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Autore: acchiappanuvole    21/07/2016    1 recensioni
"...la maggior parte di quelle persone sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano i figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ada

Ada sa che la sofferenza si annida tra lo stomaco e il cuore; avrebbe potuto posarvi una mano e dire “guardate qui, ecco il mio dolore.”
Il pomeriggio, quando era giunto il telegramma, Ada era da sola nella sua stanza e stava scrivendo una lettera. A Vincent. Nel calamaio era rimasto poco inchiostro, molto denso. La carta era un po’ scadente e il pennino s’impuntava. La stanza, sotto il tetto d’ardesia, era caldissima.  Finì la lettera, chiuse la busta e scrisse con cura le lettere che componevano il nome dell’uomo che amava. Scese la scala, indossò un cappellino, il più bello che possedeva, per dirigersi ad imbucare la lettera. Ma davanti alla porta d’ingresso, un uomo vestito di scuro, le pose un telegramma da parte della famiglia Nightray. Quella sua lettera non sarebbe mai stata imbucata perché quel telegramma la informava della morte del giovane Vincent Nightray.
E’ dovuto passare del tempo prima  che tutto questo diventasse chiaro. Tre settimane durante le quali era stata taciturna e metodica, come mai lo era stata. Si comportava come una bambina convinta che, se avesse imposto un ordine alle piccole cose del mondo, anche le più importanti sarebbero andate a posto. Forse,in cuor suo, si era detta che si poteva porre rimedio anche alla morte di Vincent e all’assenza di Oz e zio Oscar. Forse sperava che se avesse lavorato con impegno, Vincent sarebbe tornato. In un certo senso Ada continuò ad attendere per tutta la vita quel ritorno impossibile.


Ada percorre la navata in abito bianco, il santuario è a sud di un fiume, un’isola neogotica circondata da alberi secolari; è una giornata tiepida preludio di una buona primavera. Gilbert l’accompagna, per la sposa non vi sono molte persone, solo silenti fantasmi. Dalla parte dello sposo c’è molta gente. Facce bonarie, sorrisi sinceri, tutti hanno l’aria emozionata , sugli abiti spiccano mazzolini di fiori appuntati che Ada ha personalmente raccolto per il benvolere della sua nuova famiglia. Due grandi mazzi di fiori regalati dai Rainsworth decorano i lati dell’altare e incorniciano la schiena dello sposo e del testimone. Uomini di aspetto gradevole, senza ombre nello sguardo.  Lo sposo ostenta un paio di baffi ben curati. Ada tiene la testa alta e non si guarda intorno, nella mano stringe un bouquet di viole. Giunge alla balaustra dell’altare, il celebrante dai paramenti ampi accoglie i due sposi. Ada sorride, prende un respiro, tiene la mano all’uomo gentile che le sta accanto, ascolta le parole rassicuranti del celebrante… e per un istante vacilla, per un istante la collera canta dentro di lei, la reprime pur non volendo. Dov’è suo fratello? Dove sono suo padre e l’adorato zio? Dove? Sbatte le palpebre, lo sguardo prende il colore delle grandi vetrate. Manca ancora qualcuno,e quel qualcuno è Vincent. Ada aspetta che si unisca agli altri spettri, che interrompa la cerimonia. Ma non accade. Era venuto una sola volta, per dirle addio, un fantasma fugace dietro il tronco di un grande albero. E se Ada potesse sfogare quella rabbia strapperebbe le lastre del pavimento scagliandole in aria, piangendo e urlando, ammucchiando i banchi in una barricata, alle fiamme la balaustra dell’altare.  Alza gli occhi, oltre le arcate della navata, le finestre del clerestorio e le curve del tetto. Un lungo buio pieno di parole e sussurri turbina nell’aria. Le sfiora la pelle, le tocca gli occhi, scende verso il cuore. Ada piange, finalmente piange.  Del destino ingiusto e dell’inevitabile bellezza del mondo. I contrasti si dibattono in lei in una commozione dolorosa.
Andrà tutto bene Ada, non ti lascerò mai sola.”
Così dice il suo futuro sposo, un uomo che la porterà a vivere in un grazioso cottage, le insegnerà a coltivare un orto e prendersi cura di un giardino. Tutto questo lontano dal passato.
Guarda l’anello che ora le brilla al dito e riprende a respirare.


Note: ammetto che Ada è uno di quei personaggi che non incontrano le mie simpatie, anzi diciamo che passa dallo starmi sulle scatole all’essermi letteralmente indifferente (un po' come Sharon lo confesso) e quindi mi ha fatto strano scrivere di lei. Tuttavia l’immagine finale dove “scorge” Vincent dietro un albero prima di essere richiamata dal marito  ha fatto da miccia a quanto scritto sopra.



 
 
  
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