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Autore: Lady Moon    13/07/2016    0 recensioni
La protagonista si chiama Luna, una ragazzina come tante, solo con qualche divergenza.
Improvvisamente entrerá in un mondo particolare, una vita che sognava, nuova, ma che risulterà essere inizialmente difficile per lei perché priva di normalitá, o almeno su alcune cose. 
Incontrerá nuovi amici, fará nuove scoperte sia belle che 'mostruose'. Scoprirá, inoltre, di avere dei poteri che dovrá imparare a dominare, perché essere una strega non è per niente facile, e compiere una missione che salverá il suo adorato nuovo mondo, solo lei potrà.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14: Cedric Thompson.


«Mi sembra giusto!» - esclamò Bonnie, dando una fugace occhiata anche al suo di bracciale.
Luna premette la pietruzza, sospirando e sperando che Polluce sarebbe arrivata subito. 
Bonnie a sua volta sospirò e si sedette sul prato, incrociando le gambe, Susy la imitò. Luna si lasciò andare dopo un paio di minuti e si stese, iniziando a guardare il cielo. Passarono dieci minuti, di Bonnie nemmeno l'ombra. 

Era una giornata piuttosto calda, il sole cocente, tanto da infastidire un po' Luna, a causa della sua chiarissima carnagione.


«Pensate non verrà? Che abbia cambiato idea sull'aiutarci? È una metà umana, non so se mi spiego...» - azzardò Bonnie, stupidamente.


«Oh, Bonnie, come puoi pensare...»  -


«Hai ragione Luna, scusa» - troncò prontamente Bonnie.


Si udì uno scoppio e una ragazzina piuttosto esile e vestita di giallo e verde, con un buffo cappello anni '80 comparve sotto i loro nasi.


«Cosa è accaduto? Ragazze! State bene? Mi spiace non essere arrivata subito! Avete sentito di Clara e Dean? Non ci sono tracce nella foresta! Sono seriamente preoccupata... credo sia anche colpa mia se...» - iniziò Polluce, nervosa.


«Frena, frena, frena un istante!» - rispose Bonnie, alzandosi dal suolo e alzando la bacchetta contro di lei, in segno di interruzione.


«La pensiamo esattamente come te. Polly, dobbiamo rientrare nella foresta!» - disse Luna.


«Voi... siete sicure? So che non potreste farlo. Intendo, cercare Clara e Dean. Questo è affare dei maghi di Rolix, sono molto più esperti di voi e anche di me!» - rispose Polluce.


«Lo so! Ma non possiamo rimanere qui senza fare niente! Inoltre abbiamo più di una missione da svolgere. Sappiamo che ci tieni quanto noi a ritrovare i gemelli, non avere paura ad ammetterlo!» - disse Luna, soavemente.


«E sapete anche che io non dovrei aiutarvi... e che per me la cosa è beh... un po' difficile. Ma lo farò lo stesso» - rispose Polluce, con una vena di malinconia ma senza perdere la determinazione.


«Non perdiamo altro tempo, allora» - disse Susy, avanzando.


«Ti ringrazieremo a vita per questo, Polluce!» - disse Luna, sorridendole. Polluce sorrise a sua volta, deliziata dal suo riconoscimento.



«Luna! Ehi!» - quella voce che non troppo tempo addietro Luna aveva udito, e per la quale il suo cuore aveva fatto mille acrobazie, tornò a risuonarle il suo nome.


«Oh no, lui no...» - farfugliò Susy. Sia Bonnie che Polluce si voltarono di scatto; Bonnie fu pronta a mirargli contro la bacchetta, Polluce assunse un'aria minacciosa ed aggressiva. Fortunatamente constatando che era semplicemente Sam, la fiamma ardente di Luna - che dir si voglia -, tornarono subito normali, tirando un sospiro di sollievo. Anche Luna si voltò velocemente, concitata.


«S-Sam... c-ciao» - borbottò.


«Oh, che carini» - disse sottovoce Bonnie, sognante, a Polluce.


«Luna, dovremmo andare...» - incitò Polluce, con estrema riluttanza. Sapeva che non poteva perdere molto tempo fuori dalla foresta e che le regole della sua popolazione erano fin troppo rigide per permettersi di fare ciò che voleva.


«Io, sì, lo so» - rispose Luna, dispiaciuta ed emozionata. Ma Sam non la guardava, non più ormai, da quando Bonnie gli aveva puntato un aggeggio fatto di legno contro.


«Cos'era quel coso? Sembrava un ramoscello. Volevi aggredirmi?» - domandò Sam sospettoso e curioso allo stesso tempo a Bonnie, la quale si ricompose subito, abolendo l'immagine romantica di lui e di Luna che si stava propagando nella sua mente.


