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Autore: Angels_99    20/07/2016    1 recensioni
POSSIBILI SPOILER (QUINTA STAGIONE)
Cosa succede quando Belle scopre il ritorno all'oscurità di Rumple? Riuscirà lei a perdonarlo?
Dal testo:
“Rumple, basta! Il fatto è che io non sono abbastanza. Sono in secondo piano. Puoi vivere senza di me, ma non senza il tuo potere.” Al pronunciare quelle parole, una lacrima le scese lungo il volto. Una cosa è pensarlo, un’altra è affermarlo ad alta voce rendendosi conto dell’autenticità dei suoi pensieri.
“Belle no…” Provò nuovamente ad accarezzarle una guancia ma lei si ritrasse.
“Sono stanca di essere la tua seconda scelta. Avevo solo bisogno di te per stare bene. Ti ho perso di nuovo.” Affermò delusa.
“Posso cambiare Belle. Non mi hai perso.” Gli occhi di Rumple cominciarono a inumidirsi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CLARKE
 
Le mani le tremavano leggermente, socchiuse gli occhi pronta a sentire quel classico rumore sordo di un metallo a contatto con il pavimento che, a sua sorpresa, non arrivò mai, riaprì gli subito dopo cercando intorno l’oggetto che le era scivolato dalle mani, e che per forza di gravità sarebbe dovuto cadere a terra. Un cliente davanti a lei stava trattenendo una risata e con mano insicura indicò a Belle la tasca destra del suo grembiule bordeaux da cameriera. Si guardò il capo che indossava per il lavoro e notò che la forchetta scivolata dalle sue mani, era finita per incastrarsi nelle sue tasche laterali. Sorrise debolmente all’uomo davanti a se.
“La ringrazio.” sussurrò flebile prima di riprendere la sua corsa verso la lavastoviglie sul retro.
L’ora di pranzo era conclusa da poco, il Shilo Break era in una posizione strategica per via delle soste di vari autobus, e di conseguenza un’ondata di turisti affamati riempiva i tavoli del locale, ordinando vistosi hamburger che riempivano di varie salse, causa delle varie macchie sui polsi della camicia a fine turno.
Sospirò guardando l’orologio e posando i piatti nell’apposita cesta, aveva lo sguardo stanco per via delle poche ore di sonno, e per di più i clienti si divertivano a fare sculture di piatti e bicchieri, con tanto di tovagliolo come cliché finale.
Il suo turno era quasi finito, a forza di portare piatti le facevano male i polsi, e il paio di pantaloni che indossava stamattina erano grandi e sostenuti da una spilla, che ripetutamente si apriva rendendo scomodo il suo lavoro. Li sistemò un attimo, stirandosi la camicia con le mani e riallacciando il grembiule.
Una leggera risata fece eco nella stanza.
“Sei buffa lo sai?” Disse Lucy posando gli ultimi piatti  nella macchina per poi avviarla.
Belle sorrise leggermente, sembrava una bambina a tutti gli effetti. Aveva i ciuffi disordinati sul viso, e cercava distrattamente di incastrare la spilla.
“Questa giornata non poteva andare meglio.” Affermò appogiandosi stanca al lavabo lì vicino.
“Lo so, i primi giorni sono un po’ stancanti, anzi mi dispiace, so quanto possa essere difficile, ma sei capitata proprio nel periodo con più clienti.”
“Che privilegio.” Rispose Belle ironica sorridendo “Scherzi a parte mi piace lavorare qui, sono un po’ goffa e impacciata ma almeno sto imparando qualcosa di nuovo…”
“Come ad esempio, togliere le macchie di caffè dai polsi della camicia, usando varie formule chimiche di diversi detersivi.” Aggiunse la bionda sorridendo.
Belle sorrise a sua volta. Era lì da una settimana ma il suo sorriso era comunque spento.
“Belle…” Lucy si fece improvvisamente seria. “Dobbiamo parlare.” Disse infine fissando il pavimento.
La ragazza si distolse dai pensieri e annuì, seguendo la bionda diretta verso il solito tavolo vicino al termosifone, dove aveva già preparato due tramezzini per il pranzo. Il silenzio calò nel locale, mentre le due sedute l’una di fronte all’altra cercavano qualcosa con cui iniziare il discorso.
“Lucy… sembri preoccupata.” disse infine Belle puntando il suo sguardo su di lei. Silenzio. La donna davanti a se si torceva le mani nervosamente e teneva basso lo sguardo.
“Sai perche quando ti ho visto la prima volta, ho deciso di farti restare?” Disse all’improvviso.
“Oltre al fatto che ti serviva una mano… no.” Ammise Belle.
“A parte… ti sembrerà una storia assurda ma, mi sentivo come in debito con te. Hai un volto stranamente familiare, un sorriso assente. Stai scappando da qualcosa, non voglio che tu me ne parli, però mi preoccupo, sopratutto quando qualche giorno fa sei scoppiata a piangere.”
Improvvisamente, al sentire quelle parole, Belle si ricordò di un evento accaduto nella foresta oscura molti anni prima.
“Belle stava raccogliendo funghi attorno al castello di suo padre, era molto più giovane e quel giorno il re le aveva concesso di uscire. Adorava fare passeggiate nel bosco. Spesso restava ad ascoltare incantata il cinguettio di alcuni usignoli, ma quella volta qualcosa di diverso suscitava la sua curiosità. Due giovani ragazze, stavano correndo a cavallo inseguite da un uomo non molto distanti da lei. Belle si nascose dietro ad un albero e notò le due nascondersi in una grotta dopo aver seminato l’uomo. Quest’ultimo era alto e massiccio, con una folta barba e una spada intrisa di sangue. Si guardava intorno cercando di cogliere ogni minimo rumore. In quel luogo del bosco però, cresceva molta vegetazione, che rendeva difficile il riconoscimento delle impronte, cosa che portò l’uomo ad andarsene dopo poco. Belle s’incamminò verso casa il più in fretta possibile, fin quando non sentì un lamento. Veniva dalla fine della via che aveva percorso. Nascosta in mezzo alla roccia e coperta da delle piante rampicanti c’era quella grotta. Si fece coraggio e tornò indietro. Molto probabilmente qualcuno era ferito. La giovane donna che aveva visto cavalcare quel cavalo poco fa, ora era stessa a terra con una gamba sanguinante. Si lamentava del dolore e probabilmente aveva la febbre, visto la sua fronte imperlata di sudore.
“Posso aiutarti?” Chiese Belle “Non ti spaventare, ti ho visto insieme ad un’altra ragazza che scappavi, posso aiutarti.” Aggiunse notando la paura della mora davanti a se che stringeva un pugnale. Aveva dei bellissimi occhi verdi e i capelli legati in una treccia.
“Ragazzina… hai visto l’uomo che ci inseguiva?” Disse cercando di alzarsi preoccupata.
“Non ti muovere, tranquilla, se n’è andato.” Affermò aiutandola a sedere.
“Devo… devo trovare la mia amica. Deve essere andata al fiume qui vicino a prendermi dell’acqua. È in pericolo.” Sussurrò con voce flebile e tremante.
“Ridotta così non puoi andare da nessuna parte, sono sicura che tornerà presto. Perché quell’uomo v’inseguiva?” Domandò prima di versare dell’acqua sulla ferita per poi bendarla. Cercava di aprire una conversazione per non farla svenire. “Ti ha fatto lui questo?” Insisteva Belle.
“Io… lui è il padre della mia amica, la devo trovare.” I suoi respiri erano sempre più profondi e tentava di chiudere gli occhi. Belle le versò da bere.
“Perché suo padre vuole farle del male?” Domandò.
“Perché lui… quando ha scoperto che frequento sua figlia, ha cercato di uccidermi e di rinchiudere lei…” Affermò con lo sguardo basso “Volevo scappare con lei ma…” Cominciò a tossire poco prima di svenire vinta dalla febbre.
La ragazza si chiamava Lexie, Poco dopo fu medicata dal medico di suo padre al castello, non appena si sentì meglio lei e Clarke, la sua ragazza, riuscirono ad andarsene nel bosco sud, lontane dal padre della ragazza bionda.”

