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Autore: danyazzurra    16/07/2016    8 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Se il tentativo era di passare inosservati non era che ci stessero riuscendo proprio bene.
E dire che si erano divisi in due gruppi di modo da cercare di non attirare l’attenzione e invece attiravano lo sguardo di tutti e Lily non poteva neanche dar loro torto: quei bauli antichi e le gabbie piene di animali non aiutavano nell’intento.
“Forse dovremmo aspettare un attimo” sussurrò a Scorpius che a sua volta si guardò intorno e le sorrise “non preoccuparti, ci danno un’occhiata, ma non due, non siamo così interessanti per loro”.
Lily annuì distrattamente, stava continuando a guardarsi intorno e a chiedersi cosa avrebbe pensato lei fino a qualche mese prima. Probabilmente che fossero una banda di pazzi appena usciti da un manicomio.
Questo la portò a pensare a quanto fosse cambiata la sua vita in un paio di mesi: due fratelli, moltissimi parenti, qualche amico molto importante e lui… lo guardò, cosa era Scorpius per lei?
Perché più ci pensava e meno riusciva a darsi una risposta? Forse la vera risposta era proprio quella, lei era sempre stata pancia e cuore e non era mai stata brava con le riflessioni.
Appena tutti si fermarono si immobilizzò a sua volta, erano davanti ad una colonna, esattamente in mezzo ai binari nove e dieci.
“E adesso? dobbiamo davvero attraversarlo?” chiese Bailey che, come lei, era completamente a digiuno di queste cose.
Lily guardò James il più vicino alla colonna, lui le fece l’occhiolino e mise un braccio intorno a Sammy prima di lanciarsi contro il muro.
Aprì le labbra contemporaneamente a Bailey che emise una sonora imprecazione prima di mettersi una mano sulla bocca e guardare Lily.
Lei scosse la testa “farò finta di non aver sentito” scherzò, in fondo non poteva dargli torto se era rimasto così sconvolto. James e Sammy erano appena passati attraverso il muro.
“Serve un incantesimo?” chiese a Scorpius mentre anche Albus e Alice passavano oltre.
Scorpius scosse la testa, “la magia è insita dentro al muro” le spiegò, mentre anche Ginny e Dominique si appoggiavano alla colonna e ne venivano come risucchiate.
“E nessuno si accorge di niente?” domandò ancora vedendo Lorcan e il suo compagno passare insieme alla figlia.
“Riusciamo ad essere piuttosto veloci” rispose semplicemente.
Lily si morse il labbro nervosamente. Ci sarebbe riuscita?
Vide Bailey avvicinarsi ad Harry, entrambi i carrelli erano allineati. Suo figlio si voltò verso di lei e Lily poté vedere tutta la sua emozione.
Quegli occhi grigi uguali al padre brillavano come vassoi d’argento.
Cercò di immaginarsi come dovesse essere e sapeva che ai suoi tempi anche lei aveva avuto la sua prima volta, ma le pareva impossibile.
“E’ come tuffarsi: lanciati e basta” gli consigliò Harry e Bailey si voltò di nuovo, ma stavolta cercò gli occhi di Scorpius.
I loro occhi si incrociarono e Scorpius assentì. Come se Bailey non avesse atteso altro che quello si lanciò immediatamente contro la colonna e in pochi secondi sparì.
Lily si accorse di aver trattenuto il fiato nella paura che il figlio vi rimbalzasse contro e tirò un sospiro di sollievo.
“Va bene” disse prendendo un respiro di incoraggiamento. “Immagino che dovrò provarci e basta” aggiunse, sistemandosi alcune ciocche dietro i capelli, come se quello servisse a darsi la carica.
Scorpius le sorrise “so che è come se fosse la prima volta per te, ma…”
“Sì, so cosa vuoi dirmi: mi verrà naturale” concluse per lui e il sorriso di Scorpius si fece più ampio.
Aveva azzeccato in pieno. E la cosa non poteva che piacergli.
“Esatto” le disse prendendole la mano “passeremo insieme” aggiunse e Lily cercò di non pensare alla sensazione che aveva avuto appena lui aveva incrociato le loro dita.
