Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Kirara_bellissima_    23/07/2016    2 recensioni
E se Rin e Sesshomaru non si fossero mai incontrati?
Una storia ambientata nel futuro a Tokyo, i protagonisti sono ''Io'' e Sesshomaru. ''Io'' sono una ragazza trasferita dall'America, Sesshomaru è il capo di una banda di motociclisti. Ma lei lo scoprirà solo dopo vari avvenimenti... chissà se lei lo accetterà e se lui saprà apprezzare un mezzo-demone.
spero la mia storia vi possa piacere...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4.Una notte da dimenticare
<< Allora siamo d’accordo! Ci si vede alle !8:00 da Miyoga… mi raccomando vestitevi comodi ma al contempo  eleganti… dopotutto è un club notturno. A stasera >> ( eleganti, non nel senso abito da sera, ma non so un paio di shorts o al massimo una gonna…anche se non so come sia possibile salire su una moto con quella… Ahah. Comunque non sapevo come dirlo ) ci disse Miroku prima di partire per tornare a casa…
Dopo partirono anche Inuyasha, che ci salutò con un grande sorriso, insieme a Sesshomaru, che a differenza del fratello non salutò affatto.
Sango e Kagome oggi sarebbero venute a casa mia. Sulla via del ritorno abbiamo chiacchierato della scuola, ma ad un certo punto Kagome mi pose una domanda che mi lasciò piuttosto perplessa.
<< Com’erano i tuoi genitori? >> all’inizio non risposi e le lacrime iniziavano a pungermi gli occhi, ma da ‘’ragazza senza cuore’’, come mi chiama Jako quando lo faccio arrabbiare, quale sono le ho ricacciate in dietro, iniziando a rispondere con quello che doveva essere un sorriso, ma Sango mi precedette dicendo:- Kaggy, ma ti pare il caso?- le disse, poi rivolgendosi a me, mi sorrise e mi abbracciò dicendomi:- Scusala, so che ti fa male parlare di loro, anche io non ho più i genitori e l’unico componente della mia famiglia che mi è rimasto è mio fratello Kohaku >>
‘’Non sapevo che anche lei non avesse più la sua famiglia! Chissà come sarà successo? Ma a me piace parlare di loro! E molto anche.’’ Penso prima di sorriderle e abbracciarla di rimando.
<< Tranquilla San-chan, a me piace parlare della mia famiglia. Soprattutto della mia adorata sorellina Rin. Passando a te Kaggy. Mia madre aveva dei poteri spirituali, è per questo che avendoli ereditati riesco a nascondere le mie orecchie e i capelli, insoliti per un umano. Mio padre non aveva problemi a mostrarsi per quel che era, ossia un demone volpe. Il demone volpe più rispettato di tutta Tokyo-sud >> dico con un sorriso nostalgico stampato in volto.
<< Invece tua sorella Rin com’era? >> mi chiede Sango, probabilmente le ho fatto venire curiosità.
<< Anche lei era un mezzo-demone, per la verità aveva preso più da nostra madre, avendo completamente sembianze umane, occhi scuri, capelli lunghi e di un castano talmente scuro da sembrare quasi nero. Vestiva sempre di arancione, perché diceva che la faceva sentire bene e le portava fortuna… era una bambina di sette anni, era molto solare e riusciva a donarti un sorriso anche quando stava male… lei era… speciale… >> dico loro. Siamo ancora ferme da quando Sango mi ha abbracciata, non ci siamo mosse di un millimetro. Le ragazze mi guardano. Kagome inizia a camminare senza sapere dove andare, per non farla perdere le vado dietro, guidandola. Subito dopo si sblocca anche Sango che ci raggiunge correndo.
<< Mio fratello si chiama Sota, anche lui è molto solare e sorridente, mi ricordo che da quando ha conosciuto Inuyasha lo ha iniziato a chiamare fratello Inuyasha, la prima volta pensavo che lo facesse a pezzi sentendosi offeso, ma non è successo… >> iniziamo a ridere tutte e tre e quando finiamo lei continua la sua storia.
<< … io vivo con mia madre Erika, mio nonno e Sota, viviamo al tempio Higurashi, e parlando di mio padre… lui e mia madre hanno divorziato poco prima la nascita di Sota, ma stranamente lui non ha mai chiesto nulla di suo padre…>> terminò con un leggero sorriso sul volto, poi iniziò a parlare Sango.
<< Io invece, come ho detto prima vivo sola con Kohaku. Noi siamo sterminatori di demoni, e la nostra famiglia è stata sterminata da un certo Naraku, credo. Nostra madre è morta per partorire il mio fratellino, era malata e aveva la possibilità di sopravvivere se abortiva, ma lei ha preferito donare la vita a lui… la ammiravo molto. Anche se non sapeva combattere aveva sempre molto da fare, ci curava sempre quando io e mio padre ci ferivamo. Era una donna fantastica. Ma non siamo proprio soli. Con noi c’è anche un demone gatto, si chiama Kirara. Lei seguiva mio padre anche prima della mia nascita >> termina con un grande sorriso.
Senza accorgermene arriviamo davanti casa. Le faccio accomodare, mi cambio e quando torno in sala dalle ragazze, Sango ci chiede cosa avremmo messo quella sera. Kagome ci risponde, tirando fuori la lingua, che non ce lo avrebbe detto, che lo avremmo scoperto questa sera. Sango, invece, ci dice che avrebbe messo un top bianco e un paio di pantaloncini che le arrivano a metà coscia. Io un po’ preoccupata rispondo loro che non ne ho la più pallida idea che lo avrei deciso più tardi. Finito il discorso e dopo una tazza di thè, iniziamo a fare la marea di compiti che ci hanno assegnato.
<< Incredibile, il secondo giorno di scuola e abbiamo una montagna di compiti, non voglio sapere quanti ce ne daranno a metà anno… >> disse Kagome, poggiando la testa al tavolo.
<< Ahahah, Kagome possibile che ti lamenti sempre. E una volta il caldo, e una volta il freddo, e una volta il caffè è amaro, e una volta ha troppo zucchero, e abbiamo troppi compiti e un’altra volta ce ne hanno dati pochi… Ka-chan, ti lamenti troppo >> disse Sango sghignazzando e gesticolando. Io inizio a  ridere, non riuscendo più a trattenermi.
Finiamo i compiti e le ragazze dopo un abbraccio della serie ‘’non ci vedremo mai più, addio’’  escono da casa mia, probabilmente non ricordandosi neanche le mie indicazione per raggiungere le loro abitazioni… dopo aver richiuso la porta, salgo in camera per dare il via alla strage abiti così decido di chiamare Jako per chiedergli un consiglio.
 
