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Autore: lolli89    21/07/2016    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Com’è quel libro sui bambini? >>, chiese dolcemente Xx a James: erano tutti e due sul divano, qualche sera dopo il rientro del ragazzo dal lungo viaggio, e lui era tutto intento a leggere le ultime pagine del libro.
 
 
 << È… è la cosa più spaventosa del mondo >>, le disse sinceramente, chiudendo il libro che aveva appena finto.
 
 
Xx lo guardò per qualche secondo, prima di esprimersi: << Sono sicura che tu sarai un bravissimo papà. Vedrai che te la caverai alla grande. E questa è una cosa che so con certezza perché… beh, sono una donna, e noi sappiamo sempre tutto >>, gli sorrise.
 
 
 << Grazie >>, le disse osservandola bene: emanava una tale luce, una tale fiducia e una tale felicità da essere contagiosa.
 
 
 << Prego >>, gli sorrise, sporgendosi per baciarlo.
 
 
 << Tu invece cosa stai leggendo? >>, domandò curioso, sporgendosi dalla sua spalla, baciandole il collo e leggendo sullo schermo del pc, circondandola con le braccia, mentre gli carezzava il pancione.
 
 
 << Donna getta il figlio di poche settimane dal secondo piano… Giovane madre mette il figlio in lavatrice… Tragedia famigliare: coppia di quarant’anni soffoca il figlio di due anni, il fratellino trovato in condizioni di denutrizione… giovane picchia violentemente il suo bambino e gli dà fuoco… Xx! Non dovresti leggere queste cose! >>, esclamò lui, chiudendo di scatto il pc.
 
 
 << Lo so… guarda, ho i brividi al solo pensiero! È che oggi al telegiornale hanno parlato di un bambino abbandonato nell’immondizia, e di un altro che aveva subito abusi… ed è orribile! Mi stavo chiedendo come sia possibile per una madre fare una cosa così atroce a suo figlio… dopo averlo portato dentro di sé per nove mesi! Così stavo facendo delle ricerche… e ho trovato questi articoli di giornale… sono spaventosi! >>, fece Xx, la voce piena di paura.
 
 
 << Per questo non voglio che tu li legga, ok? Sul serio, non credo proprio che sia il caso che tu continui a leggere queste cose, ora come ora… ti turbano, mentre tu dovresti stare serena >>, la ammonì James.
 
 
 << Si… sarà meglio… >>, concluse anche lei, mentre un brivido la attraversava… così si accoccolò sul suo petto, mentre carezzava la pancia – gesto che ormai era automatico -, con le dita intrecciate a quelle di James.
 
 
 << Prima miniPhelps era agitato… si muoveva come un matto… ora invece pare essersi calmato… come fosse rilassato >>, notò Xx alcuni minuti più tardi, mentre ancora continuavano quel gesto, che ormai era diventato una routine, e James le sorrise, baciandola sulla tempia.
 
 
<< Would you like a cup of tea? >>, le domandò dopo un po’ James.
 
 
 << Oh… yeah. Thank you >>.
 
 
Non appena si alzò dal divano, spostando le mani dal pancione, il bambino riprese a scalciare.
 
 
 << Pare che miniPhelps pretenda la tua attenzione >>, ridacchiò Xx, seguendolo in cucina, abbracciandolo da dietro.
 
 
 << Davvero? >>, domandò incuriosito e compiaciuto insieme, mettendo l’acqua a bollire.
 
 
 << Direi di sì. Appena hai spostato la tua mano ha ripreso a scalciare come un matto >>, gli spiegò.
 
 
 << Mmm… >>, fece lui, inginocchiandosi a terra, in modo da trovarsi all’altezza dell’ombelico.
 
 
 << Amore di papà… I must take also care of your mom… but back to you shortly >>, gli disse, e stampò un grande bacio al centro del pancione.
 
 
Fatto il the, James riprese ad accarezzare la pancia – che stava lievitando -… e Xx faceva le fusa, rilassata a quel contatto, ed era certa di non essere la sola: sentiva dei leggeri movimenti del bambino, come se andasse incontro la mano di lui.
 
 
Più tardi a James venne un’idea: si alzò e andò a prendere la sua chitarra.
 
 
Xx lo guardava incuriosita: << Ti informo che si sta già agitando di nuovo >>, gli disse indicando la pancia.
 
 
 << Vediamo se così si calma >>, fece lui, sedendosi su un tavolino di fronte a Xx.
 
 
 << Concerto dal vivo! >>, fece lei entusiasta, pronta per ascoltarlo, mettendo giù il libro di favole che stava leggendo a miniPhelps.
 
