Crossover
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Autore: Crybaby    20/04/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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L’Ultimo Atterraggio

Finalmente, la luce accecante si afffievolì, e le ragazze poterono riaprire gli occhi.
-C-che cosa è successo?- domandò Minako.
-Sembra non sia cambiato nulla…- rispose Ami -un momento. Non pare anche a voi che manchi qualcuno?
Mercury si riferiva a Kiba ed Akamaru: le ragazze si guardarono più volte intorno, ma i due compagni sembravano essersi volatilizzati. La piccola V, in compenso, era proprio lì in mezzo a loro.
-Ah, eccoti qui, nanerottola!
Infuriata, Pan colpì l’androide con un calcio al fianco, mandandola a fracassarsi contro un televisore.
-Ecco fatto…
-Guardate, ce n’è un’altra!
Una seconda V si era avvicinata alla prima, come a volerla soccorrere. Ma Pan non gliene diede il tempo: la piccola saiyan difatti rifilò a questa un gran pugno, mandandola KO.
-Ecco fatto di nuovo. E adesso cerchiamo… Kiba?!? Akamaru?!?
La mascella di Pan quasi precipitò a terra dallo stupore. Un nuovo lampo di luce, e le due V erano svanite nel nulla: al loro posto riapparvero cane e padrone, entrambi KO.
“Perfetto, ora che quei due dal naso fino sono fuori gioco, posso divertirmi quanto voglio!”
All’ennesimo lampo accecante, di fronte alle inorridite Venus e Mercury l’immagine di Pan si trasformò in quella di V.
-Allora sei tu la nostra nemica! CRESCENT BEAM!!!
Il fascio luminoso di Sailor Venus centrò la piccola antipatica in pieno. Purtroppo, al nuovo flash l’androide assunse di nuovo la forma di Pan.
-Oh no, che diavolo ho combinato?! Ami, tu ci stai capendo qualcosa… AMI???
Minako si girò verso la sua compagna, ma al suo posto trovò la nemica che la guardava in un modo strano. Dall’altra parte, anche Ami vide l’androide sostituitasi all’amica. Le due rimasero a fissarsi per un istante, prima di partire entrambe all’attacco. Solo il pugno di Minako andò a segno: Ami, infatti, si era bloccata un attimo prima e lasciò che l’altra la colpisse in pieno, facendola cadere a terra.
-Beh, non reagisci?- ringhiò Minako -o forse ti sei arresa, eh? Hai fatto bene, perché…
-Minako, santo cielo! Non hai ancora capito? Sono Ami, maledizione!
-Ah davvero? Beh, la Ami che conosco io non perderebbe mai la pazienza in questo modo!
“Sei tu che me la fai perdere…” -Ascoltami attentamente. Sino ad ora quella V non è mai realmente uscita allo scoperto: ha condizionato la nostra mente in modo da farci vedere la sua immagine al posto di quella dei nostri compagni, e costringerci a combattere tra di noi!
-Mmmh, in effetti, questo sarebbe un ragionamento tipico di… Ami, ma sei proprio tu?
-Sono tre ore che sto cercando di dirtelo!- Ami era sul punto di piangere.
-Complimenti, guerriera sailor!- gridò la voce di V -hai scoperto il mio piano. Vediamo se sei preparata anche a questo!
Un nuovo lampo di luce accecò le due per qualche secondo. Tornata la vista, le due scoprirono di aver riacquistato il proprio aspetto; purtroppo, accanto a Minako ne era comparsa un’altra, uguale in tutto anche nella voce.
-Ma tu sei me!?
-Posso dire la stessa cosa di te!
-Ho capito! Tu sei V travestita da me!
-Ami, non ascoltarla! È lei l’impostora! Avanti, falla fuori!
-Ma per favore! Ami mi conosce benissimo, non potrebbe mai confondermi con una brutta imitazione!
-Non sei affatto convincente, lo sai? Il gioco è bello quando dura poco: avanti Ami, finiscila!
Dal canto suo, Sailor Mercury non sapeva più cosa pensare, forse perché non poteva sopportare l’idea di DUE Minako, una era già abbastanza… Poi, di colpo, un’illuminazione.
-MERCURY ACQUA RHAPSODY!!!
Il vortice acquatico della sailor investi in pieno la “Minako” sulla destra, facendole sfondare i vetri del finestrone: prima che precipitasse nel vuoto, Ami fece appena in tempo a vederla riacquistare le sembianze di V. Leggermente shockata, la vera Sailor Venus si lasciò cadere su un divanetto e tirò il fiato.
-Mamma mia… Ami, ce l’hai fatta… come hai capito chi delle due era quella falsa?
-Andiamo, ti conosco troppo bene! Tu non hai mai azzeccato un modo di dire in vita tua, quindi non avresti mai potuto dire “il gioco è bello quando dura poco”!
-Ami… a dire il vero… quella è l’unica espressione che riesco a dire correttamente!
-Co-co-cosa??? Stai dicendo che… ho vinto… di fortuna…
Ami finì gambe all’aria, svenendo subito dopo. Minako osservò uno ad uno i compagni di squadra: costatando che erano tutti finiti nel mondo dei sogni, la bionda fece spallucce e, coricatasi sul divano, schiacciò un meritato pisolino.

