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Autore: Aster Moony    12/07/2016    3 recensioni
Petunia Evans. Che cosa vi viene in mente quando pensate a questo nome? Ve lo dico io: babbana con la "B" maiuscola! Ma se non fosse così? Se anche Petunia si fosse dimostrata una strega come Lily? In questa fanfiction cercherò di costruire un nuovo passato e di dare una seconda possibilità a questo personaggio, che ultimamente mi incuriosisce molto. Nuovi amori potrebbero nascere, il futuro potrà essere diverso perché, come si sa, il futuro dipende dal passato. E sarete proprio voi ad aiutarmi a costruire un nuovo passato. Leggete e scoprite come! ;)
"Il 7 Luglio 1971 si poteva definire la giornata più calda di tutta l'estate a Canterbury. I prati primaverili verde smeraldo degli ordinati quartieri residenziali e dei pittoreschi quartieri periferici avevano assunto un colore giallognolo, il sole picchiava la terra con i suoi raggi incandescenti e tutti gli abitanti si erano rintanati nelle proprie case nel tentativo di sfuggire al caldo che da quasi un mese colpiva la città.
Questa era più o meno la situazione di tutto il sud-est dell'Inghilterra, tutto a parte una piccola collina appena fuori Canterbury, collina in cui sorgeva Casa Evans." - dal primo capitolo.
PUBBLICATO IL QUARTO CAPITOLO!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Petunia Dursley | Coppie: James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Premessa
Qualche giorno fa, dopo aver controllato le recensioni, mi è venuta l'ispirazione, così ho deciso di pubblicare un nuovo capitolo!!!
Ringrazio tutti gli autori che hanno recensito o hanno messo la storia tra le preferite o le seguite, non mi era mai capitato! 3 persone hanno risposto alla mia domanda: 1 voto neutro e 2 che vogliono che Severus sia amico anche di Petunia. La maggioranza indiscussa ha vinto! Per quanto riguarda la nostra Petunia, ho deciso di mantenere nel suo comportamento una nota di scontrosità, perché non voglio modificare troppo il personaggio. Buona lettura!
Polliflox


Capitolo 2
Maghi, lettere e un binario inesistente.
- Mi chiamo Severus, Severus Piton. Vi ho viste mentre facevate degli incantesimi. Siete streghe, giusto? - si presentò il ragazzo guardando soprattutto in direzione di Lily.
- Piacere, Severus. Io sono Lily Evans e lei è mia sorella Petunia, ma chiamala Tunia. Anche tu sai fare magie con le piante?
***
Erano passate due settimane dal loro primo incontro e i tre avevano stretto una grande amicizia. Nonostante Severus sembrava nutrire molto più interesse nei confronti di Lily, Petunia non provava antipatia nei suoi confronti, anche perché era l'unica persona al di fuori di sua sorella che non la trovava scontrosa e che non la prendeva in giro per la lunghezza del collo. Era proprio l'essere presi in giro per la propria bruttezza la cosa che i due avevano in comune: Severus raccontò di venire spesso deriso per il naso adunco e per i capelli dannatamente unti, come se fossero stati immersi nell'olio.
In quelle due settimane le sorelle Evans avevano imparato molto del mondo magico, tutto per merito di Severus che sembrava conoscere già da tempo la magia.
- Io sono un mezzosangue: mio padre è un mago e mia madre è babbana, cioè non ha poteri magici. In genere la magia è genetica e viene trasmessa da genitore a figlio, ma può anche succedere che in una famiglia totalmente babbana i figli possano manifestare la magia, come nel vostro caso. - aveva spiegato Severus proprio durante il loro primo incontro.
- Tu hai sempre abitato qui? - aveva chiesto a quel punto Lily, interrompendo il suo discorso.
- Sì, perché lo vuoi sapere?
- Perché non ti avevamo mai visto prima d'ora. Pensavamo di conoscere tutti gli abitanti di Canterbury... - ripose Petunia al posto di Lily. - Non abbiamo mai sentito parlare della famiglia Piton da nessuno degli abitanti, possibile?
- In effetti la mia famiglia preferisce non avere molto a che fare con loro... Ehm... Di cosa stavamo parlando prima?
Quella fu l'unica volta in cui Severus parlò loro della sua famiglia. Lily e Petunia avevano capito la gravità dell'argomento per lui, così decisero di non menzionarlo mai più ed evitarono di fare altre domande. Per il resto, la loro amicizia era perfetta: sembrava dover durare per l'eternità. Non sapevano che il destino gli avrebbe presto provati a separare...
