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Autore: ___Page    12/07/2016    3 recensioni
"-E tu Perona?!- le chiese Kobi, sporgendosi verso di lei.
-Io?!- domandò, sgranando gli occhioni neri, prima di scrollare le spalle -Oh beh io ci penserò quest’anno! Magari trovo qualcosa di motivante!- disse, con un sorriso che era tutto un programma, girandosi verso le amiche che sapevano bene di cosa stesse parlando.
Senza che nessuno lo sapesse, Perona era già diventata qualcosa alla Raftel High School. Da mesi ormai il suo blog andava alla grande e sempre più studenti chiedevano aiuto alla misteriosa quanto famosa Miss Puck, senza restare quasi mai delusi nelle proprie attese.
Ma non aveva bisogno di vantarsi, le andava bene così. Finché avesse avuto Miss Puck, non sentiva il bisogno di essere nessun altro, a parte se stessa."
A grande richiesta, il seguito di Miss Puck, dieci anni dopo.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Perona, Portuguese, D., Ace, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Si guardò con aria critica allo specchio, le mani sollevate a trattenere le ciocche rosa contro la nuca e una smorfia di incertezza sul volto.
-Allora voi dite su o giù i capelli?- domandò, inarcando appena la schiena indietro e guardando da sopra la propria spalla verso il computer aperto sulla scrivania.
-Giù!- risposero simultaneamente e senza esitazione Sugar e Koala.
Perona liberò i boccoli rosa, che le ricaddero sulle spalle e sulla schiena frusciando appena ma l’espressione di incertezza non voleva andarsene.
-Siete sicure?-
-Perché sei così dubbiosa?!- s’informò Koala, smettendo per un attimo di sfumare l’ombretto per girarsi verso la webcam incorporata nel suo portatile.
Il loro programma di trovarsi tutte a casa di una di loro per prepararsi insieme alla grande serata del ballo, che tutte aspettavano con trepidazione, era sfumato quando si erano accorte che, a parte la padrona della casa che avrebbero eventualmente sorteggiato come base operativa, le altre due avrebbero dovuto fare praticamente un trasloco.
Sia Perona che Sugar avevano due abiti tra cui scegliere da cui sarebbero inevitabilmente dipese le scarpe. Koala non aveva ancora deciso se indossare il corpetto di pizzo sotto al suo vestito, o indossare un semplice e comodo completo intimo non troppo lavorato o ancora se indossarne uno che fosse una via di mezzo, più comodo del corpetto ma più scenico di quello di cotone. Tutte e tre si truccavano con prodotti diversi a cui erano affezionate e mentre a Perona serviva l’arricciacapelli per rendere più definiti i suoi boccoli naturali, Sugar aveva intenzione di piastrarli mentre Koala, che voleva un’acconciatura spettinata, doveva lavorare di phon, spazzola e gel e non ci sarebbero state abbastanza prese nella stessa stanza per soddisfare tutte le loro esigenze.
Così, piuttosto che vedersi obbligate a trasferire mezzo contenuto delle loro scarpiere, dei vestiti che era un’impresa portare in giro e il loro intero armamentario di make-up, le tre amiche avevano optato per una videoconferenza su Skype. Il risultato era che erano connesse da ormai due ore, da due ore vagavano per le loro camere da letto in intimo e ancora non erano arrivate a un dunque.
Koala si stava truccando per distrarsi dalla questione lingerie, per Sugar era apparentemente diventato vitale scegliere prima di tutto la pochette che avrebbe usato e Perona si era focalizzata sui propri capelli perché non voleva la responsabilità di scegliere per prima l’abito e condizionare di conseguenza sua cugina.
-Non so- rispose la rosa con una stretta di spalle -Li porto sempre sciolti-
-Perché ti stanno bene così! Ci sono ragazze che ucciderebbero per avere i tuoi capelli- le fece presente Sugar mentre si sedeva alla propria scrivania e si metteva in bocca una ciliegia, lasciando da parte per un attimo la questione borsetta.
Con uno sbuffo di insoddisfazione mista a insicurezza, Perona smise di studiarsi nello specchio a figura intera di camera sua e si sedette a sua volta alla scrivania, posando gli avambracci al piano di legno. Studiò per un attimo le espressioni delle sue migliori amiche, i cui volti occupavano ciascuno metà del monitor del suo computer, e le trovò sull’orlo di un attacco di nervi esattamente come lei.
