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Autore: Gemini_no_Aki    15/07/2016    1 recensioni
La stanza era silenziosa, vuota, illuminata dall’insegna di un hotel di fronte alla sua finestra.
Chiuse gli occhi, con le mani posate sulle gambe, inspirò, poi espirò lentamente tirando indietro la testa come se stesse buttando fuori il fumo, il pacchetto di sigarette era accartocciato sul tavolo, vuoto, accanto ad un bicchiere ed una bottiglia, vuoti anch’essi.
Portò la testa avanti, premette le mani sugli occhi e li aprì, aveva bisogno di qualcosa.

[La raccolta comprende storie basate sulla serie della BBC e diverse AU, alcuni capitoli potrebbero essere collegati, altri a sè stante e senza un ordine cronologico. In ogni caso saranno tutte MorMor.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'King and Tiger'
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With You

Avere a che fare con Jim normalmente era complicato per tutti, per i clienti, per i sottoposti, per chiunque dovesse anche solo parlare con lui. Sebastian Moran si riteneva l’eccezione, non aveva nulla di speciale, e lo sapeva bene, non era più intelligente, o furbo, o qualunque altra cosa gli altri pensassero, semplicemente non aveva paura. Non di Jim di sicuro.
Voltò la testa dalla pistola che aveva smontato sul tavolo e pulito pezzo per pezzo con meticolosa attenzione, Jim sul divano era nella stessa posizione di due ore prima, le gambe raccolte e lo sguardo fisso sul muro vuoto come se vi fossero nascosti i segreti dell’Universo.
Chiunque avesse avuto a che fare con lui aveva imparato, a sue spese, che avvicinarsi al Consulting Criminal in quel momento era pericoloso, molto pericoloso. Sebastian non era chiunque. Si alzò lasciando la pistola smontata sul tavolo e si sedette accanto a lui, fissò brevemente il muro, aggrottò la fronte cercando di vederci un briciolo degli schemi che Jim vedeva, ma il muro rimase immobile e bianco, inclinò la testa, si voltò verso Jim senza avvicinarsi ulteriormente o senza parlare. Semplicemente in attesa.
Se aveva imparato una cosa dal suo lavoro, il primo, l’essere un soldato, un cecchino, era la pazienza, la capacità di aspettare immobile in silenzio, qualcosa che chiunque vedendolo non avrebbe mai detto. Eccetto Jim, ma Jim dopotutto non era chiunque. Jim Moriarty, mente dietro la più grande e fitta rete criminale di Londra, professore di matematica, indubbiamente un genio, sapeva leggere il silenzio che aleggiava in quell’appartamento semplice, nascosto in piena vista nel cuore di Londra. Jim sapeva leggere Sebastian anche quando non parlava, e Sebastian amava vantarsi con sé stesso di saper fare lo stesso, era la ragione per cui in quel momento era in silenzio. O quantomeno una delle ragioni.
Jim si mosse, impercettibilmente, mosse una mano, fece ruotare con due dita, lentamente, l’anello che da due anni a quella parte non aveva mai lasciato il suo dito, ruotò tre volte prima di bloccarsi e voltarsi di colpo verso il cecchino.
«Devo smetterla di mandarti in missioni all’estero.»
Oh. Quello. Il solito discorso che arrivava ogni volta che Sebastian tornava a casa dopo più di due giorni lontano per qualcosa che Jim gli aveva chiesto di fare.
Non c’era rabbia nella sua voce, piuttosto c’era qualcosa che non smetteva mai di stupire l’uomo, quella nota di preoccupazione, quella nota minuscola di amore che prendeva forma attraverso delle parole.
«Potrei trovare qualcun altro per farlo.» Per un attimo Sebastian sembrò ringhiare, un suono gutturale e pericoloso, eppure privo di rabbia anch’esso.
La mano di Jim era ancora sull’anello, lo accarezzò.
«Se succedesse qualcosa. Non sarebbe la prima volta, hai dei nemici anche tu. Se succedesse qualcosa.» Sebastian coprì la mano con la sua, un gesto lento e calcolato.
«Ehi.» Mormorò con un piccolo sorriso. «Non ti libererai di me facilmente Jimmy.» la mano sfiorò a sua volta l’anello. «Ho promesso che sarei stato con te fino alla fine della storia.» Jim sorrise avvicinandosi quel che bastava perché le loro fronti si toccassero.
«E la storia, la nostra storia Tigre, è ancora lunga.»
 


Angolino dell'Autrice: Fluff fluff fluff... il caldo mi fa questo effetto e non so se devo esserne felice o meno. Di certo sono felice di aver messo mano nuovamente ai miei due criminali preferiti e sì, tanto tanto sposati <3
Aki out
   
 
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