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Autore: Alice95_    12/07/2016    2 recensioni
Una giovane Kate Beckett alla ricerca di una notte da dimenticare, si trova davanti a una persona che invece si ricorderà per il resto della vita.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Arrivato a casa velocemente, Castle mise i suoi vestiti infangati nella lavanderia e saltò sotto la doccia per ripulirsi. Alexis e sua madre sarebbero arrivate a casa da un momento all’altro e non voleva spiegare ad Alexis perché sembrasse uno che aveva appena trascorso l’intera giornata  immerso nella sabbia. Era già difficile tenerle il segreto per il momento, anche se era ancora convinto fosse la cosa migliore da fare. Però non voleva nemmeno mentirle, almeno non se avesse potuto evitarlo.

Indossò una camicia fresca e un paio di jeans puliti, dopodiché attraversando il suo ufficio si incamminò verso il soggiorno appena in tempo per vedere la porta d’ingresso aprirsi e rivelare Martha e Alexis cariche di borse.

“Suppongo che lo shopping sia andato bene”, Castle sorrise alle due donne, allungando una mano verso sua madre per aiutarla a portare le borse e abbassandosi per baciare Alexis sui capelli, “Hey zucca”.

“Hey papà”. Alexis gli sorrise.

Martha nel frattempo roteò drammaticamente gli occhi per poi raggiungere la sua borsa e consegnare la carta di credito al figlio, “Eccola qui, come se l’avessi sempre avuta tu”.

La fissò, alzando le sopracciglia.

“Solo per una volta, Richard. Tre anni fa ti ho detto che era stato un incidente”. Sua madre sospirò, affondando nel divano e lasciando cadere le borse davanti a lei.

“Avevi accidentalmente speso 4000 dollari?”, inclinò la testa divertito. “Interessante”.

“Dio, come sei tirchio. Ti ripagherò ogni centesimo”, gli diede uno sguardo di disapprovazione.

“Va tutto bene mamma, ti ho perdonato molto tempo fa”, disse ridendo, tirando Alexis al suo fianco.

“Allora ti piace solo torturarmi?”, Martha affermò con sarcasmo, prima di cambiare argomento. “Voi due non dovete andare via?”.

Castle guardò il suo orologio, realizzando che sua madre aveva ragione, avrebbero fatto tardi. Girando Alexis per le spalle le diede una spinta dolce in direzione delle scale, “Porta le tue borse di sopra e rinfrescati, appena hai finito usciamo”.

“Si”, esclamò Alexis felice e salendo in fretta le scale, lasciando suo padre e sua nonna da soli in salotto.

Martha, dopo essersi assicurata che Alexis fosse fuori portata, tirò Castle in cucina e finalmente gli fece la domanda che stava fremendo da quando l’aveva visto, “Come è andata?”.

Il volto di suo figlio si accese, gli occhi arricciati dalla felicità, “Bene, davvero bene credo, almeno con Jamie. La partenza è stata un po' dura però poi siamo stati bene”.

“Sono felice per te”, Martha sorrise calorosamente, la sua mano raggiunse la sua guancia per dargli una pacca affettuosa, “E con Kate?”.

“Beh, lei ha lasciato più o meno me e Jamie da soli, quindi penso sia un buon segno ma non so come approcciarmi con lei, sembra così chiusa. E ci sono molte altre cose di cui dobbiamo parlare ma non so nemmeno come intraprendere una conversazione normale con lei, immaginiamoci una conversazione seria”, sospirò, passandosi una mano tra i capelli.

“Richard, siamo stati entrambi chiari nel dire che ci vorrà tempo. Non puoi accelerare le cose come in una videocassetta. Ma sicuramente andrà meglio. Ti deve conoscere e sono sicura che si aprirà, prima o poi. Ora focalizzati nelle cose positive. Tu e Jamie andate d’accordo, è fantastico. Parti da qui, ogni giorno andrete sempre più avanti. E il resto arriverà con il tempo, sono sicura”.

Lui sbuffò, ma annuì. Naturalmente sua madre aveva ragione, se solo non fosse così maledettamente impaziente. 

Non c’era più tempo per la conversazione dal momento che Alexis arrivò dalle scale come una furia, “Sono pronta papà!”, esclamò.

