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Autore: reggina    16/07/2016    1 recensioni
Colin è un sopravvissuto. Dovrà affrontare una lenta e tormentata risalita per tornare alla vita vera.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Bright Abbott
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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È un'emozione talmente forte che Amy non riesce a contenerla nel cuore, che le batte all'impazzata e, sopraffatta, sente quasi la necessità di piangere per ristabilire un equilibrio interiore e una tranquillità emotiva.

Colin le ha inviato un sms. Un Vediamoci! Che, più che come un imperativo, ha il suono impaziente e tenero di un appuntamento vero.

Inciampa un paio di volte tra la rafia dei suoi sandali alla schiava ma non si ferma, nemmeno per riprendere fiato, finché il verde aghiforme dei larici e dei pini cembri non le si dispiega davanti come una pittura fiamminga.


La scena di vita urbana vissuta, tra ragazzine sdraiate sull'erba ridenti, adulti che fanno jogging lungo i viali alberati o portano a spasso i loro cani, mamme in bicicletta e ciclisti che sfrecciano sulla pista ciclabile, è lieve e rilassata e suscita sensazioni piacevoli.

Alla fine della pista ciclabile, assolutamente immobile su una panchina, la figura di Colin ha un aspetto quasi irreale, da scultura egizia.

Accortosi di Amy la accoglie con un mezzo sorriso, dietro il quale cela una speranzosa euforia ma, anche, uno sgradevole senso di panico. La cintura intrecciata, che gli tiene su i jeans, evidenzia anche il suo corpo nuovo, più slanciato adesso che ha perso le rotondità dell'infanzia e sta ritrovando una tonicità perduta a causa del lungo periodo costretto allettato.

È a metà tra il bambino che era e l'adulto che sarà.

Amy, invece, è il ritratto dei suoi quindici anni: il prendisole a bretelline, quadrettato e scampanato, le scivola perfetto lungo la pelle abbronzata e il cerchietto con il fiocchetto in tulle, che le tira dietro i lunghi capelli, rivela una giovane donna che sta sbocciando. Ma è quella fossetta che le incava la gota, mentre sorride, ad ipnotizzare Colin.

"Sei bellissima!"

Senza che se ne renda conto la sua mano pizzicotta, istintivamente, l'indentazione naturale sul viso da bambina.

La ritrae immediatamente, contrito e timoroso di essere stato troppo sfacciato. Amy, invece, sembra aver apprezzato quel timido approccio e, senza demordere, si porta alle labbra la mano cicatrizzata sedendosi accanto a lui, vicino al chiosco dei gelati dove le comprò un mega cono doppi gusti al loro primo appuntamento.


Per un po' la loro domenica pomeriggio è popolata da quelle figure geometriche, perfette e studiate, che animano il parco, poi, è la voce di Colin a smuovere quella scena statica.

"Non meriti di vivere questo inferno insieme a me!"

Questa volta Amy è decisa a non consentirgli di prendere, di nuovo, le distanze. Non vuole considerarla una relazione sbagliata e avere paura di impegnarsi. Vuole affrontare anche le sfumature più complicate.

"Avevi ragione tu, Colin: in qualche modo, eravamo preparati per il tuo intervento ma non per quello che sarebbe venuto dopo. Nessuno di noi due!"

Per ammettere i propri errori ci vuole una grande forza interiore, ma sa anche che è un passo per crescere e avere la pazienza di accettare e provare a cambiare le cose.

Colin, logorato ed esausto, vorrebbe gettare la spugna; rinunciare a questa vita che è già due o tre.

"Vorrei tanto potercela fare! Soltanto che ho già perso così tanto, sprecando i giorni nella certezza di avere una fine, una scadenza; sospettando che fossero riusciti a risvegliarmi giusto per farmi soffrire un altro po'!"


È una confessione amara quella che Colin sviscera, a cuore aperto, e tocca Amy nel profondo: lei è quella che ha combattuto più di tutti, per aggiustare le cose, per riaverlo, perché tutto tornasse roseo come nelle favole.

La realtà, però, cozza duramente con tutte quelle aspettative: anche se in maniera trasversale, Colin la ritiene responsabile, in parte, di quel calvario.

"Io non ti lascio. Siamo così giovani eppure abbiamo affrontato già così tanto! Può sembrarci di aver già fatto e detto tutto ma non è vero, ci sono un'infinità di cose belle che ancora ci aspettano!"

È un plurale che li rende ancora più coppia, due persone che sono un insieme, e quell'ottimismo candido e pertinace convince anche Colin che, forse, è davvero possibile.

Le lascia un bacio sulla fronte alta, poi la prende per mano e, cavallerescamente, la invita ad alzarsi.

"Posso offrirti un gelato?"

È un primo, importantissimo, passo e la loro domenica pomeriggio è aromatizzata da banane split e lip gloss alla frutta. Come le estati passate.

   
 
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