Era inutile girarci intorno, era evidente che tutte e tre ci tenevano a essere impeccabili per fare colpo su qualcuno e temevano di non riuscire ad esserlo.
Perona sobbalzò a quel pensiero. Sapeva fin troppo bene che Koala voleva essere al meglio per Sabo e sospettava che invece a Sugar interessasse apparire particolarmente bella agli occhi di Ace, ma lei?!
Per chi mai avrebbe voluto essere così bella e irresistibile?!
Il Fantasma dell’Opera forse?! Ma non sapeva nemmeno se lo avrebbe incontrato quella sera e comunque lui l’aveva già vista in abito lungo e con un trucco che la faceva apparire tutt’altro che sana e splendente e l’aveva trovata abbastanza attraente da ballare con lei e baciarla.
Sapeva già di piacergli se per caso erano destinati a incontrarsi, quindi perché tanta agitazione?!
Si rese conto che si sarebbe dovuta sentire elettrizzata ed emozionata e non mortalmente preoccupata di sbagliare look se il punto fosse stato davvero il possibile reincontro con lui.
Ma, come già detto, i capelli erano solo una scusa per non pensare alla faccenda che più la preoccupava. Il vestito.
-Sugar tu hai deciso cosa mettere alla fine?-
Perona sollevò la testa di scatto, come scottata. Non era la prima volta che si chiedeva se per caso Koala fosse in grado di leggerle nel pensiero. Fatto sta che la sua migliore amica sembrava capace sempre di toglierla dall’impiccio, prendendo in mano la situazione quando lei non riusciva a farlo e lo stava facendo anche in quel momento, che fosse consapevolmente o meno, obbligando Sugar a comunicare la propria decisione riguardo il proprio outfit per il ballo.
Ma con grande delusione di Perona Sugar sospirò consolata, segno che, no, non aveva ancora deciso.
-Non so davvero che fare! È da stamattina che provo e riprovo i due vestiti e non riesco a decidere! Forse preferisco quello nero ma…-
-No!!!-
Tutte e tre si zittirono e Perona sgranò gli occhi quando si rese conto che era stata lei a interrompere così bruscamente Sugar.
-Voglio dire…- si schiarì la gola, per prendere tempo e nascondere l’imbarazzo -…l’abito nero ti sta benissimo ma è molto… semplice! Sicuramente sarai la regina anche quest’anno e dovresti spiccare!- si spiegò, sudando freddo.
Si stava arrampicando sugli specchi ma doveva almeno provare a trovare una giustificazione al suo intervento, perché la verità la faceva sentire troppo una bambina capricciosa. E la verità era che voleva metterlo lei l’abito nero.
-Il viola è un colore sicuramente più audace e fa anche contrasto con i tuoi capelli…-
Lo voleva disperatamente. L’idea di non potersi mettere il vestito nero la stava mandando in panico, anche se non aveva senso. Non aveva senso perché intanto era solo un vestito e perché anche l’abito che Nami le aveva confezionato era stupendo e le stava benissimo. Eppure…
-… pochissima gente può permettersi il viola perché normalmente mette in risalto le occhiaie ma tu non ne hai e questa è una serata speciale che merita un abito speciale…-
Eppure voleva metterlo lei l’abito nero.
Ne aveva bisogno.
Anche se non sapeva perché.
-E… e…- balbettò, incapace di smettere di parlare.
-Perona ha ragione!- esclamò improvvisamente Koala, uscita dal momento di stupore per il mezzo grido che la sua migliore amica aveva lanciato un attimo prima.
Perona la cercò con gli occhi e stavolta ebbe la certezza che il suo intervento non era stato casuale. Stavolta le stava volutamente togliendo le castagne dal fuoco ma sapeva che non sarebbe stato senza tornaconto. Koala avrebbe voluto sapere cosa le era preso.
-Quello viola è molto più particolare e più difficile da mettere! Quello nero con un paio di sandali bassi puoi usarlo anche per una delle feste sulla spiaggia quest’estate. Dovresti approfittarne-
Sugar rimase zitta per un minuti abbondante se non di più, durante il quale Perona si ritrovò a un certo punto a trattenere il fiato, riflettendo sulle parole delle sue amiche. Quando tornò a guardare direttamente dentro la webcam era tornata la ragazza sicura di sé e della propria bellezza che era sempre.
