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Autore: Strige_LiW    16/07/2016    6 recensioni
[FANFICTION INTERATTIVA - Iscrizioni Chiuse]
"A volte si dice che le case di Ilvermorny rappresentano le varie parti che compongono un essere umano: la mente è il Serpecorno, il corpo è il Wampus, il cuore è il Magicospino e l'anima è il Tuono Alato. Altri dicono che la casa di Serpecorno preferisce gli studiosi, Wampus i guerrieri, Magicospino i guaritori e Tuono Alato gli avventurieri. Quindi perché non far tentare a chi era più di sola mente, cuore, corpo e anima? Lascarono che gli studenti si spalleggiassero durante le prove che avevano ideato prima di permettergli di affrontare l'ultima ardua prova in cui anche loro avevano fallito. I sette ragazzi andarono molto vicini alla riuscita...” Dixie si bloccò, soppesando se fosse o meno il caso di svelare gli ultimi dettagli alla sua giovane amica. Alla fine scosse il capo sospirando.
Genere: Angst, Azione, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Altro contesto
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Ilvermorny - I Giochi di Morrigan

Capitolo I 

Miei cari ragazzi

Le Scelte







Chiariamo dal principio, che Joseph solitamente non aveva stampata in faccia quell’espressione imbronciata, ma beh, quella giornata che pareva essere iniziata bene si stava rivelando una gran..
“Te lo giuro, ne parlavano davanti a me proprio la settimana scorsa…bisbigliavano fuori dall’ufficio”
“Caz…” sibilò dolorante, stringendo le labbra per evitare di continuare.
Sino a quel giorno avrebbe detto che non potessero esserci ore di lezione peggiori di quelle di erbologia, eppure incredibilmente si sbagliava.
Osservò l’ennesimo taglio che i petali del Difflorem gli avevano lasciato sul palmo.
“Beh, okay, forse non proprio davanti a me effettivamente, insomma, non doveva esserci nessuno lì in corridoio ma io dovevo chiedere il consenso per quella cosa che abbiamo scritto sulla roba della caccia agli ippocampi  no? Allora non volevo interrompere e ho atteso che finissero la discussione …ma comunque Anne, te lo devo proprio dire...-“ qualcosa di peggiore esisteva.
 
Stava uscendo spedito dalla Serra 3 desideroso di fuggire il prima possibile e cercare Vincent  per godersi la sua ora buca in compagnia quando una mano gli si era posata sulla spalla.
Il professor Malawer gl’aveva sorriso – o meglio aveva stretto e stirato le labbra in quello che doveva essere un sorriso, in generale l’uomo non sorrideva - e si, nonostante lo considerasse qualcosa di fantastico, tutto il suo moto di allegria gli era subito scivolato di dosso sostituito da un orribile presentimento.
“Non lei Sinclair, non è ancora riuscito a lusingare la sua pianta”
“Oh, si, ha ragione…ma vede io ora avrei un ora libera. Dovrei ripassare Storia della Magia per il test…-“
“I suoi voti con la professoressa  Lee sono Eccellenti, cosa che non può invece vantare nella mia materia. Suvvia, si segga al suo posto e torni a complimentarsi col suo fiore!”

 
“…- potremmo scriverci su un pezzone!”
E quel qualcosa era ritrovarsi una supplementare ora di Erbologia durante la sua ora d’aria, con quelli del V anno della sua casa assieme ai Wampus, per di più al medesimo tavolo di Jane Snow.
Ora, è vero che non sopportava lei e il suono della sua voce, ma non voleva che si zittisse perché sembrava parlare di qualcosa di piuttosto interessante. Il problema era che continuando a ripetere cose come “I tuoi petali sono molto carini” e “ Il tuo gambo sembra molto resistente e …- e verde?”  non riusciva ad ascoltare a pieno la ragazza e nemmeno a far smettere  i petali di quei fiori di comportarsi come lame rotanti ogni volta che si avvicinava per vedere se le sue moine avevano funzionato.
“ Ecco, si tratta di una specie di Torneo, dei Giochi capisci? Ne parleranno a breve credo…e si può sapere che diavolo hai da fissare Sinclair? E’ una conversazione privata questa!”
Joe  alzò gli occhi al celo “Non so di cosa parli” sbuffò.
La giovane lo guardò diffidente, non del tutto convinta, prima di abbassare la voce e tornare a parlare con brunetta, stavolta bisbigliando.
Nascose il fastidio tornano a guardare i fiorellini davanti a se e rivolgendosi a loro con il tono più mieloso del suo repertorio sparò: “sapete, avete proprio dei bei  peduncoli”
 