 
Intanto a casa dei ‘no Taisho’…
<< Sesshomaru, questa sera hai da fare? >> mi chiese mio padre, ogni tanto penso che lo faccia apposta a rompermi le scatole  con le sue solite domande idiota. Ma non so perché gli rispondo ogni volta.
<< Sì, ho da fare >> gli rispondo scocciato
Dall’altra parte della porta del mio piccolo rifugio, sento un sospiro e dei passi allontanarsi… ‘’Evviva, si è arreso. Di solito mi chiede anche che devo fare, ma forse quella lingua lunga di Inuyasha avrà già parlato… non li sopporto più! Voglio andarmene’’
Chissà perché avrò detto a quella ragazzina che sarei andato a prenderla, alle 17:00.
Guardo l’ora sulla mia sveglia, sono le 16:30. Inizio a vestirmi, mi metterò un paio di jeans strappati, una canottiera nera e sto apposto. Intanto che mi sono fatto la doccia e mi sono cambiato dalla divisa si sono fatte le 16:50.
Mi ci vorrà un po’ ad arrivare, ma se premo sull’acceleratore dovrei arrivare con due minuti d’anticipo.
 
 
<< Uffa, non mi puoi aiutare nemmeno tu! Sei inutile come al solito Jako >> gli dico disperata
<< Io? Sei tu, essere senza cuore, che non hai un briciolo di moda nelle vene. E poi ti fai chiamare donna! Vabbè honey, vado a dormire. Ci si sente dopo… >> mi dice il mio amico per poi proseguire con uno sbadiglio. ‘’È sempre il solito’’ penso prima di dar voce ai miei pensieri e accorgermi che mi ha riattaccato il telefono in faccia.
DLIN DLON ( dovrebbe essere il campanello della porta… :P )
Guardo l’ora e mi ricordo che alle 17:00 passava Sesshomaru, ‘’ma io pensavo stesse scherzando, invece è passato davvero… e io non sono ancora pronta. Non so nemmeno che mettermi… che faccio…’’
DLIN DLON
‘’Ha risuonato, ah devo andargli ad aprire’’
Corro giù per le scale, col risultato che sono ruzzolata per poi fermarmi ai piedi della porta. Mi alzo. Mi sistemo per far finta di nulla. Apro la porta. Mi ritrovo davanti Dio. Porta una coda alta, dei jeans strappati, ma non troppo, una canottiera nera che lascia intravedere i suoi muscoli… lo adoro. Mi sblocco dal mio stato di trance e lo lascio entrare…
 
