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Autore: nikita82roma    15/07/2016    4 recensioni
Un mese dopo la sparatoria al loft Kate riprende finalmente conoscenza. Ma lei e Rick dovranno ricominciare tutto da capo nel modo più imprevisto e difficile, con un evento che metterà a dura prova il loro rapporto e dovranno ricostruire il loro "Always", ancora una volta. Ma Rick avrebbe fatto tutto per lei, per loro, per riprendersi la loro vita e non avrebbe più permesso a niente e nessuno di separarli.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always Together'
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Quando tornarono negli Hamptons Kate ebbe la piacevole sensazione di essere tornata a casa, in fondo aveva trascorso molto più tempo lì che al loft. Le piaceva il fatto che fosse molto più tranquillo e meno appariscente nell’arredamento, forse più impersonale rispetto allo stile di Castle, anche se in alcuni particolari si vedeva il suo tocco, come nella grande ancora in camera da letto. Arrivarono nel primo pomeriggio e dopo un rilassante pomeriggio in piscina, andarono a cena fuori in un ristorante semplice ed informale, facendo quelle cose alla ricerca di quella normalità che in fondo bramavano, senza sbalzi continui d’umore, senza vivere costantemente sulle montagne russe, per quanto una vita vissuta al fianco di Richard Castle e delle sue megalomanie potesse considerarsi normale, visto che il giorno dopo sarebbero partiti sul loro yacht.
Era un’esperienza che Kate aveva molta curiosità di fare, e allo stesso tempo la metteva un po’ a disagio. Dividere uno spazio così piccolo, con un perfetto estraneo come Tim aveva paura la potesse condizionare ed essere meno spontanea. La sua presenza a bordo, invece, fu estremamente discreta. Li disturbava solo per avvisare quando il pranzo era pronto o per sapere quando volevano fermarsi per la notte o ripartire la mattina seguente. La sua cabina era divisa dal resto degli spazi della nave, quindi non correvano nemmeno il rischio di incontrarlo quando andavano sottocoperta e chiudevano la porta che conduceva fuori.
Rick ripensava a quanto l’estate precedente era stata diversa. Avevano visto veramente poco la luce fuori ed erano rimasti quasi tutto il tempo tra il letto ed i divani sottocoperta, recuperando tutto il tempo che a casa non riuscivano mai a trovare, ricomponendosi solo per mangiare e riprendere fiato, mai però realmente sazi di loro stessi. Quei giorni con Kate, invece, erano passati stando per lo più tranquillamente sdraiati a prendere il sole, “la vitamina D è importante in gravidanza” le ripeteva Rick, o a coccolarsi in camera, facendosi cullare dalle onde, parlando tanto della loro bambina ora che sapevano che era una femmina, davano molta più forma ai loro pensieri.
Si desideravano, lo sentivano entrambi, quando erano vicini e quando di baci diventavano più impertinenti, ma dopo quella notte sembravano quasi bloccati e nessuno dei due riusciva a prendere l’iniziativa per andare oltre, quindi imbarazzati si allontanavano per un po’, ma poi finivano inevitabilmente di nuovo ad abbracciarsi perché gli era ormai chiaro di non poter fare assolutamente a meno della reciproca presenza.
Quei due giorni erano volati e quando scesero a terra per tornare a casa, Rick promise a Kate che sarebbero tornati quando avrebbe voluto in quella che sarebbe stata la loro oasi lontana dal resto del mondo.

La domenica mattina, i loro ospiti arrivarono tutti abbastanza presto e la villa si riempì di persone come da tempo non accadeva. I ragazzi del distretto erano tutti felicissimi di vedere Kate così informa rispetto a come era prima di partire, soprattutto Lanie non mancò di congratularsi più volte con lei, abbracciandola felice di vederla così rilassata e così dentro il suo futuro ruolo di mamma: non le era sfuggito come inconsapevolmente si era accarezzata il ventre ogni volta le qualcuno le chiedeva qualcosa riguardo alla sua gravidanza.
