Jimin non era un ragazzo ritardatario, anzi tutt'altro, arrivava sempre per primo per prendersi il suo posto preferito. Posto che, neanche a farlo apposta, oggi era occupato. Jimin, seccato e ancora col fiatone, continuò a camminare nel pullman alla ricerca di un posto libero.
Lo trovò finalmente, nel sedile che dava le spalle all'autista in fondo all'autobus. Il posto di fronte a lui era occupato da un ragazzo con la bocca nascosta da una mascherina nera e dei bellissimi capelli grigi che gli coprivano leggermente le sopracciglia.