-Avete ragione! E viola sia!- affermò convinta.
Un ridicolo e caldo sollievo investì Perona a quelle parole. Dovette farsi violenza per non sospirare rumorosamente e passarsi una mano sul volto come se avesse appena scampato un pericolo mortale.
Il suono di una quarta chiamata in entrata, che cercava di unirsi alla videoconferenza, le distrasse da quei pensieri all’apparenza tanto frivoli. Almeno finché non videro il nome del nuovo utente e subito tutte e tre pensarono che in fondo c’era qualcuno che riusciva a essere più frivolo di quei pensieri.
Perona cliccò per inserirlo nella videoconferenza.
-Ciao Izo- lo salutarono all’unisono.
-Non troppo entusiasmo, mi raccomando!- si lamentò all’istante il moro, mentre lo schermo si divideva in tre per fare spazio anche a lui.
Da quello che si riusciva a vedere, lui doveva già essere pronto e rilassato. I capelli raccolti nel suo solito impeccabile chignon, la camicia bianca perfetta, il gilet di cui aveva fatto un segno distintivo del proprio look. Doveva ammettere, Perona, che aveva stile. Non fosse stato che era anche lui al quarto anno, non le sarebbe affatto dispiaciuto andare al ballo in coppia con lui. Ma per poterci andare bisognava essere al quinto o essere in coppia con qualcuno del quinto.
Il che le ricordava…
-Come fai a venire al ballo Izo?! Non penserai di spacciarti per uno del quinto- domandò Perona, colpita improvvisamente da quel pensiero. Sapeva da settimane che Izo ci sarebbe stato ma non si era mai posta il problema prima.
Con un melodrammatico sospiro, Izo si lasciò andare contro lo schienale della sedia. -Ci avevo pensato ma alla fine ho chiesto a Laura Bark se voleva un fantastico, stiloso e fighissimo cavaliere e lei mi è quasi saltata addosso- affermò con soddisfazione.
Le tre ragazze si guardarono, una smorfia sul viso e dopo pochi istanti il sorriso scivolò dal volto di Izo.
-Sì è stato terribile- mormorò atono Izo prima di dare una manata alla sua scrivania e far sobbalzare le amiche -Comunque! Che ci fate ancora tutte svestite e ognuna a casa sua?! A quest’ora dovreste già essere tutte insieme a correre isteriche per la stanza, urlare e incendiarvi i capelli a vicenda!-
-Abbiamo cambiato programma- spiegò Koala -La limousine costava troppo e quindi abbiamo optato per la otto posti del papà di Kobi. Ci troviamo tutti a piazza Gyoncorde e Kobi ci viene a prendere lì. Volete venire anche voi?-
-Mi farebbe immensamente piacere ma purtroppo Laura ne occupa due da sola-
-Sei veramente uno stronzo Izo!- lo ammonì Sugar mentre Perona sospirava rassegnata.
-Sì, sì va bene, sono una brutta persona eccetera, eccetera…- tagliò corto Izo, estraendo un foglio piegato in sei dal taschino interno del gilet e mettendo su il suo peggior sorriso da gatto del Cheshire. -Ma guardate la brutta persona che ha qui- proseguì, sventolando il foglio davanti alla webcam.
Perona si accigliò e spostò subito la propria attenzione sulle due amiche, certa di trovarle perplesse quanto lei. Ma contro ogni pronostico, Sugar e Koala si erano alzate a metà dalle loro sedie, quasi potessero raggiungere fisicamente Izo attraverso l’etere e strappargli il foglio di mano.
-È quello che penso io?!-
-È la lista?!-
-A-ah!- annuì Izo.
-Lista?! Quale lista?!- chiese Perona, un po’ scocciata di essere l’unica a non capire l’importanza di quel foglio volante.
-È precisamente ciò che pensate- proseguì Izo, dispiegando il foglio con gesti teatrali -L’elenco dei possibili Fantasmi dell’Opera-
Perona si strozzò quasi con la propria saliva. Che aveva detto?! Aveva fatto una lista?!
E perché ne parlava con tanta leggerezza davanti a Sugar e Koala quando lei aveva chiaramente affermato di non voler assolutamente che nessuno a parte lui sapesse che… che…
E-ehi un attimo! Perché Sugar e Koala si comportavano come se aspettassero quella lista da un pezzo?!?!