Ebbe modo di “conoscere” anche Jenny e i due figli di Ryan, lo ricordava come un timido single e lo aveva ritrovato padre di due splendidi bambini. Sarah, la figlia più grande di Kevin amava nuotare, quindi Jenny andò con i bambini verso la piscina, dove Rick le aveva fatto trovare tutto il necessario per far giocare una bambina così piccola, ed anche una piscina gonfiabile già funzionante per il più piccolo. Quando tutti furono perfettamente a loro agio, Rick si scusò ed uscì dicendo che doveva andare a sbrigare alcune commissioni per il pranzo. 
Lanie, che voleva parlare con Kate, per sapere tutti i dettagli di quello che stava accadendo tra lei e Castle, la condusse al piano di sopra per parlare in libertà in una delle tante stanze della villa. Non fecero in tempo a dirsi molto, che furono raggiunte anche da Martha che gironzolava per la casa in cerca della nuora e poco dopo arrivò anche Alexis che tentò inutilmente di portare via la nonna per lasciare a Kate e alla sua amica un po’ di tempo per parlare da sola, capendo quanto la donna ne potesse avere bisogno.
Alla fine si rassegnarono e rimasero lì anche loro chiacchierando amichevolmente più che altro di come si era comportato Rick in quel periodo, soprattutto Martha voleva sapere se fosse stato sempre un bravo gentleman come lei lo aveva educato. Tutte le loro chiacchiere, però, furono interrotte dal suono del cellulare di Kate che vedendo che si trattava di Rick si alzò per rispondere, andando un po’ più lontano rispetto alle tre.

Quando aveva il cellulare in mano che squiallava, però, Kate si paralizzò. Spostò rapidamente lo sguardo su Martha, poi su Alexis ed infine su Lanie. Lasciò cadere il telefono a terra che si adagiò continuando a suonare sul tappeto. Lei indietreggiò fino a quando con le spalle arrivò a toccare il muro. La riconosceva, era una delle sue crisi di panico. Non voleva rispondere al telefono, non voleva sentire quello che le dicevano. E si vedeva nella specchio con in vestito bianco, lungo, ricamato. Era il vestito di sua mamma. Perché indossava quel vestito? E poi Martha e Alexis disperate. La strada, le curve ed il fuoco che non la faceva avvicinare. No, non voleva rispondere al telefono. Rick, dov'era Rick? Perché non era con lei? Perché l'aveva lasciata lì da sola? Perché era uscito. No, non voleva rispondere al telefono e qualcuno, per favore, lo doveva far smettere. Si accucciò e portò le mani sulle orecchie e sulla testa. Lanie fece cenno a Martha e Alexis di rispondere, era Castle, si vedeva la foto sul display. La dottoressa si avvicinò alla sua amica. Provò a prenderle le mani, ma lei la allontanò.
- Tesoro cosa c'è? Va tutto bene stai tranquilla.
- Rick... Dov'è Rick?
Erano le uniche cose che riusciva a dire, sottovoce tra le lacrime mentre faticava a respirare e Lanie si preoccupava per la sua salute, non l'aveva mai vista così.
Martha nel frattempo aveva risposto al telefono al figlio, anche lei presa dall'agitazione, non riuscì a spiegargli cosa succedeva. 
- Ditegli di venire subito! - Ordinò Lanie alle due rosse e Alexis prese il telefono dalle mani della nonna
- Papà, Beckett sta male, ha avuto qualcosa tipo una crisi di panico, ma chiede di te.
Rick non disse nulla, attaccò il telefono e accelerò tornando il più velocemente possibile alla villa.
Parcheggiò inchiodando davanti all'ingresso e si precipitò dentro casa.
- Dov'è Beckett? - chiese a Esposito e Ryan che ignori di quanto stesse accadendo lo guardarono perplessi
- Penso di sopra con le ragazze - disse Javier mentre Rick stava già salendo
- Kate! - urlò Rick quasi in fondo alle scale e sentì la voce di sua madre chiamarlo dall'ultima stanza in fondo al corridoio
- Richard siamo qui!
Rick corse e quando entrò vide sua moglie accucciata in un angolo che respirava faticosamente con Lanie vicino che cercava di aiutarla, sua madre e sua figlia che la guardavano preoccupate. Rick si precipitò da lei inginocchiandosi davanti, che appena lo vide gli gettò le braccia al collo.
- Ehy, che succede? Sono qui Kate... Tranquilla amore mio... Sono qui...