 
James cominciò a suonare, canticchiando alcune canzoni: alcune lente e romantiche, altre più movimentate, mentre Xx lo ascoltava attentamente, osservando i suoi movimenti, cantando sottovoce i pezzi che conosceva e le piacevano di più.
 
 
 << Non ci credo… si è calmato! >>, Xx era sbalordita, e il ragazzo con lei.
 
 
 << Pare che miniPhelps abbia una debole per il suo papà… e d’altra parte non posso dargli torto, la mamma soffre della stessa malattia >>, scherzò la ragazza.
 
 
 << Scema >>, rise James, colpendola leggero sulla fronte.
 
 
 << Sto dicendo la verità! Io ho la Jamestite, e ho trasmesso al bambino il morbo! Che si è mutato geneticamente, rafforzandosi e trasformandosi in papite! >>, fece Xx, inscenando un dramma.
 
 
James scoppiò a ridere: << Non sei male come attrice >>, le disse, continuando a sghignazzare.
 
 
 << Grazie, ma siccome sono un’anima caritatevole lo lascio fare a te>>, ridacchiò lei.
 
 
 << Ma che gentile >>, ridacchiò ancora James, e Xx lo baciò.
 
 
 << Oh, ma se sei così malata devo portarti subito dal medico! >>, fece all’improvviso il ragazzo.
 
 
 << Ci sono già stata… purtroppo è una malattia degenerativa… può solo peggiorare >>, disse Xx sconvolta.
 
 
 << Non ci voleva… ti ha dato una cura con cui arginare il problema? >>, James recitava bene la parte della persona sconvolta.
 
 
 << Si… ha detto che devo baciare più spesso possibile un ragazzo che si chiama James… tu lo conosci? E farmi fare tante coccole da lui… e con il tempo svilupperò delle difese… ma ci vorrà una lunghissima cura >>, fece Xx, continuando a ridere.
 
 
 << E allora che aspetti? Non vorrai disobbedire al medico! Lo dice per il tuo bene. Sei fortunata, conosco un ragazzo che si chiama così… >>, fece James, avvicinandosi alle sue labbra con lentezza, baciandola avidamente.
 
 
 << Questo bambino avrà una predilezione per entrambi… e nascerà in una casa piena di amore. Non posiamo chiedere altro >>, continuò lui, a pochi centimetri dalle sue labbra.
 
 
 << Sì… siamo dei genitori fortunati >>, confermò lei riprendendo da dove si erano interrotti.
 
 
 << Andiamo a letto? >>, gli domandò civettuola lei
 
 
 << Certo… e… amore… Oliver vorrebbe venire qui tra qualche settimana, e stare un po' da noi, così ci aiuterebbe a imbiancare la cameretta di miniPhelps, montare gli ultimi mobili… è da un po' che non passa a trovarci, e non ti vede da un pezzetto. Ti dispiace? >>, le domandò mentre salivano in camera.
 
 
 << Ovviamente no, può venire quando vuole. Se ha così tanta voglia di vedermi con il pancione, digli che può venire in questi giorni… e poi tornare poco prima del parto, così ti aiuta a sistemare la stanza. In questo modo non potrà dire che lo abbiamo invitato solo per lavorare. E digli di venire anche con Katy, se vuole >>, fece Xx ridendo.
 
 
 << Sei un genio! Magnifico! Allora domani mattina lo chiamo >>, fece  James entusiasta.
 
 
 << Mmm, diciamo che ho imparato a conoscerlo >>, gli rispose, facendo una smorfia buffa.
 
 
 
 
 << Ciao Ollie! Benvenuto >>, gli sorrise Xx, andandogli incontro, abbracciandolo: James era appena andato a prenderlo all’aeroporto, circa una settimana dopo la chiamata del fratello.
 
 
 << Ciao Xx! Guardati, sei splendente! Il pancione ti dona molto >>, le sorrise, dandole un bacio sulla guancia, stringendola.
 
 
 << Grazie, molto gentile. Ti vedo bene anche io… Katy non è potuta venire? >>, gli domandò, mentre andava a baciare il fidanzato.
 
 
 << No purtroppo… causa lavoro, ma ha detto che farà di tutto per venire la prossima volta, quando torno per dare una mano al mio fratellino a sistemare la stanza di miniPhelps… così ci dà una mano anche lei. In ogni caso starò qui una settimana, non di più >>, spiegò.
 
 
 << D’accordo… stai quanto vuoi, non preoccuparti >>, gli rispose, prendendogli la piccola valigia per portarla nella camera degli ospiti.
 
 
 << Fermati subito! >>, esclamò Oliver.
 
 
 << Che c’è? Mi hai fatto prendere un colpo! >>, domandò la ragazza.
 
 
 << La dottoressa ti ha ordinato riposo e non sollevare pesi o simili, tu che fai? Mi porti la valigia >>, la rimproverò Oliver.
 