“Non c’è bisogno” protestò cercando di lasciare la sua mano, ma Scorpius si limitò a stringerla di più.
Aveva la forza della passione, la stessa forza che quella notte… Dio! doveva decisamente smettere di pensare a lui in quel modo. Quella notte non era stata niente di più di quello che sembrava: una notte di sesso.
Ma come poteva crederci quando lui la guardava in quel modo?
Sembrava la stesse osservando come se non volesse altro che spogliarla di nuovo e far l’amore ancora una volta.
Quegli occhi erano davvero un tormento per lei.
Voltò la testa per imporsi di smettere di guardarlo, ma fu un errore, con una velocità che Lily non avrebbe mai attribuito a Scorpius lui le fu davanti.
Le alzò il viso con una mano e la guardò dritta negli occhi “Lily…”
Lei aprì le labbra intenzionata ad interromperlo, non voleva sentire niente di quello che lui poteva dirle.
Sapeva benissimo come sarebbe finita e non era un argomento che era pronta ad affrontare.
Non ancora. E forse mai.
Lui le mise un dito davanti alle labbra e lei non rimase in silenzio.
“Per noi è tutto naturale perché tu mi conosci ed io conosco te… è la stessa cosa del muro, vi passerai attraverso perché è la tua natura di strega che te lo permetterà e mi amerai perché è la tua natura di Lily Potter che te lo farà fare”.
Lily voleva dirgli di non sentirsi così sicuro di sé, ma poi lui mosse il dito che le teneva sopra le labbra, lentamente, come se volesse sentire ogni piccola curva e lei per un attimo chiuse gli occhi.
Lasciarsi andare, non pensare a niente, sembrava così facile con Scorpius nei dintorni.
Fu un secondo e si ritrovò le sue labbra poggiate sulle proprie, inizialmente in una maniera quasi incerta come se anche lui stesse cercando di trattenersi, poi la loro passione divampò in un secondo e Lily si aggrappò a lui come se rischiasse di cadere da un momento all’altro.
Fu un bacio veloce, ma fu talmente intenso che il mondo sotto ai piedi di Lily parve tremare. Le loro labbra sembravano fatte per restare unite, per muoversi l’una sull’altra, per darsi piacere.
Emise un sospiro di piacere e spalancò gli occhi.
Ci era caduta di nuovo. Si allontanò di scatto facendo un grande passo indietro e quasi inciampò sui suoi passi.
Si mise una mano sopra alle labbra e lo guardò per un attimo. Non poteva credere di averlo baciato di nuovo.
Perché il suo cervello le ordinava di fare una cosa e il suo corpo ne faceva un’altra?
“Te l’avevo detto” disse lui con un sorriso di trionfo, anche se dentro era devastato dal desiderio di lei che gli stava percorrendo le vene come se volesse fargli male.
“Non ti sembra di essere un pelino presuntuoso?” lo rimproverò respirando a fondo per cercare di tornare se stessa, ma Scorpius scosse la testa.
“Ci apparteniamo. E’ inevitabile e il fatto che tu non lo ricordi non significa che non sia così”.
Lo disse con una tale intensità che a Lily girò la testa, o forse era per il bacio che l’aveva appena resa come cera al sole.
Come poteva provare tutte quelle emozioni con un solo bacio? Cosa avevano le labbra di lui che erano capaci di stregarla in quel modo?
“Credo… Credo che Bailey ci stia aspettando” disse cercando di non far trasparire la confusione che le attanagliava il cuore e il cervello.
Scorpius annuì, conosceva Lily e sapeva che aveva bisogno di mettere in ordine tutto quello che le passava per la testa.
Le prese di nuovo la mano e si lanciarono contro il muro.
***
Bailey attraversò il muro e riaprì piano gli occhi.
“Wow” disse, rilasciando il respiro che aveva trattenuto senza neanche rendersene conto “sono appena passato attraverso un muro” esclamò incredulo ed Harry rise “benvenuto al binario nove e tre quarti” affermò.
Bailey si guardò intorno. Harry gli aveva racconto piuttosto esplicitamente cosa avrebbe visto, ma quello era ancora meglio.
