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Autore: baka_the_genius_mind    20/04/2009    7 recensioni
10 shot per cinque ragazzi, alle prese con le fasi dell'amore.
Chi sopravviverà?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione!
(Storia con Rating Rosso!)


{3} - Love Juice/Heroin (Reita x Aoi)

Titolo: Love Juice / Heroin
Sottotitolo: Passione
Rating: rosso
Segni particolari: finalmente un titolo che centra. Relativamente, dico. Queste due incredibili canzoni le ho sempre associate a scene di lussuria e passione. Ma questa è solamente una mia impressione. Per questo dico relativamente.
Tuttavia, chi non assocerebbe quella serie di gemiti da orgasmi di Jui al sesso, dico io?
Note: contenuto altamente yaoi *pervers mind mode on* Mi brillano gli occhietti gente, e non è mai una buona cosa. Poi con questa coppia (*Q*) brillerebbero gli occhietti anche ad una suora v.v
Il finale è assolutamente smielato. Assolutamente. Mi prendete per stupida se vi dico che neanche io ho capito bene cosa cavolo volesse dire quell'ultima frase? oO
Nonostante ciò, è assolutamente e totalmente sdolcinata. Ma mi piace tanto *-*
Avvertenze: sarebbe carino possedere i GazettE, ma purtroppo non è così (ç__ç); loro appartengono a loro stessi, questa fic non è stata scritta per offendere chicchessia, ma solo per soddisfare la mia mente patologicamente ossessionata dallo yaoi e dalla loro musica (e dal sorriso fossettoso del buon vecchio Yutaka ♥)


Ah, inoltre...in questa shot è presenta una lemon yaoi...per questo ho messo il rating rosso, vedi?
Indi per cui, se per qualche motivo che non riuscirò mai a comprendere lo yaoi spinto non ti piace (non sai cosa ti perdi...), evita di leggere. Prima di commentare in modo offensivo, esci da questa pagina e tanti saluti. Niente rancori. Ci rivedremo in circostanze migliori.
Spero che come avvisi bastino, altrimenti sarò costretta ad alzare il rating, cosa che non vorrei fare, dal momento che questa è l'unica shot un po' piccante che c'è nella raccolta.
Sayonara!