Le spostò i capelli sudati dagli occhi e le asciugò il viso dalle lacrime. Si sedette al suo fianco e la trascinò letteralmente tra le sue braccia lasciandole poggiare la schiena sul suo petto.
Le tre donne lo guardavano prendersi cura di Kate in modo commovente per come le parlava e la trattava e si stupirono della loro vicinanza. Alexis e Martha li avevano già visti brevemente al loft insieme, sapevano che dormivano insieme, ma questo tipo di rapporto, dove Kate si affidava completamente a Rick, era qualcosa di molto diverso, più profondo e intimo. Ne erano molto felici.
- Potete lasciarci soli? - chiese alle tre che rispettosamente lasciarono la stanza e chiusero la porta, scendendo al piano di sotto dove ai due detective si era unito anche Jim Beckett rientrato alla villa.
- Che sta succedendo su a Beckett? - chiese Esposito
- Una crisi di panico - rispose Lanie
- Come sta? Perché non ci avete chiamati? - la incalzò il detective
- Voleva solo Rick e non credo che a Beckett sarebbe piaciuto farsi vedere in quello stato da voi, dovreste conoscerla.
- Ok, hai ragione - sbuffò Kevin lasciandosi cadere sul divano
- Se c'è Rick saprà lui come farla stare meglio. - disse Jim infine - Non è la prima volta che le capita. Me ne aveva già parlato. Le era già successo quando si era ricordata del funerale del capitano Montgomery.
Tutti fecero silenzio alle parole del padre di Kate. Nessuno di loro poteva immaginare cosa volesse dire per la loro amica dover rivivere, come se fosse la prima volta, certe cose. Lanie faticò a trattenere le lacrime, consolata da Javier che le passò un braccio sulle spalle. Kevin si alzò di nuovo incapace di stare fermo ed uscì andando a cercare Jenny e i bambini.
- Povera cara, chissà cosa può averla fatta sentire così... - disse Martha visibilmente preoccupata
- Io credo di saperlo... - le rispose Alexis attirando gli sguardi curiosi degli altri.

Nel frattempo al piano superiore Rick stava ancora cercando di calmare Kate, aiutandola come l'altra volta a respirare più lentamente. Questa volta, però, non sapeva cosa era che la stava turbando, cosa era riemerso dalle profondità della sua memoria.
- Kate, cosa c'è? Cosa ti ha spaventata?
- Il telefono... Ha squillato il telefono...
- Ok, ero io.
- No... Non eri tu... Era... Non eri tu...
- Chi era Kate? Cosa ti dicevano al telefono?
- Era... Era un uomo... Tu non c'eri, ti aspettavo, non venivi... Mi diceva della tua auto... Eri andato fuoristrada... Era in fiamme... Io ero lì mi guardavo allo specchio... Avevo un abito bianco, l'abito di mia madre... Non mi sono sposata con quello Rick! Non è quello nelle foto! E poi c'era Lanie qui con noi...
- Ok, Kate, ok... Shhh ho capito, tranquilla... Sono qui adesso, ok? Non mi è successo niente...
Rick la stava cullando e non sapeva da dove cominciare per raccontarle cosa aveva ricordato. Le cominciò a parlare dolcemente, come se fosse una favola per bambini.
- Ci dovevamo sposare qui, con tutti i nostri amici. Avevamo fatto una lista di invitati lunghissima, molto più di quanto all'inizio volevamo ed abbiamo anche discusso per questo. Poi come sempre accade a noi, le cose si sono incasinate e viene fuori a pochi giorni dal matrimonio che tu eri sposata.
- Rick cosa stai dicendo? Io non mi sono mai sposata! Prima di te intendo! Io sono una da una volta sola nella vita, non vado a tentativi! - rispose Kate sinceramente risentita
- Ehm sì lo so.... Però ti eri ugualmente sposata. Las Vegas, Rogan O'Leary…
- O Mio Dio! 
- Dai Beckett ammettilo che è divertente!
- Sto per vomitare...
- Sul serio Beckett? Ti porto in bagno?
- Metaforicamente Castle... Vai avanti...
