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Autore: cin75    12/07/2016    6 recensioni
Dalla storia: “..E so che mi vergognerò a vita anche di questo, ma…” e fece un respiro profondo. “…non era così che mi ero immaginato la prima volta nel tuo letto.” e Jared potè comunque notare un lieve rossore......
“Credimi, anche io mi ero fatto una o due idee su come sarebbe dovuta essere la tua prima volta nel mio letto. E non era certo così!” gli sussurrò amabilmente, mentre gli posava un bacio leggero , appena accennato, sulla bocca...."
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si era appena disteso a letto che Jared entrò con un flacone di antidolorifici. Porse una pillola a Jensen e poi gli passò un bicchiere d’acqua e quando vide che il ragazzo poggiò la testa sul cuscino, si apprestò ad uscire dalla stanza.
“Jared?!”
“Sì?”
“Non serve che tu dorma ancora sul divano. Andiamo!!  non siamo adolescenti in lotta con gli ormoni. Il letto è abbastanza grande. Dormi qui, con me. È più di una settimana che stai su quel divano e io inizio a sentirmi in colpa.” gli fece sinceramente mortificato.
“Jensen, non ti preoccupare. Io…”
“Allora, ascolta!!”, e il suo tono si fece più deciso. “O da stasera dormi qui, o domani mattina me ne torno a casa mia!”
Jared si imbronciò appena. “Sei autoritario….e basso!”
“Battuta vecchia, Padalecki. Battuta vecchia.” scherzò, spostandosi appena più da un lato del materasso. “ Ora, spogliati e  vieni a letto!”
“Come scusa?!” lo richiamò Jared sorridendogli maliziosamente.
“Finiscila!!! Lo sai che cosa volevo dire!” lo rimproverò mentre faceva più spazio a Jared.
 

Nella notte, Jensen aprì gli occhi e si rese conto di essersi girato leggermente verso Jared, che dormiva al suo fianco. Anche Jared si era mosso nel sonno e chissà come si era ritrovato con un braccio sul ventre di Jensen, quasi ad abbracciarlo. Ma a Jensen, che quello fosse un abbraccio vero o meno , non importava. In quel momento gli interessava solo essere tra le braccia di Jared.
Il ragazzo si incantò a guardarlo.
Benché il giovane avesse gli occhi chiusi, Jensen non poteva non notare la serenità e la dolcezza del volto di Jared. Non resistette, allungò piano , una mano verso il viso di Jared e con movimenti quasi impercettibili gli carezzò il profilo, scendendo dolcemente dalla fronte , la guancia, la mascella ben marcata fino al mento.
E fu solo quando una lieve smorfia di Jared , lo sorprese facendolo scattare istintivamente e facendo diventare quella leggera carezza un tocco improvviso, che il giovane aprì gli occhi, trovandosi immediatamente immerso nel  bellissimo verde degli occhi di Jensen.

Un sorriso appena accennato sulle labbra di entrambi.
I respiri quasi sincroni e trattenuti come se non dovessero farsi scoprire da un nemico invisibile.
Gli occhi che non smettevano di fissarsi. Le parole che non riuscivano a descrivere quello che entrambi volevano dire.
Fu Jared a prendere quella decisione quando la mano di Jensen si ritrasse come se fosse colpevole di quella situazione e lui , la fermò, afferrandola per un polso.
Il giovane , lentamente, se la portò vicino alle labbra, baciandola piano, quasi timorosamente e la baciò ancora quando vide Jensen chiudere gli occhi e sospirare.
Poi gli si fece più vicino e tenendo sempre stretta nella sua, la mano di Jensen, questa volta gli baciò le labbra appena schiuse.
Il biondo gli rispose, ignorando il lieve pizzicore della ferita, poiché la sensazione delle labbra di Jared sulle sue, del bacio di Jared, un vero bacio questa volta, era talmente avvolgente che gli fece dimenticare tutto ciò che poteva causargli dolore.

Entrambi , in quel bacio, sentirono i loro corpi reagire naturalmente. Entrambi sapevano quello che sentivano l’uno per l’altro. Entrambi sapevano che sentirsi vicini, e vicini in quel modo, era ciò che volevano.
“Ne sei sicuro!?” gli sussurrò Jared.
Jensen lo guardò. Nei loro sguardi solo un tacita complicità e la voglia di fare quel passo verso una situazione più intima e profonda.
“Non sono mai stato così sicuro di una cosa in vita mia!” rispose baciandolo ancora.
Lo baciò con irruenza, con passione e con la stessa enfasi venne ricambiato, solo che al biondo accadde qualcosa quando Jared , dopo avergli infilato una mano al di sotto della maglietta, baciandolo ancora, si spostò prima sul suo collo, poi sulla bella curva decisa delle spalle e poi verso il torace ormai affannato.

