspetto che lui mi ha descritto, ora sarebbe qui comunque.

“Ma.. anche sovrappeso? Perché?”

“Beh, mi pare ovvio! Ahh.. come dire, è quanto meno strano che un uomo pienamente soddisfatto del proprio corpo vada in giro con un guscio di tartaruga finto sulla pancia, no?”

Rido di nuovo, anche se stavolta con un po’ meno convinzione della prima, evidentemente Joker non ha nemmeno pensato che la sua frase avrebbe potuto colpire un tantino la mia dignità.. continuiamo a mangiare in tranquillità mentre io mi faccio un appunto mentale di chiedere a Lucius di smussare un pochettino la forma degli addominali sulla mia armatura.

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Non c’è nulla che odi di più in questo stupido manicomio del primo ciclo di medicinali, anti depressivi e calmanti.. mi sento completamente esausto e solo adesso riesco finalmente a sentirmi triste, non sopportavo la sensazione di calma e finto benessere, ben conscio del fatto che non avrei dovuto affatto sentirmi così, visto che non mi è rimasto praticamente più nulla per cui vivere.
Apro gli occhi sul panorama bianco e desolato della cella d’isolamento, mi volto a dare uno sguardo alla porta in ferro e per un attimo mi sembra di vedere Joker lì in piedi, vicino al muro che mi guarda e sorride, quell’espressione allungata dalla forma delle sue cicatrici.

"L’ho sempre notato, sai?"

Lo sento dire ed a mano a mano che il tempo passa, è come se i suoi contorni andassero delineandosi, come se lentamente stesse davvero apparendo di fronte ai miei occhi.. mi viene da sorridere mentre rispondo

“Che.. cosa..? Che sei pigro..?”

Chiedo, ben sapendo che in realtà c’è solo la vuota aria ad accogliere le mie parole; riesco a malapena a sussurrare, formulare delle frasi è uno sforzo estenuante.. sono stanco e sento la gola arida e la bocca impastata a causa delle medicine assurde che mi hanno propinato per l’ennesima volta ieri notte.
Vedo che lascia scattare la testa da un lato per un attimo, annuendo in maniera sardonica ma non sorride mentre dice

A parte quello.. ahh.. intendevo il fatto che da quando ci conosciamo non mi hai mai fatto un solo indovinello.

“Vorresti che.. – non riesco ad andare avanti, tento di schiarire la gola ed ingoiare un po’ di saliva, in cerca di sollievo, ma la mia bocca non riesce a produrne, mi sento così patetico in questo momento – vorr.. esti che.. te ne facessi.. uno?”

Pensavo fosse proprio quello, l’indovinello.

Sorrido amaramente a me stesso, chiudo gli occhi e volto la testa verso il soffitto, sospirando forte attraverso il naso, istintivamente tento di portare una mano sul viso ma mi torno ben presto a rendermi conto che ho polsi e caviglie legati dalle cinture di cuoio del letto. Lancio un altro sospiro.. sono stanco e mi bruciano anche gli occhi, adesso.

“E.. hai trovato una.. risposta?”

Risollevo le palpebre e vedo la mia proiezione mentale avanzare verso di me, ora ha ripreso a sorridere e fa talmente male ritrovarmi nuovamente davanti agli occhi il suo viso così presto, a ricordarmi ciò che ho perso.. mi viene in mente solo adesso che non sono mai stato capace di dirgli ‘Ti amo’ e non so perché.. so solo che me ne pento ogni attimo sempre di più.

Sì! Proprio poco fa.”
“E quale.. sarebbe?”

Ora si è seduto vicino a me, sul bordo dello scomodissimo lettino d’ospedale su cui giaccio, la sua mano è andata a poggiarsi vicinissima alla mia e so che devo resistere alla tentazione di allungare le dita a giocare con le sue, perché se lo facessi non riuscirei a sentire nulla, mi renderei solamente conto per davvero che lui non è qui.. cosa darei perché lui fosse davvero qui.. tutto sommato, anche se mi faccio pena da solo, non vorrei vedere questa immagine dissolversi nel’aria.

Ahh.. tu sei intelligente; perciò immagino valuti molto l’intelligenza di una persona. Ma nonostante questo, hai riconosciuto in me qualcosa che.. come dire.. ahh.. una qualità che seppure diversa è altrettanto.. grande. Forse un dettaglio che evidentemente ti è piaciuto al punto da farti arrivare a questo. Posso chiederti cos’è?