Se fino a quel momento era convinto di adorare la magia, adesso era sicuro di amarla davvero.
Vi erano bauli che si sollevavano automaticamente per salire nel treno, ragazzi che correvano da ogni parte o si raggruppavano, ritrovandosi dopo l’estate.
Quelli che erano solo al primo anno, come lui, si riconoscevano piuttosto bene perché erano gli unici che se ne stavano vicino ai genitori o a qualche fratello maggiore.
I suoi occhi scorsero degli occhi blu come il mare che lo stavano fissando e automaticamente s’irrigidì.
Il sorriso gli morì sul viso e il cuore aumentò i battiti talmente tanto che per un attimo pensò che volesse uscirgli dalla gabbia toracica e andarsene.
Si portò una mano al torace, dove ancora, a volte, provava fastidio. In un attimo immagini orrende gli avevano invaso il cervello e in un secondo si era sentito addosso di nuovo il peso di quelle maledizioni che gli avevano scagliato.
“Bailey?”
Harry lo chiamò, stupito da come si era improvvisamente immobilizzato, poi seguì lo sguardo e vide chi stava fissando.
“Non è colpa sua” disse, fraintendendo la sua reazione.
Bailey prese un respiro per essere sicuro che la voce non gli tremasse “lo so” disse soltanto e deviò lo sguardo.
Gli dispiaceva che Harry avesse frainteso. Lui era stato per così tanto tempo preoccupato per Sarah e successivamente così mortificato dal fatto che la madre le avesse impedito di vederlo che non avrebbe creduto neanche lui di avere quella reazione.
Anzi, quando aveva pensato che l’avrebbe rivista aveva sentito un peso sulla pancia, un’emozione che non aveva saputo spiegare.
Invece lei si era portata con sé tutti quei ricordi orrendi e lui, in quel momento, non era riuscito a gestirli.
Harry salutò la cugina con la mano, sarebbe voluto andare da lei, aveva visto il suo sguardo mortificato alla reazione di Bailey, ma adesso era lui ad avere bisogno di aiuto.
Se prima l’eccitazione gli si poteva leggere negli occhi, adesso era la paura che aveva preso il controllo di lui.
Gli mise una mano sulla spalla “dai, raggiungiamo gli altri” affermò, indicando con la testa il gruppetto di parenti.
Quando li raggiunsero Bailey cercò subito la madre con gli occhi, ma non la vide.
Non capiva quanto ci volesse a passare quella barriere. Per lui era stato velocissimo.
“Quindi, mi raccomando, niente lettere quest’anno, Ginny. Tu ed Ella restate lontane dai guai”.
“Sono i geni di papà” si giustificò la ragazza e Dominique sospirò “lo so bene, tesoro” assentì e guardò in tralice il marito che si portò una mano a scompigliarsi i capelli imbarazzato prima di rivolgere l’attenzione alla sua bambina mediana.
“Ti prego, Sammy, almeno tu diventami una Grifondoro o sarà la volta che mi verrà davvero un infarto” scherzò James e Sammy rise “non ti deluderò, papà” gli disse quasi impettendosi e poi guardò Bailey “noi saremo entrambi Grifondoro” gli disse sicura e Bailey fece per ribattere che ormai non gli importava più, ma Dora lo precedette “in effetti nessuno di voi due è molto furbo” li prese in giro e Sammy le fece una smorfia.
Bailey sorrise, di nuovo sereno, doveva imparare a relegare il ricordo della tortura in fondo al suo cervello.
“Allora? Pronti, novellini?”
Bailey sentì il cuore accelerare come ogni volta che vedeva Ella, l’amica di Ginny.
Era così bella e dire che lui non era mai stato uno a cui importavano le ragazze, in fondo i ragazzi erano più simpatici. Ella poi era tutto tranne simpatica, ma… bè, aveva quel qualcosa che lui non aveva mai visto in nessuna.
“Ehi, Malfoy che guardi?” lo prese in giro Ginny e Bailey sospirò sentendo le sue guance leggermente accaldate.
