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Autore: ToscaSam    22/07/2016    0 recensioni
Ebbene si, cari amici. Sono di nuovo tornata con le Nate Babbane. Il motivo è semplice: mi sono sentita tristemente pugnalata; da un'opera grandiosa e intelligente come la saga di Harry Potter, non posso credere che Zia Row sia passata a scrivere … un delirio come The Cursed Child.
Quindi. Nate Babbane ritorna, con forza. E si rirpopone con tutta sé stessa di essere una fanfiction bella, sensata e coerente con il mondo di Harry Potter, in cui si muove.
Vuole quindi essere una risposta a The Cursed Child (o almeno a quello degli spoiler). Dunque spazio alle nuove generazioni: Hogwarts attende i figli e le figlie dei nostri vecchi cari protagonisti, che saranno sempre e comunque presenti.
Qualcosa di vecchio e molto ben conosciuto da tutti noi potterheads potrebbe tornar fuori per minacciare la pace del mondo magico. Chissà se riuscirete a scoprire il mistero prima dei nostri ragazzi …..
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane (OLD VERSION)'
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L'aiuto potenziale
 
« Non crederete mai a quello che c'è sul giornale di stamani»
Vasil andò a sedersi al tavolo dei Tassorosso e fece un cenno anche a Garrick di seguirlo.
Felix e Cedric stavano consumando pigramente la loro colazione.
Tegamina II, gialla e grassissima, se ne stava in panciolle sulla spalla del suo proprietario.
Esisteva in effetti il permesso di fare colazione tutti mescolati – usanza entrata in vigore dal dopo la Guerra Magica – ma quasi nessuno si distaccava mai dai propri compagni di Casa.
I Tassorosso fecero comunque spazio volentieri a Garrick e Vasil.
« Dobbiamo fare la scenetta e chiedertelo? “Vasil, ci racconti che cosa c'è sul giornale di stamani?”»
Sghignazzò Felix.
Lui stava scorrendo con lo sguardo la lista dei pretendenti Cercatori che avevano passato il suo primo provino.
« Metti via quella roba, poi ascoltami» lo rimbeccò Vasil, seccato.
« 'Quella roba' hai detto? Amico, se non scelgo un Cercatore decente quest'anno, col cavolo che facciamo una bella figura al Campionato. Hai visto che assassini che sono i Grifondoro. Ora, ascoltami bene. La più brava ai provini è stata Cassandra Slewin, quella bionda laggiù. Ma non posso metterla in squadra, perché è troppo carina e tutti i miei altri giocatori starebbero a badare a lei e non al gioco. Poi ci sarebbe Coby Hoont … ma, andiamo. Cioè, è un ridicolo. Si scaccola! Non voglio uno che si scaccola nella mia squadra!»
« Hai finito?» incalzò Vasil, sempre più seccato.
« No, aspetta. Dico anche l'ultima. Whilelmina Tod. A parte che fa tipo 'rospo' di cognome. Ma poi è veramente cessa. Sarebbe l'opposto che con la Slewin. Magari sarebbe meglio per la squadra, però cavolo … Cassandra è più brava ed ha anche un panorama migliore».
Cedric capì che Vasil stava superando la soglia dell'irritabilità, così dette una gomitata al suo amico (tanto che Tegamina sballonzolò tutta).
« Lascialo perdere, Vasil. Dicci cosa c'è su quel giornale».
« Dolohov» rispose Vasil, guardando di sottecchi Felix, che prestava ancora attenzione alla sua lista di Cercatori.
« Dolohov? E dove?» Garrick fu all'improvviso interessato.
« È questo è il punto. Vicino Hogsmeade» esclamò l'unico Corvonero del tavolo, con tono grave e sommesso, per farsi sentire da meno persone possibile.
Anche Felix dovette ammettere a sé stesso che quello era più interessante.
« Cosa?» gracchiò nel tentativo di urlare a bassa voce.
Vasil fece un sorrisetto amaro:
« Qualunque cosa stia cercando, parrebbe vera la profezia di tua mamma, Cedric. Si sta avvicinando a Hogwarts»
« Vi ho già parlato della mia teoria ...» suggerì Garrick, lanciando sguardi a destra e a manca.
« Si quella della ….»
« Schhh!» Vasil rimbeccò Felix che stava per dire “Pietra Filosofale”.
« Non possiamo parlarne qui» convenne Cedric.
« Qualcuno ha un'idea migliore?» replicò Felix, impermalito.
« Forse un'idea ce l'ho …. dovete solo darmi un po' di tempo» rispose Garrick con un sorriso bianchissimo che gli andava da orecchio a orecchio.
« E sarebbe?» chiese Felix
« Ve lo dico appena ci riesco. Intanto cerchiamo qualcosa sui libri di Storia della Magia. Ci troviamo in biblioteca a fine lezioni?»
Vasil annuì: « Ottimo! Perché ho già trovato qualcosa a proposito di uno “Specchio” … ma ve ne parlo in biblioteca».
Il suo tono era piuttosto eccitato.
«Sempre che Madama Pince non ci butti fuori a pedate per il bisbiglio ...»
Brontolò Felix, tornando alla sua lista di Cercatori.
 