Ecco. Odio quando accade ciò, quando sento quelle gocce umide rotolare fuori dagli occhi e strisciare fino a bagnarmi l’attaccatura dei capelli o peggio, ad infilarsi nelle orecchie.. quando queste strisce arriveranno ad asciugarsi, inizieranno ad irritare la pelle col loro sale.. e con le mani bloccate non potrò neanche andare a grattarmi. Non sono neppure in grado asciugarle.
Continuo a guardare il viso di Joker ed infine allungo le dita il più possibile per tentare di toccare le sue, di giocarci, di intrecciarle con le mie.. ma lui svanisce, come sapevo avrebbe fatto. La mia mano torna a poggiare inerte sul materasso troppo sottile e volto la testa verso il muro, chiudo gli occhi.
So che questo ancora non è niente, che quando l’effetto dell’anti depressivo che mi hanno dato svanirà, finirò con l’essere nuovamente distrutto al punto da cercare la morte, come prima che mi portassero qui ma per il momento non ne ho paura.

“È la.. tua libertà.”

“Eddie..?”
“Sono qui.”

Con gli occhi chiusi adesso, mi ritrovo immerso in qualcos’altro, che non è un’illusione, bensì un ricordo del passato.. adesso sembra così lontano, anche se in realtà è passato meno di un anno da qual momento. Mi torna in mente la notte in cui abbiamo dormito insieme, quando lo avevano riaccompagnato, debole e tremante per via dell’elettroshock, al suo letto.. nella cella che dividevamo.
Anche allora, mi sembrava un affronto senza confini ridurre un’entità come Joker in quello stato; una bestemmia per i miei occhi vederlo così debole e fisicamente innocuo.

“Ho freddo.. prendi la tua coperta.”

Ricordo che disse così ed io non risposi assolutamente nulla, mi limitai a guardarlo per un secondo, ad osservare i suoi occhi chiusi e la sua figura raggomitolata su un lato, poi mi alzai e senza pensarci due volte, tolsi la coperta dal mio letto per poggiarla su di lui, sperando che potesse essere di aiuto.
Non volevo restare ad osservarlo o a consolarlo, non mi sembrava giusto nei suoi confronti perché lui non era così.. non è mai stato il tipo di persona che ha bisogno di una balia o di qualcuno che lo proteggesse e quelle poche ore di debolezza dopo ogni elettroshock non avrebbero certo cambiato nulla nel suo essere così. Meravigliosamente. Libero.
Quando faccio per allontanarmi da lui, incurante del fatto che quella sera forse non sarei riuscito a dormire per via del freddo, sento qualcosa afferrarmi per i vestiti, una presa debole ed io mi volto a guardarlo

“Dove vai..?”
“Ho sonno anch’io, eh.”
“Ma non fare.. ahh.. il deficiente.”

Disse, una traccia di sarcasmo ancora più che tangibile nel suo debole mormorio.. poi tentò di strattonarmi con tutta la poca forza che aveva, mentre con l’altra mano scansava le coperte, spostandosi verso l’orlo del letto in un silenzioso invito che io accettai, seppure non me lo aspettassi.
Mi stupisco di quanto ancora vivido sia il ricordo del suo corpo tremante a fianco al mio, dello stupore, delle sensazioni miste che provai quando quasi subito lo sentii farsi strada tra le mie braccia, come se fossi una proprietà sua e potesse decidere di trattarmi come un cuscino quando volesse.. la sua testa poggiata contro il mio petto, i suoi piedi come lastre gelate contro le mie gambe e quel tremore continuo che stringevo tra le mie braccia..
Ricordo che solo in quel momento mi resi davvero conto di quanto i miei sentimenti per Joker si fossero spinti sempre più ‘oltre’.. oltre il rispetto, oltre la comprensione e la simpatia che quella figura a volte sciocca mi ispirava.

In quel momento ricordo che avrei preferito non interrogarmi su nulla per una volta, godermi quel momento senza pensare a cosa il futuro mi avrebbe riservato perché in fondo, già sapevo che Joker non sarebbe stato nulla di passeggero, niente a che vedere insomma, con le decine di amanti che ho avuto tutta la vita.

Luce, luce lontana, più bassa delle stelle.. sarà la stessa mano che ti accende e ti spegne?

Ricordo che nel periodo immediatamente dopo la nostra fuga da Arkham, Joker era solito canticchiare questa canzone, la adorava seppure non ricordasse mai bene il significato delle parole che io gli avevo più volte pazientemente tradotto dall’italiano.. ho sempre capito il perché di questa sua fissazione e ripensare alla sua voce bassa, lenta ed intonata quasi mi spinge nuovamente sull’orlo delle lacrime.