 
Arrivo sotto casa sua e la sento dire a qualcuno che è totalmente inutile… ‘’Questa è matta’’ penso prima di avvicinarmi alla porta di casa e suonare il campanello. Non mi apre. Passa un po’ di tempo. Risuono. Sento dei rumori e improvvisamente anche il suo profumo, che sentivo persino dal cancello. Mi apre. Porta gli stessi abiti che indossava ieri… ‘’forse sarà il suo pigiama’’ penso. Dopo un po’ mi lascia entrare…
 
 
‘’Ora che gli dico? Scusa devo decidere quello che mi devo mettere? Oppure, scusa vado a farmi la doccia tu fai come se fossi a casa tua! Sì gli dico così… ma poi che faccio?’’ penso prima di accorgermi del suo sguardo gelido su di me.
<< Ma devi ancora prepararti o vieni così? >> mi chiede. Io divento paonazza, prima di rispondergli goffamente.
<< Ehm, veramente non so neanche cosa mettermi >> ma poi di tutta fretta aggiungo << Sì, ma risolvo subito, mi faccio la doccia, scelgo quello che devo mettermi e arrivo, tu fai come fossi a casa tua >> gli dico prima di correre su in camera.
 
 
‘’Deve ancora decidere quello che si deve mettere, pazzesco… mi ha detto che posso fare come se fossi a casa mia, ok allora le darò una mano a decidere’’ penso, subito dopo sento il rumore dell’acqua e mi dirigo al piano di sopra dove il suo odore è più forte. Vedo una camera aperta ma non è la sua perché del suo odore c’è una lieve presenza. Poi vedo un’altra porta, qui il suo odore è più forte. Entro. Apro l’armadio. Ne tiro fuori un top corto nero con le frange. Un paio di pantaloncini, sempre neri, leggermente strappati sulle tasche e al bordo. Infine vedo un paio di All Star, anch’esse nere. ‘’Adora proprio il nero, questa’’ non finisco di formulare i miei pensieri che la sento tornare. Mi siedo sul suo letto e la aspetto.
 
 
Non so perché, ma in camera mia sento il suo odore… entro in camera e me lo ritrovo seduto sul mio letto, su cui sono poggiati il top con le frange che mi regalò Jakostu per il mio 17° compleanno, i miei pantaloncini neri preferiti e le All Star nuove. Mi rendo conto solo dopo, che ho indosso solo un asciugamano striminzito. Arrossisco tutto d’un botto ritrovandomi addosso i suoi occhi ambra che mi squadrano da capo a piedi… si alza dal letto, mi si avvicina e mi sussurra ad un orecchio:- sei molto affascinante con i capelli rossi, come il fuoco, gli occhi azzurri, e le tue orecchie… ci stai benissimo- poi se ne va. ‘’Ok ora me lo sento sono diventata bordeaux. Ma che cavolo gli è saltato in testa di dirmi? E poi… i vestiti li avrà tirati fuori lui dal mio armadio?’’ Non ci penso più e inizio a cambiarmi. ‘’Forse farò come dice lui, andrò così oggi e poi le ragazze erano curiose di sapere com’ero in forma demoniaca…’’ penso scendendo le scale.
<< Sei arrivata, finalmente! >> mi sento dire, vedendolo alzarsi dal divano e andando verso la porta di casa aggiunse:- Andiamo o faremo tardi!-
Io lo seguo senza fiatare, prendo la moto e partiamo.
 