 
 << Oliver… ti ringrazio, sei molto gentile a preoccuparti… ma è leggerissima!... Il che, ora che ci penso, è molto strano per te che ti porti dietro tutto il guardaroba… >>, fece perplessa, guardandolo sospettosa.
 
 
 << Si… ehm… Katy credeva che stessi esagerando, e ha tolto un sacco di cose dalla valigia… e mi ha controllato a vista perché non la riempissi di nuovo. Ha detto che non dovevo stressarti con il mio guardaroba >>, fece prendendo una leggera sfumatura rossa.
 
 
Xx scoppiò a ridere: << Le manderò un messaggio per ringraziarla >>.
 
 
 
 << Abbiamo preso anche la cena! >>, fece James, sollevando tre cartoni di pizza.
 
 
 << Si, scusa, glielo chiesto io. Come la fanno qui non la fanno da nessun’altra parte >>, disse Oliver facendo spallucce.
 
 
 << Hai fatto bene. Dai, mangiamo o si fredda >>, fece Xx, spingendoli verso la tavola che aveva apparecchiato.
 
 
 << Come sta il mio nipotino? >>, domandò dopo cena, sporgendosi per carezzare il pancione.
 
 
 << Molto bene. Nell’ultima visita che ho fatto hanno detto che cresce sano e forte… e noi non potremmo essere più felici >>, sorrise Xx, prendendo la mano di James.
 
 
 << Well done >>, approvò Oliver.
 
 
 
Più tardi Oliver andò a sistemare la valigia in camera, e quando tornò in salotto trovò I due colombi intenti ad amoreggiare un po’ sul divano: James aveva un braccio stretto attorno alla schiena di lei, e stava disegnano dei cerchi, schiacciandole i seni sul petto, facendola aderire a lui quasi completamente, mentre il braccio libero era sotto le natiche, e la avvicinava trascinandola sul divano.
 
 
Xx non si aspettava una mossa del genere, e strinse il braccio che aveva dietro al suo collo, aumentando la presa… scompigliando i capelli di James, ormai un caos totale di ciuffi che andavano in tutte le direzioni.
 
 
 << Oh mio Dio… >>, fece Oliver, facendo finta di essere scandalizzato, coprendosi gli occhi.
 
 
James e Xx sobbalzarono: si erano quasi dimenticati di lui, e si staccarono – anche se non del tutto -.
 
 
 << S- scusaci Ollie… >>, fece imbarazzata la ragazza.
 
 
 << Si, beh… sarà meglio che vada finchè siete ancora vestiti. Ci vediamo domani mattina… buonanotte… >>, fece Oliver, con l’aria di uno che la sapeva lunga…
 
 
 
 << D’accordo… buonanotte >>, gli fecero James e Xx, entrambi viola in faccia.
 
 
 
 << Andiamo anche noi? >>, sussurrò James, mordicchiandole la mascella.
 
 
 << J-James… c’è tuo fratello! E di solito ci becca sempre >>, fece Xx, ricordando le varie occasioni in cui erano stati interrotti da lui.
 
 
 << Chi se ne importa… >>, fece lui distratto, quasi non ascoltandola, continuando il suo assalto erotico, infilandole la mano sotto la maglietta, mentre una mano scendeva tra le sue gambe, sfiorandola da sopra i leggins…
 
 
 << Così non vale… >>, gemette lei, che stava chiudendo gli occhi per assaporare quelle sensazioni… e che sapeva già stava per cedere.
 
 
James si alzò dal divano continuando a baciarla, mentre con le mani prendeva quelle di lei e la faceva alzare, trascinandola verso il piano superiore, verso la loro camera…
 
 
Arrivati alla soglia, Xx che camminava davanti a lui, sentì la sua mano sulla spalla che la girava all’improvviso attirandola a sé, circondandola impetuoso con le braccia, affondando la lingua tra le sue labbra… come se non si vedessero da giorni.
 
 
Xx non provò neanche a resistere, baciandolo con trasporto, poggiando le mani sul suo petto…
 
 
 << Oh… Xx >>, sospirò James guardandola con occhi accesi, inondandola con il suo calore.
 
 
 << Sei una tentazione troppo forte per me… provo a resistere… ma non so come si fa >>, continuò, mentre le gambe di lei tremavano, e si sentiva contorcere dall’ombelico in giù… lo voleva anche lei: il suo corpo lo voleva, il suo cuore lo voleva… la sua testa, la sua anima… lo voleva con ogni più piccola parte di sé. Non gli sarebbe importato neanche se avessero avuto una casa piena zeppa di tutti i loro parenti.
 