Jensen tremò.
Fu quasi uno spasmo e Jared credette di avergli fatto male in qualche modo.
“Scusa…ti ho…fatto male…il fianco magari?!” si scusò il poliziotto, accarezzando leggermente la parte che credeva aver stretto malamente.
“No…no…no..non sei tu. Non mi hai fatto male. Sono io…sono….io!” ripeteva ansimante Jensen, stringendo gli occhi come per riprendere il controllo.
“Tu? Cosa…”
“Oddio, è imbarazzante a questo punto ….in questo momento..” balbettava l’altro visibilmente arrossato.
“Jensen , ma cosa…”
“Jared , io….vedi….è da parecchio che….è davvero davvero tanto…. tempo che non…insomma …che io…”
“Ohw!!” esclamò Jared, anche se sul suo viso si disegnò un sorriso tutt’altro che dispiaciuto.
“E allora…se tu…se tu mi baci così….se mi tocchi così…se continui a farlo in questo modo…io…oddio, io credo che scoppierò prima che tu….accenda la miccia!” cercò di spiegare con una non proprio chiara metafora, la sua situazione.
Jared, allora, tornò verso il suo viso e gli baciò le labbra e poi le guance e poi le tempie che vedeva pulsare.
“Tranquillo!!” lo rassicurò, spostandosi di nuovo così da essere viso contro viso. “Vuol dire che faremo le cose con calma e ci prenderemo tutto il tempo che ci serve per ….” e poi baciandolo ancora: “…accendere la miccia e far esplodere tutto!”
“Non credere di aver migliorato la situazione dicendo così!” rispose Jensen, lasciando che Jared si appropriasse di nuovo delle sua labbra.

Amarsi fu incredibile, emotivamente totalizzante. Ogni centimetro del loro corpo reagiva meravigliosamente a quegli stimoli languidi e lascivi. Jensen lasciò che le mani esperte e premurose di Jared lo toccassero ovunque portando piacere e traendo piacere per loro stesse. Lasciò che la bocca calda del compagno lo saggiasse lungo il collo , il torace ansante, il ventre fremente. E Jared….beh!!
Jared si beava di quello che vedeva risplendere sul volto di Jensen, si estasiava di sentire come il corpo del suo amante rispondesse alle sue appassionate carezze.
 E quando una mano scivolò languida e lenta verso il basso, verso quel segreto cerchio di muscoli che si contrasse fremente al suo tocco, paradossalmente fu prima Jared a gemere per i tremori di Jensen.
Il corpo del biondo reagì a quelle intime carezze e le gambe, lentamente si aprirono per dare maggior accesso a ciò che stava per accadere.
“Jared…Jared… Dio!! Le tue mani….il tuo calore…” ansimava Jensen andando incontro ai movimenti sensuali delle dita di Jared dentro di lui.
“Vuoi che continui!?” sussurrò Jared che sembrò quasi provocarlo.
“Voglio che tu …vada oltre!” fu , di rimando, il sensuale invito.
Jared lo baciò. Lo baciò affondo dopo quelle parole e senza separare le loro labbra, trovò la giusta posizione sul corpo di Jensen, tra le sue gambe, contro il suo bacino proteso e in attesa.
“Dio! sei meraviglioso!” si ritrovò ad esclamare il poliziotto osservando l’uomo sotto di lui che lo guardava adorante e sopraffatto dal desiderio che era anche il suo. Sorrise quando lo vide arrossire e si chinò per baciarlo e in quel bacio , lentamente, gentilmente , affondò in quel corpo caldo ed eccitante.

Un gemito strozzato sfuggì dalla bocca di entrambi, quando quel legame divenne concreto e i due , ormai erano divenuti un corpo solo, rimasero per alcuni momenti fermi, in una sorta di stasi estatica.
“Muoviti….Jared, muoviti!” sussurrò Jensen ad un fiato di distanza dalle labbra di Jared.
“Piano…piano…” bisbigliò in rimando , Jared, iniziando così quella danza erotica.
“Sì…così..…così..” ripetè in silenzio l’altro , andando incontro ai movimenti del giovane, in modo sensuale e ritmico. "Piano....piano.."
Quando poi in quegli affondi sempre più cadenzati e decisi, quel punto di puro piacere venne prima sfiorato e poi torturato con più decisione, entrambi gli amanti, si lasciarono cullare e guidare dal piacere più intimo e profondo, fin quando, quel piacere stesso li fece sussultare, tremare , pregare di sopravvivere poiché senza fiato. Un piacere che li conquistò potente  in un modo che li sconvolse le anime.
 