Eravamo arrivati ad un punto in cui ormai, non era più possibile tornare indietro.
Ancora quando stavamo flirtando sfacciatamente potevo fermarmi. O quando mi stava infilando quell'agile e talentuosa lingua in bocca, forse. E dico forse gente...perchè quella lingua era davvero molto talentuosa.
Ma di sicuro non ora che ero disteso sul suo letto, la camicia aperta, i pantaloni persi da qualche parte nel suo ingresso, e il peso del suo corpo sul mio, le sue labbra sul collo.
Sicuramente dovevo essermi perso qualche passaggio.
Ricordo che stavo pensando a come evitare che la situazione degenerasse.
Eravamo ancora in pub quando pensavo questo; in quel pub buio e fumoso. Probabilmente un po' ubriachi tutti e due, avevamo cominciato quel lento e logorante gioco di sguardi quasi senza accorgerci. Si leccava le labbra umide di vodka fissandomi dritto negli occhi, uno sguardo da seduttore incallito. Poi era il mio turno. Facevo scivolare una mano sul collo, maledettamente lenta sulla camicia, i cui primi bottoni erano casualmente sbottonati, lanciandogli languide occhiate.
Già uscire dal locale era stata un impresa. Incollati come le tessere di un puzzle ci eravamo rapidamente diretti verso la macchina, barcollando ebbri di baci sul cofano della suddetta. C'era mancato poco che mi prendesse così, all'aperto, alla luce della luna.
Non che mi sarebbe dispiaciuto, eh.
Il viaggio in macchina, poi. Era stato una tortura.
Non tanto perché Ryo guidasse come un pazzo. Quello era assolutamente normale.
Quello che assolutamente non era normale era che alla sua totale incapacità come automobilista, si sommasse il fatto che guidasse con una mano sola, mentre l'altra era beatamente persa nei meandri dei miei pantaloni. Mi aggrappavo al braccio con le unghie, gemendo frustrato, mentre quella fottutissima e esperta mano mi faceva rabbrividire, accarezzandomi dove nessuno accarezzava più da un bel po' di tempo ormai.
Ed improvvisamente, senza sapere quando e soprattutto come ci ero arrivato, mi ero ritrovato disteso sul suo letto, con lui sopra, privo di pantaloni e di volontà.
Sapevo che sarebbe stato un casino.
Io e lui, compagni di gruppo, amici da non so quanto tempo, a letto insieme. Era una formula che non poteva funzionare, che minacciava di esplodere fin dall'inizio. Ma decisi volutamente di lasciare da parte queste mie preoccupazioni. “Ahia, stronzo!” gridai. Mi aveva morso con violenza un orecchio e la cosa non era troppo piacevole. Lo guardai accigliato.
“Ti vedo poco partecipe...”, borbottò lui.
Inarcai sarcasticamente un sopracciglio.
“Sono sotto di te e gambe aperte, e sto gemendo come un troia...ti sembro poco partecipe?”, lui rise, baciandomi ancora. Non riuscivo a fare a meno di quelle labbra.
“Sei perso nei tuoi pensieri...”
“Sto per scopare con uno dei miei migliori amici...avere qualche pensiero in testa mi sembra il minimo...”
Si alzò con uno scatto a sedere sul mio bacino, liberandosi della maglia; con una contorsione degna di una chewing gum, riuscì anche a sfilarsi i pantaloni, posizionandosi nuovamente su di me. La sue pelle nuda a contatto con la mia mi fece rabbrividire. Non era bollente...di più.
“Ti ascolto...”
“Ryo...non mi sembra il momento, adesso...proprio no...”
Rise ancora, accarezzandomi un fianco.
“Cosa risponderesti se ti dicessi che voglio davvero sapere cosa ti frulla in quella testolina?” mi domandò sulle labbra, mentre le sue dita affusolate e callose scivolavano fra i miei capelli. Finsi di pensarci un po' su.
“Scopami...questo risponderei”