- Ok... - era contento che quella divagazione sul suo ex marito l’aveva fatta rilassare un po’, adesso non tremava più e respirava in modo più calmo, ma lui continuava a stringerla e a cullarla. - Abbiamo fatto un po’ di salti mortali per fargli firmare le carte il divorzio e mentre tu eri venuta qui prima io sono rimasto a New York ad aspettare che tu diventassi ufficialmente una donna libera ed avere la licenza di matrimonio. Mentre stavo venendo qui… ecco… mi hanno rapito ed hanno spinto la mia macchina in una scarpata ed è presa fuoco. Da quello che mi hai raccontato tu sei andata lì, ancora con l’abito da sposa, eri convinta che io fossi lì dentro ma non c’ero, lo hai visto solo dopo, quando hanno spento le fiamme. Mi hai ritrovato dopo due mesi e poi ci siamo sposati qualche tempo dopo, ed eravamo solo noi questa volta.
- Ho avuto paura Rick… Tanta paura di perderti…
- Te lo ricordi? - chiese speranzoso
- No, adesso… quando ho visto quelle immagini, ho avuto paura che fossero vere, che ti fosse successo qualcosa… Castle io…
- Ragazzi! - Martha entrò nella stanza senza preavviso interrompendoli - Kate, tesoro, come stai?
- Meglio Martha, grazie. Scusami per prima, ma… - Rick guardava sua madre infastidito senza lasciare la presa su sua moglie che teneva ancora salda tra le sue braccia e Kate era visibilmente imbarazzata sia a farsi vedere così dall’attrice che per quanto accaduto prima.
- Mia adorata, non ti devi scusare, anzi siamo noi a doverlo fare per non aver capito!
- Avete capito? - Le chiese stupita, ma loro erano lì con lei, sicuramente ricordavano tutto di quei drammatici momenti.
- Alexis a dire la verità. Ha ricollegato quanto accaduto oggi con quel giorno.
- Ah… capisco… 
- Madre - intervenne Rick - puoi lasciarci qualche altro minuto da soli? Poi vi raggiungiamo noi.
- Ma certo ragazzi, anzi scusate per l’interruzione. Vado a riferire che stai meglio, sono tutti molto preoccupati per te di sotto
Una volta di nuovo soli, Rick si scusò per il comportamento fin troppo invadente della madre, ma più di tutto fremeva per quello che Beckett gli stava per dire, perché era sicuro che si trattasse di qualcosa che aspettava da molto.
- Allora Kate, cosa mi stavi dicendo - Le chiese appoggiando le labbra sotto il suo orecchio, dopo averle accarezzato il lobo.
- Io… - Lei era visibilmente in imbarazzo, fece un respiro e lasciò andare quel pensiero che l’aveva accarezzata, riprendendo un po’ di autocontrollo - Ti ringrazio Rick. Perché mi sei sempre vicino, nonostante tutto e fai tutto questo per me.
- Lo faccio per noi Kate. Perché ti amo. - Le disse con una punta di amarezza per non aver sentito quello che sperava.
- Lo so Rick… Lo so.
- Andiamo giù? Tra poco arriverà il catering per il pranzo!
Si alzarono ma prima di uscire dalla stanza Rick prese Kate per un braccio e la tirò a se.
- Hey! Sei sicura di stare bene?
- Si anche se ho un aspetto orribile - disse Kate guardandosi nello specchio dietro di lui
- Impossibile
- Cosa?
- Che tu possa avere in aspetto orribile.
- L'unico impossibile sei tu Castle! - rise dandogli un bacio sul collo
Kate rise ancora e poi tenendosi per mano scesero dagli altri che li aspettavano visibilmente preoccupati. Erano tutti seduti nella sala, chi sui divani chi sulle poltrone. Ryan giocava con Sarah Grace e sua moglie teneva in braccio il piccolo Nicholas che aveva solo pochi mesi, Jim, Martha e Alexis parlavano tra di loro mentre Lanie ancora scossa teneva in silenzio la mano di Javier. Quando si accorsero che i due erano scesi volsero immediatamente lo sguardo a Kate che con un sorriso imbarazzato li rassicurò.
- Sto bene, sto bene non vi preoccupate.
Rick si ricordò dei pacchi lasciati in auto e corse a prenderli portando il tutto in cucina, lasciando Kate sola con gli altri dopo averle dato un bacio tra i capelli.