 
James la spinse verso il letto, mentre le toglieva rapido la maglietta, accarezzando i seni da sopra il reggiseno: il suo respiro era forte... erano come due magneti che si attiravano a vicenda.
 
 
Il desiderio di Xx per James le infiammava il sangue… vedeva le sue reazioni riflesse in lui; nei suoi occhi che ardevano in quelli di lei.
 
 
James le alzò una gamba allacciandola alla sua… lei sentiva la sua erezione dura, dominante premerle contro, mentre i suoi capezzoli ritrovavano il contatto con le sue mani e il suo tocco familiare: eccitante e rassicurante insieme.
 
 
James la baciò selvaggiamente, mettendosi a cavalcioni sopra di lei, mentre le sue dita si facevano strada tra i suoi capelli, scendendo rapide sul viso, scivolando di nuovo sui suoi seni.
Xx lo afferrò per la nuca… voleva sentire le sue labbra che stringevano e succhiavano i suoi seni fino a farla gemere di piacere.
 
 
 << Voglio leccarli… voglio leccarti tutta… >>, mormorò ansimando… e Xx gemette nella sua bocca.
 
 
Con fermezza le infilò una mano sotto le mutandine, scivolando dentro di lei… sostando per qualche istante in quel luogo caldo, muovendoci dentro le dita, mentre la sua lingua cercava quella di lei: il suo respiro era sempre più affannoso e potente nella bocca di Xx.
 
 
Con un gesto quasi violento le strappò via i leggins e le mutandine, togliendosi i pantaloni a sua volta.
 
 
Xx allungò le mani per togliergli la maglietta, ma lui le afferrò entrambe, portandole in alto sopra la sua testa, bloccandole li. Si tolse la maglia con un gesto secco,  e sempre guardandola, senza distogliere gli occhi dai suoi, le allargò le gambe penetrandola con una spinta decisa.
 
 
Xx si avvinghiò al suo collo, chiudendo gli occhi, assaporando quella pienezza… quella folle, inebriante sensazione di essere posseduta da lui.
Lo sentiva pulsare dentro di lei… ne assaporava ogni centimetro… scivolava piano, dentro e fuori… e ogni movimento era un gemito, un’onda di fuoco che la attraversava… le sue gambe si tendevano sotto di lui, mentre il respiro si spezzava…
 
 
Oliver si svegliò: doveva andare al bagno, ma non si immaginava certo di trovarsi di fronte a una scena del genere! Per andare al bagno doveva passare di fronte la camera di James e Xx… che in preda alla passione e al desiderio non si erano accorti di aver chiuso la porta solo per metà.
 
 
 << Oh my God!! Almeno chiudete la porta… o appendete un calzino sulla maniglia! >>, esclamò un imbarazzatissimo Oliver, che per fortuna non aveva visto quasi niente, data la luce fioca della abat-jour… ma aveva sentito chiaramente i due gemere…
Si coprì con una mano gli occhi, e cercò a tentoni la maniglia, sbattendo la porta della loro camera, correndo verso il bagno. Non era certo sua intenzione beccarli così… ma non potè fare a meno di ridere dell’accaduto.
 
 
Xx e James si girarono di scatto guardandosi negli occhi, immobili, imbarazzatissimi e vergognandosi a morte per quanto successo.
 
 
 << Beh… ormai siamo stati beccati… inutile fermarsi adesso, no? >>, buttò li James, le guance e il collo che intanto andavano a fuoco.
 
 
 << Si… inutile… >>, rispose lei, che aveva tutta l’intenzione di scavarsi una buca e rimanere li in eterno.
 
 
 << Continuate pure, non fate caso a me. Non voglio rovinarvi il divertimento! >>, disse Oliver ad alta voce, passando di fronte la porta chiusa tornando nella sua stanza, ridendo sotto i baffi.
 
 
 << At your comand >>, gli urlò James in risposta.
 
 
Xx e il fidanzato si guardarono, scoppiando a ridere, sciogliendo il momento di tensione che si era creato.
 
 
James riprese a muoversi dentro di lei… e Xx si abbandonò, dimenticandosi di tutto quanto: non contava più niente per lei, solo loro due, chiusi in quella stanza, i loro corpi uniti e pulsanti, che si davano piacere l’un l’altro, come nessun’altro sapeva fare… Il fidanzato la guardava, trapassandola con uno sguardo rovente.
 
 
Xx tentava di stendere le braccia e liberare le mani dalla sua presa salda, ma non ci riusciva, e intanto James era chino su di lei, a baciarla, a scendere con la lingua sul suo collo… mordicchiandole la spalla… scendendo sui seni, leccandole i capezzoli, prima uno e poi l’altro… prendendoli tra le labbra e tirandoli…
 
 
 << J- Jay… >>, stava ansimando Xx, persa in un mare di lussuria: lui le aveva preso il mento, baciandola con trasporto, affondando la sua lingua infuocata nella sua bocca… era un bacio impaziente, la reclamava… ne reclamava il possesso. La ragazza era senza fiato.
 