“Fallo ancora, ti prego...”, la mia voce risuonò come un debole e patetico pigolio. Lo stavo implorando pietosamente. E questo, lo vedevo in quel suo sorriso da coglione patentato, lo faceva impazzire.
“Cosa devo fare, Yuu-chan?”, sfotteva anche, lo stronzo.
Rise, dandomi l'ennesimo bacio della nottata. Sapeva baciare dannatamente bene. E ovviamente era a conoscenza di questa sua maestria. E la sfruttava a sua piacimento.
“Stronzo!”, gli tirai un innocua sberla sulla testa.
“Mmh, picchiami ancora...mi eccita...”
“Ryo, sei il re dei cretini...”, rise illuminando il suo volto di fascino.
Non mi ero mai reso conto dell'effettiva bellezza di Ryo.
Ci prendevamo in giro delle rispettive facce da culo dei servizi fotografici, accennavamo qualche spinto fanservice durante le interviste per poi scoppiare a ridere, mollandoci poderose pacche sulle spalle. Ma ora che mi trovavo così vicino a lui potevo seriamente capire lo struggimento di migliaia e migliaia di fans.
Aveva un viso magro e asciutto, dalla pelle chiara; un paio di occhi castani costantemente socchiusi, simili a quelli di un predatore in caccia. La linea del mento dritta e decisa accompagnava le labbra sottili e ben disegnate. Quei suoi assurdi capelli appuntiti e sparati in aria assieme a quel suo atteggiamento indifferente ed intollerante e a quel suo sguardo ipnotizzante, gli davano quest'aria da costante debosciato che pareva aver ammaliato le ragazze del Paese del Sol Levante.
E anche me.
Abbandonai momentaneamente le sue spalle, facendo scivolare le mani sulla sua nuca. Incontrai con le dita il nodo della sua fedele fascetta e lo sciolsi. Quella cadde fra i nostri corpi, sentii il suo lieve peso sul petto.
“Ma allora ce l'hai...” mormorai eccitato, mentre la sua mano stanziava ancora nei piani bassi del mio corpo. Percorsi con un dito la linea dritta e morbida del suo naso.
“Certo che ce l'ho, scemo...”
“Kou diceva che te l'avevano amputato...”
“Kou è un idiota”
“Eccolo lì, ha parlato lui...”
Strinse con forza il mio membro, facendomi guaire.
“Non ti conviene fare lo stronzetto con me Yuu-chan...non adesso, per lo meno...”
Lo baciai, zittendo la sua roca voce sfacciata che si prendeva gioco di me.
Sussultai, quando un suo dito sfiorò innocentemente l'anello di muscoli della mia apertura. Lo sentii indugiare, in un perverso gioco di tocchi e fughe.
Quando? Quando i miei boxer erano finiti sul comodino? Gli lanciai una breve occhiata, salvo poi dimenticarmene all'istante.
“Smettila di giocare Ryo...fallo e basta...”, ero al limite. Non potevo sopportare altro. Lo volevo dentro di me subito, al diavolo tutto, al diavolo i rimorsi e i rimpianti; io vivevo nel presente più immediato e il presente più immediato mi diceva che volevo con tutte le mie forze che Ryo mi prendesse in quel preciso istante.
Mugolai, quando mi penetrò con un dito. Sentii distintamente la sua falange muoversi impudente dentro di me, avvertii i miei muscoli gemere contrariati a quella intrusione.
Continuò a spingere e muoversi, mentre l'iniziale sensazione di fastidio diveniva vero e proprio bruciore. La situazione peggiorò quando aggiunse un altro dito.
“Ti sto facendo male”, non era una domanda.
“No...continua”
Avrei potuto rispondergli in maniera diversa. Dirgli che sì, mi stava facendo male, che volevo che ci fermassimo lì, che non volevo mandare a puttane la nostra lunga amicizia per una notte di sesso gratuito. Ma ero seriamente troppo eccitato per fermarmi a pensarci.
“Continua, Ryo...non ti fermare...”, mugolai, attirandolo verso un bacio umido ed eccitato. Poggiò la sua fronte sulla mia, respirando piano sulle mie labbra.
Spinse a fondo quelle dita dentro di me, violando brutalmente la mia intimità
“Yuu...” mormorò piano il mio nome. Mugugnai infastidito, alla sensazione di vuoto che mi diede, sfilando le sue dita dal mio corpo. Accarezzò dolcemente le mie gambe, baciandomi.
Mi era sempre sembrato un tipo duro e concreto, insensibile e freddo; invece mi stava riservando una dolcezza che non riservava nemmeno a se stesso. Mi accarezzava piano, mi sfiorava leggero con le dita callose come fossi un delicato fiore di cristallo.
Mi fece un sorriso rassicurante. Poi mi penetrò con un unica, forte spinta.
Boccheggiai, incidendo le sue spalle muscolose con le unghie. Spalancai gli occhi nella penombra che avvolgeva la stanza, occhi che presero a bruciare e lacrimare senza il mio consenso. Non volevo farmi vedere così debole, non di fronte a lui, ma mi fu impossibile frenare le lacrime, ne tanto meno i singhiozzi che mi scossero il corpo.
Ryo rimase leggermente interdetto.
“Yuu? Cazzo, Yuu...scusami...ehi, piccolo...Yuu perdonami...”
Non faceva che ripetere il mio nome e baciarmi dolcemente. Stupido Ryo.
“Cosa ne sarà di noi?”, mormorai fra le lacrime, in un sussurro strozzato. I rimorsi tornarono rapidamente a galla, affogandomi con la loro potenza.
“...eh?”
Scossi la testa, mentre cercavo invano di asciugarmi le lacrime con il dorso della mano. Il dolore era lancinante, bruciava e mi intorpidiva i muscoli. Ma lo strinsi a me comunque, quando provò ad uscire dal mio corpo.
“Ryo...”, mi aggrappai alla sua spalla per tirarmi su a sedere, spingendo con una mano il materasso. Baciai la sua bocca, soffocando sulle sue labbra sottili i miei gemiti di dolore.
Mi fece sedere sul suo bacino, mordendomi la clavicola.
Cacciai a forza i rimorsi da dove erano venuti, sforzandomi di rivolgergli un occhiatina maliziosa.
Mi guardò languidamente, un dolce sorriso sulle labbra, scostandomi una ciocca di capelli incollata al volto. “Coraggio piccolo...fammi vedere come mi cavalchi...”
Sorrisi. In fondo rimaneva il solito porco, anche se faceva l'amante dolce e tenero.
“Preparati dolcezza...”
Contrassi i muscoli attorno al suo membro eccitato e lo vidi spalancare gli occhi. Ansimò pesantemente. “Yuu, cazzo...sei stretto...”, circondò la mia vita con un braccio, respirando affannosamente sulla mia pelle.
Rabbrividii. Incontrai i suoi capelli con le dita, tirandoli affettuosamente. Facendo leva sulle sue spalle larghe, cominciai a muovermi.
Dapprima i movimenti erano violenti ed erratici, dettati dal cocente bisogno di soddisfazione. Le spinte bruciavano senza sosta, mentre sentivo i suoi gemiti trattenuti riempirmi le orecchie. Era bella la sua voce. Roca, profonda, bassa.
Sentirlo gemere era una musica dolcissima.
“Yuu...sei incredibile...”
Gli baciai una tempia.
D'un tratto mi spinse indietro; mi sovrastandomi di nuovo. Si spinse con forza dentro di me, colpendo violentemente la mia prostata. Una scarica di brividi mi investì in pieno, facendomi tremare. “Ancora Ryo...” furono le uniche parole sconnesse che riuscii a pronunciare. Le pronunciai con un tono di voce strozzato, ripetendole all'infinito, frammentate solo da gemiti alti o ansimi strozzati.
I suoi movimenti erano lenti, volutamente lenti e profondi; stringeva i miei fianchi, spingendo con forza, lento, dannatamente lento. I suoi gemiti mi confondevano, il suo membro duro e pulsante dentro di me mi sconvolgeva, le sue mani che mi accarezzavano mi facevano uscire di testa.
“Ryo...cazzo, sì!”
I gemiti che lanciavo erano oscenamente acuti. Lo vidi sorridere, e cercare nuovamente le mie labbra. Lo baciai ancora. E ancora. Non riuscivo a fermarmi. Nonostante il fiato mi mancasse e stessero per esplodermi i polmoni continuai a baciarlo erraticamente, mordendo, ansimando eccitato.
“Yuu...”
Venni con un gemito. O un imprecazione strozzata. O forse un incomprensibile miscuglio di entrambi. Macchiai i nostri ventri col mio seme, sospirando esausto. Poche rapide spinte e anche lui raggiunse l'orgasmo, svuotandosi dentro al mio corpo.
Si abbandonò stancamente su di me, facendomi il solletico col suo respiro affannoso. Mi prese una mano, intrecciando le dita con le mie. Mi rivolse un ultimo stanco sorriso, prima di appoggiare il viso sul mio petto e sospirare profondamente.
Il sonno ci colse così, abbracciati, le gambe attorcigliate fra loro, le labbra tese in fiacchi sorrisi soddisfatti.