- Ragazza ma cosa mi combini! - la avvicinò Lanie ancora scossa
- Sto bene Lanie, veramente! - la abbracciò affettuosamente
- Mi hai fatto spaventare tantissimo dolcezza! - disse prendendola per mano e allontanandola dalla sala per parlarle in privato. Uscirono fuori sulla veranda - Ora però mi devi dire tu e lo scrittore in che rapporti siete, perché mi è sembrato di rivedere quello sguardo...
- Che sguardo?
- Quello che avevate un tempo! Certo tu non lo sai, ma appunto, dimmi come va tra di voi?
- Credo bene.
- Che vuol dire credo?
- Che penso di esserci caduta un'altra volta... - rispose Beckett sorridendo all'amica
- Ti sei innamorata di Castle anche se non ricordi praticamente nulla di voi? Io te l'ho sempre detto che voi eravate destinati a stare insieme dolcezza! Sei tu che non mi hai mai voluto dare ascolto! Sono così felice! E lui? Come l'ha presa? Sarà al settimo cielo!
- Non gliel'ho detto...
- Che vuoi dire?
- Beh che tra noi è tutto perfetto...
- Tutto? Tutto comprende anche quel tutto? - chiese Lanie maliziosa
- Sì, più o meno, anche se ci sono state un po’ di incomprensioni… - Rispose Kate mordendosi il labbro inferiore
- Però non gli hai detto che sei innamorata di lui. - sentenziò la dottoressa Parish e Kate annuì - Sei sempre la solita Katherine Beckett! Non cambierai mai! Cosa aspetti a dirglielo?
- Io non so se sia il momento giusto, non so nemmeno io di preciso cosa provo, ma sta diventando sempre più importante nella mia vita ed oggi quando ho visto quella scena ho avuto veramente paura che gli fosse accaduto qualcosa e mi sono sentita persa. Non posso perderlo Lanie!
- E non sai se sei innamorata? Tu sei cotta mia cara, come sei sempre stata! Fidati di me! 

- Hey ragazze, è arrivato il pranzo, venite di là o rimante qui a spettegolare? - Esposito si era affacciato richiamandole e Kate e Lanie dopo essersi scambiate un’occhiata complice rientrarono
- Anche tu mi devi raccontare un po’ di cose - Disse Kate facendo l’occhiolino a Lanie che sorrise.
Rick come sempre aveva pensato a tutto, anche al seggiolone per i figli di Ryan, dicendo che tanto presto sarebbero serviti, suscitando un tenero sorriso su tutti, specialmente su Jim Beckett che guardava sua figlia incantato. Pensava a quella ragazza impaurita che aveva visto in ospedale subito dopo essersi risvegliata ed ora rivedeva almeno in parte la splendida donna che era, certo non si illudeva che tutto fosse tornato magicamente a posto, ma vedeva negli occhi della sua bambina una luce diversa.
Prima di cominciare a mangiare Castle si alzò in piedi per parlare ai suoi ospiti.
- Innanzi tutto vi ringrazio per essere venuti tutti oggi. La nostra famiglia ed i nostri amici, che per noi sono come una vera e propria famiglia. So che negli ultimi tempi siamo stati molto sfuggenti, che ci siamo isolati, ma penso che tutti potrete comprendere la situazione particolare che io e Kate stiamo vivendo, sotto tutti i punti di vista. Sappiamo, però, anche quanto voi tutti tenete a noi, quanto vi siete preoccupati sia prima che durante le ultime settimane, per la salute mia e di Kate e non solo - concluse sorridendo. - Beh, intanto vi rassicuro intanto dicendo che noi stiamo tutti bene, per tutti intendo tutti e tre. Vi starete facendo molte domande su di noi ed ecco…
- No, non ho recuperato la memoria - intervenne Kate visto che Rick stava andando per le lunghe, come suo solito - ho solo alcune volte dei ricordi confusi di alcune situazioni che di certo non mi fanno stare bene, come avete visto prima. Se vi state chiedendo cosa sta succedendo tra di noi non lo sappiamo di preciso nemmeno noi. Però stiamo bene così, insieme. - Finì la frase prendendogli la mano e guardando suo padre emozionato che le annuiva.
- C’è un’altra cosa che volevamo dirvi, come vi ho detto, stiamo bene tutti e tre, io, Beckett e mini Beckett. A quanto pare avrò un’altra figlia femmina.