Luce, luce lontana.. che si accende e si spegne, quale sarà la mano.. che illumina le stelle?

Ora mi torna in mente il giorno che, esausti della vita alla macchia, decidemmo di trovarci finalmente un nascondiglio decente.. trovai un computer e cercai i candidati ideali che avrebbero potuto offrirci la loro dimora e poi la sera che andammo in quella casa.. posso quasi vedere di nuovo Joker davanti a me, tre cadaveri ai suoi piedi mentre si guarda intorno con quegli occhi spalancati.
Si era innamorato di quel posto, lo vedevo chiaramente.. lo chiamai e quando voltò il viso verso di me ricordo che restai per un attimo interdetto davanti al sorriso che gli aleggiava sulle labbra; quel tipo di sorrisi di cui ancora adesso ne ricordo davvero pochi.. poi, vedendo che non parlavo si lasciò scappare una breve risata.

Mastica e sputa, da una parte il miele.. mastica e sputa, dall’altra la cera.. mastica e sputa, prima che venga neve..

“Mh?”
“Potrei innamorarmi di te, adesso.”

Gli dissi queste parole con un sorriso furbo e lo vidi portare le braccia dietro la schiena e mettere su un’espressione riflessiva, come se stesse valutando ciò che ho detto e, mantenendola sul viso, mi si avvicinò a passi lunghi e lenti, fino a fermarsi di fronte a me, pochi centimetri di vuoto a separarci.. si alzò sulle punte del piedi per lasciarmi un bacio sulla punta del naso ed infine scoppia a ridere.

“Devo iniziare a preoccuparmi?”

Stanotte è venuta l’ombra.. l’ombra che mi fa il verso, gli ho mostrato il coltello e la mia maschera di gesso..

“Perché, Joker..?”

Chiedo nuovamente all’aria ma riuscendo stavolta a trattenere quell’insopportabile liquido salato dietro le palpebre. Improvvisamente un rumore raggiunge le mie orecchie e ci misi un po’ per riuscire a capire se si trattasse della realtà o meno; lo era.
La guardia che stava di fronte alla mia cella ha appena dato il cambio a quella di prima ed ora, anche se il regolamento lo proibisce, per passare il tempo ha iniziato ad ascoltare delle musica con le cuffie, rompendo delicatamente il silenzio con le bellissime note di una canzone che conoscevo fin troppo bene ed è come se un velo si alzasse da tutto, rivelando rumori, pensieri, altri ricordi, altre sofferenze per me. La musica. Perché fa così male adesso?
Riesco a distinguere benissimo le parole tra quei suoni flebili e se il melodico ronzio dovesse essere troppo confuso, ho ormai la memoria a sopperire dove la realtà scarseggi.

Bella. Lenta. Dolce ed appropriata.. mi abbandono tra le note, lasciando che i muscoli si rilassino nuovamente contro il materasso, rialzato all’altezza della schiena per mantenermi in una posizione quasi seduta; la mia testa ricade sul cuscino sottile e sospiro rumorosamente col naso, gli occhi chiusi contro la realtà.

Last fire will rise, behind those eyes.. black house will rock, blind boys don't lie.
Immortal fear, that voice so clear. Through broken walls, that scream I hear..

Certe emozioni, semplicemente sembrano gridare attraverso il tempo e lo spazio, o forse è solo il desiderio che sia così che mi da questa sensazione? Fatto sta che ora come ora mi sembra impossibile che nulla di quello che sento o penso riesca a giungere fino a lui in una specie di richiamo. Sembra impossibile che sentimenti così forti e devastanti non riescano ad uscire dalla mia mente ed andare a cercare la loro origine al di fuori, nel mondo, in quella che in questo momento non sembra nemmeno la realtà e che forse per Joker non è mai apparsa come tale.

The masquerade, strangers look up, when will they learn this loneliness..?
 Temptation heat, beats like a drum, deep in your veins.. I will not lie, little sister..