Quando l’affanno di quel piacere immenso li lasciò sfiniti tra le lenzuola, Jared lentamente si spostò , sistemandosi accanto al corpo di Jensen. Si mise su un fianco così da poterlo guardare, perché in quel momento scoprì quando fosse bello Jensen dopo aver fatto l’amore. Le labbra rosse per i tanti baci, la pelle madida di sudore che gli illuminava l’intero viso, gli occhi che gli brillavano e che mostravano ancora il ricordo di quel desiderio appena soddisfatto.

“Stai bene?!” gli chiese sorridendogli e posandogli un bacio leggero sulla spalla.
Jensen voltò il viso verso di lui, gli sorrise e sporgendosi appena , richiese ancora le sue labbra. “Mai stato meglio!” fu la risposta che gli diede immediatamente dopo.
Jared sorrise felice. “Sto morendo di sete. Vado a cercare qualcosa in frigo. Va anche a te qualcosa?!”
“Una birra?!” ci provò ancora, Jensen.
“Non provarci, Ackles. La tua scelta è ancora  fra un thè freddo e un succo al….” e rimase in sospeso.
“Al…?”
“Beh!! non lo so.” esclamò esasperato. “Ma di solito c’è sempre un qualche tipo di succo nel mio frigo, quindi scegli!” fece mentre si alzava dal letto e si infilava il pantalone della tuta.
“Il thè andrà benissimo!” rispose non proprio convinto Jensen, ma il suo viso si illuminò di nuovo quando Jared prima di uscire dalla stanza, si chinò sul letto e lo baciò sulle labbra, dicendogli un dolcissimo: “Torno subito!”
Il biondo non riuscì a rispondergli nulla ma annuì come rapito da quelle due semplici parole e non appena Jared fu fuori dalla stanza, si passò una mano sul viso , strofinandolo con vigore, quasi come a volersi rendere conto di quello che era successo.

Non seppe perché, ma la prima cosa che gli venne da fare fu quella di sistemare alla meglio le lenzuola che portavano ancora i segni stropicciati con cui i loro corpi le avevano tormentate. Allungò una mano verso il copriletto e sistemò anche quello e poi si sedette meglio, appoggiandosi alla spalliera del letto e sorrise soddisfatto quando vide rientrare Jared che non potè non notare il “servizio” svolto dal compagno.
“A quanto pare hai delle segrete doti casalinghe!” fece ammirando il letto che sembrava di nuovo, discretamente in ordine.
“Mia madre non mi dava il dolce se non rifacevo il mio letto.”
“Ma questo è il mio letto!” gli ricordò Jared porgendogli il bicchiere di thè.
“Posso disfarlo se vuoi. Ci sono molti modi per rimediare a quello che ho fatto!” e lo disse in maniera decisamente maliziosa.
Maniera che Jared colse. Maniera che Jared colse e di cui fu decisamente felice.
“Sul serio?!”
“Sul serio!” gli fece eco Jensen che non riusciva a smettere di guardarlo anche mentre beveva.
“Allora questo…” disse prendendogli il bicchiere dalle mani. “…non serve. E credo che nemmeno questi….” fece poi, levandosi i pantaloni. “..servano.”, prima di infilarsi di nuovo a letto, accanto a Jensen, che non esitò a spostare le coperte per permettere al giovane di sdraiarsi al suo fianco.
“Come è possibile?!” sospirò Jensen, mentre si abbracciava ancora al corpo caldo e forte di Jared.
“Cosa?” disse in un sospiro il giovane, mentre gli lasciava piccoli baci lungo la linea del collo.
“Ho di nuovo voglia di te!”
“Beh! sai come si dice?...bisogna sempre soddisfare le proprie voglie!” lo consolò maliziosamente, Jared.
E questa volta fu Jensen a fare le cose con meticolosa calma.
 
Dopo, il tepore dei loro corpi ancora abbracciati, il buio della notte, la penombra della camera, il ritmo regolare e sereno dei loro respiri sincroni, fece come da culla ai due amanti che si abbandonarono , finalmente, al sonno.
   
 
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