Tra la commozione generale, Alexis si voltò ed abbracciò suo padre che si era appena riseduto e Martha fece lo stesso con Kate, che subito dopo allungò una mano prendendo quella del padre che era seduto davanti a lei con gli occhi lucidi.
- Fratello, sei un uomo finito con tutte queste donne intorno! - Gli disse Esposito 
- Già, Castle, dì la verità vuoi mantenere il tuo status di unico uomo di casa eh! - Lo incalzò Ryan
- Bro, non ha considerato il fatto che tra poco avrà due Beckett per casa a dettare legge lo vedo molto male!
- Avete finito vuoi due? - Chiese Rick mettendo il broncio
- No Castle, abbiamo appena cominciato! - Risero entrambi i detective.
A fine pasto Rick mise sul tavolo la torta che aveva fatto fare appositamente per quell’occasione e che era andato a prendere quella mattina. Era tutta rosa e bianca, con sopra un paio di manette e la scritta “Mini Beckett is Coming Soon” suscitando le risate generali e un’occhiataccia di Kate all’oscuro di tutto.

Il pranzo continuò allegramente tra una portata e l’altra e tutti si complimentarono con Rick per la solita puntuale organizzazione. I ragazzi passarono il pomeriggio a chiacchierare sulla veranda bevendo qualche drink insieme a Jim, mentre le ragazze rimasero in casa con Jenny che controllava i due piccoli Ryan che riposavano tranquillamente sul grande divano mentre loro chiacchieravano. Martha, invece era andata al piano di sopra a riposare, perchè la sera doveva andare ad assistere ad un’importate prima e quindi doveva essere in splendida forma. Lanie, Jenny e Alexis riempirono Kate di domande, su come si sentisse, come andasse la gravidanza e se era contenta che fosse una bambina, lei si era piuttosto imbarazzata a rispondere, visto che alla maggior parte delle cose non sapeva nemmeno lei dare una risposta, ma dal suo sorriso una sola cosa era chiara, che era felice. Quando il piccolo Nicholas si svegliò, Jenny chiese a Kate se lo voleva tenere intanto che gli preparava il biberon per farlo mangiare. Beckett fu inizialmente riluttante, ma quando Jenny glielo adagiò tra le braccia si sentì subito a suo agio, sorridendo al bambino che ricambiava il suo sorriso con tante smorfie. Trovò tutto molto più naturale di quanto pensava e di quanto si era mai trovata quando aveva avuto a che fare con dei bambini così piccoli.
Fu proprio in quel momento che Rick entrò in casa seguito da Jim per andare a prendere un’altra bottiglia, ma quando videro Kate sul divano con il bambino in braccio si bloccarono tutti e due e rimasero a guardarla immobili, mentre Lanie ed Alexis trattenevano a stento le risate per la faccia totalmente imbambolata di Castle. Quando Kate alzò lo sguardo e vide Rick lo accolse con il suo miglior sorriso e gli fece un cenno d’intesa, annuendo con la testa mentre cullava il piccolo.
- Papà, puoi anche muoverti - gli disse Alexis mentre anche Jenny era tornata ed assisteva alla scena divertita
- Eh? Che c’è Alexis? - Chiese Castle totalmente rapito da Kate
- Dicevo che puoi anche muoverti e non rimanere lì come uno stoccafisso.
- Sì, sì certo… noi andiamo di là… poi torniamo fuori
Kate diede il piccolo alla madre e poi raggiunse suo padre che era con Rick in cucina. Diede un bacio a Castle mentre stava prendendo una bottiglia di soda dal frigo e fermò suo padre prima che uscisse di nuovo con lui.
- Tutto bene papà?
- Certo Katie, tutto benissimo - Disse Jim accarezzando il volto della figlia. Non era solito a questi gesti d’affetto e la colpì molto.
- Sei contento che è una bambina? - Gli chiese portandosi le mani sul ventre.
- Per me l’importante è che stiate bene entrambe. È l’unica cosa che mi interessa. Tu sei felice Katie?
- Della bambina? Adesso sono felicissima…
- No, dicevo di tutto, di te, di Rick…
- Ci provo. Non è sempre facile e ci sono momenti duri, però voglio provarci. Avevi ragione tu.
- Di cosa?