Davvero Batman riuscirebbe a capire ed amare Joker meglio di come ho fatto io? Insieme saprebbero davvero vivere meglio di come abbiamo fatto noi, fino meno di due mesi fa? Più ci penso e più il mio orgoglio piange e grida il suo dissenso, un potente ‘no!’ riecheggia dentro di me, in ogni parte del mio corpo e della mia mente.
Il mio orgoglio, già.. ancora incredulo di fronte a ciò che è successo; mi accorgo che gli anti depressivi hanno perso totalmente il loro effetto visto che adesso riesco perfino ad arrabbiarmi e tornare a pensieri negativi, come il modo più doloroso di far fuori quel maledetto sorcio volante.
Scaccio il pipistrello dalla mia mente e mi concentro solo su Joker.. mi tornano in mente i suoi occhi chiari, i suoi mille sguardi e tutte le parole nascoste dietro di essi.

My shangri-la, I can't forget, why you were mine, I need you now..

...
...
...
Il mio Shangri-la.

Il paradiso che avevo trovato, quasi per caso e che infine ho perduto.. l’amaro incanto che sono il suo corpo e la sua anima; lui, tutto ciò che mi ha dannato per sempre. Tra poche ore la mia dose di tranquillanti verrà rinnovata e per qualche tempo sarò nuovamente in grado di dimenticare; ma voglio davvero farlo? Per sempre? No.. meglio morire che scordarmi di Joker. Solo.. perché? Ed ora vorrei solo dirgli ‘Ti prego, torna da me..’, anche se così facendo calpesterei la mia dignità, anche se non servisse a nulla, anche se lui non farebbe altro che ridermi in faccia.

Cry little sister, come, come to your brother.. unchain me sister, love is with your brother.

La canzone termina ed io riapro gli occhi per ritrovarmi nuovamente davanti le bianche pareti di Arkham.. una realtà amara e spoglia, davvero. Le ultime note si spengono piano piano nell’aria.. il testo che, continuo a pensarlo, rispecchia le parole che gli avrei volentieri dedicato se solo possedessi abbastanza talento da inventarle per conto mio.
Ho sonno.. lentamente riabbasso le palpebre, pregando per quelle poche ore di insensibilità che le medicine mi porteranno e fanculo anche la bocca impastata e la gola secca. Non sopporto più di non riuscire a non pensare.. vorrei essere libero, come Joker, di accettare sempre quello che mi succede e riderci sopra. Anche se volesse dire ridere di me.

Spero solo che quel maledetto infermiere si sbrighi a venire a somministrarmi quelle cavolo di pillole.. anche se a ripensarci sembrava un perfetto idiota mentre, vedendomi ammanettato, pieno di lividi ed accompagnato da tre agenti di polizia, mi chiedeva

“Allora, signor Nigma! Come andiamo oggi ragazzone, siamo pronti per un bel giretto?”

Figlio di puttana.

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“Crane..? Mi stai rovinando tutte le cartine.”
“Non è come she non ‘ai abbashtansha sholdi per riempire tutta Arkham ‘ino all’orlo di queshte male’ette cartine! Cassh-

Dice senza nemmeno voltarsi a guardarmi, il che è irritante per non parlare del fatto che alle tre di notte se ne sta lì seduto sul suo letto ad arrotolare sigarette – che chiamarle così è far loro un complimento – mentre si illumina le mani col getto di luce di una piccola torcia elettrica che è costretto a tenere fra i denti.
Ma che cavolo ci si sarà accanito a fare, visto che neanche fuma?!
Sono sicuro di non averlo mai visto così arrabbiato prima d’ora e giurerei di averlo anche sentito un paio di volte, mentre minacciava il tabacco di non muoversi da dove si trovava.. l’ha proprio presa a cuore, eh?

Per’hé ridi?”
“Migliori. Magari l’anno prossimo riuscirò a fumare il tuo capolavoro di alta tabaccheria.”
“Fanculo. Mi 'ai rivedere come shi fa?”

“Oh, Dio.. insomma, guardati un attimo! È quasi mattina e tu ancora stai lì con una torcia elettrica in bocca, che fra l’altro devi anche sputare ad intermittenza per poter leccare il bordo di una cartina storpia, ed il tuo letto si è riempito talmente di tabacco che l’odore non svanirà neanche se getti via la coperta!”

“Non possho far’i battere da un paio di ‘artine!”
“E che palle! Su, ormai si è capito che se dipendesse da te, saremmo tutti sotto la dittatura dei filtrini!”

Lo sento sospirare attorno al manico della torcia per poi posare tutto sul comodino e finalmente, sfilarsi quell’affare dalla bocca; poi si volta a guardarmi, poggiando le mani sulle ginocchia e mi dice, sconsolato

“Era proprio temendo questa particolare battuta, che mi ero impegnato tanto.”
“Che vuoi farci, è l’eterna lotta dell’uomo contro il tabacco. Potrei fartene altre mille, di battute così.”
Risparmiami, per favore..”

