SOLO IL CIELO è IL TUO LIMITE!

L’odore pungente del sangue invase le narici del grande generale cane.

Odore di vittime e di guerra.

Inu no Taisho odiava lo stato d’odio in cui il mondo, sia demoniaco che umano, era caduto.

Odiava quella possibilità, che non aveva, di poter vivere sereno solo perché lui era un demone.

Gli umani, per lui, altri non erano che esseri stupidi e privi di intelligenza che si ammazzavano a vicenda per futilità e che affibbiavano ai demoni la colpa delle loro disgrazie.

Erano demoni e, secondo il pensiero umano, non avevano ragione d’ esistere e come tale andavano uccisi.

Il suo solo desiderio era che capitasse qualcosa che cambiasse le sorti del mondo, ma più si osservava in giro più quella speranza diveniva flebile, sempre più un’ illusione.

 Era Inutile, umani e demoni non avrebbero mai potuto convivere pacificamente. Né l’una né l’altra fazione erano disposti a fermarsi e capirsi.

Il gioco che vigeva era quello di uccidere più membri della fazione nemica e lui era stanco, stanco di tutta quell’ oscurità, di tutto quell’odio, era il primo ad odiare quella situazione, quell’impossibilità di creare un mondo dove suo figlio Sesshomaru non fosse costretto, come stava già succedendo, a crescere con la brama del potere e del dominio, divenendo egli stesso, in un futuro non troppo lontano, causa di odio, distruzione e dolore. Voleva in qualche modo proteggere suo figlio da quel destino.

Stupidi, stolti, inutili umani. 

Stupidi, stolti, inutili demoni.

Un rumore dietro i cespugli lo costrinse a mettersi in guardia, ma quando delle fronde degli alberi una donna umana fece capolino e lo guardò senza timore, anzi gli sorrise, una sorta di dubbio prese possesso di lui.

Com’era possibile che quella donna non urlasse e non fuggisse di fronte a quello che, era certo che lo avesse riconosciuto, era uno dei demoni più potenti del mondo.

“Buona sera Signore!” esordì con un lieve inchino la donna mentre i lunghissimi capelli neri danzavano con il vento.

“Non mi temete?”

La donna lo osservò dubbiosa.

“Avete intenzione di uccidermi Signore?” chiese

“No” Dichiarò il demone solennemente.

“Allora non ho motivo di temervi!” sussurrò la donna con un sorriso gentile sedendosi su una roccia per poi osservare il cielo tetro.

“Sono un demone e voi umana!”

“Sono umana Signore, questo lo so, ma non posseggo la mentalità di molti miei simili.” Sussurrò per poi voltarsi verso di lui sorridendo nuovamente. Anche lui osservò il cielo sospirando.

“Vorrei che questo mondo cambiasse!” sospirò il demone.

“Allora sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!” esordì la donna cheta.

“Odio non avere il potere di scacciare queste tenebre e tutto questo odio!” esclamò il grande demone mentre la donna sorrise nuovamente.

“L’oscurità non può scacciare le tenebre, solo la luce può. L’odio non può scacciare l’odio, solo l’amore può farlo!” decretò la donna solennemente sorprendendolo e facendogli credere che probabilmente quella donna era davvero saggia, nonostante fosse umana.

“Sono Inu no Taisho!” esclamò il possente generale cane.

“Oh, vogliate perdonarmi Signore, sono stata così maleducata. Io sono Izayoi!” esclamò la donna alzandosi e presentandosi  facendo davanti a lui un lieve inchino rispettoso sorridendo nuovamente.

Le sorrise di rimando.