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Autore: BeJames    12/07/2016    2 recensioni
Dopo l'incidente di cinque anni fa, cento giocatori rimangono nuovamente bloccati in Sword Art Online; l'unico modo per uscirne è completare il gioco ma, attenzione... Qui si muore per davvero.
Tra gli imprigionati ci sono Sanji, Nami, Gray e Juvia: due pirati e due maghi che si incontreranno, stringeranno legami, condivideranno dolori. Obiettivo primario: terminare il gioco e tornare al mondo reale sani e salvi...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

 

«Molto bene, Gray».
Sanji era di fronte a lui, mentre si allenavano nel piccolo giardino della casa che avevano conquistato con gli ultimi livelli raggiunti da Juvia e Nami.
«Quando ti senti pronto, prova. Mi raccomando, solo il braccio… Ho qua una pozione per curare le anomalie, ma funzionerà solo se non riuscirai a controllare una piccola parte del corpo».
Gray annuì brevemente. Stupido Sanji… Lui era tranquillissimo, era il suo atteggiamento che lo rendeva nervoso. Prese un grosso respiro e avvicinò la mano destra al braccio sinistro, fino a toccarlo.
«Ice Make… Sword!».Dal palmo della mano si sprigionò il solito bagliore azzurro accompagnato dalla condensa fredda, ma il viso di Gray sembrava sofferente.
«Merda...», bisbigliò il mago del ghiaccio stringendo i denti.
«Gray!». Sanji afferrò immediatamente la pozione, pronto ad usarla, ma Gray gli fece segno di fermarsi. Pian piano l'espressione di dolore sul suo volto si attenuò e il bagliore scomparve, lasciando posto alla lama di ghiaccio che era apparsa al posto del suo braccio.
«Ah-Ah! Te l'avevo detto che ci sarei riuscito!» fece Gray, guardando incredulo la lama di ghiaccio che aveva al posto del braccio e iniziando ad agitarla.
Sanji tirò un grosso sospiro di sollievo, per poi sorridere appena. «Sì, devo ammettere di sì. Sei stato bra-».
«Gray-sama!».
Juvia stava camminando verso di loro e i due ragazzi si guardarono col terrore disegnato sul volto.
«Nascondi quella cosa, deficente!».
«Come faccio?! E' il mio braccio!».
Mentre Juvia era sempre più vicina, Sanji afferrò con forza il braccio di Gray, nascondendoglielo dietro la schiena. Una volta che la ragazza fu davanti a loro si mise a salutare come un ebete, intimando a Gray di fare lo stesso.
«Sanji-san… Perché sei così vicino a Gray-sama?», gli chiese la maga con aria sospettosa.
«Come, Juvia-chan? Ti sbagli!», le rispose il cuoco, allargando il sorriso fino alle orecchie.
«Hai un braccio sulla sua spalla...», osservò lei perplessa.
«Oh, questo! Questo è perché...».
«Perché ci stiamo allenando a non farci repulsione», gli venne in aiuto Gray, schiarendosi la voce. «Insomma, sai quella cosa dell'andare d'accordo, no? La stiamo mettendo in pratica».
Juvia incrociò le braccia la petto, decisamente poco convinta. «Oh, certo… Beh, fintanto che Sanji-san non diventi il suo ennesimo rivale in amore, Juvia non ha nulla in contrario!».
Entrambi cercarono di contenere un conato di vomito, cosa che costrinse la maga dell'acqua a cercare di trattenere una risata.
«Juvia era solo venuta per informarvi che io Nami-san abbiamo trovato delle mappe interessanti durante l'ultima missione. Dopo cena le analizzeremo tutte insieme».
«Ottimo!», risposero tutti e due all'unisono, mentre Juvia era sempre più perplessa.
«Ok… Allora Juvia vi lascia al vostro allenamento». Iniziò a incamminarsi verso la porta, quando si fermò e si voltò di nuovo verso di loro.
«Comunque è molto bella quella lama di ghiaccio che hai al posto del braccio, Gray-sama», disse rivolgendo lo sguardo a Gray. «Juvia era sicura che ci saresti riuscito».
Gray e Sanji rimasero immobili e allibiti a guardarla rientrare, fino a quando Gray non mollò uno scappellotto sulla nuca a Sanji.
«Ahia! Ti sei rimbecillito?!».
«Gliel'hai detto! Come hai potuto, stupido pervertito di un cuoco?!».
Sanji lo guardò stranito: «Io?! Pensavo glielo avessi detto tu!».
«Ma cosa hai nel cervello?! Sono stato io a chiederti di non dirle nulla!».
Sospirarono all'unisono, raggiungendo la conclusione che, probabilmente, Juvia aveva capito tutto da sola. Sanji si accese una sigaretta e Gray toccò la lama con la mano destra, facendo ritornare il braccio alla forma originaria poco a poco.
«Cosa farai adesso?».
«Non lo so… Potrei fare finta di niente».
«Idiota».
Gray sospirò, abbassando lo sguardo e iniziando a dondolare il piede nervoso.
«Ho capito… Le parlerò».