 
Era un orgasmo potente, disperato, rabbioso… tutto il suo corpo era in tensione sotto di lui, tutto il suo corpo era percorso da ondate di fuoco selvaggio, bruciava al suo tocco… pelle contro pelle… e lei lo cercava disperatamente, più dell’aria… era vitale per lei.
James la seguì dopo qualche secondo, mentre la inondava con il suo seme, e stringeva più forte la mano sui suoi polsi, fin quasi farle male, mentre con la mano libera le carezzava una guancia, sfiorandole le labbra gonfie di baci con il pollice… sussurrando il suo nome, mentre anche lui sentiva infiammare il fuoco dell’orgasmo che lo attraversava colpendolo in pieno, portandolo alla deriva… e crollò, la testa sulla spalla di Xx.
 
 
Xx lo guardò: era ancora sopra di lei… dentro di lei, gli occhi chiusi, il respiro che tornava regolare… rilassato… i capelli tutti per aria che perdevano goccioline di sudore che le finivano nell’incavo tra i seni… con le mani cercava quelle di lei, che ora erano libere ed erano scese per circondargli le spalle, e le strinse.
Lo trovava bellissimo… e in quel momento di tenerezza lo trovava molto sexy e provocante. O forse il fatto di averlo li tutto nudo e di aver appena avuto un orgasmo contribuiva? Probabilmente no… lo trovava bellissimo anche quando era di ritorno dal jogging mattutino, tutto sudato e con la tuta. Sorrise felice.
 
 
 << Buonanotte amore mio… >>, gli sussurrò, carezzandogli la testa… ma non ricevette risposta, James si era addormentato.
 
 
 
 << Allora… com’è andata ieri sera? >>, domandò ghignando Oliver: era andato a correre con il fratello quella mattina, e stavano tornando verso casa, stavano respirando pesantemente, sfiniti dalla corsa di sette chilometri.
 
 
 << Very well >>, rispose l’altro, che sapeva perfettamente dove voleva andare a parare il fratello.
 
 
 << Guarda che so come si fa… non serviva che mi facessi una dimostrazione >>, sghignazzò.
 
 
 << Haha. Non l’abbiamo fatto apposta >>, fece ironico James.
 
 
 << Me lo auguro! Comunque mi sembra di avere visto e sentito che vi siete divertiti parecchio! >>, gli rispose, affondando la steccata.
 
 
 << Si, direi di sì >>, disse vago James… ok che si raccontavano tutto, ma c’erano dei limiti!
 
 
 
 << Mio adorato miniPhelps… te lo sto dicendo da quando eri un piccolo puntino, e continuerò a dirtelo sempre… ma il tuo papà è proprio un gran figo. He is very, very, very beautiful… and you... you sei molto fortunato… o fortunata? Chissà… comunque, sei molto fortunato ad averlo come papà, sai? E hai moltissime persone che ti amano già… hai zio Ollie… vedrai, ti piacerà. Assomiglia molto a papà, ma con il tempo capirai quanto sono diversi… e ti avverto, a volte ti farà diventare matto… o matta, ma sappi che è una delle persone che ti vuole più bene in assoluto… credo che farebbe di tutto per te… e sono sicura ti insegnerà a combinare un sacco di guai. Non è che potresti spostare il tuo bel piedino dallo stomaco della mamma, eh? >>, parlò alla pancia, facendo il solletico al piedino che era piantato sullo stomaco, mentre apparecchiava per la colazione.
 
 
Oliver e James erano entrati silenziosamente in cucina, e avevano visto e sentito tutta la scena senza che lei li vedesse o sentisse, e si guardarono, sorridendo molto felici: James era sempre più innamorato e legato alla sua fidanzata, e Oliver sentiva che le voleva un bene dell’anima… la considerava quasi una sorella.
 
 
Si avvicinarono a lei, arrivandole alle spalle, uno a destra e l’altro a sinistra, e si abbassarono contemporaneamente sulla pancia, ciascuno per lato, riempiendola di baci.
 
 
 << Buongiorno ragazzi >>, fece Xx, sorpresa e divertita.
 
 
<< Buongiorno! Ehi, miniPhelps, It’s Oliver uncle speaking! Se ci sei batti un colpo >>, e, per puro caso – ma Xx era certa che Oliver non la pensasse così-, il bambino diede un calcio in risposta.
 
 
 << Ehi! È già abbastanza scatenato di suo, non gli serve il tuo incitamento! Inoltre aveva appena spostato il piede dal mio stomaco! >>, sbuffò la ragazza, senza arrabbiarsi davvero.
 