Per fortuna sua cugina aveva tenuto la voce bassa, ma Harry e Dora l’avevano sentita ed ora l’avrebbero preso in giro a vita.
Quando sentì una mano sulla spalla però sobbalzò e si girò di scatto. I suoi nervi erano ancora a fior di pelle.
“Bailey” lo sguardo di suo padre era indagatore “come mai così nervoso?” gli chiese e si guardò intorno come se avesse paura di scorgere qualche NewMan.
“Tutto ok, papà” lo rassicurò e lo vide rilassarsi e sorridergli.
Appena spostò lo sguardo su sua madre però, capì che lei non gli credeva e che sapeva che c’era qualcosa che lo aveva turbato pesantemente, per cui decise di utilizzare l’unico modo che aveva per distrarla e l’abbracciò.
Lily strinse le braccia attorno al busto del figlio. Ormai era un piccolo ometto, era alto poco meno di lei ed anche il suo modo di guardarla sembrava cambiato.
Sentì gli occhi riempirsi di lacrime. “Mi mancherai, Bay” gli disse e lo strinse ancora più forte a sé.
“Cosa faccio tutti i giorni senza di te?” gli chiese “impari la magia” rispose Bailey staccandosi, ma continuando ad osservare la madre.
Scorpius li guardò. Continuava a chiedersi cosa avrebbe dovuto dire a suo figlio.
Come si saluta la persona che ami di più al mondo, ma che hai imparato a conoscere da un paio di mesi e che ha iniziato a fidarsi di te da un paio di settimane?
Si sentiva quasi spettatore dell’intimità che c’era tra loro due.
Non riusciva a dire niente, non riusciva ad intervenire.
“Papà?”
Bailey lo riportò alla realtà e vide che lo stava guardando. Lily si stava fingendo impegnatissima a parlare con i suoi fratelli e Scorpius capì che gli stava dando un po’ di spazio con il figlio.
Come sempre Lily lo aveva compreso pur non conoscendolo più come prima.
Sapeva che aveva bisogno di un minuto per poter essere solo lui e il suo bambino.
“Bailey…”
Scorpius iniziò senza neanche sapere dove andare a parare precisamente.
Mi mancherai tantissimo? Sento già l’aria che mi manca?
Cosa diceva un padre figo e moderno?
Cercò di ricordare come lo aveva salutato suo padre al primo anno, ma una fitta al cuore gli fece capire che pensare a suo padre in quel momento lo avrebbe solo portato ad essere ancora più triste.
“Bada alla mamma” disse Bailey togliendolo dall’impiccio e gli occhi di Scorpius si addolcirono subito.
“Non credo che tua madre abbia bisogno…”
Bailey lo interruppe scuotendo la testa “non la conosci abbastanza” affermò e Scorpius inarcò un sopracciglio divertito.
Quell’atteggiamento gli ricordava tantissimo se stesso.
“Lei vuol essere forte in tutti i modi, ma a volte anche lei ha paura e io vorrei che tu l’aiutassi”.
Lily che aveva paura? Gli sarebbe interessato vederla. Anche adesso, anche senza magia, quando Bailey era stato prigioniero non aveva esitato a mettersi contro i NewMan.
“E come pensi che potrei aiutarla?” gli chiese in un misto di voce seria e divertita.
Bailey scrollò le spalle “non devi farle vedere che l’aiuti” sussurrò, gettando un’occhiata alla madre “falla passare come un’idea sua, passate un po’ di tempo insieme, insegnale la magia… io le mancherò tanto”.
“Quello poco ma sicuro” affermò Scorpius e Bailey sorrise “stai con lei” lo pregò.
Scorpius sorrise scompigliando i capelli del figlio, aveva appena avuto la sua benedizione?
Lui che qualche settimana prima non voleva neanche che si avvicinasse alla madre, adesso lo pregava di stare con lei?
Non che Scorpius non volesse, non che non lo avrebbe fatto comunque, ma sapere che Bailey desiderava che facesse parte delle loro vite era importante per lui. Davvero importante.
Avrebbe voluto che suo padre potesse vederlo. Lui che gli aveva sempre detto che prima o poi sarebbe riuscito ad arrivare al cuore di Bailey.