 
 
 
“Sapete, avete proprio dei  bei peduncoli”
Anne vide il professor Malawer alle spalle di Joseph Sinclair guardare il ragazzo con sincero stupore e sconforto.
“Per le sottane di Morgana, ma lei almeno alle ragazze li fa i complimenti?! La tratti come una ragazza!”
Prima di tornare a pestare la sua attenzione a Jane vide il ragazzo del VI anno arrossire e borbottare qualcosa, la bionda al suo fianco ridacchiò saputa “ovvio che non li fa i complimenti alle ragazze
Annalise arrossì fino alla punta delle orecchie all’idea di trattare argomenti così privati di altri, la sua amica doveva smettere di fare simili congetture. Le piaceva sapere le novità, ma non tutte le novità.
“Cos-…mh. Cosa dicevi a proposito di quei Giochi?”quella faccende le pareva molto più interessante.
La bionda al suo fianco scrollò le spalle, tornando a coprire di terra il suo Stridiosporo.
“Si insomma, ci saranno questi Giochi, una cosa nuova ha detto, dove solo alcuni ragazzi dal quinto in su potranno partecipare. Saranno estrartti a sorte credo, ma sarà una cosa discreta e per ora lo sappiamo solo io e te. Quindi bocca chiusa…ma che lo dico a fare di  te ci si può fidare, non come della mia boccaccia!”
Anne sorrise all’amica, portandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio, imbarazzata anche solo da quell’accenno di complimento, scordandosi completamente di avere le mani sporche di terra.
La campana dell’ultima ora del mattino suonò, annunciando l’inizio della pausa pranzo e ancora chiacchierando le due ragazze si diressero verso vero la Sala Grande.
A un certo punto, qualcosa le urtò –no, qualcuno - passando loro nel mezzo e facendo finire Jane a gambe all’aria.
Subito dopo un altro scossone alla spalla e vide Gage Chupman passare tra loro correndo e  urlando insulti  fantasiosi al ragazzo che aveva fatto cadere la sua amica e che a quanto pareva stava inseguendo.
Gage si fermò pochi metri più avanti di loro, con le mani sulle ginocchia e il respiro affannoso urlo: “Sei un ladro schifoso ecco cosa sei, stupido Canide!”
Si voltò poi verso  di loro, Anne stava aiutando Jane a rialzarsi mentre quella  riempiva di insulti i due tornadi che le avevano spazzate via.
“Scusate, non era mia intenzione” disse quello, porgendo loro il più smagliante dei sorrisi.
O meglio, ad Anne che viola di imbarazzo ricambiò il sorriso.
Era la prima volta che lei ed il ragazzo si parlavano, ma la sua fama di casinista attacca brighe  la conosceva anche lei e le persone eccessivamente dimostrative non le erano mai piaciute granché.
Eppure…
Il ragazzo le lanciò una strana occhiata, con tanto di sopracciglio sollevato, mentre le tirava via una ciocca di capelli da dietro l’orecchio.
“Ma che…carina, hai della terra tra i capelli”
Non fece in tempo a sgranare gli occhi e a realizzare quale delle due cose la mettesse più in imbarazzo, se il terriccio o l’inaspettato appellativo che Jane spinse via il ragazzo.
“Giù le tue manacce da Anne prima che ti affatturi! Vedi di sparire!”
“Oh beh certo, tu che affatturi me, cos’è ? Una proposta? Guarda che non ho problemi a …”
Prima che potesse finire un altro ragazzino, stavolta del IV anno venne loro addosso, si scusò con le due ragazze  una decina di volte, prima di afferrare Gage per la manica urlando: “Muoviti che Monica mi sta aspettando!”
 