 
 << Allora… mio piccolo nipotino, che ne dici? Sei un boy o una girl? Un colpo per boy, due per girl >>, continuò Oliver ridendo, ma il piccolo non si mosse, e Xx e James risero sotto i baffi.
 
 
 << Ancora ci provi? Mancano due mesi ormai! >>, fece James esasperato.
 
 
 << Vedi? Al contrario di te, miniPhelps rispetta quello che io e Jay abbiamo deciso! >>, lo “ rimproverò “ Xx.
 
 
 << MiniPhelps, fai il bravo e sposta il piedino dallo stomaco di mamma >>, fece James, trovando il punto – si vedeva proprio come una piccola protuberanza… ed era la prima volta che si notava così bene- e facendogli il solletico.
 
 
 
Anche Oliver si unì allegramente al solletico, così che c’erano sei mani sul pancione, e miniPhelps si agitò come un matto, cominciando a muoversi… e si vide bene per la prima volta, tutte le protuberanze formate dai suoi movimenti: la testa, le manine, i piccoli piedi… era uno spettacolo meraviglioso sa contemplare.
 
 
 << James, Oliver! Cosa vi siete dimen… Mattia? >>, la ragazza era perplessa, con la mano ancora sulla maniglia della porta d’ingresso. Era sicurissima che a bussare fossero stati James e Oliver: il fidanzato si era proposto di accompagnare Oliver a fare il giro della città, ed erano partiti da dieci minuti… quindi pensava avessero lasciato li qualcosa.
 
 
 << Ciao amore… posso entrare? >>, fece il ragazzo.
 
 
<< Hai perso il diritto di chiamarmi così tre anni fa >>, gli rispose fredda.
 
 
 << Sul serio? Io credo di averne ancora il diritto… oh, ma abbiamo delle novità >>, disse, facendo un passo per entrare, notando il pancione di lei.
 
 
 << Non ho detto che puoi entrare. E poi, come mi hai trovata? >>, Xx era impietrita.
 
 
 << Beh, io entro lo stesso, siamo in un paese libero >>, fece beffardo.
 
 
 << Si, ma questa è proprietà privata, vattene >>.
 
 
 << Allora… amore… devo dedurre che hai trovato un altro ragazzo?  >>, domandò, facendo un passo verso di lei, che arretrò.
 
 
 << Si, James. Stiamo insieme da circa due anni. Perché sei tornato? >>, domandò brusca.
 
 
 << Mmm… in verità io sono tornato qui per te. Sono qui per riprenderti… voglio tornare con te >>, le rispose, guardandola.
 
 
Xx non battè ciglio. << Non mi hai ancora detto come mi hai trovata >>.
 
 
 << Non ti interessa sapere altro? >>, fece Mattia, quasi deluso dalla sua freddezza.
 
 
 << Solo come mi hai trovata >>, ripetè per la terza volta.
 
 
 << Ho seguito qualche tua amica che passava di qua >>, le rispose.
 
 
 << Devo ricordarti che mi hai lasciata tipo tre anni fa? Senza una vera motivazione per di più… ah no, come avevi detto? “ Ormai ti voglio bene come a una sorella, dopo dieci anni che stiamo insieme, questo non basta a formare una coppia “. Te lo sei forse dimenticato? >>, inveì lei.
 
 
 << Certo che no. Ma ho sbagliato… mi sono reso conto di amarti ancora follemente… e vorrei che ci dessimo una seconda possibilità… abbiamo condiviso tante cose… >>.
 
 
 << Mi sembra che ti sei accorto di amarmi ancora un po’ in ritardo. Io ti amavo tantissimo! E ho sofferto come un cane quando mi hai lasciata, per settimane! E ora dovrei dimenticarmi di tutto perché arrivi qui tutto prepotente, come se fossero passati tre giorni appena? Non funziona così. Ma la cosa più importante di tutte non è questa. La cosa che conta di più è che ora sono fidanzata con un altro uomo, e sono molto innamorata di lui… mi completa. Io sono amata e felice con lui, per cui non ho nessuna intenzione di lasciarlo. Hai avuto la tua occasione e l’hai sprecata gettandola alle ortiche. Non provo niente per te, ora >>, gli disse schiettamente lei.
 
 
 << Lasciami almeno provare a riconquistarti almeno… >>, disse, avvicinandosi di un passo: ora tra loro c’erano dieci centimetri di distanza, ma proprio in quel momento tornarono James e Oliver, che sicuramente si erano dimenticati qualcosa… e il sorriso si spense sui loro volti.
 
