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Autore: Mapi    20/04/2009    2 recensioni
Dopo breaking dawn il tempo scorre tranquillo a Forks...ma un avvenimento sconvolgerà la nostra famiglia preferita portandoli a battersi per la loro felicità.... leggete e capirete.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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e arrivi 11 Il viaggio non fu stancante come l’ultima volta che lo avevo fatto. Questa volta ero un vampiro, il mio corpo non si poteva stancare. Ma la mia angoscia , quella si che la stavo rivivendo. La paura che qualcosa sarebbe andato male, che qualcuno dei miei familiari si sarebbe fatto del male. Dovevo impedirlo a tutti i costi. Arrivammo a Volterra di notte. Alec mi condusse in una stanza con la promessa che se la giornata successiva non fosse stata soleggiata mi avrebbe portata a caccia. Anche se non ero proprio assetata mi dovevo nutrire per essere più in forze possibile.
<< Dopo la caccia andremo dagli anziani! >>
Ecco la mia occasione, nel frattempo sarebbe arrivata la mia famiglia. La stanza era molto lussuosa, un grande letto a baldacchino con dei drappi rossi era posizionato al centro della stanza. Un lampadario in cristallo faceva bella mostra di se emanando una luce abbagliante che risplendeva in tutta la stanza. Un armadio enorme era posizionato al lato destro del letto. E poi eccola la mia ancora di salvezza. Una scrivania in stile antico era posizionata al lato sinistro del letto. Mi fiondai su di essa e cercando nel cassetto un foglio e una penna e trovandoli iniziai a scrivere il mio messaggio per i miei cari: siamo arrivati.
Domani mattina dopo che mi avranno condotto a caccia mi faranno incontrare gli anziani. Quindi state pronti. Confido in Alice per farvi capire il momento giusto per intervenire. Amore mio ti amo e non vedo l’ora di Abbracciarti. Una volta scritto lo distrussi. Passai la notte ad attendere il mio destino. Speravo con tutta me stessa di riuscire a convincere quei tre che Alec mi aveva rapita e che quindi era mio diritto tornare a casa mia. Non c’era niente di volontario nell’abbandonare la mia famiglia. Forse se facessi leggere i miei pensieri ad Aro? No , meglio di no non potevo. Altrimenti avrebbe visto ogni mio pensiero formulato fino a ora, compreso il mio piano. E poi era meglio che lui non sapesse che il mio scudo potesse essere rimosso a mio piacimento. Già gli bastava sapere che potevo proteggere chi volevo, non avrei dovuto dare un altro motivo per volermi con loro , non avrei dovuto dare un altro motivo per desiderarmi ancora di più. Trascinata dalla flusso dei miei pensieri sorse il sole, anche se per poco perché subito di nascose dietro i nuvoloni, e con lui anche la mia fiducia che tutto sarebbe andato per l meglio. Sentii bussare alla porta. Ma che bussava a fare se alla fine sarebbe entrato comunque?
<< Entra >> dissi con una voce vuota.
<< Buon giorno mia Bella >> Forse ancora non gli era chiaro il concetto che se anche mi avesse costretta a stare con lui per il resto della mia esistenza non sarei stata mai sua.
Comunque << Possiamo andare a caccia? >>
<< Si , il sole si è nascosto >>
<< Bene andiamo allora ho sete >> questo non era vero ma i miei occhi non mi avrebbero tradito perché erano lo stesso neri ma di rabbia. Uscimmo dal palazzo, lo spettacolo della foresta che si trovava a pochi chilometri da Volterra era fantastico. Non era come a Forks. Er a autunno e le foglie degli alberi erano tutte gialle o della tonalità del giallo . I tronchi erano marroni e molto alti. La vegetazione era molto fitta. Sembrava un paesaggio fiabesco. Se non fosse stato che ero li con il mio carceriere e non con il mio Edward mi sarei goduta a pieno quella meraviglia. Ma la sua voce mi riportò alla realtà.
<< Adesso puoi cacciare. Non fare scherzi non sono solo. Qui a Volterra i vampiri sono sempre all’erta. Non ti conviene scappare. >>
<< Credi che scapperei proprio ora . Ma sappi che resto solo per la mia famiglia. Non voglio gli sia fatto del male. >> mi voltai e mi abbandonai ai sensi per nutrirmi.
Dopo qualche cervo, mi ripresentai al suo fianco.
<< Sazia? >>
<< Si, per momento si. >>
<< Torniamo >> e cominciò a correre per raggiungere il palazzo. Non potei far altro che seguirlo. Mi ricondusse nella stanza e mi chiese di prepararmi perché mi avrebbe presentato ai volturi come la sua compagna e che quindi sarei dovuta essere adatta alla situazione; quando sarei stata pronta non avrei dovuto far altro che chiamarlo. Nonostante il mio disgusto nel prepararmi per un uomo che non era il mio dovetti obbedire perché non potevo perdere tempo l’incontro sarebbe dovuto avvenire in mattinata altrimenti il piano sarebbe saltato. Mi feci una doccia e scelsi tra i vestiti che vi erano nell’armadio un vestito blu notte allacciato al collo. Lungo fino al ginocchio. Lo indossai con il pensiero che appena Edward mi avesse vista, anche in questa brutta circostanza , avrebbe apprezzato. Si lo scelsi solo per lui perché sapevo che a lui piaceva quel colore e come si sposava con la mia pelle. Ai piedi dei sandali, anche quelli trovati nell’armadio e pronta .
Chiamai << Alec >> Subito si presentò alla mia porta anche questa volta bussando. Non lo lasciai entrare. Mi precipitai alla porta e dopo il giro di chiave, che mi liberava, abbassai la maniglia. Rimase imbambolato dovetti scuoterlo con le parole << Andiamo ? >>
<< Sei bellissima. Si andiamo >> Si voltò e lo seguii di nuovo. Ero pronta per riprendere la mia esistenza in mano.