“Non credo che sarai un Serpeverde, sai?” affermò.
Bailey lo guardò a fondo come se cercasse di leggergli dentro. Amava quando suo figlio lo guardava così.
Lo faceva sentire come se volesse conoscerlo e capirlo, lo faceva sentire l’uomo più fortunato del mondo.
“Ti dispiacerebbe?” domandò e sembrava davvero preoccupato.
Scorpius scosse la testa, “l’avevo messo in conto… sei cresciuto con tua madre e ti ha portato sulla cattiva strada” scherzò, poi fece un sospiro teatrale “anche se gestire un altro Grifondoro… Salazar mi scampi e liberi”.
Bailey rise e Scorpius si sentì bene. Adorava la risata del figlio.
Per un attimo i suoi occhi incrociarono quelli di Lily e sorrise vedendola orgogliosa di loro due.
Si riconcentrò su Bailey “passo da padre poco figo se dico che mi mancherai?” domandò e Bailey sorrise felice.
“Forse” rispose scrollando le spalle “ma mi va bene così” scherzò e Scorpius non resistette più e lo abbracciò.
Si godette ogni attimo dell’abbraccio al figlio. Erano così preziosi quei momenti e ne aveva avuti così pochi.
Cercò di non pensare che un padre ha undici anni per godersi il figlio prima che quello parta per Hogwarts e non due mesi come stava succedendo a lui.
Quei maledetti avrebbero pagato per ogni cosa.
Bailey allacciò le braccia attorno al busto del padre e lo strinse come se avesse paura di poterlo perdere.
“Di’ al nonno che mi dispiace” disse con la voce soffocata dal petto di Scorpius.
Scorpius appoggiò le labbra sopra la testa del suo bambino “glielo dirai tu” lo rassicurò, poi lo allontanò piano e lo guardò negli occhi “glielo dirai tu a natale” insisté.
“E adesso vai, Sali sul treno, divertiti, studia e non pensare più a niente che non sia Hogwarts” gli ordinò e Bailey eseguì un’imitazione di un saluto militare.
“Sissignore” disse e Scorpius rise tirandogli una lieve spinta “vattene di qua” scherzò e Bailey fece una linguaccia prima di tornare dalla madre e dagli altri.
***
Lily si guardò intorno. Aveva la sensazione di essere osservata, ma girandosi non vedeva nessuno che fosse voltato verso di lei.
Erano tutti troppo impegnati a salutare i loro bambini.
Si diede della paranoica e smise di osservare tutti come se fossero dei potenziali nemici. Nessuno avrebbe più assalito Bailey, nessuno sarebbe più riuscito a fargli del male.
Scorpius le aveva detto più volte, sicuramente per placare tutta la sua ansia da separazione, che non vi era nessun luogo più sicuro di Hogwarts e lei gli credeva.
Bailey la urtò con la schiena mentre si separava da Scorpius e poi si girò verso di lei.
Lily lo abbracciò di nuovo e poi lo guardò salire sul treno insieme a tutti i cugini.
Le si strinse il cuore. Se ne stava andando davvero.
Si morse un labbro, la tentazione di piangere era piuttosto forte, si sentiva più emozionata di quando lo aveva accompagnato per il suo primo giorno di scuola.
Quel giorno si rese conto che era cresciuto, oggi si rendeva conto che era un piccolo uomo.
Fece un passo indietro per costringere le sue gambe a non correre verso il treno come una mamma esagerata e sentì la sua schiena poggiarsi contro un torace.
Sapeva benissimo che era quello di Scorpius, lo sapeva ancora prima che lui le mettesse entrambe le mani sopra le spalle, come facesse a saperlo con quell’assoluta certezza non riusciva a capirlo, ma lei lo sapeva e basta.
“Starà bene” le sussurrò all’orecchio e Lily annuì senza spostare lo sguardo dal figlio che li stava guardando dal finestrino.
Bailey alzò la mano e li salutò ancora una volta, poi si voltò per rispondere ad Harry che gli aveva appena detto qualcosa e un secondo dopo era partito.
Lily sospirò. Era andato, non lo avrebbe più visto fino a natale.