 
‘’Finalmente ha fatt…’’ penso prima di rendermi conto che ha indosso un asciugamano che non lascia nulla all’immaginazione. ‘’Ma ha i capelli rossi, sembrano il fuoco… gli occhi azzurri, chissà se li avrà ripresi dalla madre o dal padre… ma aspetta quelle sono… orecchie, a differenza di mio fratello lei ci sta stranamente bene… anzi direi che la rendono affascinante… A CHE STO PENSANDO?’’ senza accorgermene mi avvicino a lei e le sussurro all’orecchio cose che non mi sarei ritrovato a dire neanche a mia madre:- sei molto affascinante con i capelli rossi, come il fuoco, gli occhi azzurri, e le tue orecchie… ci stai benissimo- ‘’Ma che mi succede? Non avrei detto a mia madre che è carina, perché ho detto ad un insulso mezzo-demone che è affascinante? … però devo ammettere che lo è per davvero’’ penso scendendo le scale per tornare in sala. La aspetto finché non la vedo arrivare. I vestiti che le avevo preso le calzavano come un guanto. Le fasciavano a perfezione le sinuose curve, gli shorts, invece, valorizzavano le lunghe e snelle gambe. Il top era corto, arrivava poco sotto il reggiseno, lasciavano intravedere a fatica, per la presenza delle frange, la sottile vita e piatta pancia. ‘’Anche se fidanzati quei porci di Inuyasha e Miroku, le vorranno saltare addosso, speriamo che Kagome e Sango li tengano occupati’’ penso prima di invitarla a sbrigarsi, perché in ritardo. Mi segue.
 
 
Mi ritrovo costretta a premere sull’acceleratore, più di quanto io abbia mai fatto, o lui aveva fretta o mi stava mettendo alla prova. Quando finalmente lo raggiunsi, constatai che aveva lo sguardo rivolto in un punto preciso della strada… provai anch’io a guardare nella stessa direzione, ma vidi solamente una semplice coppia, probabilmente di fidanzati, che lo fissavano con terrore. Probabilmente li conosceva…
Lo vedo rallentare e fermarsi dinanzi a loro. Mi fermo anche io e lo raggiungo, accostandolo.
 
 
‘’Ci sono Kagura e Bankostu, vorrei proprio vedere come stanno andando le ricerche’’ mi fermo davanti a loro quando mi accorgo di essere seguito da Kudo-kun, non ci faccio caso e inizio a parlare con loro, facendo molta attenzione a non far capire nulla a Kudo-kun, ma penso che non sarà molto difficile, vista la sua ingenuità.
 
 
‘’Bankostu, ma che ci farà qui. È da molto che non lo vedo. Aggiornerò Jako, questa sera.’’
<< Ciao, Ban-chan. Come stai? Da quanto tempo! >> concludo con un grande sorriso. Vedo che mi sta letteralmente mangiando con lo sguardo. ‘’Inizio a pentirmi di essermi vestita così’’
<< Hey, Sof-chan come sei sexy stasera… >> ‘’Ma quanto lo sapevo che mi avrebbe detto così! È un pervertito di prima categoria, anzi seconda. La prima categoria appartiene a Miro-chan’’
<< …cos’è oggi rimorchi o sei sempre la solita?>> mi chiede Ban-chan. Io dapprima arrossisco per l’imbarazzo del complimento, poi realizzo che ha avuto il coraggio di offendermi.
<< Primo, ti ricordo che devi stare molto attento a come mi parli, perché sai che so essere molto pericolosa se lo voglio. Secondo, non ho alcuna intenzione di rimorchiare stasera… >> gli dico arrabbiata. Mi rendo conto che gli occhi dei presenti sono puntati su di me, a salvarmi da questa situazione fu il mio cellulare, alias Inuyasha, che con la sua solita dolcezza, mi ricordò che io e suo fratello eravamo in ritardo e che ci saremmo dovuti sbrigare. ‘’Non so perché ma quando ho avvertito il mio ‘’accompagnatore’’ mi sono sentita imbarazzantissima, forse perché stavo interrompendo due persone che parlavano o forse… no! non può essere che… mi sono vergognata a parlare con Sesshomaru…’’
 
 
Scopro che quel depravato del mio scagnozzo conosce Kudo-kun. Iniziano un discorso per il quale lo avrei voluto strozzare. ‘’che mi prende le ha solo fatto un complimento, non c’è bisogno di essere geloso Sesshomaru. Aspetta. Io… geloso… di lei… ripeto che mi succede?’’
A distogliermi dai miei pensieri ci pensò Kudo-kun che mi avvertì che eravamo in ritardo e che Inuyasha l’aveva chiamata.
Partimmo a grande velocità e arrivammo in venti minuti.
 