***
- Lily, Tunia! 
Erano le sei di mattina di domenica e tutti gli abitanti di Canterbury dormivano, tutti a parte un giovane ragazzino di nostra conoscenza che correva affannosamente risalendo la collina degli Evans e che chiamava a gran voce le due sorelle. Correva a piedi nudi, ancora con il pigiama addosso (se si potevano definire pigiama quella maglietta grigia lercia e quei pantaloncini bucati) e sventolava in aria una grande busta giallastra.
Arrivò in cima alla collina, proprio davanti a Casa Evans e, come faceva tutte le mattine (ma non a questo orario!), si mise a tirare sassolini sui vetri di una finestra che sapeva appartenere alla stanza di Petunia, la quale dava direttamente sul giardino.
- Svegliatevi! Svegliatevi! Venite giù! - gridò continuando a tirare sassolini. Non si accorse della finestra che si stava aprendo e colpì in piena fronte Petunia Evans. - Ahi! Severus Piton, si può sapere cosa ci fai qui così presto e, perdi più, in pigiama?! E finiscila di urlare o sveglierai i nostri genitori!
- Tunia, chiama anche Lily e venite giù: ho da mostrarvi una cosa... - sussurrò Severus con voce eccitata. Sembrava essergli capitato qualcosa di magnifico e Petunia non vedeva l'ora di scoprire cosa! Seppur sbuffando rumorosamente e sbadigliando per il sonno, chiamò Lily e insieme uscirono silenziosamente di casa per non svegliare i genitori.
- Allora: cos'è successo di così importante da farti abbandonare il letto a quest'ora? - chiese Petunia con voce stizzita mentre apriva la porta.
- Yawn! Buon... Buongiorno, Sev. Dormito bene? - balbettò invece Lily immediatamente dietro di lei. Indossava un pigiama verde esattamente come i suoi occhi e i capelli erano così scompigliati da formarle una nuvola rossa sulla testa. Severus la trovò bellissima.
- Ho dormito benissimo, grazie! Avrei dormito anche di più se un gufo non fosse entrato dalla finestra piombando sul mio letto, ma non sono troppo dispiaciuto: guardate cosa mi ha portato! - disse mostrando alle due una lettera scritta con inchiostro verde e chiusa da un sigillo di ceralacca. Sopra al sigillo vi era un simbolo: un'acca circondata da un leone, un serpente, un rapace e un tasso.
- Questa è la mia lettera di ammissione a Hogwarts: la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo! Non l'ho aperta: ho preferito aspettare di farlo con voi. - disse entusiasta.
Lily e Petunia non riuscirono a trattenere un'esclamazione di meraviglia. Insieme aprirono la lettera e lessero il testo scritto sempre con inchiostro verde:
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Preside: Armando Dippet
Caro Signor Piton,
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Il Vicepreside
Albus Silente

- Wow! - commentò Lily al termine della lettura.
- Sei fortunato a poterci andare! Non sai quanto ti invidio... - sospirò Petunia.
Severus rimase sorpreso. - Ma voi ci potete andare: siete streghe! Non vi è ancora arrivata la lettera?
Le due ragazze lo guardarono confuse e scossero la testa.
- Allora non preoccupatevi: vi arriverà presto! - disse sorridendo.
***
La previsione di Severus non tardò ad avverarsi: quattro ore dopo il suo arrivo a Casa Evans, precisamente alle dieci di mattina, due gufi reali volarono nelle camerette di Lily e Petunia con le famose lettere attaccate alla zampetta.
- Lily!
- Tunia!
- AHI! - gridarono all'unisono scontrandosi in mezzo al corridoio che separava le loro stanze. Entrambe stringevano in mano la lettera di ammissione a Hogwarts e avevano uno sguardo eccitato.
- Anche a te è arrivata? - chiese Lily sventolando la busta gialla in faccia a Petunia.
- Sì. - rispose la sorella mostrando a sua volta la lettera.
- È fantastico: siamo state accettate tutte e due! Andremo a Hogwarts! A HOGWARTS! - gridò Lily improvvisando un balletto e fu presto imitata da Petunia. - Riesci a crederci? 
- Anche a me sembra incredibile! - disse Petunia. - Ce ne dici di aprirla?
Le due aprirono pian piano le loro lettere, attente a non strappare la busta.
- Il testo è esattamente uguale a quello della lettera di Sev... - mormorò Lily mentre leggeva.