Si portò un indice al lato dell’occhio e raccolse una lacrima che cercava di scendere in ogni modo, poi si voltò verso gli altri che sembravano guardare tutti lei.
Se c’era una cosa che era sicura di avere in comune con la Lily del passato era che odiava con tutta se stessa gli sguardi pieni di compassione.
“C’è qualche problema?” chiese cercando di sopprimere la rabbia che le era salita e di imprimere alla sua voce un tono più normale possibile.
“Forse voi sarete abituati, ma io no… non sono avvezza a vedere partire nessuno per Hogwa…”
S’interruppe rendendosi conto che non era del tutto vero e maledicendo la sua perdita di memoria.
Lei non lo ricordava, ma essendo la più piccola aveva visto partire i suoi fratelli e probabilmente metà dei suoi cugini prima di essere partita a sua volta.
Solo che quando era partita lei non c’erano i suoi genitori a salutarla.
Loro erano morti un anno prima, e il giorno era esattamente quello.
Spalancò gli occhi. Lei non aveva più memoria di quello che era successo quel maledetto primo settembre, ma non ricordare neanche che quello era il giorno dell’anniversario… si sentiva come se fosse mancata come figlia.
Sapeva che non dipendeva da lei, ma le avevano raccontato tutto e lei se ne era dimenticata lo stesso.
Sentì il cuore stringersi in una morsa e un macigno riempirle lo stomaco. Il senso di colpa la stava attanagliando.
Era stata così presa da tutti i suoi drammi personali, da Scorpius e dalla partenza di Bailey da aver messo in secondo piano i suoi genitori e non solo loro, ma anche i loro assassini.
Aveva un nome ed un volto e non ne aveva ancora parlato con nessuno. Non si era neanche degnata di finire quel ritratto con Alice.
Poteva essere più egoista e stupida?
La Lily del passato poteva aver avuto mille difetti, ma non si sarebbe mai dimenticata dei suoi genitori.
“Voglio tornare a casa” disse abbassando gli occhi e incamminandosi senza aspettare nessuno e senza notare le occhiate nervose degli altri.
Sicuramente erano rimasti feriti dalla sua noncuranza e Lily non avrebbe potuto vergognarsi di più.
Camminava talmente a testa bassa che si accorse di una buffa signora vestita con il cappello da strega più alto che avesse mai visto solo quando ormai ci si era scontrata.
“Mi dispiace” sussurrò e la donna la guardò in una maniera che a Lily parve così famigliare da farla fermare del tutto.
“Dispiace a me” rispose la donna con un sorriso inquietante.
Per un secondo Lily pensò anche di chiederle qualcosa, ma poi arrivarono Alice e Dominique e quando si voltò di nuovo la signora era sparita.
***
Una volta a casa, Lily se ne andò in camera.
Rifiutò di bere qualcosa o di restare in salotto o in cucina con loro, blaterò una scusa qualsiasi e se ne andò in camera prima che chiunque, compreso Scorpius, potesse dire qualsiasi cosa.
Si lasciò cadere sul letto per traverso e per un attimo si sentì una ragazzina che pensa che tutto il mondo ce l’abbia con lei e che si chiude in camera.
Era vero, era un comportamento infantile e se l’avesse vista Bailey probabilmente l’avrebbe presa in giro, ma per tutti i santi: quella notte aveva fatto sesso con Scorpius, Bailey se ne era andato per tre mesi e per concludere era l’anniversario del giorno più brutto della sua vita e lei neanche lo ricordava.
Per un giorno solo ne aveva avuto abbastanza. Voleva solo chiudersi in camera ed arrivare direttamente al giorno successivo.
Il giorno dopo, quando le cose sarebbero cambiate totalmente e lei sarebbe tornata più fedele alla vecchia se stessa.
Stava per fare una sorta di resoconto mentale su tutto quello che voleva e che doveva fare per i suoi genitori quando qualcuno bussò alla sua porta.
Lily sapeva che era Scorpius. Lui le aveva detto che voleva parlare e lei sapeva che non avrebbe rinunciato così facilmente, contemporaneamente però Alice le aveva detto che la conosceva e quindi non pensava che l’avrebbe seguita subito.