 

Juvia cercò di pensare ad ogni altra cosa esistente al mondo.
Fairy Tail.
La pioggia.
La prima volta che aveva visto Gray.
Tutto, ma non quella lama di ghiaccio che gli aveva visto creare al posto del suo braccio… Aveva deciso di fidarsi del loro piano e di far finta di nulla, ma nel momento in cui l'aveva visto provare non era proprio riuscita a rimanere in silenzio. Smise di riordinare la loro stanza, dopo aver sistemato con cura le cartine di Nami sulla sua scrivania, e si mise a sedere sul suo letto, esausta. Appoggiò la testa ad entrambe le mani e chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi.
Andrà tutto bene. Gray-sama sa quello che fa.
«Juvia?». Gray arrivò senza preavviso alle sue spalle, facendola sussultare.
«Gray-sama! Hai spaventato Juvia!».
«Scusami», le disse lui, sorridendole appena. «Posso sedermi?».
GRAY-SAMA VUOLE SEDERSI ACCANTO A JUVIA! ~~
«C-Certo. E' successo qualcosa?», gli disse, cercando di darsi un contegno.
«Non fare finta di nulla. Tu lo sai, vero?».
La maga sospirò, annuendo. «».
«Come l'hai scoperto?».
Juvia voltò la testa per evitare di guardarlo negli occhi. «Juvia ha sentito te e Sanji-san parlare in biblioteca, l'altra sera».
Gray annuì. «Oh...».
«Juvia è spiacente!», mormorò, mordendosi il labbro. «Non era sua intenzione origliare, ma è arrivata proprio in quel momento e non ha potuto fare a meno-».
«Juvia!». Gray le afferrò le spalle e la voltò dolcemente verso di lui per farsi guardare negli occhi, facendola arrossire. «Non devi giustificarti… Sono venuto a chiederti scusa».
Juvia rimase immobile a fissarlo: si stava scusando lui? Non era lei quella che aveva sbagliato?
«N-No, Gray-sama… E' Juvia che è spiacente...».Abbassò lo sguardo, ma riuscì comunque a percepire la lacrime che avevano iniziato a scendere dai suoi occhi. «E' J-Juvia che...», mormorò tra i singhiozzi.
Improvvisamente, Gray la attirò verso di sé e la abbracciò stretta, appoggiando una mano sulla sua nuca. «So che è una decisione rischiosa… Ma è la strada migliore per tutti, credimi».
«Juvia lo sa…».
«Se aspettassimo di salire ancora di livello, chissà quanto tempo passerebbe e i nostri veri corpi-».
«Juvia lo sa!», alzò la voce, obbligandolo a smettere di parlare. «Juvia lo sa che hai ragione… Però». Alzò la testa e si allontanò dal suo abbraccio, guardandolo negli occhi con decisione. «Però Juvia non può vivere senza di te, Gray-sama!!!».
Quella frase lo lasciò senza parole. Rimase immobile a fissarla, sentendo una fitta al petto, come di una lama affilata che lo trafiggeva… Perché stava piangendo? Perché l'aveva fatta piangere di nuovo?!
L'attirò di nuovo in un energico abbraccio, forse perché non voleva che vedesse che anche lui stava piangendo.
«Dopo quello che è successo con mio padre ho giurato che non avresti più pianto per colpa mia… Invece guarda cosa ho combinato».
«Non è colpa di Gray-sama… Juvia si è lasciata trasportare, ma si fida di te».
«Ti prometto che torneremo a casa… Insieme».
Lei annuì brevemente, rimanendo appoggiata al suo petto. «Il tuo abbraccio è caldo e rassicurante, Gray-sama».
«Sì, beh… Per quanto tempo dobbiamo rimanere così?», le disse, arrossendo tutto d'un colpo.
«…Per sempre! ~».
«S-Stupida...».
Nascosti dietro la tenda, Sanji e Nami li osservavano estremamente interessati.
«Che carini!», si lasciò sfuggire la navigatrice, asciugandosi una lacrima di commozione.
«Aww, Nami-swan ~ Rifugiati anche tu tra le mie braccia!», le disse Sanji, allungando le mani verso di lei, che lo bloccò prontamente piantandogli una mano sulla guancia.
«Non farti strane idee, Sanji-kun», gli disse tra lo scocciato e il divertito. «Ho detto che sono carini loro».
«Oh, Nami-san… Sei bellissima anche quando sei crudele! ~».