Non mi accorsi subito che mi ero svegliato in un letto che non era il mio.
Mi alzai ancora con gli occhi semichiusi. Cercai a tentoni la porta, ma quello che incontrai fu solo la ruvida e fredda parete del muro. Sbuffai. Mi accorsi che qualcosa non quadrava quando presi in pieno lo spigolo un cassettone nelle costole.
Lanciai un imprecazione mista a un gemito, tenendomi la parte lesa.
Io non avevo cassettoni.
Solo in quel momento, quando mi decisi ad aprire gli occhi impastati dal sonno, mi accorsi di tre cose fondamentali:
Uno, quella era la stanza di Ryo. Inconfondibile il poster di Sid Vicious che si fa una canna nella stanza di uno scalcagnato albergo. Due, il suddetto proprietario della stanza era appoggiato allo stipite della porte, incredibilmente bello a petto nudo. Tre, io non indossavo nulla, trascurando una sottile catenella che portavo sempre al collo. E quattro, se proprio volete, lui mi stava fissando con la bocca comicamente spalancata.
Battei rapidamente in ritirata, rifugiandosi sotto le lenzuola; mi ci avvolsi dentro, a mo di bozzolo e mi voltai a guardarlo, ostentando un falso sguardo dignitoso.
“Ehm...buongiorno...” mormorò imbarazzato, rivolgendomi un timido sorriso. Si sedette sul letto, ingannando il tempo nella dettagliata osservazione della sua camera.
Era a disagio. Come io d'altronde.
Cazzo, avevamo fatto sesso. Tutti i pensieri che la sera prima avevo volutamente scacciato - o che Ryo si era preoccupato di scacciare - tornarono prepotentemente, invadendomi la mente.
Si scambiammo una lunga occhiata, prima che abbandonasse quel timido sguardo che mal si accordava con quel suo carattere da pervertito e che mi coinvolgesse in un forte abbraccio, con tanto di passionale bacio mattutino.
Cademmo distesi sul letto ridendo come due adolescenti.
“Cazzo,Ryo...abbiamo scopato...”
“Lo so dolcezza...da quanto hai urlato, credo che ormai lo sappia tutto il condominio...”
Avvampai. “Non è certo colpa mia!” protestai con un broncio.
Lui rise, baciandomi la fronte.
“Ti ho fatto un succhiotto...” mi punzecchiò la clavicola con un dito “...proprio qui!”, sghignazzò come un ragazzino, contagiandomi.
“E un altro qui...” mormorò baciandomi piano un punto arrossato sotto il mento.
“Qualcos'altro? Non so, il calco dei tuoi denti su una coscia?”, scosse la testa, sorridendo come un bambino a Natale.
Mi baciò di nuovo. Nascose il volto nell'incavo del collo, facendomi il solletico col naso. “A cosa stai pensando, Yuu?”
“A te, sinceramente. A...a noi”
“Esiste un noi, Yuu? O è stato solo un pallido sogno che svanisce con l'alba?”, mi squadrò col suo sguardo da bambino.
Non risposi subito.
“I sogni non svaniscono, Ryo...sono lì, dentro di te..accompagnano i tuoi pensieri e i tuoi sorrisi...i tuoi sogni fanno parte di te, Ryo...questo sogno fa parte di noi”.

