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Autore: dreaming_eclipse    22/04/2009    1 recensioni
Helene è sua amica, Helene lo ama, Helene lo conosce, Helene lo capisce. Ma non capisce sé stessa. Una piccola love_story sul classico caso: innamorata del migliore amico. "Ma ciò che più mi spaventava erano i suoi occhi. Lucidi, di quel verde profondo che mi aveva sempre intrappolata, di cui mi sentivo così dipendente e schiava, sembravano implorare di essere chiusi. Mi inginocchiai al suo fianco e gli passai un braccio sulle spalle. La mia voce tremava quando parlai, cercai di nascondere il mio turbamento: <>."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco un regalino per le mie seguaci ^-^

Una song-fic fresca fresca che ho voluto dedicarvi. Spero vi piaccia! Fatemi sapere, intanto io preparo il prossimo capitolo!!! (lì commenterò anche le vostre recensioni = )  ).

Bacio!!!

 

P.S. La canzone è "Dancing di Elisa".

 

Dreaming_Eclipse

 

 

Only Dream

 

 

 

Il tempo prenderà la mia mente
e la porterà via lontano, lì dove posso volare
la profondità della vita metterà in
secondo piano la tentazione di vivere per te
Se fossi destinata ad essere sola,
il silenzio farebbe scendere le mie lacrime perché tutto riguarda l'amore
e ora so meglio come la vita
sia una piuma che ondeggia

 

Le parole di Elisa mi lasciavano galleggiare nella città, mentre una leggera brezza mi riportava a te. Sì... che tristezza, ma.. non avrei mai potuto rinunciare a quella situazione. Adoravo sapere che la mia vita aveva un fulcro: un punto in cui tutto iniziava e finiva. Adoravo sapere che ovunque sarei andata qualcosa mi avrebbe tenuto legata a questa strada, che percorrevo adesso con l’i-pod in mano, sognando, come sempre, forse stupidamente, ma consolata da quella stupidità. Mi chiedevo se sarebbe mai finita. E cosa avrei fatto se fosse finita. Mi chiedevo come si potesse vivere senza un odore che ti faccia volare nella spuma delle nuvole o senza una voce che ti faccia saltare di colpo il cuore, fino a spegnere il tuo organismo per dieci secondi. Davvero c’era il modo di sopravvivere così? Non volevo saperlo, vivevo nella mia bolla di convinzioni, che mi sembrava troppo fragile per essere anche solo sfiorata e che per questo avevo paura di avvicinare. Come avrei potuto stare bene senza il battito del mio cuore che mi riempiva costantemente le orecchie? Come senza le gocce salate che mi riscaldavano il viso quando volevo sfogarmi? Sapevo che prima o poi di tutto ciò sarebbe rimasto solo il nostalgico sorriso di una quarantenne, se mi fosse andata bene, ma in fin dei conti non aveva importanza. Non volevo pensarci. Dovevo vivere, adesso. Non avevo mai avuto una mentalità del genere, ma sui miei sogni non ammettevo repliche. Dopotutto era tutto ciò che potevo avere e, forse, tutto ciò di cui avevo veramente bisogno.

 

No non tornerò indietro ma abbasserò
lo sguardo per nasconderlo dai tuoi occhi
perché quel provo è così dolce e sono così
spaventata che addirittura il mio stesso respiro
potrebbe scoppiare se fosse una bolla
e farei meglio a sognare invece di combattere

 

Sì, nella mia bolla di convinzioni, che nella loro insicurezza mi mantenevano lontana da te, ma che mai avrei rinnegato, paurosa di perdere anch’esse, paurosa di perdere te. Non avrei potuto lasciarti indietro, nemmeno dopo quello che avevo scoperto. Un abbraccio era bastato per farmi dimenticare ogni cosa, la tua gioia quando ti avevo sorriso mi aveva completamente disarmato e ora ero inerme davanti a te, tra le tue braccia, ancora adesso, nonostante qualche ora mi dividesse da quel momento, indecisa se lasciarmi trasportare del tutto dal tuo calore o no. Sapevo cosa voleva dire per te quel gesto e, nonostante i tuoi occhi accesi più che mai, nonostante tutte le parole che avevi scolpito nella mia mente, non potevo sperare di raggiungere i miei sogni, ma forse era giusto così. Forse dovevo solo immaginare e piantarla di illudermi, perché avevo già tanto di te, più di ciò che avevano molte altre ragazze innamorate quanto me dei loro principi azzurri. Più di troppi… e non sapevo se me lo meritavo davvero. Non sapevo cosa avevo il diritto di desiderare e, forse, avrei dovuto solo smettere di farlo e sognare.

 

Quindi metto le mie braccia attorno a te
attorno a te, e spero che non farò niente
di male, i miei occhi sono su di te, su
di te, e spero che tu non mi ferirai.

 

E quindi mi perdo nei miei sogni e immagino di abbracciarti ancora. È tutto ciò che voglio: solo il tuo abbraccio, ma quando voglio e dove voglio. È tutto ciò che chiedo. Non voglio farti male, però. Non lasciarti far male da me e tu non mi farai mai del male. Non è vero? Tu non mi vuoi far soffrire, giusto? Allora non me ne farai mai.

 

 


  
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