 

«Beh?», la apostrofò il giorno dopo Nami, mentre stendevano i vestiti in giardino. «Cos'era l'atmosfera di ieri sera?».
Juvia si voltò di scatto verso di lei: «Come?!».
«Oh, andiamo! Vi abbiamo visti, tutti abbracciati», le disse, ammiccando.
«Oh no, Nami-san! Hai frainteso!», rispose lei, arrossendo vistosamente. «Juvia e Gray-sama stavano solo...».
«Ti prometto che torneremo a casa insieme, Juvia», fece Nami, imitando in modo goffo la voce di Gray e facendo scoppiare a ridere la maga dell'acqua.
«Nami-san, sei incorreggibile!».
«Andiamo!», insistette la navigatrice, abbracciandola da dietro in modo scherzoso. «Quei due sono in missione, ci siamo solo noi qui! Confidati con Nami-oneesan».
«Nami-san, Juvia ha solo due anni meno di te», precisò la ragazza, tornando la bucato.
«Oh, che importa! Forza, forza!».
Continuarono a ridere e scherzare per qualche minuto, come facevano quasi sempre quando si trovavano a casa da sole. A Nami piaceva da matti chiacchierare in quel modo con Juvia, le faceva sentire meno la mancanza di un'amica fidata sempre accanto. Erano momenti di tranquillità quelli passati a confidarsi insieme, che custodiva gelosamente.
Quel momento di serenità, però, era destinato a finire troppo presto. Avvertirono un forte calore alle loro spalle, e fu un attimo: la casa che avevano conquistato tutti insieme, in cui avevano vissuto per un mese, che era diventato per loro un punto fermo fu polverizzata, spazzata via dalla potenza di una forte esplosione, che le sbalzò alcuni metri più in là del giardino.
Dopo qualche momento di shock, Nami iniziò a tossire convulsamente, respirando forte. Si sporse verso Juvia, a terra accanto a lei, e la scosse con forza.
«Juvia! Stai bene?».
La maga dell'acqua tossì forte, prima di mettersi a sedere e osservare l'orribile spettacolo che le si presentava davanti.
«La… Nostra casa...», balbettò con le lacrime agli occhi.
Nami le mise una mano sulla spalla osservando lo spettacolo con lei, notando poi che dalle fiamme si stava facendo avanti una figura. Aprì all'istante la sua finestra delle impostazioni e selezionò il Climattack, impugnandolo con forza; anche Juvia si alzò, pronta a combattere.
Pian piano che si avvicinava, la figura divenne più chiara: era un ragazzo sui vent'anni, dai capelli rosa arruffati, tenuti all'indietro con un cerchietto, e dalla figura minuta ma solida. Indossava la stessa divisa che portavano Gray e Juvia la prima volta che li avevano visti e non era solo: si portava dietro un esercito.
«Ryuu-san...», boccheggiò Juvia, tremando.
«Buongiorno, Juvia-chan. Ne è passato di tempo», le disse il ragazzo, guardandola con espressione fredda.
«Juvia… Chi è questo ragazzo?», le chiese Nami, allarmata.
«Lui è… Il vicecomandante della gilda di cui Juvia e Gray-sama facevano parte».
Ryuu rise di gusto, estraendo dall'elsa una spada che si ricoprì di fiamme. «Seguitemi senza fare storie. Se proverete ad opporvi, vi ucciderò all'istante».
«Ryuu-san… Tu e Juvia eravate amici!», gli disse implorante la maga dell'acqua.
«Hai detto bene, Juvia-chan… Eravamo», le rispose. «E ora sbrighiamoci… Sebastian-sama non vede l'ora di accogliervi».

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NdA. Sono in ritardooooooo! xD *strano, è una cosa che non dico mai* perdonatemi, cari lettori e lettrici! :3 Spero che il capitolo vi piaccia e sia valso l'attesa! Un megabacio!

Precisazione: Cosa è successo tra Gray, Juvia e il padre di Gray? Ve la faccio breve: per determinate circostanze, Juvia è stata costretta ad uccidere indirettamente il padre di Gray, Silver :( E poi, quando i due si sono confrontati è successo questo: https://www.youtube.com/watch?v=UyddMgyDR8I

   
 
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