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Autore: guimug    15/07/2016    0 recensioni
Quando il rancore cova sotto la cenere prima o poi esplode, per Candy che finalmente sta assaporando la tranquillità si addensano nuove nere nubi all'orizzonte.
In un misto di dubbio e gelosia Candy si troverà ad affrontare una nuova minaccia, ma troverà un alleato inaspettato i chi l'ha sempre osteggiata
Nella storia un personaggio è un crossover con un altro anime molto famoso che mi ha appassionato in gioventù quasi quanto Candy, mi serviva un cattivo particolare e l'ho scovato lì; col periodo storco ci siamo quasi (forse solo qualche anno) e poi ben si adattava...a voi scoprire da dove proviene!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Candy saga'
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Credimi!

 
Nell’austero salotto di un palazzo di Chicago un’anziana signora si alzò dalla sua monumentale poltrona di pelle, i tratti del viso sebbene segnati dalle rughe lasciavano trasparire uno spirito che ben lungi dall’essere sopito dal peso degli anni denotava una decisione ed un vigore più che giovanile, fissò Candy attraverso le lenti degli occhiali e quindi parlò con voce stentorea
“E tu hai permesso che quella persona si insediasse in casa tua e addirittura accampasse dei diritti? Come hai potuto Candy? Ti ricordo che quella è casa tua, e prima ancora del tuo defunto marito e mio nipote Albert e quindi qualsiasi cosa possa dire quella sgualdrina canadese tu non dovevi permetterle di varcare la soglia!!”
“Ma zia Elroy” rispose Candy con voce incerta “io ero sconvolta…quel documento…Terence e quella Marie…e poi c’era il bambino”
”Già, anche il bambino! Devo dire che la situazione è piuttosto ingarbugliata, fammi vedere ancora quel documento!”
Candy raccolse il certificato che era sul tavolo e lo porse alla zia Elroy che prese ad esaminarlo attentamente
“Sembra un certificato in regola, eppure nutro molti dubbi. Per quel poco che conosco Terence Granchester non mi sembra il tipo che commette reato di bigamia, inoltre l’ho sempre considerato una persona sincera altrimenti non avresti mai accettato di sposarlo!
Qui c’è qualcosa che non mi convince…” e andava rimuginando fra sé e sé.
“Io comunque parto per New York, voglio incontrare Terence e chiedergli conto di questa situazione! Deve guardarmi negli occhi e dirmi cosa c’è veramente fra lui e quella Marie”
“Sei sicura che sia una buona idea? Nelle tue condizioni non dovresti esporti ad emozioni violente”
“Nelle mie…e lei come lo sa?”
“Mia cara” le disse sorridendo la zia Elroy “i capelli grigi stanno a dimostrare che una persona ha visto un bel po’ di mondo, e so riconoscere una donna incinta”
“Allora a maggior ragione capirà perché devo andare a fondo di questa faccenda, partirò col treno di stasera e domattina sarò a New York, lei non si preoccupi. Incontrerò Terence e risolverò la questione!”
“Va bene Candy, io nel frattempo incaricherò George di svolgere qualche ricerca”
“La ringrazio zia Elroy, le telegraferò il mio indirizzo di New York e le farò sapere se ci sono novità”
Candy salutò l’anziana parente ed uscì dalla stanza, la zia Elroy la guardò allontanarsi scuotendo il capo “Possibile” pensò “che riesca sempre a mettersi nei guai?”, poi suonò un campanello ed al domestico prontamente apparso ordinò di chiamarle il sig. George, il fedele segretario factotum della famiglia Andrew.
Quando le fu di fronte la matriarca gli disse:
“E’ capitato un guaio a Candy, come può vedere da questo documento pare che suo marito non sia stato proprio sincero con lei, ma io non mi fido delle apparenze e nei miei anni ne ho viste tante, forse troppe.
Voglio che lei svolga delle ricerche su questa Marie Montbarn, vada a Quebec e cerchi il sindaco, il presidente o chiunque diavolo comandi laggiù ed indaghi sul passato di questa signora.
Voglio sapere tutto, e poi vedremo!!”
George era sbalordito, l’anziana signora si ergeva impettita con una certa aria militaresca e pareva decisa ad intraprendere una guerra, ma del resto sapeva che le questioni che riguardavano i membri della sua famiglia per lei erano di vitale importanza e vederla così accalorata per qualcosa che riguardava Candy beh…se solo ripensava a come la considerava qualche anno prima, ora invece le voleva bene come ad una sua consanguinea.
“Certo milady” rispose George “parto subito per il Canada!” e dopo aver preso in consegna il documento girò sui tacchi ed uscì velocemente dalla stanza lasciando la zia Elroy alle sue riflessioni.
 