«Pratico arti marziali di tanto in tanto, so usare ramoscelli, spade, bastoni, persino mazze da baseball. Vuoi che ti mostri qualche tecnica?» - rispose Bonnie, seria e decisa. Susy non riuscì a trattenere le risa, sapeva come Sam si stava sentendo, anche lei, come lui, inizialmente era incredula riguardante certe cose che avevano a che fare con la magia. Sam rispose di non preoccuparsi, un po' perplesso, tuttavia non dubitò che quanto detto fosse reale. Spostò lo sguardo anche su Polluce, o per essere precisi, sul suo strambo cappello, ma preferì non darci peso, evidentemente. Poi finalmente riguardò Luna, la quale fu contenta di avere un'amica abile nella recitazione ed intelligente.


«Anche tu sei brava nelle arti marziali?» - le domandò, sorridendole. Luna voleva svenire, sparire, teletrasportarsi. Lui le aveva appena sorriso, come poteva il suo cuore non esultare?



«Oh, io, non saprei...» - rispose, un po' intontita.


«Le piacciono altre cose» - soggiunse Polluce.


«Altre persone. Bene, dobbiamo andare» - continuò. Bonnie le pestò un piede, Susy l'aggredì con lo sguardo. Sam contorse il viso, stordito. Cosa voleva significare "le piacciono altre cose, altre persone"?


«Di che stiamo parlando, esattamente?» - domandò Luna, un po' infastidita, adesso.


«Forse dovremmo andare, non credi? Dal tuo amico...» -


«Scusa, allora ci sentiamo, Luna. Ero venuto per parlare un po', dopo quello che è accaduto, insomma... ma a quanto pare sei impegnata» - disse Sam, freddo, come non lo era mai stato prima. Il suo sguardo non era più caldo, né gentile, ma vuoto ed imperturbabile. La salutò dandole un bacio su una guancia e, senza aggiungere altro, si diresse verso casa sua. 


«COSA DIAMINE TI SALTA IN MENTE, POLLUCE? HAI BEVUTO PER CASO PRIMA DI VENIRE QUI? POTEVI ANCHE RIMANERE NELLA FORESTA!» - urlò Susy, arrabbiata, una volta che Sam fu abbastanza lontano. Polluce aveva appena ferito i sentimenti della sua migliore amica e aveva illuso il ragazzo che le piaceva di una cosa non vera.


«Ascolta, so perché l'hai fatto e credo lo sappia anche Luna. Ma non c'era bisogno di mettere su quel teatrino» - aggiunse Bonnie, delusa.


«Basta! Lo sapete che per me è già abbastanza difficile...» - esordì Polluce, nevrotica e pentita, adorava Luna e mai avrebbe voluto ferirla.


 «Lo sappiamo. Ora andiamo» - rispose Luna, glaciale. Bonnie non la riconobbe, poche volte Luna aveva dimostrato il suo lato "istintivo" e "aggressivo", ma negli ultimi giorni le veniva fuori facilmente ed era evidente che Sam per lei valesse molto più di quanto immaginassero, cosa che contribuì in quel momento a turbarla dopo quanto accaduto, almeno in parte.


«E poi mi sembra che anche tu abbia messo su un teatrino» - aggiunse Polluce, guardando torva Bonnie ed evitando lo sguardo di Luna.


«Sbaglio oppure hai preso in giro quel povero ragazzo?» - 


«Cosa avrei dovuto fare? Dirgli che sono una strega, Polluce? Perché se non te lo ricordassi è questo quello che sono, una strega!» - strepitò Bonnie, adirata.


«Adesso basta! Avete sentito Luna? Dobbiamo ancora salvare i vostri amici» - intervenne Susy, mettendosi tra le due.


«Ci condurrai alla foresta, Polluce?» - domandò Luna, cercando di restare calma. Polluce tornò a guardarla, assumendo uno sguardo compunto. Accondiscese.


«Credo proprio che avrete bisogno di una mano, ragazze. Per cui, eccomi» - disse un'altra voce ma stavolta estranea, Polluce sussultò.


«No... ti prego... no» - enunciò, facendo insospettire le sue amiche, le quali si voltarono subito alle loro spalle, avevano un'altra visita pronta ad interrompere il loro viaggio.


«Piacere, Cedric. Ciao, Polluce. Come ti va?» - disse il ragazzo, gli occhi marroni, i capelli scuri e la pelle olivastra. Indossava una maglia verde con una targa bianca al centro, dei pantaloni blu semplici e un paio di converse blu, come le aveva Luna.


«Chi sei?» - domandò Luna d'impulso. 