Appena fuori dalla porta della sala, qualcuno aveva spiato l’intero scontro e stava ora riflettendo sul da farsi.
“V ha fallito. C’era da aspettarselo. Potrei uccidere quei mocciosi ora, ma prima devo occuparmi di questo bel ragazzo.”
S guardò un’ultima volta la fotografia che teneva in mano, prima di stracciarla ed avviarsi lungo il corridoio.

In sella alla sua fedele motocicletta, L si concese un enorme sbadiglio.
“Che barba. Non succede più niente. A parte la caduta di un impianto stereo e di una tipa che assomigliava tanto a V, la serata sta filando liscia come l’olio. Beh, direi di tornare a casa. Se quel monocale nei bassifondi che mi hanno assegnato si può chiamare casa…”
Ad una biforcazione della strada, l’androide svoltò a destra. Mentre si allontanava dalla fortezza, volse un attimo lo sguardo all’edificio con fare malinconico.
“Buonanotte F, mio dolce angelo. Fai tanti bei sogni… aspetta, gli androidi sognano? Bah, glielo chiederò domattinAAAAAAAAAAAHHH!!!
L frenò appena in tempo. Non appena aveva rivolto di nuovo gli occhi alla strada, si era ritrovato davanti un veicolo parcheggiato. Non un veicolo qualsiasi: era bianco, sferico, e su un lato recava il logo della Capsule Corporation.
-Ma porca miseria, proprio qui dovevano atterrare questi? Vabbè, distruggiamolo adesso così non ci penso più e posso andare a dormire! Laser, massima potenza!
Il petto del motociclista si aprì in due, lasciandone uscire una sorta di bazooka. Da questo partì un raggio d’energia bianco, prima sottile e poi sempre più intenso, che s’infranse contro la navicella, facendola saltare in aria.
-Et voilà. Lettuccio mio sto arrivanMA CHE CAZZO?!?
Diradatosi il fumo causato dall’esplosione, il povero L vide con occhi sbarrati che i cinque membri della squadra ne erano usciti incolumi.