A quanto pare Alice si era sbagliata e Scorpius non aveva capito che ancora non se la sentiva, quel giorno men che mai.
Il bussare si ripeté, ma Lily si limitò a premersi il cuscino sopra il viso.
Evviva. Sempre più adulta come reazione, pensò con un sorriso stanco.
“Lily, sappiamo che sei lì” la voce di suo fratello James la sorprese e si tolse il cuscino dal viso.
Non era Scorpius? Per un attimo si sentì quasi delusa prima di darsi della stupida.
Non aveva appena pensato che non la conoscesse abbastanza da non sapere quando era arrivata al limite e doveva prendersi qualche attimo per sé?
A quanto pareva si era sbagliata lei e non Alice.
“Lily?” stavolta era la voce di Albus e Lily si sollevò a sedere, le mani molli sopra alle ginocchia.
Doveva aprire? Non doveva aprire? Cosa avrebbe fatto la Lily del passato?
Senza darsi una risposta si alzò in piedi e si diresse verso la porta.
“Lily, esiste un incantesimo per aprire la…”
Lily spalancò la porta e si trovò i suoi due fratelli davanti che subito sorrisero vedendola.
“Esiste davvero un incantesimo?” chiese curiosa e James annuì “certo che esiste. Possiamo entrare?” chiese diretto come ormai aveva imparato potesse essere suo fratello.
Lily si fece da parte per farli passare.
“Devo cambiarmi, lavarmi…” si giustificò e Albus inarcò un sopracciglio “hai dieci minuti per i tuoi fratelli?” domandarono e Lily sospirò leggermente, ma si sedette sul letto e fece segno a loro di sedersi dove volevano.
Sorrise quando li vide entrambi sedersi accanto a lei.
Uno era dal suo lato sinistro e l’altro al destro. Era una cosa molto fraterna, una cosa che nella sua nuova vita non aveva mai provato, ma una cosa che scoprì piacerle molto, la faceva sentire sicura e amata.
“Cosa volevate dirmi?” chiese e James tirò fuori un oggetto che Lily conosceva ormai molto bene: un pensatoio.
Lily storse le labbra, aveva imparato ad odiare quell’aggeggio.
“Che ne dici di vedere qualche ricordo con noi?” propose Albus, ma Lily si mordicchiò il labbro inferiore, sentendo il cuore sprofondare ancora al pensiero di prima.
“Ho dimenticato che giorno era oggi e voi me lo avevate detto diverse volte… mi disp…”
“Non dirlo, Lily. Non dirlo neanche” la fermò James.
“Abbiamo passato anni a ripeterti che non dovevi pensarci ogni momento…”
“Già, ma così è un po’ troppo”
James le prese il viso tra le mani e Lily si stupì di come non le desse per niente fastidio.
Lei odiava il contatto degli estranei, ma ormai James, così come Albus e gli altri non erano più estranei per lei.
In due mesi erano diventati la sua famiglia, o forse, avrebbe dovuto dire, era tornati ad essere la sua famiglia.
“Ci siamo preoccupati per te ogni primo settembre da quello maledetto, ce ne hai combinate di tutti i colori: sei scomparsa, ti sei ubriacata fino a finirti o milioni di altre cose e ti assicuro che non hai mai chiesto scusa, per cui non farlo adesso per una cosa così stupida”.
Lily non disse niente, si sentiva in colpa per la se stessa del passato. Ne aveva combinate così tante senza preoccuparsi degli altri.
“Non era colpa tua e noi lo sapevamo, Lily. Così come non è colpa tua adesso, nessuno pretendeva che il tuo primo pensiero non fosse Bailey” le sorrise vedendola rialzare gli occhi e le mise una mano sopra la sua e così fece Albus.
“Vedi, il primo anno fu difficile per te, molto difficile e Victoire un giorno ti inviò questo pensatoio” disse Albus indicandoglielo.
“Sai fino ad adesso abbiamo usato il Pensatoio con te, ma non ti abbiamo mai spiegato che questo serve anche per vuotare la mente, per fare in modo che un ricordo non ti ossessioni… lo ricordi sempre, ma diventa un po’ più sbiadito”.