«Cedric. L'ho già detto... Cedric Thompson e tu sei Luna, giusto? Mi ha parlato di te Alice. Poi la tua amica non-maga, ehm... Susy? E beh, poi c'è Bonnie e Polluce» - 


«Come fai a sapere che io sono Bonnie?» - domandò lei, minacciosa.


«Solo una strega si vestirebbe in quel modo, una strega che ha genitori stregoni, e quella vestita normale non poteva che essere l'amica di Luna, la quale mi è stata descritta» - rispose Cedric, calmo.


«E tu non sei vestito come un mago o sbaglio?» - domandò retoricamente Luna, sospettosa. Poi guardò Polluce in cerca di risposte più chiare.


«No, infatti. Ma lo sono. Semplicemente vestito così passo inosservato» - rispose Cedric, altezzoso. Come se quello che avesse appena detto fosse una cosa incredibilmente da persone intelligenti e scaltre.


«Certo che lo sei. Ciao, Ced. Perché sei qui?» - domandò Polluce, sfinita.


«Ho risposto anche a questa domanda. Per aiutarvi, cara Polluce, non appena sarà possibile. Sono uno studente di Rolix, se non lo sapeste, ed io conosco la magia meglio di voi, posso esservi d'aiuto nella ricerca e nella cattura del germoglio» - disse vanaglorioso a Luna e Bonnie.


«Prima dobbiamo salvare degli amici. Stiamo per entrare nalla foresta» - esclamò Susy, affibbiandosi gli sguardi assassini di Luna, Bonnie e Polluce. 


«Cosa? Non mi dite... e perché non l'avete detto ad Alice e Robin?!? Non pensate che adesso io vi lasci andare! Non è compito vostro! Voi ne avete un altro!» - abbaiò Cedric, allibito.


«Non credo debba interessarti ciò che facciamo o ciò che non facciamo, Cedric. Sei uno studente di Rolix, non un insegnante, non puoi impedirci di proseguire. Tra l'altro sai benissimo che mettersi contro di me non ti porterà a un bel niente, vero?» - rispose Polluce, provocandolo.


«Sei solo una ragazzina. Cosa direbbe la tua gente se sapesse che aiuti degli umani? E che li porti senza problemi nella foresta? Oh, Polluce, lascia perdere!» - rispose Cedric, preoccupato.


«Potresti semplicemente toglierti dalle scatole?» - domandò malignamente Susy, spossata.


«Ohhhh, okay, adesso basta. Possiamo ragionarci su?» - 


«Rischio di perdere un buon rapporto con una delle persone più importanti per me per aver scelto di entrare in quella foresta e ora uno sconosciuto dovrebbe ostacolarmi? No, scusa, sarebbe molto meglio per te se ti facessi da parte. Non abbiamo molto tempo, Polluce potrebbe essere scoperta da un momento all'altro» - disse Luna, con un impeto.


«Mi dispiace, davvero, era carino... il tipo. Ma... i vostri amici... sono Clara e Dean? Quei ragazzini pazzi che gironzolano per la foresta...» - disse Cedric, indicando la strada dove Sam era sparito. Aveva spiato probabilmente tutto, aspettando il momento giusto per intervenire.


«Basta definirmi"ragazzina" solo perché tu hai 19 anni e pensi di poter permetterti di fare e dire quello che vuoi!» - proferì Polluce.


«Alice e Robin si fidano di me. Sono un bravo mago e studente. Non vi lascerò passare e i vostri amici non sono poi così in pericolo, davvero...» - Lo stomaco di Luna si contorse impetuosamente. Quello strano ragazzo le stava facendo perdere la pazienza, allo stesso tempo la stava incuriosendo. Non poteva sapere meglio di loro se fossero nei guai o meno Clara e Dean, in quanto nessuno li aveva più visti, nemmeno Alice e la sua squadra, eppure...


«Dicci quello che sai, Ced. Ti conosco, tu nascondi qualcosa» - minacciò Polluce.





 



*Nota dell'autrice:
Buon salve, salvino e Salvini a voi, lettori! [...] No okay, so che questa dovevo risparmiarmela. Perdonatemi. T.T
Finalmente rieccomi con il quattordicesimo capitolo, il quale avevo iniziato a scrivere - onestamente - tempo fa, ma solo adesso sono riuscita a perfezionarlo, correggerlo ed ampliarlo, vi prego di perdonarmi per questo. Prometto di non tardare con il quindicesimo e di farvi sapere dunque presto cosa accadrà in seguito. Nel contempo spero che questo capitolo vi sia piaciuto, che siate curiosi di sapere come le cose si evolveranno. :)
Alla prossima e buon proseguimento.
Bye! ^-^*




 
   
 
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