 
Appena arrivati notai gli altri che ci osservavano.
 Vidi subito che i ragazzi erano vestiti più o meno allo stesso modo. Jeans strappati e canottiera attillata, che lascia intravedere i loro muscoli. Sango, come ci aveva detto, si era messa un top bianco mono spalla e i pantaloncini neri a metà coscia.
Poi portai lo sguardo su Kaggy, portava una gonna, simile a quella della divisa, ma nera; un top corto nero. Era bellissima. Le ragazze mi si avvicinano e racconto loro quel che è successo, tanto sapevo che me lo avrebbero chiesto, ho risparmiato loro il fiato.
Entrati nel locale rimasi a bocca aperta. Ha il bancone, dove fanno da bere, i tavoli dove ci accomodammo subito… lì trovai subito la mia sedia preferita. Sembrava una piccola poltrona, era tutta nera. Proprio del colore preferito. Ma… non feci in tempo e Sesshomaru ci si sedette prima…
Rimasi a guardarlo per un po’…
 
 
Dopo essere entrati nel locale la vidi gradarsi in torno. Sembrava una ragazzina. Mi accorsi che osservava una poltroncina al tavolo dove ci saremmo accomodati. Dopo essermici seduto, rimase a guardarmi come una bambina che non ha ricevuto la bambola che aveva chiesto. Mi guardo attorno e noto degli uomini ubriachi che le hanno messo gli occhi addosso, e il loro sguardo non mi piacque per niente… così le feci cenno di sedersi in braccio a me.
 
 
Me lo guardo come fosse un alieno. Mi ha appena fatto cenno di sedersi sulle sue ginocchia, come di solito fanno i bimbi con i nipoti o i fidanzati o coma fanno fare i babbo natale dei centri commerciali. Mi vergognai, abbassai lo sguardo e arrossii. Me lo sono sentita che ero arrossita ma speravo che con i capelli rossi che mi nascondevano il volto non si sarebbe notato. Ad un tratto mi sono sentita trascinare per il polso destro e alzando lo sguardo vidi che a trascinarmi era stato Sesshomaru e pochi decimi di secondi dopo mi ritrovai avvinghiata a lui
<< Cerca di non arrossire. Comportati come se fosse la cosa più ovvia del mondo che tu stia in braccio a me >> mi sussurrò lui. Quella era notte di luna nuova e Inu sarebbe stato umano; per cui non ci avrebbe sentito nessuno, essendo gli unici demoni presenti nel locale…
<< Per quale motivo? >> gli chiedo io ma veniamo interrotti da Miroku che mi chiede una cosa assurda.
<< Sof-chan andresti a prendere da bere, per favore? >>
<< Perché non ci vai tu? >> gli chiedo io, più perché ci ha interrotti che per il fatto che non sono la sua schiava e che non lo sarò mai.
<< Perché alle ragazze farebbero pagare essendo che sanno che stanno con noi, a Sesshomaru non lo chiedo per due motivi, uno perché mi farebbe fuori seduta stante e secondo  perché non ci sono ragazze in servizio oggi… >> capisco subito quello che intendeva dire con quella frase e lo correggo subito
<< Vorrai dire puttane? Ah ah. Ok, ci vado io, che volete? >> dico allora alzandomi dalla mia posizione alquanto imbarazzante
<< Una bionda >>
<< Un Bloody Mary >>
<< Una birra media >>
<< Per me va bene qualsiasi cosa, fai te >> mi disse Sesshomaru, sconvolgendomi. Ma non lo do a vedere e gli dico subito
<< Un mojito ti va bene? >> ( scusate non conosco molti alcolici, ho improvvisato un po’ e non ho la più pallida idea se esistano o se si scrivano così… fate finta di nulla e datemela per buona ) per risposta ricevetti un leggero accenno positivo del capo. Così attivai la femminilità che non ho e mi diressi al bancone.
Il barman che trovai ad aspettarmi mi rivolgeva uno sguardo che a me non piacque molto, ma feci finta di nulla, lo guardai e gli dissi con un grande sorriso quello che volevamo bere io e gli altri.
Il giovane, sulla ventina, mi guardò, mi sorrise con malizia e mi chiese per chi fossero quei due mojito. Io per tutta risposta sorrisi imbarazzata, indicando me e Sesshomaru. Il ragazzo mi allungò un vassoio con quello che volevamo bere.
<< Il bicchiere con il fiore è il tuo. Gli altri sanno quali sono le loro bevande, ma voi che bevete la stessa cosa non li avreste riconosciuti, quindi ho pensato di farti un piccolo omaggio >> mi sussurrò all’orecchio. Io indietreggiai rischiando quasi di intruppare una ragazza che mi stava passando alle spalle.
<< Oh, grazie. Quanto ti devo? >> gli chiesi con un filo di voce dal groppo che avevo in gola per l’imbarazzo. Mi guardò. Mi si avvicinò ancora una volta all’orecchio e mi disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo:- Se mi dai un bacio, non mi devi nulla- spero che lui stesse scherzando, non lo bacerei mai. Primo perché non sono una che bacia il primo che gli capita davanti e secondo perché lui non è il mio tipo e non lo sarà mai. ma per non pagare…
<< Va bene >> gli dico. Prendo il vassoio con una mano sola. Mi allontano di qualche passo, e gli scocco un bacio con la mano. Mi allontano e appoggio il vassoio sul tavolino.
 