 
 
 
“Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?”
Rick, che il suo primo nome in casi come questo  non ce la faceva proprio a sentirlo, sbuffò.
Quasi valutava l’idea di tornare a sedersi con gli altri Magicospino.
“Oddio, Joshua ha fatto una battuta Vinc, hai sentito?”
“Ah, nof l’ho caphfita” mormorò il biondo sputacchiando in giro pezzettini di maiale glassato sotto lo sguardo schifato di Josh “ E’ una cosa dei No-Mag vero?” continuò una volta mandato giù il tutto.
Annuì, arricciando il naso.
“Si, ma parliamo di un grande classico non di un romanzetto qualsiasi…- borbottò il Serpercorno-…sarà famoso quanto la Bibbia. Mai sentito parlare della Bibbia?”
Mentre i due iniziavano il loro consueto battibecco, Rick allungò lo sguardo sino al tavolo di Viviana in cerca dalla ragazza. In quei giorni non l’aveva quasi mai vista se non per un saluto di sfuggita nei corridoi, dove lo aveva a malapena guardato. Iniziava a sospettare che lo stesse evitando e questa cosa lo turbò, chiudendogli lo stomaco.
Iniziò svogliatamente a schiacciare i piselli nel suo piatto, sovrappensiero. L’aveva forse offesa in qualche modo? Si sarebbe scusato, non sapere per cosa non era un problema se poteva migliorare a situazione.
“AH! Ma perché?” si lagnò portando una mano al fianco leso, nel punto in cui Vincent lo aveva appena pizzicato.
“Stavo parlando da solo. Mi aspetto un po’ di attenzioni da parte del mio migliore amico”
“Si certo, scusa. Ma dov’è Josh?”
“Andato. Ha preso la mia ignoranza come un insulto alla sua persona credo. Dopo gli offrirò una di quelle caramelle all’uva o gli sparo una frase a caso di quel libro che mi ha dato e che non ho ancora letto e torna come nuovo”
Tutti e tre erano amici sin quasi dai primi anni di scuola, erano molto uniti sebbene non potessero essere più diversi.
“Stavo dicendo comunque che stasera sono in punizione. Ho erroneamente colpito  Nathan con una pluffa ieri durante l’allenamento  e così Moor  ha provveduto a darmene alcuni di supplementari con quelli delle altre Case. Adoro quell’uomo, sono sicuro di averlo visto sorridere quando ho colpito quella zucca platinata, non sopporta Snow tanto quanto vuole soffiare la Coppa delle Case a quelli di Tuono Alato. Dopo vado da voi di Magicospino e chiedo ad Arabella se…”
Le porte si erano aperte nuovamente  e si scoprì deluso di non vedere Viv entrare nella sala, ma solo quegli scemi di Brand, Chupman e quel cleptomane del loro amico.
 
 
 
 
Non aveva lezioni nel pomeriggio  perciò si trovava  tra gli spalti del campo da Quiddich, all’ombra sotto le tribune della Torre Nord, a leggere Le Avventure del Pirata Monchettomorte e la Brigata dei Dannati
L’aria di novembre era ghiacciata ma la corrente non arrivava fin lì e quindi non se ne preoccupava più di tanto. Poi preferiva molto più quel posto alla biblioteca, gli piaceva stare all’aperto e nessuno veniva mai a disturbarlo lì, gli unici rumori che si sentivano erano quelli del vento e ogni tanto delle sporadiche urla da parte dei giocatori che quel pomeriggio sembravano più del solito.
Wolf sbuffò, erano le ultime pagine e voleva potersele godere ma così era impossibile. Come se non bastasse poi, qualcuno stava camminando proprio nella sua direzione.
Tre paia di scarpe si fermarono proprio all' altezza del suo sguardo.
“Non puoi allenarti con noi per l’amor del celo Vinc. La nostra squadra gioca contro la tua la prossima settimana! Ti voglio bene ma dobbiamo farvi il culo.”
Si spostò qualche panca più in su, così da scoprire chi fossero i tre e vide il fratello di Brand, vestito con la divisa da Quiddich, con tanto di mazza e scopa parlare con due ragazze.
Una, con i capelli azzurri e i guantoni che lo guardava a braccia conserte  e  aria divertita  era quella che aveva appena parlato. La nuova portiere. L’altra invece era seduta un po’ in disparte e li osservava in silenzio, facendo manutenzione alla sua bacchetta.
Adocchiò accanto alla moretta seduta, che dalla divisa doveva essere una Wampus un pacchetto di Gelatine Tutti  i Gusti + 1
Stavano disturbando la sua lettura, qualcosa in fondo gli dovevano.
“Ma Moor ha detto…”
“Nah, se ne farà una ragione. Ora ecco, prendi una di queste e smamma”
Nell’attimo in cui allungò la mano per prendere il pacchetto la ragazza lo sorprese, ma senza dire una parola gli diede uno schiaffetto sulla mano e gli sottrasse il bottino.
Quando i loro sguardi si incrociarono per una frazione di secondo Wolf rimase di sale, quasi come sotto petrificus  nel realizzare di essere appena stato scoperto . Veloce ritirò la mano e si aspettò una sfuriata peggiore di quella che gli aveva riservato Gage dopo che lo aveva acciuffato in corridoio.
Eppure  la ragazza lo ignorò semplicemente, tornando ai suoi discorsi.
 