“Bene”, sorrise, girandosi per prenderla e braccio e farla girare, “Sei emozionata per Stuart?”.

“Siiii”, gridò Alexis, ritornando a terra e tirando subito suo padre verso la porta.

“Vieni con noi o resti?”, Castle chiese a sua madre, cercando di resistere alla forza che stava mettendo sua figlia per tirarlo.

Prendendo le sue borse, Martha seguì la sua famiglia alla porta, “Ho bisogno di un bagno rilassante a casa”, disse drammaticamente. “Tua figlia mi ha sfiancato”.

Alexis si girò con occhi spalancati, “Non è vero!”.

“Sto scherzando tesoro”, Martha fece un occhiolino alla nipote e continuò. “Ho amato ogni minuto della nostra giornata”.

Gli occhi di Alexis si incresparono di gioia, come faceva sempre suo padre e raggiungendo sua nonna, l’abbracciò. “Anche io”.

——————————————————

Kate e Jamie attraversarono la porta d’ingresso del loro appartamento e Kate dovette prontamente  fermare la figlia che stava già correndo per il salotto con i vestiti sporchi di fango.

“Whoa, aspetta un secondo”, fermò quel fulmine pieno di energia e la tirò al suo fianco, “Dobbiamo tirarti fuori da questi vestiti sporchi e poi subito sotto la doccia, prima di fare qualsiasi altra cosa”. La informò Kate.

Jamie mise il broncio. Aveva chiaramente altri piani per il suo ritorno a casa. Un doccia probabilmente non era in nessuno di questi. Incrociò le braccia davanti al petto, si morse il labbro inferiore e fissò sua madre con uno sguardo gelido.

“Hey signorina, tu e Rick avete giocato con l’acqua, non io”. Kate mise il dito indice sul naso di Jamie e il viso di sua figlia si illuminò all’istante.

“Rick divettente”, dichiarò e fece una smorfia che sicuramente aveva visto fare a lui, mentre Kate la aiutò a spogliarsi. “Facce buffe”.

“Si?”, Kate sorrise a sua figlia, tentando di mascherare quel sentimento di disagio che improvvisamente nacque in lei, “Ti piace Rick?”.

“Si”, disse Jamie con entusiasmo.

“Vuoi passate altro tempo con lui?”, chiese Kate, cogliendo l’opportunità di introdurre quella discussione in modo delicato, senza sembrare forzata.

“Si”, Jamie annuì sempre più entusiasta e Kate non poté non ridere, nonostante quella sensazione nel suo stomaco. Lui oggi aveva reso sua figlia felice e questo doveva essere la cosa più importante. Lo doveva ammettere, era stato formidabile con Jamie, l’aveva conquistata più in fretta di chiunque altro, anche di Cynthia. Non poteva negare però che anche quello la metteva a disagio. Non era abituata alle cose troppo facili e non si fidava della tregua che sembrava essere nata tra loro, non ancora. Le tante delusioni nella sua vita le avevano insegnato questa lezione, fidarsi di qualcuno portava solo ad avere il cuore spezzato.

Per il momento spinse quei sentimenti da parte e si concentrò su come spogliare la figlia prima di attraversare il corridoio e portarla in bagno. Sarebbe stato più facile con la vasca da bagno. La rimpiangeva tutti i giorni al momento del bagno di Jamie e anche al momento del suo bagno, quando, dopo una giornata al distretto, tutto quello che desiderava era un bel bagno caldo per rilassarsi. Ma non c’era proprio spazio nel piccolo bagno e così aveva comprato una vasca di plastica portatile da montare nella cabina doccia e per ora si accontentava di questo. Sicuramente il loro prossimo appartamento avrebbe avuto una vasca da bagno, quando sarebbe diventata detective era sicura che non avrebbe più pensato alle vasche di plastica.