*
 
Garrick aveva già pensato a questa cosa.
Dopotutto era un po' merito di lei se aveva scoperto della Pietra Filosofale. E poi lei e i suoi amici erano gli unici che potevano aiutarli.
Potevano essere potenziali nemici, nel caso avessero avuto bisogno di un posto segreto. Quindi la cosa migliore era farseli amici.
Correndo a perdifiato fino alla torre di Grifondoro, attraverso il buco del ritratto della Signora Grassa (« Scacco Matto!»), Garrick arrivò fino nella Sala Comune.
Le sue prede erano proprio lì: padroni indiscussi dell'ozio e della sua prosecuzione fino all'ultimo minuto sindacabile.
Se poteva esserci qualcuno in grado di fornire a Garrick e compagnia un luogo segreto in cui chiacchierare a oltranza della questione della profezia, quelli erano i combina disastri di Grifondoro; la banda di scalmanati per eccellenza, che faceva tremare i corridoi del castello, fino all'ultima armatura.
Esme Jordan sedeva su un tappeto scarlatto, mentre aiutava Antoinette Belhome a darsi lo smalto. Roxanne Weasley sghignazzava: stava spostando lentamente, con la bacchetta, un ricciolo di Antoinette perché le andasse a pizzicare il naso e la facesse starnutire. Data la sua espressione concentrata, sbavare lo smalto era la sua preoccupazione peggiore.
Fred Weasley le guardava annoiato, mentre faceva rimbalzare un palloncino multicolor sul soffitto.
« Rox, smettila, ascidonti a te!!»
urlò con poca grazia la bellissima Antoinette, con il suo vago accento francese.
« Allora te n'eri accorta!» rise Roxanne. Al contrario della sua amica, che teneva i boccoli castani sciolti, lei portava la sua gran quantità di ricci scomposti legati in una coda alta. Le davano un aspetto molto morbido e, a pelle, ispirava molta simpatia.
« Mi hai preso per defiscionte? Se mi fai sbavare, juro che ti sputo. Roxanne! Smettila! Ti sputo! Ti … vieni qui! Alza la testa! Codarda!»
Le belle labbra rosee di Antoinette cercarono la faccia di Roxanne, che si spostava avanti e indietro con fare provocatorio.
« State ferme tutte e due! Sennò sono io che ti faccio uno schifo su queste dita»
sbuffò Esme, che stava mettendo tutta la sua pazienza in quell'impresa (dato che di solito era tutto meno che precisa).
« Fra quando iniziano le lezioni?»
chiese Fred, distraendosi dal palloncino e guardando la sorella che cercava di evitare gli sputi di Antoinette.
Rispose Esme:
« Dieci minuti, che noia»
« Che abbiamo alla prima ora?»
« Cura delle Creature» recitò Roxanne a memoria.
« Mon dieu! No … potevate dirmelo prima che mi fascessi le unghie, budello delle vostre trisavole!» protestò Antoinette, ritraendo subito la mano dall'aiuto di Esme.
« Beh, Hagrid non è in gran forma, ultimamente, eh? Ieri sera io e Fred l'abbiamo visto rientrare tardi …. »
« Sarà stato giù al pub a ubriacarsi, il vecchio Hagrid» ridacchiò Fred.
« Si, e per poco non ci trova Dolohov! Avete letto? Mia mamma ha scritto l'articolo sul Profeta, che è uscito stamattina. Ieri l'hanno avvistato vicino a Hogsmeade»
Disse Esme, prima di rendersi conto che c'era un intruso ad osservare la loro riunioncina.
« Oh-oh. Ciao! Garrick, vero? Sei il figlio di Sara».
Il sorriso di Esme era curioso. Il che non significava esattamente 'cordiale'.
In un colpo solo, anche Antoinette, Fred e Roxanne gli puntarono gli occhi addosso.
Garrick sentì le guance calde.
Si, sapeva che sua mamma era amica della maggior parte delle loro mamme. E, dal canto suo, non voleva dire che fossero anche loro dei grandi amici. Le conosceva di vista in maniera extrascolastica e di fama, quando erano a Hogwarts.