 
 
 
“Mi liquidi con una caramella?”chiese incredulo.
“Già, prendine una e spera che non sappia di bava di lumaca”
Osservò  Vincent  immergere rabbioso il pugno nella scatola e allontanarsi sbuffando a passo di marcia.
Nonostante fossero dello stesso anno e della stessa Casa, lei ed il biondo non si erano mai parlati.
Era una cosa che trovava curiosa e che allo stesso tempo le dava  fastidio.
Giusto il giorno prima il professor Moor li aveva fatti sfidare a duello e per questo si erano scambiati i giusti convenevoli, ma prima di allora si erano sempre limitati a sguardi ed educati cenni di saluto quando si incrociavano. Ed ora, ora non l’aveva neppure salutata.
Strofinò la sua bacchetta con più impeto di quanto avesse voluto e  quella, infastidita, emanò qualche scintilla colorata.
Era arrabiata…beh, no. Quello lo era quasi sempre, forse e dico forse…più  che altro ci era rimasta un po’ male. Il ragazzo le stava simpatico ma socializzare non era il suo forte.
Sbuffò e Laway la guardò di sottecchi.
“Qualcosa non va? L’ho notato sai?” borbottò la ragazza, sollevando la mano e battendosi con l’indice un punto preciso al disotto delle clavicole, lo stesso posto dove lei invece aveva un piccolo ciondolo nero.
Nora accennò un sorrisetto “La curiosità uccise il gatto” ripose, distogliendo lo sguardo da quello dell’amica. Sapeva altrimenti che avrebbe visto i suoi occhi scuri riempirsi di delusione.
Erano molto legate, abbastanza da comprendere quando fosse il caso di parlare e quando meno.
Nonostante avessero caratteri diversi avevano legato facilmente, forse il denominatore comune era il fatto che entrambe erano incasinate dai genitori. Ma se Laway riusciva in qualche modo a sopprimere il suo risentimento con un quasi totalmente scollato cerotto di accettazione...beh, lei non era il tipo.
A nessuna delle due piaceva parlarne comunque.
Quella notte non aveva chiuso occhio nuovamente colta dall’ansia di sapere come stessero i suoi fratelloni, due delle poche persone di cui realmente le importava.
Aveva anche meditato di scrivere loro una lettera, ma la tarda ora non le era parsa appropriata. Aveva vissuto la giornata conun ersistente bisogno di sfogarsi, di alzare le mani o sfoderare la bacchetta, ma ora, ora era solo stanca.
“Penso che non verrò a cena, non ho fame…anzi, ho un po’ di sonno”
Le due si sorrisero e Arabella tornò ai suoi allenamenti.
 
 
 