Dopo una notte in treno e qualche ora di riposo in albergo Candy era risoluta ad affrontare Terence, non poteva più aspettare ed ogni minuto che passava non faceva che aumentare l’ansia, scese nella hall dell’albergo e chiese all’usciere di chiamarle una carrozza per farsi portare al teatro dove Terence stava provando, durante il tragitto pensò mille volte alle parole da usare…non voleva essere troppo dura ma esigeva la verità da suo marito!
Si accarezzò dolcemente il ventre, la creatura che stava nascendo dentro di lei meritava un futuro sereno con due genitori innamorati, doveva a tutti i costi risolvere la questione per se stessa ma soprattutto per lui o lei.
La vettura si fermò davanti al Winter Garden Theatre, la sala più famosa a New York per le rappresentazioni delle opere di Shakespeare, Candy smontò e si diresse all’ingresso degli artisti posto nel vicolo a lato della costruzione; al custode spiegò di essere la moglie del primo attore della compagnia Stratford e questi, dopo aver controllato i suoi documenti, la fece passare.
Attraversando depositi e locali di servizio Candy giunse dietro le quinte del palcoscenico in tempo per assistere all’inizio della prova di una delle scene più importanti del dramma, quando Otello comincia ad avvertire i primi morsi della gelosia ed il subdolo Iago lo sobilla
 
“Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore!”
 