« Ehm … ciao».
« Si direbbe proprio che cercasse noi» concluse Fred con un larghissimo sorriso malizioso, che non voleva per nulla essere di conforto.
« Curioso» gli fece eco sua sorella Roxanne.
I loro occhi rimanevano avidi, fissi in quelli verdi e incerti di Garrick.
« Avrei … ehm … bisogno del vostro aiuto».
Ci fu un brevissimo istante di silenzio, che Esme ruppe mettendosi a sedere sulla poltrona – sulle ginocchia di Antoinette –:
« Questa giornata si fa più interessante».
Senza sorridere troppo, Antoinette si rivolse a Garrick:
« Disci tutto, bimbetto»
Fred, Roxanne ed Esme scoppiarono a ridere.
Garrick si spazientì:
« Si, si … ok. Prendetemi in giro dopo. Ora ho bisogno di voi. Sempre se conoscete il castello abbastanza da potermi aiutare, s'intende. E per la cronaca, sono del quinto anno. Voi del sesto. Quindi bimbetto chiamaci qualcun altro, grazie. Sono solo basso»
« Si, va bien. Alora non chiamare me 'froncese'; ho solo la erre moscia»
Era piuttosto facile scaldarsi, per Antoinette e a prescindere dalla ragione, era permalosissima.
I suoi amici lo sapevano, quindi stavolta non la assecondarono.
« Coraggio Garrick il basso. Dicci in cosa possono esserti utili i nostri servigi» lo incitò Roxanne. La sua faccia simpatica ebbe la meglio e questo convinse Garrick a lasciare la stizza da parte.
Decise di ricordarsi la vitalità della sua missione, del suo ragionamento sulla Pietra Filosofale e di tutte le cose che sarebbero venute fuori a parlarne coi suoi amici.
Prese un bel respiro.
« Ho bisogno di un posto dove io possa nascondermi con studenti di altre Case. Dove si possa stare anche a nottate senza essere scoperti».
Di certo non era quello che il gruppo di buontemponi si stava aspettando.
Un leggero velo di stupore calò sui loro occhi.
Poi un paio brillò. Fred Weasley si schiarì la voce:
« Amico mio … non so se già lo sai, ma debbo avvisarti che nel caso fosse coinvolta anche qualche fanciulla, sareste abbastanza rumorosi da venir scoperti»
Le tre ragazze emisero una risata gutturale, malamente soffocta.
Antoinette cavalcò l'onda del sarcasmo: « Fred, questo qui è un bimbetto. Cosa vuoi che ne sappia ….»
Garrick dovette sopportare ancora qualche minuto di risatine, che si impose di ignorare. La sua pazienza era al limite e si stava quasi pentendo di essersi rivolto a loro.
« Sonti un po', bellino. Smetti di fare codesta fascia a pesce lesso. Se non hai il sonso dell'umorismo non dovevi venire a parlare con noi. Sicché, o ridi un pochino e sopporti gli scherzi, oppure prendi il tuo culetto da bimbetto frignucoletto e ti levi da tre passi! Tout clair?».
 
Garrick alzò un sopracciglio.
La convivenza con quegli individui pareva più complicata di quanto si fosse immaginato. Ma d'altro canto erano loro che riuscivano a fare le scampagnate notturne e a non venire mai beccati; loro sgraffignavano succulenti trofei dalle cucine e dai luoghi più remoti del castello.
Chissà se Felix e Cedric avrebbero approvato …o anche Vasil.
Ma non c'era davvero altra soluzione. O mollare tutto e continuare a parlare della Pietra Filosofale come se fosse un gioco, oppure mettersi seriamente a risolvere l'arcano, a sciogliere l'intricato mistero e chissà …. a trovare il cimelio perduto ancora prima degli Auror e di Dolohov.
 
« Va bene, piccoletto. Troveremo il tuo nascondiglio»
« Hai il nostro appoggio, Garrick il basso».
  
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