 
In fondo al lungo tavolo imbandito Amanda sollevò un braccio per farsi notare.
Salutò Sam e la raggiunse a passo svelto, sedendosi proprio di fronte alla ragazza, che le riservò un occhiata divertita.
“Mmm. Qualcosa mi dice che hai fatto una capatina da Maryrose oggi eh? Ti ha dato uno dei suoi lecca lecca?”
Cordelia sorrise, tirando fuori dalla tracolla i due bastoncini zuccherosi e ne porse uno alla sua migliore amica.
“Blu! Il mio sapore preferito. Sei proprio una gran figa.”
“Altrettanto” ammiccò “ poi non trovi che mi doni?” chiese picchiettando col dito poco sotto il graffio sullo zigomo.
“Certo, ma che mi sono persa?”
“Niente di particolare. Io e Sam eravamo in corridoio quando uno stupido Serpecorno del V ha iniziato a sfotterlo. Si sono insultati per un po’ poi mi sono stufata…insomma, il troppo stroppia no? Allora le ha prese. Io e Sam lo abbiamo portato in infermeria privo di sensi e quando Mary ci ha chiesto cos’è successo e sai che ha risposto? Che lo avevamo trovato così in corridoio. Non pensavo che i Magicospino sapessero dire le bugie. La signorina Bones ci ha riempito di caramelle per averlo soccorso”
“Vorrei dire che non ci credo, ma non fatico ad immaginarmelo” ridacchiò la bionda “ Ma non temi che  dica la verità una volta sveglio?”
Delia sorrise, servendosi  una dose abbondante di patate al forno.
“Nessun ragazzo vorrebbe mai che si venisse a sapere che è stato pestato a sangue da una fanciulla di 160 centimetri”
“Non fa una piega come ragionamento” concordò l’altra, allungando una mano nel suo piatto per sottrarle un pezzo di carne che c’aveva appena messo.
Parlarono del più e del meno  sino alla fine della cena ridendo quando  il professor Malawer quasi  si rovesciò addosso il vino quando la professoressa Lee gli sorrise e raggiungendo l’orlo delle lacrime quando Wilkingson inciampò nel piccolo professor Moor che le zittì con un’occhiataccia da parte del suo occhio sano.
Delia non ricordava una giornata così allegra da un po’.
Ad un certo punto un sonoro battito di mani zittì tutti i presenti nella sala.
Girandosi verso il suono, vide la Preside Hogwood alzarsi e camminare sorridente sino al centro del piano rialzato dedicato ai professori. Puntandosi la bacchetta alla gola formulò un Sonorus per prendere parola.
“Mie cari ragazzi, prima di congedarvi avrei un annuncio da fare”
I piccoli occhietti chiari, nascosti dall’appariscente e spessa montatura si posarono su ogni ragazzo della sala, ma su alcuni si soffermò giusto un istante in più.





 

I volti dei ragazzi

Joseph "Joe" Gregory Sinclair Ian Nelson - Tuono Alato ,VI anno, Cercatore e Prefetto
Di Lord J


Annalise "Anne" Diane Thuler Georgie Henley - Tuono Alato,V anno, Settimanale Studente al Corrente
Di Alice_Jackson


Romeo Erick"Rick" Larson Jake Able  - Magicospino, VII anno, Prefetto, Settimanale Studente al Corrente
Di Grimilde Deveraux


Wolf Ivan CutterXabiani Ponce De Leon - Tuono Alto, V anno, Battitore
Di _Littles_


Whinter Nora Gainesbourg Lucy Griffiths - Wampus, VII anno, Club degli Scacchi
Di CloveRavenclow3


Cordelia "Delia" Howard Jena Malone - Wampus, Club dei Duellanti, Settimanale studenti al Corrente
Di Kaira Jackson








 


Ciao a tutti!
Eccomi con il primo capitolo.
Se il tuo OC non è tra quelli scelti inizio con lo scusarmi.
La maggior parte di voi ha creato personaggi fantastici e molto articolati che ho scartato davvero a malincuore e per piccolezze.
Chiedo scusa.
In ogni caso spero vi sia piaciuto cio che ho scritto e se il tuo personaggio è tra questi: CONGRATULAZIONI e Benvenuti agli Hunger Games!
No, libro sbagliato e battuta pessima.
Ma in ogni caso: che i giochi abbiano inizio.
 
Vorrei chiarire alcuni punti:
  1. Per casata contesa per chi non fosse chiaro, si intende la casa che il vostro OC sarebbe andato se non fosse in quella che è. ed è obligatoria per partecipare, quindi se volete cambiarlo siete liberissimi di farlo ora per recensione.
  2. Non è detto, ma alcuni personaggi potrebbero- non dico morire ma - ferirsi gravemente
  3. Se vi può interessare ho rotto il pulsante Nove della tastiera
  4. Vi chiedo per favore di indicarmi con chi dei personaggi di cui avete appena letto potreste andare d'accordo in futuro
  5. Siate parte integrante della storia, se volete che accada un certo tipo di cosa al vostro personaggio ditemelo, vi regalerò un biscotto
  6. Nel caso non vi facciate sentire tipo mai...le ferite gravi del vostro OC potrebbero diventare mortali e addio personaggio
Con affetto,
Lex.
P.s.: non ho voglia di rileggere a dire il vero, quindi se ci sono errori perdonatemi, li correggerò in seguito  :P
  
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