 
‘’Chissà perché ci starà mettendo tutto questo tempo? Con questo fracasso non sento nulla! Incredibile… a prova di udito demoniaco”
Mi giro verso il bancone e vedo Kudo-kun che sta arrivando col vassoio in mano. Tra i bicchieri ne scorgo due con del mojito all’interno, uno dei quali aveva un fiore poggiato al bordo.
<< Perché ci hai messo tanto? >> le chiedo
<< Li doveva preparare i mojito e la bionda, non credi? E poi rompeva! >> mi rispose sedendosi nuovamente sulle mie gambe. Questa volta non divenne né rossa, né balbettò. “Chissà  che cosa si saranno detti. Io, di quel tipo non mi sono mai fidato e mai mi fiderò’’
Sento una mano sul mio ginocchio. Abbasso lo sguardo per capire di chi fosse e noto che era Kudo-kun che cercava la mia attenzione. La vedo con due bicchieri in mano. Aveva quello col fiore nella mano sinistra, lontano dalla mia visuale, per cui dedussi che era il suo.
<< Sof-chan perché non ti metti quel fiore tra i capelli? >> le chiese Miroku. Non ne capisco il motivo, ma prima di rispondergli lei guardò me.
<< Non avrebbe senso e poi non reggerebbe visto che ho i capelli sciolti…- poi con una risata trattenuta, continuò -…o forse non vi siete ancora accorti che sono nella mia forma demoniaca? >>
Tutti le risposero, escluso io perché glielo avevo proposto io, le dissero che non se ne erano accorti e ora che ci facevano caso ci stava anche bene.
 