- Che mi dovevo fidare di lui. 
- Castle ti ama tanto. Lo ha sempre fatto, da prima che anche tu te ne volessi rendere conto, ed è così anche adesso. Se non ero certo di questo non avrei lasciato che fosse lui a prendersi cura di te.
- Lo so papà e ti ringrazio.
- Comunque Katie, se sarà come te, sarò proprio curioso di vedere come ti comporterai con una bambina con il tuo caratterino e la tua testardaggine! - Rise Jim finalmente più rilassato, mentre sua figlia arrossiva visibilmente.

Jim fu il primo ad andarsene ed accompagnò Martha che si doveva preparare per la serata, poi furono Ryan e Jenny con i bambini ed infine Esposito con Lanie ed Alexis che rimasero più degli altri. 
Quando Rick chiuse la porta dopo aver salutato e strapazzato a dovere sua figlia che lo pregava di darsi un contegno, sospirò sollevato di ritrovarsi finalmente di nuovo solo con Kate, che nel frattempo aveva preso un pezzo di torta avanzata e si era messa comoda sul divano. Castle si sedette vicino a lei che appena gli fu vicino lo imboccò dandogli un bel pezzo di dolce, sporcandogli la bocca con la cioccolata del ripieno che subito pulì con un bacio. 
- Allora, hai passato una bella giornata, piccola parentesi della mattina a parte? 
- Sì, sono stata bene. Sono contenta che alla fine abbiamo detto tutto a tutti.
- Anche io.
- Però potevi anche fartela consegnare la torta e non lasciarmi sola in quella situazione! - Sbuffò Kate mettendo il broncio come una bambina.
- Ecco, io non lo sapevo… - tentò di giustificarsi Rick anche troppo seriamente per quello che era stato il tono di Beckett - E poi non sono uscito solo per prendere quella. C’è un’altra cosa… Te la volevo dare a pranzo, però poi c’ho ripensato ed ho preferito aspettare che fossimo soli. 
Castle tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un sacchettino di velluto verde acqua, che solo dal colore faceva capire la provenienza.
- Rick… non dovevi… io… non so cosa dire.
- Non dire niente, aprilo. 
Kate posò il piatto con la torta a terra, si pulì le mani nel tovagliolo e prese il sacchettino dalle mani di Rick. Sciolse con cura il nodo mentre lui la guardava sorridendo, immaginandosi cosa le passasse per la mente in quel momento, ma in realtà nella mente di lei c’era ben poco, se non l’imbarazzo per un regalo importante che non era abituata a ricevere. Fece scivolare il contenuto nella sua mano e ne uscì una catenina con un pendente a forma di cuore contornato da diamanti.
- È bellissimo Castle… non dovevi, veramente, non era necessario… sarà costato tantissimo… - Le sembrava una frase bruttissima da dire in quel momento, ma era quello che pensava. Un regalo del genere sono mesi del suo stipendio e lei non riusciva ancora a stare al passo con quelle che erano le possibilità economiche del marito che a sentire le sue parole fece un’espressione melodrammatica per prenderla in giro portandosi la mano sul petto esasperando la sua mimica.
- Beckett tu così uccidi il mio romanticismo! - Poi tornò serio - Giralo…
Kate fece roteare il cuore a mezz’aria e poi lo fermò per vedere cosa ci fosse dietro. “Omnia vincit amor”: deglutì e le mancarono le parole guardò negli occhi Rick in cerca di una risposta.
- È una frase latina, di un poeta famoso, Virgilio. In realtà la frase completa è “Omnia vincit amor et nos cedamus amori” La usa anche il mio caro Edgar Allan Poe. Vuol dire che l’amore vince su tutto anche su noi stessi che cediamo all’amore, perchè non possiamo resistere a questo sentimento. 
- Tu… tu sai… 
- Sì, lo so. L’ho scelta apposta per questo motivo. Non è solo la verità a vincere su tutto. È anche l’amore per quanto lo possiamo combattere e fare finta che non ci sia, vince sempre Kate, è inutile opporsi. Ti piace?
- È bellissima Rick, lo è ancora di più adesso… 
- Posso? - Le prese la collana dalle mani, le scostò i capelli e gliela fece indossare, sperando che quelle parole fossero vere anche per loro.

   
 
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