Lily spalancò gli occhi “non ci sarà…” non sapeva come dirlo, ma non voleva vedere il ricordo dell’attacco dei suoi genitori.
“Non preoccuparti non ci hai mai messo quel ricordo e ti abbiamo anche chiesto più volte perché e tu hai sempre detto che volevi ricordarlo bene perché volevi che quando li avessi affrontati ricordassi ogni minima cosa che ti avevano detto o fatto”.
Lily sospirò “ironico, no? Mi hanno tolto anche il motivo per combattere” affermò con voce monocorde.
James le pose una mano sopra alla sua che era gelata.
“Noi te lo ridaremo, Lily” le promise “ti faremo vedere i ricordi più belli dei nostri genitori, ti faremo vedere cosa abbiamo perso quel giorno e l’amore che loro provavano per noi” le disse.
Lily non poté smettere di guardarlo. Vedere ricordi dei suoi genitori? Nessuno le aveva mai fatto vedere nessun ricordo dei suoi genitori.
“Dentro vi avevi messo tutti i ricordi che avevi di mamma e papà, o almeno quelli che consideravi più belli” le spiegò Albus “poi anche noi unimmo i nostri e per tanti anni abbiamo avuto questo rito: ci ritrovavamo insieme, la sera del primo settembre, dopo aver sistemato le cose e prima della cena e guardavamo qualche ricordo…”
Lily sentì il cuore accelerarle per la paura. Forse era irrazionale, ma aveva paura di vedere cosa ricordava di loro.
“Vogliamo farti conoscere mamma e papà” la voce emozionata con la quale James parlò fece annodare la gola anche a Lily.
Si voltò verso Albus e vide che le lacrime riempivano i suoi occhi dietro gli occhiali.
Si chiese quanto dovessero essere stati fantastici i loro genitori per soffrire in quel modo anche dopo più di vent’anni e decise che sì, voleva decisamente conoscerli meglio.
“Ma non dovete pranzare con Alice e Dominique e poi Scorpius…”
Albus scosse la testa con un sorriso “Scorpius è andato all’ospedale e Alice e Dominique staranno già pranzando… sanno benissimo che il primo settembre vogliamo stare insieme… abbiamo bisogno di stare tra di noi”.
Lily sorrise titubante. Continuava ad avere paura, ma sentiva un tale amore nelle parole dei fratelli che le faceva venire voglia di abbracciarli per la prima volta.
“Fatemeli conoscere” disse sentendo la stessa emozione di una bambina che sta aspettando di aprire un regalo e loro sorrisero prendendola per la mano ed avvicinando la testa al pensatoio per essere risucchiati.

COMMENTO: Sì LO SO CHE VI HO LASCIATI SUL PIU’ BELLO OVVERO SENZA FARVI VEDERE NIENTE DELLA FAMIGLIA POTTER, MA SE INSERIVO ANCHE I RICORDI IL CAPITOLO VENIVA DAVVERO TROPPO LUNGO E SO ANCHE CHE IN QUESTO CAPITOLO, PER LA PRIMA VOLTA, NON CI SONO RICORDI, MA QUELLI CHE AVEVO IN MENTE NON RIUSCIVO A PIAZZARLI… QUINDI ECCO IL CAPITOLO! SPERO CHE VI SIA PIACIUTO… RACCHIUDE UN PO’ DI AMORE DI TUTTI I TIPI: AMORE DI COPPIA, DI GENITORE E FRATERNO : D  RINGRAZIO LE FAVOLOSE PERSONE CHE ADORO ALLA FOLLIA E CHE MI HANNO DATO IL LORO PARERE! GRAZIE DI CUORE A ICEPRINCESS /ARYELLE / SHIORI LILY CHIARA/ ROXY HP /  ALF 89 / JULIET LILY POTTER / CICCI 12/ REDNECKRONALD / EFFE 95 / DREAMER IMPERFECT / ZONAMI 84 ED EMILIEN!! GRAZIE MILLE DAVVERO!! SPERO MI FARETE SAPERE ANCORA!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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