Già la gelosia, avrebbe dovuto soffrirne anche lei ma non sapeva se quel che provava era veramente quel sentimento…di sicuro provava rabbia e sgomento, ma non poteva fare a meno di pensare che forse Marie ostentava quell’atteggiamento aggressivo perché aveva a cuore il futuro di suo figlio ed agiva così per lui più che per se stessa.
“Una madre di cosa è capace?” si chiedeva Candy pensando che fra non molto anche lei lo sarebbe stata.
Nel frattempo Terence aveva terminato la scena ed il regista aveva annunciato una pausa, il giovane attore si incamminò verso l’uscita del palco e Candy si mosse da dietro la quinta per andargli incontro.
“Candy! Che cosa ci fai qui?” esclamò Terence vedendola apparire e subito le corse incontro per abbracciarla, lei si lasciò stringere da quelle braccia vigorose ma rispose appena.
Terry si accorse di quell’atteggiamento stranamente freddo e chiese “Ehi signorina Tuttelentiggini che cosa succede? C’è qualcosa che non va?”
“Devo parlarti Terence, ma non qui. C’è un posto un po’ più tranquillo dove nessuno ci possa sentire?”
Il ragazzo si rabbuiò in viso, un simile preambolo non era certo foriero di buone notizie “Possiamo andare nel mio camerino, da questa parte” e la guidò lungo una scala che scendeva sotto il palcoscenico dove erano posti i camerini degli attori, si diresse ad una porta che recava attaccata una stella e la aprì
“Camerino con la stella, primo attore!” esclamò con tono gioviale ma si accorse che la sua Candy era rimasta seria e malinconica, la preoccupazione cominciò a farsi strada nella sua mente
“Entra Candy” continuò in tono più sommesso “Che cosa succede?”
Candy entrò e si sedette su un divanetto, chiuse gli occhi un momento per raccogliere le idee, era meglio sparare tutto subito altrimenti non sarebbe riuscita a finire il discorso senza cedere alle emozioni.
“Terry, chi è Marie Montbarn?”
Terence la guardò sbalordito, “Chi è chi?”
“Marie Montbarn” continuò Candy “Una donna canadese che sostiene di conoscerti molto bene, dice che la vostra conoscenza è molto intima e risale a circa nove anni fa!”
Terence era interdetto, la sua mente stava febbrilmente cercando di ricordare quando un lampo lo attraversò “Ma certo! Marie!” aggiunse in un sussurro.
“Allora la conosci?”
“Diciamo che la conoscevo, è una storia di tanto tempo fa, quando vagavo senza meta inseguendo i miei fantasmi e nutrendomi di alcool e commiserazione.
Ero finito a recitare per una compagnia di girovaghi che si esibiva nelle piazze ed eravamo a Quebec, lo spettacolo era molto squallido ed il pubblico era quanto di più eterogeneo si possa immaginare, fra di loro c’era questa donna che mi fissava.
Terminata la rappresentazione io ero in una bettola del porto ad ubriacarmi e lei mi si era avvicinata, mi disse quanto le era piaciuto il mio modo di recitare ed abbiamo cominciato a parlare ed a bere insieme.
Mi raccontò che lei era una nobile francese caduta in disgrazia per colpa di una ragazzina e di sua madre che, a suo dire, le avevano usurpato una proprietà vicino a Quebec e l’avevano fatta cadere in disgrazia agli occhi del patriarca di famiglia, una parola ed un bicchiere ed io non ricordo altro se non che mi sono risvegliato la mattina dopo in una stanza d’albergo che ho scoperto dal concierge essere la sua…lei era sparita.
Ma perché mi chiedi di lei, cosa è successo?”
“Terence, Marie Montbarn si è presentata a casa nostra con un certificato di matrimonio che attesta che tu e lei siete marito e moglie e, come se non bastasse, ha un bambino di nove anni di nome Auguste che dice essere tuo figlio!”
Terence sembrò essere stato colpito da un treno in corsa, voleva dire qualcosa ma le parole non uscivano dalla sua gola…una moglie ed un figlio? E lui non ne sapeva nulla?
No, poteva aver fatto qualche sciocchezza ma una cosa del genere no!
“Im…impossibile!” riuscì alla fine a balbettare “Ci deve essere un errore!”
“Il certificato parla chiaro!” sbottò Candy “Cosa hai da dire!”
“Ti giuro Candy che io non ho mai fatto nulla di scorretto, posso aver passato la notte con quella donna anni fa ma di sicuro non l’ho sposata!”
“Potresti giurarlo?”
“Io...era un periodo strano…ero sempre ubriaco…ho fatto cose di cui non mi ricordavo poi il giorno dopo, ma sposare una donna appena conosciuta…no Candy, non guardarmi così, non c’è nulla fra me e quella Marie, deve essere un terribile malinteso, devi credermi!!”
“Terence basta! Speravo che parlandotene tu avresti potuto darmi delle certezze, invece non sai far altro che farfugliare scuse!
Io me ne vado, devo stare un po’ sola a riflettere…non cercarmi per un po’, devo mettere ordine nelle mie idee, e comunque tu pensa che forse c’è un bambino che deve conoscere suo padre, e prenditi le tue responsabilità!”
Mentre sentiva che le lacrime cominciavano ad inondarle i begli occhi di smeraldo Candy uscì in fretta dal camerino e quindi dal teatro, fermò una carrozza al volo e si fece portare al suo albergo; Terence rimase invece come instupidito a pensare a quella nuova tempesta che veniva a travolgere la loro felicità.
  
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