 
“Possibile che non se ne siano accorti?’’
 A distrarmi dai miei pensieri fu Kagome, che mi si avvicino e mi prese il fiore del mio drink e una sua forcina dai suoi capelli. Li sistemò a mo’ di molletta e me lo mise tra i capelli… adorai la sua idea e per istinto mi voltai verso Sesshomaru e gli sorrisi chiedendogli come stavo.
Lui mi guardò per bene… mi tolse il fiore dai capelli e lo sistemò nella piccola treccia dalla parte destra, che sono abituata a portare, sia che abbia la cosa o lo chignon quella trecciolina non può mai mancare, come per mia sorella Rin, il suo codino anch’esso a destra. Restituì la forcina a Kagome, visto che lo stelo del fiorellino si incastonava all’interno della mia abituale acconciatura. In seguito distolse lo sguardo da me e lo rivolse al contenuto del suo bicchiere, mi disse che col fiore messo come stava prima sembravo una bambina, e che invece ora, sembravo una piccola donna… bevve un sorso del mojito. Gli rivolsi uno dei miei sorrisi più sgargianti. Bevvi anch’io la mia bevanda. Era stranamente buona, di solito non mi piacevano molto quelli che non erano preparati dal mio amico Jakostu, ma questa era particolarmente buono.
Mi sentii osservata e alzai lo sguardo, accorgendomi che a guardarmi era Kagome, che aveva uno strano velo di tristezza nel suo sguardo. Le chiesi quello che avesse, lei si alzò, afferrò me e Sango per il polso, rischiando di farci versare addosso la sua birra e il mio mojito. Ci trascinò in bagno dove ci disse che Sesshomaru era un mostro, che ha rovinato la sua opera e che farmi sembrare una bimba era quello che voleva. La abbracciammo d’istinto e lei si calmò all’istante, ma l’ultima cosa che ci disse, prima di uscire da quel buco di bagno fu:- Io lo ammazzo lo stesso. Ahahah-
Tornammo al nostro posto. Io mi sedetti ancora una volta sulle gambe di Sesshomaru, non ne comprendo il motivo, ma quando sto vicino a lui mi sento sicura… persino quando mi stava per investire la prima volta che ci incontrammo. Non mi  sono spaventata, sapevo che chiunque quell’individuo fosse, non mi avrebbe fatto del male neanche a volerlo…
Avevo bisogno di uscire a prendere un po’ di aria, quindi mi alzai e con me le ragazze. Una volta uscite chiesi loro come stavano i loro fratelli. La prima a rispondermi fu Kagome.
<< Sota sta bene, ma ho l’impressione che mi voglia uccidere… probabilmente mentre dormirò… >>
<< Ahahah, e per quale motivo? >> le chiesi io tenendomi la pancia per il troppo ridere
<< Perché non l’ho fatto venire con  noi e perché non gli ho prestato la moto per uscire questa sera! >> mi rispose lei con le lacrime agli occhi per le troppe risate.
<< Ahahah, anche Kohaku sta bene, ma voleva conoscerti… >>
<< A me? Voleva conoscere me? E per quale motivo, scusa? >> le chiesi confusa. ‘’Perché vorrà conoscermi… Mah!’’
<< Non lo so il perché, so solo che… >> non fece in tempo a finire di parlare che un trio di motociclistici stavano per investire. Si tolsero il casco. Scesero dalla moto e vennero verso di noi. Sui loro sguardi c’era solo malignità. Riconobbi tra di loro un vecchio rivale di mio padre, in realtà non è lui il rivale ma suo padre. Sono identici. Noi non ci siamo mai potuti vedere nemmeno scritti al muro e ora che me lo ritrovo davanti non riesco a non infuriarmi… l’ho sempre odiato per la sua presunzione e ora che si è ritrovato il territorio di mio padre tra le mani si crede chissà chi. LO ODIOOOO!!!
<< Però! Sei diventata uno schianto, mocciosa >>
<< Uno non sono una mocciosa e Due che cosa vuoi Naraku? >> gli chiedo in preda all’ira
<< Stai buona bellezza. Volevo solo ringraziarti per essere stata in America, mentre tuo padre moriva. È pazzesco quanto sia grande il territorio di quella vecchia volpe… Oh buona sera Sesshomaru. Koga. Ora se non vi dispiace, dovrei andare. Spero, Sofia che un giorno verrai a vedere la tua amata Tokyo-sud. Oh , scusa. Dimenticavo che non sei più tu il capo, ma io! Ahahahahah… >>
<< Che voleva dire con quella frase? Kudo-kun. Rispondimi! >> mi ordinò Sesshomaru. Ma io non gli risposi lo stesso. Ero ancora scioccata da quello che mi ha detto quel mezzo-demone del cavolo.
<< Non lo so! >> sussurrai << Non lo so quello che voleva dire. So solo che mi ha fatto arrabbiare. E molto! >> sì è vero ero in preda alla rabbia, avevo l’intenzione di riprendermi questo “territorio”.
Dovevo però organizzare un piano, quindi decisi di tornare a casa… anche se non sapevo la strada l’avrei trovata.
<< Ragazzi, scusate ma io torno a casa… ci si vede domani a scuola. Ciao! >> stavo per partire. Avevo già messo il casco e le chiavi nella toppa, ma venni interrotta da una voce. Gelida, quanto il suo proprietario. Bellissima, come il suo proprietario. Ma in questo momento non mi interessava chi fosse volevo solo andarmene via.
<< Kudo-kun. Vengo con te. Non conosci ancora la strada, ti servirà aiuto per trovare casa tua! >>
<< Grazie Sesshomaru. Andiamo! >>
 
Angolo dell’autrice…
Scusate l’abnorme ritardo. Ma stavo davvero malissimo e non me la sentivo di alzarmi dal letto. Ho fatto questo capitolo più lungo per farmi perdonare. Spero vi sia piaciuto.
Baci
Kirara :P
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Kirara_bellissima_