 
 << Tu chi sei? >>domandò glaciale James al ragazzo. Xx e Mattia si allontanarono subito: Xx aveva la faccia colpevole, nonostante non fosse successo nulla.
 
 
 << Cosa ci fai a casa mia con la mia fidanzata? >>, domandò, senza quasi lasciargli il tempo di spiegarsi.
 
 
 << James… lui… è Mattia… il mio ex ragazzo… ti ho parlato di lui. Ho aperto senza guardare, pensavo fossi tu… eri appena andato via con Oliver, credevo avessi dimenticato qualcosa >>, gli spiegò timida improvvisamente timorosa del suo sguardo duro… che si spostava da lei al ragazzo.
 
 
 << Lui… è lui il tuo ex? >>, domandò incredulo.
 
 
 << Proprio io… in carne ed ossa… il suo grande amore… io le ho fatto scoprire molte cose… tra cui una cosetta chiamata sesso >>, rispose strafottente, e Xx arrossì di colpo.
 
 
Oliver alzò un sopracciglio, mentre James sentiva la mano prudere.
 
 
 << Mattia… per favore. Non ti ricordavo così arrogante >>, borbottò la ragazza, anche se sentirono chiaramente tutti.
 
 
 << Il suo… ex primo grande amore. Certo… sei stato il primo, non certo quello attuale, o più grande. E non preoccuparti, anche con me ha imparato molte cose in materia di sesso, non ha bisogno di altre tue perle di saggezza >>, rispose infastidito James, mettendo l’accento sulla parola ex.
 
 
 << Certo… ma l’addestramento… diciamo di base, è opera mia. Sono stato il primo che l’ha istruita, e… >>, cominciò senza fare una piega.
 
 
 << Ehi, io sono qui! E poi non sono un cane che devi addestrare >>, lo bloccò Xx, vergognandosi.
 
 
James e Oliver incurvarono appena le labbra in un sorriso, a quelle parole.
 
 
 << Te l’ho detto anche prima: abbiamo avuto la nostra possibilità, e l’hai buttata via. Fine della storia. Io ora sto con James, e lo amo… lui mi rende felice. Non voglio stare con nessun’altro >>, disse Xx, come se dovesse spiegare qualcosa di molto semplice a un bambino molto testardo.
 
 
 << Vedi? Te lo ha detto anche lei. Senza contare che tra un paio di mesi diventeremo genitori >>, gli disse James, con una punta di acidità e di orgoglio nella voce che non sfuggì alla ragazza.
 
 
 << E allora? Tu sei solo il padre biologico… colpire il bersaglio con uno spermatozoo non ti rende padre al cento per cento. Qualsiasi uomo le stia accanto potrebbe diventare il padre di quel bambino, un uomo che lo alleva e lo cresce come se fosse suo figlio… perché è comunque parte della donna che ama… >>, gli rispose.
 
 
Xx, James e Oliver rimasero per un attimo ammutoliti.
 
 
 << Ma senti questo! Di un po', sei impazzito per caso? E in ogni caso lui rimarrebbe sempre e comunque il padre del bambino, anche se non stessimo più insieme. Hai capito? Non verrà mai sostituito da nessun’altro. Ci sarà per sempre un legame tra noi due… e questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo >>, puntualizzò Xx esasperata.
 
 
 << Ovviamente no. Voglio solo riprendermi quello che è mio. Io so che nel profondo del tuo cuore tu mi ami ancora… si tratta solo di far tornare a galla quei sentimenti… e sono qui per questo >>, insistè Mattia.
 
 
 << I… I really.I have no words. Non l’hai sentita? Vuole stare con me! Ha scelto me! E se la ami come dici dovresti rispettare questa decisione, se è quella che la rende più felice! >>, sbottò James.
 
 
 << No, no. Lei non ti ha scelto, Sei capitato nel momento giusto. Se non fossi stato tanto stupido da lasciarla staremo ancora insieme e forse quel bambino sarebbe il mio! >>, disse deciso Mattia, il fuoco negli occhi.
 
 
<< Questo è tutto da vedere. In ogni caso si tratta di scelte mie che tu non devi provare a giudicare. Da quando sei così insistente? >>, replicò Xx.
 
 
 << Quindi, se lei dovesse scegliere me, tu l lasceresti libera stando a quello che hai appena detto? >>, domandò Mattia, prendendo James in contropiede, ignorando del tutto Xx.
 
 
 << Io… lotterei per lei. Ma se stare con un altro la rende più felice… alla fine la lascerei andare… >>, fece James mesto.
 
 
 Xx e Oliver avevano la bocca spalancata, inorriditi.
 
 
 << Quindi capirai il mio desiderio di lottare per lei… >>.
 
 
 <<… si >>, dovette arrendersi.
 