- Ma c'è una parte in più che dice che il professor Albus Silente verrà a casa oggi stesso per parlare ai nostri genitori. - bofonchiò Petunia. - Incontreremo un professore di Hogwarts, un mago! - esclamò felicemente.
In quel momento udirono un sonoro "POP!" e corsero alla finestra della stanza di Petunia. Dal giardino videro un uomo che passeggiava tranquillamente ammirando le aiuole. Indossava uno strano mantello blu notte nonostante il caldo estivo. Aveva una barba lunga e grigio chiaro, quasi bianca; inoltre portava degli occhiali a mezzaluna.
- Se quello non è un mago, io sono la regina d'Inghilterra! - disse Petunia mentre correva fuori di casa insieme a Lily.
Aprirono la porta e si trovarono il mago proprio sull'uscio, con la mano a pochi centimetri dal campanello.
- A quanto pare ero atteso! - disse Silente con voce amichevole. - È un piacere fare la vostra conoscenza! Sono il professor Silente, vostro futuro insegnante. Avete per caso del sorbetto al limone? È il mio dolce babbano preferito! Ci vorrebbe proprio con questo caldo... Oh, perdonate: mi stavo dilungando troppo. Sareste così gentili da farmi entrare? Dovrei parlare con i vostri genitori.
Lily e Petunia lo guardarono allibite e si scostarono per lasciarlo entrare. Il mago rivolse loro un grande sorriso e si diresse verso il salotto, da dove provenivano le voci dei coniugi Evans. Le sorelle preferirono non unirsi alla conversazione, consapevoli dello shock che i genitori avrebbero provato nello scoprire l'esistenza della magia.
Circa un'ora dopo il professor Silente lasciò Casa Evans salutato da tutta la famiglia. L'incontro era andato bene, anche se fu necessario che Silente facesse qualche magia per dimostrare di star dicendo la realtà. I genitori erano un po' scossi, ma comunque fieri del fatto che le loro due bambine fossero così speciali.
Verso fine Agosto l'intera famiglia Evans si recò a Diagon Alley per procurare tutto ciò che sarebbe servito a Hogwarts, compreso il denaro dei maghi. Vennero comprate anche le bacchette: quella di Lily era in salice, 10 pollici e ¼, con anima di corda di cuore di drago, sibilante. La bacchetta di Petunia era invece in legno di frassino, 11 pollici, con cuore di crine di unicorno, flessibile.
Ormai mancava poco al 1 Settembre. Lily e Petunia non vedevano proprio l'ora di partire per  Hogwarts e di conoscere il mondo magico!
***
Il 1 Settembre era sempre stata la giornata in cui la stazione di King's Cross era maggiormente affollata. Nessuno sapeva perché, ma ogni anno, quello stesso giorno, centinaia di persone in più rispetto alla media decideva di mettersi in viaggio, considerando anche il fatto che le vacanze estive erano pressoché finite e la scuola sarebbe presto ricominciata. 
- E non è tutto! - si lamentò il controllore. - Proprio in questo giorno si può incontrare la gente più strana: gente che indossa scuri mantelli come se fosse inverno, persone che non sanno cosa siano le scale mobili, bambini che tengono gufi in gabbia come se fosse la cosa più naturale del mondo... altri li abbiamo ancora sentiti appellarci in strani modi: battani, mi sembra. Non ricordo l'esatta parola... Ma lei cosa voleva chiedermi? - domandò al signor Evans, il quale si era rivolto al controllore per chiedere informazioni. 
- M-Mi chiedevo se, per caso p-potrebbe dirci dove si trova il b-binario 9 e ¾? - balbettò il signor Evans chiaramente a disagio. Aveva già capito che il controllore molto probabilmente non ne sapeva nulla, ma si sa: tentare non costa niente! 
Gli Evans avevano vagato per mezz'ora alla ricerca di quel binario prima che la moglie convincesse il signor Evans a chiedere aiuto. Sembrava proprio che quel binario non esistesse: gli Evans avevano girato tutta la stazione e si erano più volte fermati tra i binari 9 e 10, ormai mancava poco alle 11.00 e bisognava assolutamente raggiungere il treno!
- Come ha detto, scusi?
- B-Binario 9 e ¾. C-Cerchiamo il b-binario 9 e ¾. S-Sarebbe così gentile da dirci dove si trova? - ripeté il signor Evans rosso in viso dall'imbarazzo.
