Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: SMes    12/07/2016    0 recensioni
Lily è una ragazzi di 15 anni che ama scrivere racconti non finiti.
Di mattina frequenta il secondo liceo e la sera intreccia storie che lascia poi libere di trovare il loro lieto fine.
La sua vita scorre normalmente come quella di una qualsiasi Teenager : amori, litigi, amicizie,paure e insicurezze. Questo fin quando la notte di San Lorenzo la sua esistenza viene a mescolarsi con quella dei suo racconti.
Ogni creatura inventata ha bisogno di Lily per aiutare il Mondo magico a non scomparire. Lily riuscirà ad aiutare le sue invenzioni a sopravvivere nel caos della loro terra in cui lei stessa li ha gettati?
Ma soprattutto, verrà perdonata e accettata nel mondo da lei creato e da lei abbandonato?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Era sera e l'aria profumava di pino, guardavo pensierosa il giardino dalla finestra giocando svogliatamente con la coda del mo gatto. Mi si impigliò l'anello nel suo pelo e gliene strappai un po'.  Eris saltò e andò a sbattere contro l'orologio appeso al muro sopra la finestra mandandolo in frantumi contro il pavimento e trascinando con sè anche le tende viola. La mia gatta era Eris di nome e di fatto : nera e mingherlina era solita combinare innumerevoli pasticci che io avrei dovuto sistemare. Il Gatto Della Discordia l'avevamo chiamata, mamma le aveva addirittura regalato un finto pomo d'oro a Natale. 

Mi preparai a pulire il piccolo disastro mentre la piccola gatta mi guardava con i suoi occhioni verdi. Di solito dopo aver rotto qualcosa Eris si accucciava e miagolava docilmente come a chiedere scusa per essere la gatta pasticciona che era. Ma non quella volta; se ne stava lì a fissarmi con il pelo rizzato e  le orecchie tese. Un atteggiamento molto strano per lei. Stavo per andarle vicino a calmarla quando lo squillo del mio cellulare mi distrasse.

Mi avvicinai e lessi " Sconosciuto". Risposi.

-Pronto?-

-Reberto dobbiamo essere veloci, non so per quanto tempo durerà la connessione...shhh è lei! Lily?-

-Si? Sono Lily, pronto? - "Reberto? Possibile che esista davvero quel nome? Ma se l'ho inventato io!"

-Lily! Siamo in pericolo!-

-Pericolo? Chi siete? Dovete chiamare la polizia!- cominciai a pensare che fosse uno scherzo.

-Tu sai chi siamo, Creatrice. Devi aiutarci, Il Consiglio....corrotto...madeu....- il segnale era scadente e ben presto la linea cadde. Non avevo capito un granché di quella stramba telefonata, non sapevo davvero chi fossero ..anche se Il Consiglio..esisteva nel mio libro. "Il Consiglio è corrotto" se davvero era il Consiglio del mio libro..impossibile che fosse corrotto. Non avrei mai scritto una cosa del genere. Doveva essere uno stupido scherzo di qualcuno che aveva sentito parlare del mio racconto.

Eris nel frattempo era impazzita sbatteva contro la porta della mia stanza e la graffiava.

-Eris! Aspetta ti apro prima che tu mi distrugga la stanza.-

-Miao- si sedette tranquillamente come se avesse capito le mie parole. " E' una gatta dall'intelligenza straordinaria" Diceva sempre mia madre.

Le aprì la porta e lei corse immediatamente in cucina dove Il Sergente Mamma cucinava una frittata.

Il cellulare suonò ancora. Questa volta era Cleo.

-Lily! Ti stai preparando?- mi chiese con voce molto allegra.

-Ma mancano più di tre ore!-

- E sono poche! Pochissime! neanche il tempo di scegliere un vestito!-

-Vestito? Io so già cosa mettere! Metterò..- non mi lasciò finire.

-Non oserai..-

-Il pigiama!- avevo deciso che non sarei uscita con loro. Non volevo vedere Theo, non volevo assistere ai flirt di Leonardo e Cleo...e poi quella telefonata mi aveva messo i brividi.

-Ho capito le tue intenzioni. Te lo impedirò, per tua fortuna sono già pronta. Vengo e ti concio per le feste!- 

Oh no. Sarei stata costretta ad andare. Dovevo immaginarlo che  Cleo non si sarebbe lasciata scappare una simile occasione per stare con Leo. Le piaceva troppo. Passava ore a raccontarmi dei loro messaggi, i sorrisi, le parole, miele qui, zucchero lì..bleah! Bisognava dire, però, che erano perfetti l'uno per l'altra. Stesso carattere, stesse abitudini ,stessi gusti. Anche il loro nome era simile, per questo si chiamavano " Cicì" . Che cosa disgustosa!

Cleo mi trovò ancora presa da questi disgustosi pensieri. 

-Wow Cleo!- era davvero bellissima. Avevo lavorato i capelli in morbidi ricci biondi che le ricadevano lungo la schiena, il trucco era semplice ma le valorizzava molto viso dagli zigomi alti. Indossava un abito verde bottiglia come il colore dei suoi occhi  di forma trapezoidale che le arrivava un po' sopra il ginocchio, risultava molto slanciata grazie ai tacchi che portava. Non ero un'appassionata di   scarpe, ma quelle erano davvero bellissime.

- Vuoi conquistare Leo..o l'intero genere maschile?- la canzonai.

- Quello lo lascio a te, cara.- sistemò una busta straripante di roba sul mio letto, ne tirò fuori tre vestiti favolosi. Uno nero, uno blu e uno giallo, tutti e tre molto scollati e aderenti.

-Prova prima questo blu.- Mi comandò.

-Agli ordini, signora!-

Portai il vestito in bagno e lo misurai, mi cadeva alla perfezione. Uscì e sfilai per Cleo.

-Bocciato.-

-Ma come? E' fantastico!-

-Non è adatto. Stasera si va in un ristorante sul lungomare. Voglio vederti indossare qualcosa di  unico.-

Misi il broncio e indossai l'abito giallo. Non persi tempo con la sfilata perchè non mi entrava neanche.

Infine provai quello nero. Era il più succinto dei tre ma era quello che mi stava meglio. Rimasi a bocca aperta, ed anche Cleo. L'abito era stato scelto.

- Ed ora i capelli!- Cleo era estasiata.

Theo e Leo ci sarebbero venuti a prendere in macchina ( Leo era maggiorenne e quindi patentato) . Quando furono arrivati io e Cleo scendemmo le scale di casa mia che davano sul giardino. Mi sentivo come in una di quelle scene dei film principeschi dove le principesse percorrono tutta la scalinata attese dai loro principi e acclamate da un Ooh di meraviglia degli altri invitati.

Appena fummo visibili, i due maschietti che parlavano in auto tacquero. Ci osservarono percorrere gli ultimi scalini e scesero per salutarci. 

Vedendo Theo guardarmi in quel modo fui presa da una tale emozione da non badare al sassolino sulla stradina inciampando così rovinosamente verso il terreno. Fortunatamente non toccai la terra perchè Theo riuscì a prendermi in tempo. "Mio eroe" pensai ma non dissi. Scoppiammo tutti in una clamorosa risata che però non riuscì a distrarmi dal presentimento che quella non sarebbe stata una serata normale.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: SMes