Belle sgranò gli occhi e guardò Lucy davanti a se, non ci mise molto a realizzare la cosa. Il suo sguardo non era cambiato, stesso modo di portare i capelli e classico ciuffo sul viso. Il sorriso poi, era lo stesso che le fece anni prima ringraziandola.
“Tu… tu sei Clarke!” Affermò sorpresa delle sue stesse parole sconvolta da ciò che aveva appena appreso.
“Si… pensavo di sbagliarmi invece sei tu. Sei cresciuta bene” Disse alzando finalmente lo sguardo. “Durante il sortilegio ero fidanzata con quel ragazzo di cui ti ho parlato. Non ricordavo nulla di Lexie… era una cliente abituale della caffetteria, e ogni tanto scambiavamo qualche chicchera. Mi aiutò con il processo contro di lui, e alla fine del sortilegio ho ricordato tutto…” Qualche lacrima cominciò a scenderle sul viso, e uno sguardo sorpreso e dispiaciuto era ancora sul volto di Belle.
Com’era possibile tutto questo?


Angolo autrice:
Scusate il ritardo ma sono stata davvero occupata. Ecco il quinto capitolo… spero vi piaccia questo colpo di scena. Fatemi sapere se ci sono eventuali errori o se avete qualche consiglio. A presto
   
 
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