Il controllore restò in silenzio alcuni secondi, respirando affannosamente e sussurrando a denti stretti qualcosa prima di cominciare a urlare come un pazzo. - LEI MI STA PRENDENDO IN GIRO?! SARÁ LA QUINDICESIMA VOLTA IN CINQUE MINUTI CHE UNO MI FA LA SUA STESSA IDENTICA DOMANDA! MA CHE HA LA GENTE, OGGI?! E PERCHÉ IO NON HO ASCOLTATO MIO PADRE? “DIVENTA UN IMPIEGATO DI BANCA, COME ME” DICEVA. E IO? NOOO, VADO FARE IL CONTROLLORE DI TRENI! LA MIA VITA FA SCHIFO! La mia vita fa proprio schifo! Schifo! - borbottò il controllore allontanandosi gesticolando come se cercasse di scacciare dei moscerini.
Gli Evans lo guardarono allibiti. Ora che avrebbero fatto? Cinque minuti e il treno per Hogwarts sarebbe partito: per Lily e Petunia sarebbe stato inaudito arrivare in ritardo già dal primo giorno di scuola!
- Per le mutande di Merlino! Quanti babbani vengono qui ogni giorno? Sarà davvero rischioso raggiungere il binario con tutta questa folla! Per di più siamo in ritardo! Forza James, non vorrei perdermi il primo giorno a Hogwarts, al posto tuo. - parlò una donna rivolgendosi a un ragazzino dai capelli neri spettinati e dagli occhi color nocciola. Dall'aspetto sembrava avere la stessa età di Lily e Petunia, ma il carattere era quello di un bambino di sei anni: James correva dappertutto tranne che verso la donna, la quale probabilmente era sua madre.
- Quella dev'essere per forza una famiglia di maghi. Forse se li seguiamo troveremo il binario.
L'idea di Petunia era splendida, così gli Evans si misero a seguire con disinvoltura la famiglia di maghi e in questo modo riuscirono a scoprire l'entrata segreta del binario 9 e ¾: il muro che divideva i binari 9 e 10!
La vecchia locomotiva a vapore che costituiva l'Espresso di Hogwarts era gremita di ragazzi, chi più grandi e chi più piccoli, qualcuno aveva indossato fin da subito la divisa di Hogwarts. 
Si potevano vedere alcuni ragazzi che si sbracciavano dal proprio vagone per salutare i genitori, altri che inseguivano rospi o gatti scappati dalle gabbiette, altri ancora che si sorbivano una bella ramanzina “pre-partenza” dalle madri... nell'intero binario regnava il caos.
- Sarà meglio per voi salire sul treno. - disse il signor Evans dopo aver caricato il baule delle figlie sul vagone apposito. - Mi mancherete, cioccolatine mie! - aggiunse scompigliando loro i capelli. 
La signora Evans si asciugò gli occhi lucidi con un fazzolettino. - Siate prudenti e scrivete ogni settimana. - raccomandò loro stringendole in un abbraccio stritolatore.
- O-Ora dobbiamo salire... Mamma, lasciami che soffoco! - disse Petunia con voce strozzata. La madre la lasciò e le due sorelle salirono su treno.
- Salutateci Severus, è un caro ragazzo! E buona scuola! - gridò la signora Evans mentre il treno si allontanava sempre più veloce sferragliando. 
Lily e Petunia ce l'avevano fatta: erano partite per la scuola di magia più prestigiosa al mondo, dove avrebbero passato sette anni indimenticabili. 
 
Nota dell'autrice:
Ok, il capitolo è stato abbastanza lungo, ma spero non noioso! Se state leggendo questa nota, però, credo che sarà solo per sapere la prossima domanda a cui dovrete rispondere nelle recensioni (ma non è obbligatorio rispondere: se volete recensite e basta, o leggete solo!). Allora eccola: nel prossimo capitolo parlerò dello Smistamento. Lily diventerà una Grifondoro e Severus si unirà a Serpeverde, come nel libro originale. E Petunia? In quale Casata verrà smistata e per quale motivo? In questa votazione valuterò sia la maggioranza che il motivo per cui desiderate che sia smistata in quella Casa (non deve essere un motivo banale, per esempio: “La mando in quella Casa perché è cattiva.” o “perché mi ispira mandarla lì”, deve essere una cosa ragionata e che abbia senso!).
Prima del prossimo capitolo mi servono più di cinque voti: se no è difficile che ci sia una maggioranza!
Per oggi è tutto, grazie per aver letto questa storia!
A presto! 
Polliflox

   
 
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