-Voi sapete?!- domandò scioccata ma nessuno si curò minimamente di risponderle.
-Ci hai messo quelli che ti ho detto io?!- s’informò Koala e Izo annuì.
-Ovviamente! Beh il primo della lista è Lucci, inutile dirlo…- cominciò Izo sotto lo sguardo attonito della giovane Mihawk che continuava a spostare gli occhi da un volto all’altro, incredula e indignata -… poi Jabura…-
-Ma Jabura mi sembra difficile che riesca a stare zitto per più di due minuti- fece presente Sugar, scettica.
-Drake l’ho messo anche se con quel mascellone lo avrebbe riconosciuto subito ma non si sa mai…-
-E Bran?! Lo hai messo?!-
-Affermativo-
Cosa?!
-Bran?!? Ma è uguale a Zoro, sarebbe inquietante!-
-Poi Urouge…-
-Lo avrei riconosciuto se fosse stato Urouge!- protestò fuori di sé Perona, rimanendo inascoltata.
-…se riusciamo a farla ballare con tutti stasera ma è la migliore occasione…-
-Ehi!-
-…scremare un pochino la lista?-
-E chi tolgo?!-
-Ehi! Io sono qui!- tentò di nuovo.
-Hajrudin?!-
Che cosa?!?!
-Ehi!!! Allora!!! Hajrudin?!? Ma scherziamo?!? E allora mettiamoci anche Ace no?!?!- esplose alla fine la rosa, al limite.
Un silenzio tombale calò e tre paia di occhi si girarono verso Perona che sentì le guance prendere fuoco.
-C-che avete da guardarmi così?!- domandò, scocciata per dissimulare l’imbarazzo.
-Niente! Assolutamente niente!- rispose prontamente Koala anche se Perona aveva l’impressione che stesse trattenendo un sorriso soddisfatto. Il sopracciglio alzato di Izo invece, non era affatto un’impressione così come il fatto che Sugar avesse distolto lo sguardo.
Perona si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio a disagio.
-Comunque com’è che sapete questa cosa voi?! Da quanto glielo hai detto Izo?!- cambiò argomento, ricordandosi improvvisamente che aveva tutto il diritto di essere indignata.
-Oh andiamo! Non ti aspettavi davvero che avrei tenuto la bocca chiusa! E poi mica potevo fare tutto da solo!-
Perona boccheggiò come un pesce fuor d’acqua, spostando gli occhi da un viso all’altro spaesata prima di nascondere il viso dietro alle mani, in un gesto di sconforto.
-Scusate- mormorò, sinceramente dispiaciuta -È che mi sento così patetica…-
-Non c’è niente da sentirsi patetici, Perona!- protestò immediatamente Koala, quasi arrabbiata per come l’amica si stava piangendo addosso.
-Infatti!- le diede subito manforte Sugar -Che male c’è a voler ritrovare un ragazzo che ti ha regalato un momento così romantico?!-
Perona le sbirciò da dietro le dita leggermente divaricate delle mani.
-Voi… voi credete?-
-Assolutamente sì!- annuì solenne Koala.
-E poi io mica mi sono sbattuto a fare questa lista per niente- protestò Izo con una smorfia.
-Stasera è la serata perfetta! Vedrai, lo troveremo sicuramente!- affermò Sugar e Perona si morse il labbro mentre il cuore le si scaldava.
Ripensò a tutte le persone che in quei mesi l’avevano contattata per farsi aiutare con le questioni di cuore. Ci doveva essere voluta una bella dose di coraggio anche se non conoscere l’identità del proprio interlocutore di certo aiutava. Ma forse era arrivato il momento per Miss Puck di avere coraggio e farsi aiutare. E si rendeva conto, Perona, di essere fortunata ad avere degli amici così. Non aveva motivo di sentirsi imbarazzata o patetica.
Piano si aprì in un sorriso e annuì sempre più decisa, per la soddisfazione di Izo, Sugar e Koala.
-E va bene! Facciamolo!- affermò per poi tornare mortalmente seria all’improvviso -Ma prima di iniziare sappiate che ci sono un paio di nomi che ho intenzione di depennare preventivamente- aggiunse con un tono che non ammetteva repliche.
 
  
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