Goten correva per quella galleria sotterranea ormai da due ore. Ma non lo stava facendo per sport: stava difatti seguendo una traccia ben precisa.
“Questa è l’aura di Vegeta, e qui non ci piove… ma le altre? Sento quella di Li Shenron -come dimenticarla?- e pure quella di Chi, insieme ad altre tre… Oh, non ci capisco niente! Non vedo l’ora di raggiungerle! Se solo non mi trovassi davanti un muro ogni volta che mi sto avvicinando… potrei spaccare tutto per fare prima, ma così rischio di vedermi crollare in testa l’intera città, dannazione! E adesso che c’è?”
I tubi di neon sul soffitto cambiarono colore, passando dall’azzurro al rosso sangue. Goten si fermò di colpo, avvertendo una strana sensazione di spossatezza. Spossatezza che ben presto si trasformò in rilassatezza, e che il ragazzo trovò inspiegabilmente piacevole, a tal punto da distendere i muscoli e lasciarsi cadere all’indietro, dove il duro e freddo pavimento lo attese. Lì, il saiyan sembrò addormentarsi profondamente. Anzi si era addormentato proprio, stava ronfando della grossa. Fu solo allora che S uscì allo scoperto.
-Wow, non pensavo la mia influenza avesse un effetto immediato su di lui. Oh beh, tanto meglio.
La rossa androide si inginocchiò di fianco a Goten, alzandogli piano la testa.
-Sai, avrei preferito ipnotizzarti e costringerti a passare con me una romantica nottata, e solo domattina ti avrei ucciso. Purtroppo cause indipendenti dalla mia volontà mi impongono di fare in fretta: quell’idiota di V si è lasciata battere da quattro mocciosi, e B ha ordinato a me di vendicarla il prima possibile. Peccato caro mio, vorrà dire che morirai nel sonno.
S aprì la bocca e mostrò i canini, che a poco a poco si trasformarono in vere e proprie zanne di pipistrello. Quindi la ragazza scoprì il collo del giovane, prese un respiro e affondò i denti. O meglio, li frantumò sul pavimento, poiché Goten si svegliò di soprassalto e fuggì dalla sua presa. A svegliarlo era stato lo squillo di un cellulare: il saiyan si frugò convulsamente nelle tasche, finchè non trovò l’apparecchio e rispose alla chiamata.
-E adesso chi è… Pronto? Va-valese, sei proprio tu??? “cavolo, questo telefono prende dappertutto!” C-c-ciao! Lo so che non ci sentiamo da quasi un mese, ma ho una buona ragione! Ascolta… ma no, non c’era nessuna festa a casa di Bulma, non offenderti se non sei stata invitata! E poi chi ti ha messo in testa un’idea simile? Ah, mi hai visto volare in cielo come un fuoco d’artificio? Beh, vedi, il fatto è che un ninja sovrappeso non voleva offrirmi le sue patatine e mi ha spedito in orbita con un pugno gigantesco! Sì sì, quel pugno s’era proprio gonfiato, lo so che è una storia assurda ma… ah, mi credi? Uff, meno male! Senti, ora devo scappare, ho un impegno urgentissimo…
-Brutto figlio di…- provò a dire S, ma sull’ultima parola una scheggia di dente le andò di traverso.
-No, non sono stato io a parlare, è stata una ragazza dietro di me! Andiamo, Valese non freintendere! No, ti prego, non riattaccare! Valese?…
La telefonata s’interruppe. Goten chinò il capo, sconsolato.
-Ah le donne, e pensare che è stata proprio colpa sua se Pan si è imbarcata per lo spazio al posto mio, quella volta… E tu, sarai contenta- disse, rivolgendosi rabbioso a S -mi hai fatto fare una figuraccia! Con la mia ragazza! Vorrei dirtene quattro, ma purtroppo ho fretta! Arrivederci!
Il saiyan riprese a correre; dopo pochi metri, però, S si materializzò davanti a lui e gli bloccò la strada.
-Sono io che devo dirtene quattro! Guarda come hai ridotto i miei canini, lo sai quanto tempo ci vuole perché mi ricrescano? Dieci minuti!
-Addirittura! Che tragedia! Senti, non ho tempo da perdere con t…
L’androide gli assestò un violento pugno in mezzo alla faccia e un calcio volante allo stomaco, che lo scaraventò a terra.
-Forse ancora non hai capito con chi hai a che fare.

L stava tremando come un budino.
-Ehi ehi, perché mi guardate così? Non sono stato io!
-Non mentire. Ti ho visto- disse Neji, impassibile.
-Ma tu hai sempre il Byakugan attivato?- gli chiese Sakura.
-Ormai…
-Di’ un po’- domandò Seya, rivolgendosi a Gohan -sei sicuro che sia questo il luogo dove Li Shenron e Vegeta si stanno dando battaglia?
-Al cento per cento. Anche se deboli, percepisco chiaramente le loro aure provenire da quel grattacielo. E non sono le uniche.
-Che intendi dire, Gohan?
-Ora non è il momento, Videl. Vi dirò tutto più tardi. Ora dobbiamo pensare a rintracciare Vegeta.
-E a me, non mi considerate?!- da fifone, L divenne improvvisamente spavaldo -mi presento: io sono L come laser, e… ma dove state andando? Tornate qui!!!
Senza degnarlo di uno sguardo, Seya Videl Sakura e Neji gli passarono di fianco e lo sorpassarono, correndo il più rapidamente possibile verso la fortezza.
-Fermatevi, voi quattro! Ah, mi ignorate? Bene, vorrà dire che vengo io a prendervi… GLOM.
L fece un passò, ma Gohan gli si parò davanti.
-Ci siamo accorti di te. Non ho idea di chi tu sia o cosa voglia da noi, “L come laser”, ma il fatto che tu abbia distrutto la nostra navicella è un motivo più che valido per considerarti nostro nemico. Non la passerai liscia per questo!
Senza lasciare all’androide il tempo di ragionare, il saiyan partì all’attacco.

  
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