 
 << Scusate un momento. Qui nessuno lotterà per nessuno. Io sto con James, e lo amo. Dovresti essere felice per me, dato quello che hai appena detto al mio ragazzo. Fine dell’argomento >>, si intromise Xx.
 
 
 << Sarà meglio che tu te ne vada. Se hai intenzione di portarmi via la felicità non sei il benvenuto qui >>, replicò gelido James.
 
 
 << Non finisce qui… ti riconquisterò! Quel bastardo potrebbe essere mio figlio! >>, urlò Mattia.
 
 
James e Oliver strinsero i pugni, per poco non lo prendevano per il collo, ma Xx li bloccò.
 
 
 << Farò finta di non aver sentito. Vattene subito >>, gli urlò dietro, piena di rabbia.
 
 
 << Mi dispiace… non so cosa dire… >>, Xx abbracciò James.
 
 
 << Non è colpa tua… ma posso capirlo. Si è accorto di quello che ha perso e tenta di rimediare… >>, tentò di sorriderle.
 
 
 << Può tentare quello che vuole, è un suo problema. Il mio cuore è solo tuo >>, gli sorrise timidamente.
 
 
 << Non getterà la spugna facilmente >>, continuò lui pensieroso.
 
 
 << Prima o poi si stancherà. Le due persone più importanti per me e che amo di più sono in questa stanza. Una sei tu… l’altra deve ancora nascere >>, gli disse, baciandolo.
 
 
 
 << Non potete fare niente per lui? È lì fuori a stamattina >>, fece Oliver, osservando la macchina di Mattia, parcheggiata poco lontano. Era quasi mezzanotte, e la sua auto non si era spostata per tutto il giorno.
 
 
 << N- non credo… se domani è ancora lì chiamerò i carabinieri… tu che dici Jay? >>, gli domandò, incerta sul da farsi.
 
 
 << Per me va bene. Tu sei tranquilla, si? >>, le domandò: era tutto il giorno che la vedeva strana… irrequieta.
 
 
 << Benone >>, fece distratta lei, mentre sceglieva un brano da far ascoltare a miniPhelps con le cuffie.
 
 
 << Noi andiamo a dormire… buonanotte Ollie >>, fece James poco dopo.
 
 
 << SI… scusami, stasera non sono stata molto di compagnia >>, fece Xx mesta.
 
 
 << Non preoccuparti, c’è sempre domani >>, le sorrise, augurando loro la buonanotte e andando a letto poco dopo.
 
 
 
Erano le quattro di mattina, e James si svegliò sentendo dei rumori provenire dal piano inferiore.
Si girò verso Xx per assicurarsi che stesse bene, ma nono la trovò e si spaventò.
 
 
Scese di corsa dal letto, e nel piccolo corridoio trovò Oliver, svegliato anche lui da quei rumori.
 
 
 << Who is? >>, domandò assonnato Oliver.
 
 
 << I don’t know >>, disse, stropicciandosi gli occhi, scendendo di sotto.
 
 
 << Ma… Xx! Che stai facendo? >>, borbottò James sbadigliando, gli occhi ancora impastati dal sonno, e Oliver dietro di lui.
 
 
 << Oh, ehm… ciao. Scusate, non volevo svegliarvi. Io… io non riuscivo a dormire, così mi sono alzata per farmi un thè caldo, poi ho visto il barattolo di nutella e ho pensato che potevo fare delle crepes… volete favorire? >>, domandò la ragazza ai fornelli.
 
 
 << Ehm… io prendo solo il thè >>, fece Oliver.
 
 
 << Ne vuoi una tazza anche tu Jay? >>, gli chiese.
 
 
 << Si, grazie >>, gli rispose, andando dietro ai fornelli, abbracciandola da dietro, baciandole il collo e carezzandole la pancia.
 
 
 << Perché non dormi? >>, le domandò, mentre Oliver si sedeva su uno degli sgabelli della penisola.
 
 
 << Non saprei… forse non ho sonno. Ultimamente non faccio che riposare… ma è una noia! Così arrivo la sera che sono più attiva che durante il giorno >>, tentò di spiegarsi.
 
 
 << Ho capito… e non è che magari centra anche il tuo ex? >>, gli domandò più serio.
 
 
 << Forse mi preoccupa un po'… >>, ammise alla fine.
 
 
 << D’accordo… domani vado a parlarci ancora, ok? E lo so che tu eri abituata a fare mille cose prima e che ora non riesci… ma abbi pazienza, sistemeremo tutto. Ora finiamo il nostro thè e poi torniamo tutti a dormire, va bene? >>, fece James, e Xx annuì, così poco dopo, mentre Oliver metteva le tazze nel lavandino, James le prese la mano, e salutando il fratello tornò a dormire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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