Mi risponde, col tono irritato e saccente, mentre si alza dal letto e prende a scrollare la coperta, lasciando che i resti di tabacco ricadano sul pavimento e tutto il suo comportamento è diventato improvvisamente irritante (non per il pavimento, di quello me ne frego).
Tutto il suo atteggiamento da genio incompreso è qualcosa che non riesco davvero a concepire il più delle volte.. passi se si trattasse di una cosa seria, ma per la miseria, tutta questa storia per qualche semplice sigaretta? Accidenti a me quando gli ho suggerito di provare.

“Non riesci proprio a tollerare di non saper fare qualcosa? Sei irritante!”
Che palle, Harvey! Dillo solo un’altra volta e giuro che glielo chiedo io allo psichiatra di cambiarmi cella!”
“Si può sapere, per amor di Dio qual è il problema?!”

Lo sento gettare fuori aria dal naso mentre da alla coperta un ultimo colpo decisamente più forte di quanto fosse necessario, per poi gettarla in malo modo sul letto e sedersi sul bordo di questo con movimenti stizzosi; dopo qualche secondo di silenzio sento che ricomincia a parlare, la voce più bassa e tranquilla di prima, seppure non meno offesa.

“Il fatto è che quando ero all’università, avevo un professore che era solito farsi arrotolare le sigarette dalla scimmia in laboratorio. Non posso vivere sapendo che una scimmia è capace di fare qualcosa meglio di me! Una scimmia!”

Quando sento le sue parole lamentose e comprendo fino in fondo l’entità del suo dramma interiore, il mio occhio sano si spalanca su di lui in un’espressione di puro stupore e sono diviso tra l’alzarmi e prenderlo a calci nel suo sedere piatto o il tentare di mettere un po’ di sale in quella zucca vuota a parole.
Tiro fuori la mia moneta e lanciandola velocemente, poi mi sollevo un po’ a guardare il suo responso.. la faccia bianca ed intatta del mezzo dollaro sembra prendere in giro i miei nervi mentre sbuffo, arrabbiato e voltandomi a guardarlo inizio quasi a gridargli contro

“Spero tu ti renda conto che non sei una scimmia, Crane! Perdio, il migliore amico dell’uomo è l’utensile! Sfido una scimmia ad aprire una bottiglia di vino senza un cavatappi! Comprati una maledetta macchinetta che le rolli al posto tuo, se ci tieni tanto, basta che la finisci una buona volta di dire queste cazzate! Fai l’essere umano, una volta ogni tanto!”

Finalmente ho l’onore di sentirlo tacere e soprattutto di vederlo abbandonare quella boria di cui sembra adorare così tanto circondarsi.. i nostri sguardi si incontrano ed io trovo i suoi occhi stranamente inespressivi, dietro le piccole lenti rettangolari per poi rialzarsi e riordinare la coperta sul letto, scansare le coperte, poggiare anche gli occhiali sul comodino e, finalmente, mettersi a dormire.
Quando spegne la torcia il buio arriva infine a regnare nella piccola stanza ed io sospiro sollevato mentre mi stendo sulla schiena e chiudo gli occhi con l’unica intenzione di godermi un meritato riposo.
Dieci minuti dopo però, quando ero già sulla buona strada per addormentarmi..

“Harvey?”
“CHE C’È?!”
“Niente.. grazie.”

Resto pensieroso e per un attimo mi dispiace aver alzato la voce.. ero convinto stesse per tirar fuori un altro dei suoi amletici dubbi –cosa che mi avrebbe mandato su tutte le furie –, non avrei mai immaginato volesse ringraziarmi.. mi viene da sorridere, pensando che forse un po’ di praticità è proprio quello che serve nella vita di Crane, che è capace di perdersi in un bicchier d’acqua a causa del suo assurdo modo di ragionare – e la cosa peggiore è che deve ragionare proprio su tutto! – mi volto verso il lato del muro e rispondo, già nuovamente sull’orlo del sonno

“Di niente.”



Le canzoni contenute nel capitolo sono: “Ho visto Nina volare” di Zucchero e “Cry little sister”, cantata da molti gruppi fino ad oggi ma la versione che ha ispirato me è quella dei Blutengel. Ne consiglio caldamente l’ascolto.. ù__ù
  
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