{terminata alle ore 18:41 del 11 aprile 2009, ritocchi e correzioni esclusi, ascoltando Love Juice dei Kat - Tun e Heroin dei Vidoll}



Eccomi qua ^^
Uattà! Ci sono riuscita. Relativamente sta andando bene, per quanto riguarda la velocità u.u Sono fiera! v.v
Sono orgogliosa di questa fic, sissì, sono proprio fiera.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalle recensioni. Insomma, non credevo piacesse. E' anche grazie alle persone che hanno recensito (e che ringrazio infinitamente) che la raccolta prosegue, quindi...grazie!

jagansha: beh, che dire grazie dei complimenti! ^^ Non ne sono assolutamente abituata e mi fanno gongolare come una pazza v///v
Un abbraccione <3

kinokochan: cara mia, hai tutta la mia comprensione u.ù Anche io sono del tutto incapace di scrivere una recensione decente, quindi non ti preoccupare che siamo sulla stessa barca e che anche se mi scrivi solo che ti piace mi fai felicissima ^^ Quindi non ti preoccupare! ^^
Spero davvero che continuerai la tua fic ç-ç Perchè a me era piaciuta un sacco...e poi la coppia era assolutamente dolcissima *-*
Un abbraccio <3

LadyWay: ahhhhh, ho trovato qualcun'altro che schiocca le dita oO Evviva non sono l'unica pazzoide a questo mondo xD Comunque, grazie mille dei complimenti...non me li merito...ma comunque grazie mille! <3
Bacione<3




  
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