ARRIVO 2:

<< Papà quando torni? >>
<< Amore mio non so dirtelo. Ma tu fai la brava con il nonno. >>
Era arrivato il momento di salutarla e lasciarla alle cure di Charlie . Non avrei voluto separarmi, ma non potevamo portarla con noi, troppi pericoli e poi non sapevo come sarebbe andata a finire tutta questa storia.
<< Tesoro mio ti amo, piccola mia non dimenticarlo >> .
<< Si papà anche io ti voglio tanto bene . Dai un bacio alla mamma. >> Che dolce .
Ogni giorno che passa il suo animo è sempre più simile a quello di Bella. La strinsi forte a me, la baciai e inspirai forte il suo odore. Volevo imprimere un potente ricordo nella mia mente. E così fu. La posai nella braccia di suo nonno. Mi stupii che non versò neanche una lacrima, era proprio coraggiosa e determinata proprio come sua mamma. La mia esistenza sarebbe stata vuota senza di loro. Vuotissima e persa.
<< Ciao Charlie, ti prego prenditi cura di lei >>
<< Certo Edward, riporta mia figlia a casa >>
Non risposi, non volevo fare promesse che non avrei potuto mantenere. Mi limitai ad annuire, mi incamminai verso la macchina.
<< Papà ! >> mi chiamò e mi voltai
<< Aspetta. >>
Scese dalle braccia di Charlie entrò in casa e ritornò da me con un pupazzetto in mano.
<< Lo porti con te e poi lo dai alla mamma ? >> tesoro mio, la riabbracciai e la ricoprii di baci.
<< Certo. Vai dal nonno ora .>>
Misi il pupazzetto in tasca al giubbotto, salii in macchina e mi allontanai dalla casa con la malinconia nel cuore. Arrivato a casa dei miei trovai Alice sui gradini, mi fece segno di sedermi e mi strinse. Tra mia sorella a me non c’erano bisogno di parole ,sapeva quanto stessi soffrendo per Reneesme, Bella. Nonostante fossi più grosso di lei, sembravo un bambino tra le sue braccia. Dopo un po’ arrivò nostro padre e ci ricordò che era arrivata l’ora di partire.
<< Edward, figlio mio ! Abbi fiducia in tua moglie. Bella è molto intelligente sa come muoversi e poi adesso e più forte e sa difendersi. Nel frattempo arrivò Esme . Mi ricordai del pupazzetto e lo mostrai ai miei famigliari.
<< Me lo ha dato affinché avessi qualcosa di lei e lo dessi alla sua mamma >>
<< Che dolce! >> Gli occhi di Esme erano quasi gonfi di lacrime se solo sarebbe potuto accadere. Mio padre la baciò e alla fine ripeté << è ora .>>
Quando arrivammo in Italia il mio cuore ormai fermo da tempo per poco non esplose. Vidi attraverso il filtro della mente di Alice la mia Bella vestita di blu davanti a Loro con Alec che le teneva un braccio sulle spalle. Se non fossi stato in un aeroporto circondato da non so quante persone avrei distrutto tutte le cose che mi fossero capitate a tiro. Gli altri interpretando male la mia rabbia che vi fossero altri vampiri. Alice spiegò tutto. La mia solita domanda questa volta restò inespressa perché Alice mi chiarì il dubbio
<< Alle 12 dovremo presentarci dai Volturi>>
Sapere finalmente il preciso momento in cui avrei rivisto Bella e non sentirmi dire il solito “dobbiamo aspettare” mi restituii la mia fiducia in me. Speravo solo di arrivare in tempo e che sarei riuscito a portarla via con me. Dall’aeroporto di Firenze noleggiammo due macchine e dritti a Volterra.


Angolo scrittrice:

allora ecco un altro capitolo...La storia sta volgendo al termine....ci siamo quasi ,qualche altro capitolo..Grazie a tutti......A presto Mapi
   
 
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