Jamie era in acqua, con le sue papere preferite che galleggiavano intorno a lei mentre parlava felicemente della sua giornata insieme a Rick e delle grandi cose che avevano costruito insieme. Kate si limitò ad ascoltare, cercando di non cedere al panico che minacciava di scoppiare come quel giorno al distretto. Doveva cercare di gestire il suo panico, sapeva che era una cosa ridicola, non poteva sentirsi minacciata o gelosa solo perché Jamie si era affezionata a lui così velocemente. Era suo padre dopo tutto, era una cosa bella. Aveva solo bisogno di tenere questa cosa in mente e usarla contro il panico. Doveva mantenere il sangue freddo, era essenziale.

“Mami?”, Kate fu riportata al presente da sua figlia.

“Si amore?”, girò la testa verso Jamie, solo per essere colpita da una spruzzata d’acqua, seguita dalle risatine di sua figlia.

Kate rimase a bocca aperta dalla sorpresa, gli occhi spalancati per lo shock e l’acqua che le scorreva lungo il viso bagnando pure la maglia. Fissò la figlia, alzò un dito verso di lei, “Tu”, sorrise prima di mettere la mano dentro l’acqua e schizzandola a sua volta, facendo ridere Jamie. “Hai voluto la guerra” e le due iniziarono a schizzarsi.

——————————————————-

“Allora ti è piaciuto?”, chiese Castle, mentre uscivano dal cinema e si avviavano verso casa in una calda serata d’estate. L’estate a New York puzzava, pensò Castle mentre passò in mezzo ai sacchi della spazzatura accantonati sul marciapiede. Spinse Alexis nella direzione opposta, in cerca di un taxi.

“E’ stato bello”, disse finalmente Alexis dopo aver pensato alla domanda del padre per un po’. “Anche se non mi è piaciuto George che ha mentito ai suoi genitori. Non bisogna mentire ai genitori”.

Castle guardò la figlia, contemplò quello che aveva appena detto prima di rispondere, “A volte le persone mentono perché pensano sia la cosa giusta da fare. Mentono per proteggere qualcosa di ancora più grande o perché pensano che magari la verità potrebbe ferire qualcuno. Capisci cosa intendo? Ovviamente non è giusto mentire, ma a volte lo facciamo con le migliori intenzioni”.

“Non ti mentirei mai, papà”. E Alexis sembrava così seria che Castle non poté non abbassarsi e lasciarle un bacio sui capelli. Sapeva che l’avrebbe fatto. Un giorno, nonostante le sue buone intenzioni, gli avrebbe mentito e lui l’avrebbe perdonata, perché è così che funziona tra padri e figlie.

Guardando dietro di lui vide una telecamera rivolta verso di loro. Si posizionò in fretta di fronte ad Alexis e alzò la mano per fermare il taxi che si stava avvicinando, “Andiamo zucca”. Le ordinò. Velocemente la fece entrare in macchina prima di dare un ultimo sguardo dietro di lui, vedendo i paparazzi che avevano accorciato le distanze.

“Andiamo”, disse al tassista e partirono in direzione del loft prima che i paparazzi potessero raggiungerli.

“Che era papà?”, chiese Alexis, cercando di vedere dove erano rivolti gli occhi del padre.

“Niente, c’era solo un brutto odore là fuori”, disse mentre sua figlia ridacchiava. Si lasciò cadere sul sedile mentre passavano un incrocio. Non voleva vedere le foto di sua figlia in uno di quei giornali di gossip. I paparazzi normalmente lo lasciavano in pace ma i romanzi di Derrick Storm avevano fatto così successo che ogni volta che veniva pubblicato un nuovo libro l’interesse per lui e la sua vita privata aumentava sempre di più. Sapeva che faceva parte del successo e Paula insisteva nel dire che faceva parte dell’accordo. In ogni caso, avrebbe fatto di tutto per mantenere la figlia fuori da tutto quello. Sua figlia era off limits.

All’improvviso un pensiero lo colpì, aveva bisogno di parlare con Kate. Come aveva potuto essere così imprudente? E se qualcuno oggi li avesse visti al parco giochi? Poteva già immaginare i titoli dei giornali, sapendo esattamente quello che Kate avrebbe fatto se fosse accaduta una cosa del genere, lo avrebbe chiuso fuori dalle loro vite e tutti i progressi che erano stati fatti negli ultimi giorni sarebbero stati vani. Doveva parlare con lei, doveva dirglielo appena tornato a casa. Questo non poteva aspettare.

   
 
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